30 settembre 2009

Gioco democraticamente contorto

Filippo Penati, coordinatore della mozione Bersani, ha proposto una direzione collegiale del partito, visto che i 2/3 del partito non ha dato il consenso a Franceschini.
Capisco che possa sembrare assurdo allo stesso Penati, ma il regolamento del Pd prevede che il Segretario eletto dai 400mila iscritti potrebbe essere X e quello eletto dai cittadini Y: in tal caso, vincerebbe Y.
D'accordo, il popolo è sovrano, ma gli iscritti stanno a giocà?



29 settembre 2009

Che il terzo sia quello buono?

Sembra il Padrino: la saga delle interviste fai-da-te di Roncone, in versione ce la cantiamo e ce la suoniamo, sembra non avere fine. 
Questa volta spunta dai meandri del Corriere Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale, che si era fatta leggere per ben tre volte l'intervista trascritta da Roncone: tanta premura per trovarsi, il giorno dopo, suoi giudizi su Daniele Capezzone, mai espressi neanche lontanamente, visto che non aveva mai nominato quel nome durante il colloquio con il giornalista.
Mi sembra che il Padrino si fermi al terzo episodio. Speriamo che anche questo sia il caso (devo ammettere, però, che comincio ad apprezzare il lato comico della questione...).



"Italia much more"... de che?

Mi fermano due turisti americani per strada.
"Sorry, do you speak English?"
"Yes"
Il viso dei due signori viene sfigurato da un sorriso che va da un orecchio all'altro. Sembra che abbia offerto loro un giro in Ferrari destinazione Marte.
Mi mostrano una cartina un po' sbilenca (o forse sono io che non so tanto orientarmi) e mi chiedono come si arriva alla metro Ottaviano. 
Glielo spiego, non è difficile, ma certo è un po' lontano. O meglio, è la più vicina dal punto in cui ci siamo incrociati, ma a Roma può trattarsi anche di chilometri di distanza.
Mentre li saluto e loro mi fanno "Ceao", felici come dei bambini sotto l'albero di Natale, penso al tragitto che dovranno affrontare, alle insidie che incontreranno, e allo stato di abbandono in cui si trovano.
Ministro Brambilla, ma anziché promuovere l'Italia con gli spot "Italia much more", che non dicono niente di più di quegli spot sulla Turchia o sulla Malesia che passa la Cnn e che ci costano la modica cifra di alcune decine di milioni di euro, perché non utilizza molto meno per delle modestissime mappe stradali? A Parigi sono presenti in e fuori da ogni stazione metro, e sono molto utili. 
Come dice il President, le bellezze del nostro Paese si promuovono da sole. Se continuiamo a vendere la nostra Italia, ma poi non facciamo niente per migliorarla, finisce che quel "much more" ce lo tirano dietro, seguito da "cazzate"...




Confusamente democratica

Ieri ero a cena con una mia amica che è stata eletta delegata provinciale Pd per l'elezione del Segretario. Mi ha spiegato che però il suo voto non conterà niente, perché prevarrà quello delle primarie (?!) dei cittadini.
Non ci ho capito niente.


28 settembre 2009

Vizietto perseverante

Sembrerebbe che Roncone abbia [Wittgenstein] il vizietto dell'"approssimazione" (eufemismo) anche fuori dalle interviste.
Come dire, un giornalista fantasioso.



27 settembre 2009

Zona Cesarini

Abolito il G8, ora le decisioni verranno prese dal G20
L'Italia tira un sospiro di sollievo: nel G20 dovrebbe resistere ancora per un po'. 


Rettifica fai da te

Visto che il Corriere ha preferito non pubblicare la mia rettifica all'intervista rilasciata a Fabrizio Roncone, pubblicazione che dipende "dalla lunghezza e dal tono" della stessa, per quanto può valere a causa della sproporzione fra tiratura giornale e visitatori blog la pubblico qui.
Capirete, ognuno utilizza i mezzi di cui dispone, altrettanto terapeutici ai fini di bisogno di equità per chi li utilizza.

Egregio Direttore,

l'intervista che ho rilasciato a Fabrizio Roncone ha ben poco a che vedere con quella pubblicata sul Suo quotidiano il 26/9. Nel testo rilevo molte domande mai poste, altrettante risposte conseguentemente mai date, nonché dichiarazioni esposte in ordine diverso da quello originario in modo da cambiarne il senso.
L'episodio mi suggerisce due riflessioni. La prima è che questo tipo di giornalismo sembra finalizzato soltanto a mettere in cattiva luce i personaggi di cui si occupa: Roncone, durante l'intervista, ha insistito nel pormi domande su altre persone, cercando evidentemente di strapparmi giudizi negativi nei loro confronti; non essendoci riuscito ha manipolato quello che ho detto allo scopo di mettere in cattiva luce almeno me.
In secondo luogo, Roncone ha disposto le domande e le risposte (sia quelle inventate, sia le poche vere) in un ordine tale da farmi apparire politicamente opportunista e umanamente frivola, secondo uno stereotipo fondato su pregiudizi sessisti che ritenevo non potessero
avere cittadinanza sul Corriere.
Sul mio blog (http://giuliainnocenzi.com) è a disposizione l'intervista corredata da mie precisazioni, correzioni, chiarimenti.

Con i migliori saluti

Giulia Innocenzi



25 settembre 2009

Obama's face






Hang over televisivo

Affrontare una diretta tv ti lascia le stesse conseguenze di quando alzi un po' troppo il gomito: un gran malditesta. 


23 settembre 2009

Davanti a tutti, sennò mi vergogno (*)

Il bello (o il brutto, fate voi) è che la sentenza della Cassazione mi pare logicamente ineccepibile: se togli a un reality gli insulti tra i partecipanti, diciamocelo, chi vuoi che lo guardi?
Il punto, piuttosto, è un altro: viviamo in un paese nel quale appena in televisione spunta mezza tetta (per non dire una parvenza di amplesso, o addirittura un bacio tra due uomini, scherziamo?) prima di mezzanotte si scatenano proteste, lettere ai giornali e interrogazioni parlamentari; ebbene, nello stesso paese, se mandi affanculo qualcuno privatamente commetti un reato, mentre se gli dai dello stronzo davanti a qualche milione di persone e in prima serata nessuno può dirti niente.
A tutto beneficio, evidentemente, dell'educazione dei nostri figli, cui verrà doviziosamente risparmiata la lasciva visione di un accoppiamento intravisto in penombra, ma che impareranno in men che non si dica come rivolgersi efficacemente al compagno di banco che non li lascia copiare.
C'è qualcosa che non va, o sbaglio?

---



Domande fai-da-te

Domande berlusconiane fai-da-te:

Da qui in avanti potete fare solo queste domande: [...]. La politica delle chiacchiere la lasciamo ad altri.
Ci sarebbe solo da sperare che il giro di prostitute gestito da Tarantini che si aggiravano per la casa del Premier riguardi mere "chiacchiere". Perché en passant mi era parso di capire che in mezzo c'erano anche protesi, appalti, raccomandazioni.
Cosette così.



Il Fatto

Non so come sia il Fatto quotidiano, Fatto sta che alle 9 di questa mattina in edicola era tutto esaurito.


22 settembre 2009

Dani, ci mancavi

Ho deciso di credere nella bontà della battaglia di Daniela Santanchè per la liberazione delle "donne musulmane sottomesse". Ho deciso di credere che lei ci creda, in questa battaglia. 
Il problema è un altro: ma che modi sono, questi? Infilarti nella festa religiosa di una comunità, volerti appropriare della piazza, della scena, aspettare soltanto di scatenare il caso per finire sui giornali (effettivamente era da un po' che non avevamo il piacere di seguire le sue gesta).
E dopo che è riuscita pure a farsi mandare all'ospedale, ha dichiarato:
Ma lo sa che mi fa più male il silenzio delle femministe che il dolore fisico?
Vabbè.



21 settembre 2009

Dieci domande per te...

Le famose "dieci domande" di Repubblica poste al Presidente del Consiglio e successivamente aggiornate mi hanno inizialmente lasciata perplessa: pretestuose, arroganti e fuori da ogni buon gusto. Mi sembrava che non ci fosse molto del giornalismo, ma piuttosto una provocazione, e manco troppo giornalistica.
Fare continuamente domande, anche se di parte, è uno strumento della funzione correttiva dei media. Il diritto di informazione del pubblico include inevitabilmente il diritto dei media a fare domande. I dirigenti politici devono accettare un livello di critica più alto rispetto agli altri cittadini a causa delle funzioni che ricoprono.
A questo punto mi sono messa l'animo in pace: se anche Repubblica non è stata elegante, il Berluska sarebbe parso un signore nel rispondere. Certo, avrebbe solo adempiuto a un suo obbligo, ma per come siamo messi in Italia, sarebbe stato proprio per questo un signore.



18 settembre 2009

Declino (comunicativo)

Ma chi gliela fa la comunicazione? 
Se nel 1994 l'ascesa di Silvio Berlusconi è da attribuire in gran parte all'innovazione in termini di immagine-media-comunicazione, oggi c'è da chiedersi chi siano gli addetti alla comunicazione del Premier (e se la sua comunicazione segua la fase discendente della sua carriera politica).
Il video "Meno male che Silvio c'è", se poteva (forse) avere un senso trasmetterlo in tv locali seguite da vecchine, passa solo come una presa in giro del protagonista se pubblicato su youtube (senza possibilità di commentare, si intende).
Il suo Facebook, poi, così smorto. Ha più fan Marco Travaglio, che sulla rete sarà pure uno che se la comanda, però il Berluska ha in saccoccia milioni di voti.
Misteri della fede (non mia).



Show di vita reale

Michelle Obama fotografata mentre inaugura un mercato di contadini nei pressi della Casa Bianca.
Sarà pure tutto studiato, addirittura transennato (da notare la gente ammassata dietro - magari volevano fare la spesa?), però a me piace vedere la first lady che fa gli acquisti al mercato.
Forse, anche solo per sbaglio, le capita di vedere il prezzo dei prodotti, di farsi qualche domanda e di esporla al marito, mentre si gustano quella frutta e verdura. 
Così, tanto per rimanere sintonizzati con la vita reale.



Totalitarismo alla Quagliariello

Gaetano Quagliariello sulla sentenza del Tar del Lazio, che ha decretato che rifiutare il sondino è un diritto anche dei pazienti in stato vegetativo:
Sancire che la volontà di un individuo possa essere ricostruita ex post incarna in sé il virus del totalitarismo.
Far sì che invece la volontà di Gaetano Quagliariello venga imposta a tutti, è un grande atto di libertà? Anzi no, mi correggo, siamo quasi sulla linea dei libertari...


Do you have a clue?

Umberto Bossi:
La missione in Afghanistan è esaurita, anche se c'è qualcuno che dice che, così, è come darla vinta al terrorismo. Forse in parte è vero, ma è difficilissimo riuscire a portare a casa di altri la democrazia.
Ma dico io: abbiamo un'idea del perché stiamo lì? Vogliamo stanare i terroristi che attaccano l'Europa, che per il 75% vengono da Afghanistan e Pakistan, o vogliamo portare la democrazia? Se la prima ipotesi mi sembra sensata, la seconda mi sembra un po' più azzardata, tipica di quell'interventismo dell'era Bush. 
Una cosa, però, è chiara: dai ministri della Repubblica gradiremmo un po' più di coerenza, un po' meno interlocuzione con la pancia delle persone, e un po' più di idea sistemica, della Repubblica nel suo complesso.




17 settembre 2009

Relatività

Silvio Berlusconi su Porta a Porta di martedì scorso:
16 milioni di contatti: risultato eccellente
Contatti = gente che ha visto Silvio Berlusconi in studio e ha cambiato canale.


16 settembre 2009

Creazione di mostri




15 settembre 2009

Vieni anche tu! No, io no!

Detto che l'appello su Repubblica per la libertà di informazione non ha alcun senso politico, in quanto non corrisponde a nessuna iniziativa legislativa come petizioni di iniziativa popolare, raccolta firme per referendum, e così via, mi chiedo quale sia il senso della conseguente manifestazione indetta per sabato 19 settembre. Cosa chiede chi va in piazza?
La Federazione Nazionale della Stampa, promotrice della manifestazione, dichiara: 
L’informazione non si farà mettere il guinzaglio. Il mondo dell’informazione, assieme al mondo del lavoro ed alla società civile, è chiamato a scongiurare questo pericolo.
Bene, sono d'accordissimo, e dirò di più: il problema dell'informazione non è legato a Berlusconi, se non nella parte che riguarda il conflitto di interessi, bensì all'occupazione dei partiti nella diffusione di quest'ultima. Se l'80% degli italiani dichiara di utilizzare la tv come fonte di informazione, dovremmo combattere la spartizione delle poltrone Rai, che ci offrono dei tg panino in cui la faccia di Quagliariello rimbalza contro quella di Franceschini che crolla sotto quella di Gasparri che viene invaso da quella di Di Pietro e così via.
Una bella manifestazione per la liberazione della Rai dai partiti, così da ottenere effettivamente la libertà di informazione, almeno sulla tv di stato, sì.
Andare in piazza, senza interlocutore, a dire che vogliamo la libertà di stampa: no. 
Mi sembra troppo facile. 




Destino crudele

Sono stata taggata nel riquadro sopra su Facebook.
Non mi fa ridere, e mi fa solo pensare al destino impietoso della sinistra: perdere. 
Almeno possono biasimare solo se stessi.



14 settembre 2009

Pizzino in edicola

Feltri:
Oggi tocca al premier, domani potrebbe toccare al presidente della Camera. E' sufficiente - per dire - ripescare un fascicolo del 2000 su faccende a luci rosse riguardanti personaggi di Alleanza Nazionale per montare uno scandalo. Meglio non svegliare il can che dorme".



"Non lo accetto"

Lo ammetto, mi confesso: ieri ho guardato Miss Italia. Solo un pochino, però, un momento nostalgico in ricordo della mia infanzia passata a fare le scommesse attorno al tavolo da cucina su chi avrebbe vinto.
Nonostante l'attimo fugace (che sarà durato una trentina di minuti!), ho potuto assistere a profondi mutamenti: l'annuncio delle "eliminate" anziché delle prescelte, come ogni reality che si rispetti; gli "opinionisti" (su cosa avranno da discettare, è a noi comuni mortali ignoto); il "pubblico" che critica le scelte della giuria (quando si dice: ma non hai da fare un...).
Il momento decisivo che mi ha sciolto dall'ipnosi e mi ha fatto decidere di cambiare canale è stato quando una "eliminata" ha deciso che lei "non ci stava". Milly non ci poteva credere, e ha preso la palla al balzo: "Cosa c'è che non va bene della tua eliminazione, cos'è che ti fa piangere?". "Io non lo accetto. Un 6 non lo accetto. Ho dato il 100% di me stessa, non lo posso accettare".
Apprezziamo la volontà della ragazza, la convinzione in se stessa, ma un dubbio sorge spontaneo: in quale missione per salvare l'umanità la donzella ha dato il 100% di sé? Lungi dal fare del moralismo o dal voler giudicare i lavori altrui, ma a un concorso di bellezza non si deve "fare" niente, ci si deve soltanto fare "vedere". 
Se piaci, bene. Se non piaci, a casa. E' il gioco, bellezza.



11 settembre 2009

Finalmente


Umberto Bossi:
Caso escort organizzato dalla mafia.
Sarebbe il momento propizio per legalizzare la prostituzione.




La vita è sacra (fortuna...)

Una ragazza australiana rischia 7 anni di carcere per essersi autosomministrata un fac-simile della Ru486. 
A leggere la notizia si rimane un po' perplessi: perché una donna vorrebbe rischiare di avere conseguenze gravissime sulla propria salute, pur di procedere a un aborto fai da te?
Leggi fino in fondo la notizia e ti si accende una lampadina:
La RU486 è stata introdotta in Australia appena tre anni fa e può essere amministrata solo sotto controllo medico. Ma le leggi sul suo utilizzo sono così poco chiare che un numero di medici preferiscono non prescriverla, per paura di essere perseguiti.
La situazione australiana ricorda un po' quella italiana, con una differenza: le leggi qui ci sono e sono chiare, soltanto che vengono boicottate quotidianamente dai medici (quando non dai farmacisti) obiettori  che si ritengono al di sopra della legge, al grido di una coscienza che impone talvolta drammi come questo.
Al grido della "sacralità della vita", oltretutto.



10 settembre 2009

Trasfigurazioni piddine

Guardate le due foto qui sotto: sono prese dal sito del Pd, nella pagina dedicata ai candidati al Congresso. Troviamo un Franceschini e un Bersani come forse meglio non potrebbero essere, soprattutto quest'ultimo (anche se, ogni volta che penso che sotto la sua faccia c'è scritto "un senso a questa storia", accendo un cerino in onore di Vasco).


E ora guardate quest'uomo qui sotto: non lo riconoscete? E' Marino, il terzo incomodo (che forse per come sta svolgendo la sua campagna elettorale, è diventato un po' più comodo del previsto). Ma l'avevate mai visto così deformato? Ma sì, succede anche questo, sul sito del Pd. Per dare a Marino quel che è di Marino, potete cliccare qui





Chiarezza

Carolina Marconi, ex GF: cosa ci dice del suo rapporto fra lei e il Premier?
Non ci sono mai andata a letto, tanto per essere chiari.
Apprezziamo la volontà chiarificatrice della ragazza, ma vi sembra un paese normale quello dove una persona, quando le si chiede se conosce il Presidente del Consiglio, si senta in dovere di specificare di non averci mai avuto rapporto sessuali?
Me la immagino già la Merkel, d'ora in poi. Scusi Presidente, che ci dice dell'ultimo G8 intercorso con il Premier?
Importazioni cinesi e euro forte, nulla di più, tanto per chiarire.



Che tocca fà per campà


Gentile Presidente Bonaccia,

Sono una vostra simpatizzante nonché "ciclista" a Roma. Vi contatto
perché nel giro di una settimana ho bucato per ben tre volte, a causa
delle piste ciclabili piene di fogliacce, resti di alberi e vetri. Con
la spesa che dovrò affrontare oggi (la terza volta che buco) mi trovo
a dover sborsare in totale 24€.

Immagino che io sia una delle tante vittime: perché non chiedere al
comune di Roma, responsabile della mancata pulizia delle piste
ciclabili, di farsi carico della spesa?

Cara Giulia
Abbiamo chiesto Martedì ad uno dei responsabili tecnici del Comune di Roma per la mobilità ciclistica di far pulire la pista di Tor di Quinto (non so se sia la stessa dove ha bucato lei) sulla quale ci sono state tantissime forature dovute alle piante che hanno rilasciato delle pallette spinate.
Resta il fatto che le ciclabili sono sporche e mal manutenute, a tal proposito circa un anno fa avevamo chiesto all'Assessore De Lillo di avviare una task force specifica che curasse le piste ciclabili ma per ora è rimasta lettera morta
BiciRoma continuerà a chiedere tale misura e una migliore cura delle ciclabili oggi abbandonate nella sporcizia.
Siamo a sua disposizione per qualsiasi comunicazione, grazie della mail ed a presto.
Cordiali saluti
Fausto Bonafaccia
www.biciroma.it.



9 settembre 2009

E tre. Un passatempo, no eh?

E siamo a tre (senza considerare le due volte durante la campagna elettorale per le primarie del Pd). Mi viene da pensare che c'è gente che ha tanto tempo da perdere, se si divertono a passare il tempo a occupare il mio blog con scritte senza senso, oltretutto scurrili (perché dovranno mandarmi a fanculo, quando sarei io a doverceli mandare, non s'è proprio capito). Se tutto questo servisse per mandare dei messaggi di grande levatura, di qualsiasi tipo, sarei più comprensiva, me ne farei più una ragione.
Così penso che abbandonerò Wordpress, visto che nonostante tutti gli aggiornamenti fatti (effettivamente le volte precedenti ero una preda facile), sembra che il mio blog sia un porto di mare.
Quel che mi scoccia, in tutta questa storia, è che ogni volta devo disturbare i poveretti disposti a darmi una mano, visto che io non ci capisco una mazza di queste cose.
Forse, il punto è proprio questo: vorrei trascorrere un'esistenza che non danneggi gli altri, ma che ambiziosamente possa dar loro una mano, addirittura migliorando la loro vita.
Sembra che invece ci sia gente che non aspetta altro che danneggiarti.