30 luglio 2011

Cena

Ho cenato con un pacchetto di patatine sdraiata sul letto. Per soddisfare il languorino rimasto pensavo di attingere ai resti del giapponese in frigo. Molto American.


29 luglio 2011

B. visto dall'Europa

Il conflitto d'interessi visto dall'Ue: i contributi decisi dal governo Berlusconi del 2004 a favore di un'impresa di Berlusconi dovranno essere restituiti al governo Berlusconi di oggi. Lì è tanto semplice: quanto ci vorrà per arrivarci anche qui?


28 luglio 2011

Unica regia al comando/2





Il bavaglio sta per cadere

Abbiamo vinto! Avaaz, Agorà digitale e Fakepress, insieme ai parlamentari Vita e Perduca, hanno consegnato i 20.000 messaggi contro il bavaglio a internet al Presidente dell'Agcom, che in Parlamento ha detto che la decisione è stata ulteriormente posticipata! I parlamentari ci hanno ringraziato, dicendo che "la straordinaria mobilitazione di internet è stata la terza Camera" di questo processo. Continuiamo a far sentire le nostre voci in difesa della libertà di internet!


27 luglio 2011

Ti piacerebbe lavorare per Avaaz? 20 persone cercansi!

We've filled 5 positions, and now looking for 20 more super smart, globalist change-makers who rock at no-drama teamwork (specific role descriptions below). We need to hire as many as possible by August 20th when we do our biannual training, so don't wait to get in touch!

Even if it doesn't work out this time we'll have you on our list for future stuff! So nice to hear from so many lovely and talented people, let's change the world together :)

The positions are:
1) English language Global Campaign Director - outstanding strategist, writer, manager, campaigner with native fluency in English. Email emma@avaaz.org
2) Portuguese language Global Campaign Director - native fluency in Portuguese, deep knowledge of Brazil. A global position but ideally based in Brazil. Email emma@avaaz.org
3) Global Campaign Director (India) - a globalist change-maker with deep knowledge of India, but can be based anywhere. Email emma@avaaz.org
4) Campaign Director (Editorial) - will help us transform our website into a one-stop destination for fantastic news, insight and analysis as well as action on global issues. Email emma@avaaz.org
5) Project Manager for distributed organizing - will help us innovate in our model of organizing to build a platform that allows any member to start a campaign and organize people. Email matt@avaaz.org
6) Global Campaigner with native fluency in Arabic. Email stephanie@avaaz.org
7) Global Campaigner with native fluency in Japanese. Email iain@avaaz.org
8) Global Campaigner with deep knowledge of Canada. Email emma@avaaz.org
9) EU Media Campaigner - experienced in media and based in the EU. Email emma@avaaz.org
10) MENA Project Manager - lead our incredible 12-person team currently breaking blackouts and supporting democratic activism across the Middle East. Email Stephanie@avaaz.org
11) MENA organizer - arabic speakers with experience of MENA countries to support democratic movements. Email Stephanie@avaaz.org
12) Murdoch Project Manager - lead our effort to organize elites, investigate Murdoch across the world, and mobilize people behind deep media reform. Email alice@avaaz.org
13) Murdoch Investigator - seeking skilled investigators to look deeply into the Murdoch empire across the world. Email alice@avaaz.org
14) Murdoch organizer - support the project director in efforts to develop campaigns and elite-organizing around media reform. Email alice@avaaz.org
15) Chief Legal Officer/General Counsel - either half time focused on our legal needs or full time doubled up with a Campaigning role. Email heather@avaaz.org
16) Analytics consultant - have fun crunching trillions of records for insights into how we serve people better. Email matt@avaaz.org
17) Deliverability coordinator - help make sure our emails get delivered by being on the phone with ISPs Email matt@avaaz.org
18) Developer - join our tech wizard team to build great new tools for change. Email milena@avaaz.org
19) Security Consultant - we've got a growing list of bad guys unhappy with us - help protect our security - from our members' data to our staff. Email stephanie@avaaz.org and matt@avaaz.org
20) Assistant - based in EU time zone - support our team's logistical and administrative needs in Europe. email heather@avaaz.org

OK, that's everyone we're looking for right now! For almost all our positions you can be based anywhere in the world with a good internet connection - on a carribean island, or at home with the kids :). We believe in healthy work life balance, and match a very high degree of professionalism with a genuinely warm team of outstanding and just lovely lovely people. Salaries vary with role and location but are very competitive for the non-profit sector. Also, be sure to reference the person you know best at Avaaz (or found this through) if applying/ seeking more info.


26 luglio 2011

Unica regia al comando...

... E zero fantasia.




23 luglio 2011

New York-Washington: neanche andata

Sono sul pullman che mi porta a Washington, e nel mezzo di un ingorgo che ci sta tenendo bloccati da mezz'ora finalmente trovo il tempo per mettere in fila quello che ho visto.
Qui a New York vedere equivale a vivere. Non sono abituata a stare ferma, e solitamente mi annoio facilmente. Ma qui no. Potrei stare seduta per delle ore su una panchina e guardare la gente che passa. Per la cronaca (visto che mi sono già piovute addosso critiche sulla "precaria che deve campare e che va a New York a passare le sue vacanze" - come se ci fosse qualcosa di male qualora fosse questo il caso) sono qui per lavoro, e infatti ancora sono riuscita a vedere molto poco, ma quel poco che ho visto lo voglio condividere con voi.
Ho visto palazzi così alti che mi ha emozionata l'idea che un qualsiasi punto nel mondo possa essere così attraente per così tante persone, tanto che bisogna rincorrere il cielo per farcele stare tutte.
Ho visto tante città diverse, una dietro l'altra, e bastava girare l'angolo per vederne una nuova.
Ho visto tanti mondi nella stessa città: gli italiani (o quel che ne è rimasto), i cinesi, tutti insieme in un parco che giocavano a carte, ed erano tutti molto vecchi. Ho chiesto le indicazioni per il ponte di Brooklyn a uno di loro e mi ha risposto in cinese. Di fianco a loro c'erano le mamme con i loro bambini, anche loro tutti insieme e alcuni che parlavano in inglese, altri in cinese.
Ho visto tutti che vanno in giro con un bicchiere in mano, e allora mi sono affrettata anche io a prenderne uno. Mi sono talmente immedesimata che la sera, quando normalmente avrei preso un bicchiere di vino, d'estate bianco, ho ordinato invece un decaffeinato con latte scremato (ovviamente da Starbucks). E poi ho pure fatto una foto al bicchiere, e ho pensato che ero proprio come quegli americani che arrivano in Italia e fanno la foto al loro cappuccino.
Ho visto i due ragazzi più tatuati e con più piercing che avessi mai visto prima. Volevo chiedere se potevo fare una foto, ma non sapevo come l'avrebbero presa.
Ho visto le fighette newyorchesi, che alla fine si vestono tutte uguali, con dei pantaloncini a gonna, delle magliettine leggere (alcune con dei gilet sopra) e tutte con le scarpe basse.
Ho visto dei tatuaggi bellissimi che quasi mi fanno venire la voglia di farmelo (ma non vi preoccupate, non me lo faccio).
Ho visto un parco con un arco che imita un po' i nostri dedicato a Washington, e dietro quell'arco ragazzi sparsi qua e là che insieme suonavano: ho contato più o meno 10 band, e tutte attrezzatissime come gruppi professionisti, e fra di loro sfrecciavano ragazzi con lo skateboard o con la bicicletta che tenevano il ritmo.
Ho visto una delle più belle viste dal ponte di Brooklyn.
Ho visto che per prendere un taxi basta mettersi al lato della strada e alzare la mano con fare deciso.
Ho visto 10 ragazzi messicani in fila come in una catena di montaggio per preparare le insalate, con una velocità che mi ha impressionato.
Ho visto che un cocktail può costare 16 dollari, ma che se lo bevi è molto buono.
Poi ho visto che puoi andare in un bar dove si conoscono tutti, e poi c'è quello che dorme sul bancone e che prima di addormentarsi ti racconta che sta costruendo il palazzo residenziale più alto di New York, dove l'attico costerà 75 milioni di dollari. Ti credo che era stanco. Poi per 2 drink in questo posto più genuino la barista ti chiede 10 dollari (ma le devi lasciare 5 di mancia).
Ho visto più biciclette che a Roma e Milano messe insieme.
Ho visto un ragazzo vestito da aiuto cuoco che smistava l'immondizia in mezzo a un semaforo e che per un attimo si era fermato, per seguire con lo sguardo delle ragazze bionde che attraversavano la strada.
Ho visto gli scorci più belli quando attraverso la strada, e guardo i palazzi che si parlano uno davanti all'altro.
Ho visto uomini che hanno una carretta dove magari vendono hotdog, e quello è tutto ciò che hanno.
Ho visto molti ragazzi con i pantaloni che arrivano un po' sopra la caviglia (dalle mie parti si direbbe con l'acqua in casa) che hanno piacere a mostrare i calzini, e magari anche occhiali da vista con una bella montatura retrò, e la riga da una parte.
Ho visto un quartiere, Brooklyn, dove la gente si saluta per strada, va a comprare il pane al panificio e il pesce dal pescivendolo.
Oggi in metro ho visto un ragazzo con la kippah che leggeva un testo in ebraico.
Ho visto gli scoiattoli a Manhattan, e gli uccellini nel parco che stanno con la bocca aperta. Ho pensato che fosse l'efficienza americana che li fa stare così, in modo da acchiappare al volo eventuali briciole dai passanti.
Ho visto la fila più lunga della storia per prendere il pullman, con gente che urlava per dire in che fila bisognava mettersi.
Ho visto così tante cose che ho pensato che è un peccato non ricordarsele tutte, e che d'ora in poi dovrò girare con un taccuino per non perdermi niente.
Ho visto tutte queste cose e ho scritto tutto quello che ho visto, e il pullman ha fatto solo 50 metri. L'autista ha appena annunciato che il tunnel che avremmo dovuto prendere per uscire dalla città è chiuso, e "dovremo trovare un altro modo".
Chissà se vedrò Washington.

N.B. Non sono ancora arrivata a Washington. Dopo un'ora di fila con 40 gradi e dopo 30 minuti di attesa all'interno del pullman con 50 gradi, abbiamo cominciato a girare per New York senza senso, perché il tunnel, appunto, era stato chiuso. L'autista decide di fermarsi, forse perché non reggeva più lo stress, rubando un'altra ora della nostra vita. Finalmente ripartiamo e usciamo da New York. Io mi addormento. A un certo punto l'autista annuncia che "per la legge americana lui ha oltrepassato le ore di guida", quindi dobbiamo fermarci e aspettare un altro autista. Poi ci hanno fatto scendere tutti dal pullman e salire su un altro pullman. Ora siamo nel pieno di un ingorgo in the middle of nowhere.
Se mai arriverò a Washington, ci arriverò sotto forma di cubetto di ghiaccio, causa aria condizionata contro i diritti umani.


20 luglio 2011

Regime a New York

Ascoltare la rassegna stampa di Bordin mentre fai colazione a New York: non ha prezzo.


Prime ore a New York

Appena arrivata a New York, ubicata a Brooklyn. Le cose che mi hanno colpita: in taxi un video manda la pubblicità a tutto volume; per pagare con la carta di credito firmi sullo schermo; le ciliegie costano 11$ (che ho sborsato); in libreria vendono il cioccolato (e il gelato fuori frigo...); ho chiesto indicazioni a un commesso, ma era Spanish speaker only; nella "gelateria da Gino" gelatai solo sudamericani.
Vi terrò aggiornati sulle cose sorprendenti che vedrò live.


13 luglio 2011

La "notizia" di Libero


Leggendo questo articolo su Libero ho cercato di ricordare un'eventuale conoscenza con tale Francesco Specchia. No, perché tanto astio accompagnato da una mancanza totale di argomentazioni sensate mi può solo far pensare che a un aperitivo posso avergli risposto "no, grazie" alla sua offerta di un cocktail, oppure che gli ho tirato un due di picche in discoteca.
Specchia infatti prova a costruire una notizia attorno alla mia dichiarazione:
Michele è disposto a restare in Rai per un euro a puntata? Per quanto mi riguarda il lavoro deve essere retribuito: mi appassiona, ma devo pensare anche a campare!
Ora, sfido chiunque a trovare una contraddizione in un'argomentazione del genere. Anche stare qui a spiegare perché il lavoro debba essere retribuito mi fa ridere, e quindi evito. Ci tengo solo a sottolineare che quelli di destra hanno la malsana idea che quelli di sinistra vadano avanti a bacche e latte appena munto, e quindi non abbiano bisogno di soldi per sopravvivere. Purtroppo ci servono, e quindi a un lavoro - solitamente - deve corrispondere uno stipendio, che uno voti Bersani o Berlusconi.
Ma Specchia non demorde, e dopo che sorvola su tante cose, fra cui
la semantica della dichiarazione;
l’idealismo zoppo di un’ “appassionata” praticante/ giornalista che si permetta il lusso di rifiutare Annozero a un euro;
il fatto che probabilmente, così come è emersa dall’anonimato grazie alla visibilità santoresca, l’Innocenzi vi si reimmergerà presto, ondina elementale del giornalismo, come già accadde a Margherita Grambassi, a Beatrice Borromeo e a qualsiasi altra ragazzina caruccia e col birignano a cui Michele abbia voluto concedere la vanità della telecamera;
una polemichetta frustra che potrebbe andar bene -forse- per qualche cronaca di gossip.
finalmente arriva alla domanda esistenziale:
qual è stato il ruolo di Innocenzi nella storia del servizio pubblico italiano?
Fra le risposte cita queste due:
Di Giulia Innocenzi, oltre alla capacità di eloquio nasale alla Lisa Simpson, non si sa molto.
Al confronto, per simpatia trasudante, la Palombelli sembra Monica Vitti.
E finalmente riesce a portare il lettore alla conclusione:
Il fatto che qualcuno, oggi, parli di Giulia rimane un mistero che pagheremmo per disvelare.
Ecco, caro Specchia, anche per me un articolo di tanta pochezza rimane un mistero, e visto che proprio di un aperitivo o della conoscenza della tua mirabile persona non ricordo, ti domando: ma non è che a Belpietro ancora brucia e ti ha commissionato un articolo di siffatto squallore? Deve essere veramente frustrante fare il giornalista a queste condizioni, ed è per questo che la chiudo qui e non infierisco più. Magari proverò a consolarti a un aperitivo (dopo che, però, avrai deciso di fare il tuo mestiere con una certa decenza).


9 luglio 2011

Dinastia

E quando si fanno le presentazioni del libro si ha anche il piacere di conoscere ragazzi come Dinastia, giovane rapper di Paternò.
Guai però a dirgli che vi piace l'hip hop: lui vi risponderà che il rap è un'altra cosa (e anche se gli ho chiesto qual è la differenza, non l'ho capita).



7 luglio 2011

Meglio fottere su Raitre

Sono in giro come una trottola per l'Italia a presentare Meglio fottere e mi sto divertendo tantissimo.
Per chi non si fosse imbattuto in una delle mie tappe, qui un'intervista completa sul libro:



5 luglio 2011

La Notte della Rete

E' incredibile: 4 scapestrati senza niente in mano se non i loro blog e delle associazioni molto agguerrite sono riusciti a mettere in piedi La Notte della Rete e tirare su un polverone tale che l'Agcom è stata costretta a ritrattare e a dire che domani non voterà il bavaglio alla rete.
Sia chiaro, non è una vittoria, perché da questi qua ci dobbiamo aspettare di tutto (ad esempio che rimandino la decisione ad agosto, quando i 4 scapestrati saranno - forse - in vacanza), ma è il chiaro segnale che questa volta ci hanno dovuto ascoltare, e che noi cittadini liberi siamo più forti di loro potenti e asserviti.
Per chi non potrà essere a Roma dalle 17.30 in poi, qui la diretta offerta da Il Fatto quotidiano. E per chi di voi volesse pubblicare La Notte della Rete sul proprio blog, qui il link del codice.

Online video chat by Ustream



1 luglio 2011

Censura al Web: cosa puoi fare


[Ripreso pari pari da Piovono Rane]

Come sapete il 6 luglio l’AgCom voterà una delibera con cui si arrogherà il potere di oscurare siti internet stranieri e di rimuovere contenuti da quelli italiani, in modo arbitrario e senza il vaglio del giudice.

Cosa si può fare?
  • Andare alla pagina di Agorà Digitale in cui sono raccolti tutti i link, le iniziative e le proposte dei cittadini;
  • Firmare e diffondere la petizione sul sito di Avaaz.
  • Partecipare e invitare tutti i tuoi amici a “La notte della rete", dal 5 luglio sera: quattro ore no-stop in cui si alterneranno cittadini e associazioni in difesa del web, politici, giornalisti, cantanti, esperti.
  • Partecipare a una delle manifestazioni che si stanno a preparando a Roma e in diverse città.
Se sei un blogger infine scrivi un post, usando il logo sopra e riportando i link