Una cosa è l'aggressione a Berlusconi e la condanna della violenza, un'altra la riflessione politica su cause e responsabilità di un fortissimo disagio sociale dovuto alle scelte personalistiche di chi ci governa, le cui conseguenze non sono prevedibili e possono sfociare in atti di violenza.Da Di Pietro, quindi, una vera e propria giustificazione dell'uso della violenza in politica.
Quello che colpisce, però, è la dichiarazione di Rosy Bindi, che a La Stampa dice:
Berlusconi però non è soltanto una vittima. Del clima di scontro politico e istituzionale avvelenato è anche lui responsabile.A questo punto ho due questioni che mi frullano per la testa:
- Ma non era grazie alla segreteria Bersani che il Pd avrebbe intrapreso un nuovo corso, agli antipodi del populismo dipietrista e lontano dall'antiberlusconismo che ha fatto sì che è da 15 anni che siamo nelle mani di Berlusconi?
- Come si può mettere sullo stesso piano lo "scontro politico" e la violenza in politica? No, perché se adesso uno per il suo modo di fare politica e per le battaglie che porta avanti può essere vittima di violenza, con buona pace dei rappresentanti delle istituzioni (Rosy Bindi - vicepresidente della Camera), vuol dire che siamo alle porte di un periodo che questo paese ha già vissuto, e dal quale non ne è uscito molto bene.
35 commenti:
esattamente come gli uomini di B. tu stai strumentalizzando la situazione a scopi politici...
...perchè? è falso che a lungo andare, e tira e tira, qualche scriteriato possa agire?
Giulia non sono d'accordo...dire che il modus operandi socialmente deleterio di berlusconi può portare all'esasperazione ed al rischio di gesti violenti mi sembra un dato di fatto, una constatazione...
e nonostante il gesto, compiuto da un malato di mente, il governo cercherà di strumentalizzare il tutto. Hanno ragione Di pietro e la Bindi che non fanno gli ipocroti buonisti(e che cmq hanno condannato il gesto ma nn fanno gli ipocriti). Roberto
Non è una questione di ipocrisia o strumentalizzazione politica, il fatto è che la violenza va denunciata sempre e comunque, senza alcuna giustificazione.
Perdonami l'intrusione: non ti conosco ma ritengo che tu abbia strumentalizzato le affermazioni da te virgolettate (brutto vizio dilagante in Italia). Concordo sul fatto che l'attacco frontale a Berlusconi di una parte della politica italiana abbia ottenuto l'unico risultato di inchiodarlo alla sua poltrona ma non per questo dobbiamo ascoltare i predicozzi della destra benpensante che ritiene i suoi oppositori gli unici responsabili di questo deprecabile gesto. E con questo non si giustifica minimamente la violenza fisica in politica come in nessun altro ambito. Ma come giudichi lo stupro quotidiano che deve subire la nostra democrazia da quando è al governo B.? Non è una forma di violenza questa?
Cordialmente.
Riccardo.
Ma come puoi paragonare attacchi verbali a violenze fisiche?!
Ragazzi, fermiamoci un attimo, mi sembra che qui siamo un po' troppo presi da convinzioni politiche più che da un'analisi obiettiva di ciò che è successo e delle conseguenti reazioni della nostra classe dirigente politica.
Infatti io non paragono proprio niente: ti ho solo fatto una domanda... mi sembra. Non voglio dire niente di più di quello che hai letto nel mio post precedente. Semplice semantica.
Non ho parlato di violenza verbale in alcun punto...
Le dichiarazioni di Bindi e Di Pietro sono ancora una volta la prova dell'ignoranza dei nostri parlamentari. Visti i commenti precedenti non c'è da stupirsi che siano stati eletti.
Premessa. qualsiasi atto di violenza, in un confronto politico, è un atto esecrabile e non ha colore. Non c'è giustificazione.
Berlusconi e i suoi avversari (politici) hanno però alimentato, chi in un modo (ci siamo già scordati gli attacchi alle istituzioni del Presidente del Consiglio) chi in un altro (e tra questi, Di Pietro ha le sue colpe), un clima certo non sereno. Basti pensare a quanto anche è successo a Ballarò, tra Floris e La Russa. Dopo aver attaccato violentemente Floris, il Ministro della Difesa ha fatto quante più insinuazioni possibili, generalizzando e sparando ad "altezza uomo". E' forse questo un modo di parlare? Di confrontarsi su dichiarazioni comunque sia di rilievo? Tuttavia ancor più sorprendente è stato quando Floris ha dimostrato che l'omissis (oggetto delle ire di La Russa) sulle dichiarazioni di Spatuzza, non riguardava per nulla quanto lamentatao dal suo interlocutore. La reazione? Pur difronte all'evidenza dei fatti, è stato semplicemente detto "lei sa che le cose non stanno così". Cose c'entra tuuto questo con Berlusconi? Forse nulla, ma esemplifica un modo incolore (nel senso sia di pochezza di contenuti sia di responsabilità imputabile a destra e sinistra) di fare politica che, lontano dai contenuti, sembra potersi risolvere solo in slogan, cifre, apparenza e senza nessun collegamento con il mondo reale. Può quindi stupire che poi le persone ne non possano più? Questo ovviamente non giustifica la violenza (sempre e non solo in questo caso) ma c'è da chiedersi se questo modo "moderno" di fare politica non ne sia il substrato.
Ma nessuno ha giustificato la violenza!
Scusate ancora una cosa, sulle dichiarazioni dei politici.
Di Pietro dovrebbe ogni tanto imparare a tacere. La Binidi dovrebbe rendersi conto che anche il suo partito ha contribuito, nel non-opporsi quando doveva o nell'opporsi quando non-doveva, una forma di responsabilità tanta e tale quella che lei attribuisce a Berlusconbi.
Non sottintendevo alcun commento precdentemente al mio, quando dicevo che la violenza non è mai da giustificare. Era una mia premessa generale
Scusa Giulia, ma tu credi davvero che sia l'antiberlusconismo e il populismo dipietrista che ha fatto sì che mister B. sia al governo da 15 anni? Io credo che sia per il conflitto di interessi mostruoso che permette a quest'uomo di indirizzare l'opinione pubblica a suo piacimento, su qualsiasi tema; un conflitto di interessi che l'opposizione in passato doveva regolamentare, ma chissà perchè (si sa), non l'ha mai fatto. Al governo continuano a chiedere dialogo dialogo e dialogo, di abbassare i toni, ma come si può dialogare con una persona che cerca di distruggere indirettamente qualsiasi cosa (esempio: la giustizia) per farsi delle leggi che lo salvino dai processi. Di Pietro dice queste cose, e a me framcamente non sembrano populiste, ma la constatazione di un dato di fatto. E' come sedersi a dialogare con una persona che ti sta chiedendo gentilmente di poter entrare in casa tua e rubare quello che vuole. Poi lo sappiamo cosa intendono per ''dialogo'' nel centrodestra, cose del tipo: facciamo questa legge per salvare silvio, altrimenti noi buttiamo all'aria centomila processi. Per loro il dialogo è essere complici delle loro schifezze, e lo cercano con le minacce.
Hai sentito oggi Paolo Bonaiuti? Ha detto che Berlusconi era preoccupato per il clima d'odio che c'è nel paese, e temeva un attacco violento. Che differenza c'è tra questi pensieri e le dichiarazioni di Di Pietro? Mi sembrano entrambe constatazioni. Dire che può accadere qualcosa di brutto non significa giustificarlo, come hai scritto tu. Detto questo da parte mia condanno qualsiasi atto violento, ci mancherebbe altro. Te lo dico come profondo estimatore di Gandhi, e Luther King. Atto che in questo caso però è dovuto all'azione di una persona con problemi mentali, e che non c'entra con il ''clima di terrore''. Hai sentito le dichiarazioni di queste ultime ore? Additano come mandanti morali (oltre a Di Pietro) i magistrati che seguono le indagini di mafia, e AnnoZero, ribatezzato da Fede AnnoMinchia ieri uscito dall'ospedale. Questi farabutti alimentano continuamente l'odio (sono loro a farlo), e ora strumentalizzano pure AnnoZero, quindi anche il tuo lavoro. Ci mancava anche questo pugno-statuetta.....
Luca
Perchè nessuno, lo dico senza ironia o doppi sensi, non si pone il problema persone con disturbi mentali che hanno bisogno di essere adeguatamente seguite?
Potrà sembrare eccessivo aprire anche questo fronte, tuttavia anche l'aggressore (che, ribadisco, nel suo gesto rimane ingisutificato e ingiustificabile) pone indirettamente anche una sua questione.
Purtroppo ora queste dichiarazioni di Bonaiuti e Fede non saranno dovutamente considerate, anche perchè sfruttano l'indiscussa indigniazione del momento...e il Giornale che titola "violenza costituzionale", cosa dovrebbe rappresentare? Un ramoscello di "normalizzazione" dello scontro?
Di Pitero sbaglia perchè "est modus in rebus", il che non vuol dire "calare le braghe" davanti a Berlusconi.
Mi saro' perso qualcosa, oppure parlero' un italiano diverso, ma personalmente non ho sentito o letto di nessun rappresentante politico che abbia giustificato la violenza.
Gli unici dotati di buon senso hanno condannato l'atto violento senza se e senza ma, ed hanno poi chiosato sul contesto d'odio, d'intolleranza e violenza verbale (prova ne sia l'ennesimo teatrino sui "mandanti morali", delle ore successive all'accaduto), alimentato ad arte dal ducetto.
Se le parole hanno ancora i significati riportati nello Zingarelli, non si tratta certo di una giustificazione.
Giulia non fare la Capezzone di turno (che prende sempre volutamente fischi per fiaschi per partire per la tangente).
Ma di fatti Di Pietro avrebbe solo potuto far qualcosa di più (magari lasciando ad altri della IDV il commento sull'accaduto) per svelenire il clima dopo l'impatto, sull'opinione pubblica, di un tale grave epiosodio. Non solo il significato delle parole ma anche il contesto in cui sono dette, rilevano nel lorop peso e significato.
Giulia: condanniamo la violenza, senza se e senza ma. D'accordo. Ma basta con la retorica politichese delle dichiarazioni da TG. Se io dico che condanno l'atto contro Berlusconi, e aggiungo che Berlusconi ha instaurato un clima d'odio, non sto giustificando l'atto, ma ne sto esponendo una possibile concausa.
Se non avessimo i massacri al G8, i poliziotti che caricano operai e studenti ad ogni occasione, gli attacchi alla magistratura ("mentalmente disturbati"), i respingimenti, lo sdoganamento del razzismo, le ronde, il sostegno ufficioso ai gruppi fascisti, gli sgomberi contro i Rom, gli assalti alla Costituzione, le accuse di persecuzione comunista,...
...forse i pazzi come Tartaglia, ma anche come quelli di Casa Pound, come i fascisti che pestano i gay, come i leghisti che picchiano i Rom, come i poliziotti che assaltano con zelo chi protesta, come i sindaci che fanno ordinanze razziste contro moschee e kebab, sarebbero meno ispirati nelle loro azioni.
Di Pietro ha solo detto questo, nella sintesi di una dichiarazione alla stampa. E se essere a favore delle legalità, della democrazia, della Costituzione, se essere contro chi cerca di sabotare le regole, di sottrarre ricchezza al paese, di stravolgere i ruoli delle istituzioni, di aggregare potere legislativo ed esecutivo, asfissiando quello giudiziario, se tutto questo si traduce con "antiberlusconismo", ed allora sono un antiberlusconista. E chi non lo è allora è complice di ogni azione contro il nostro Paese che questa maggioranza sta portando avanti da 15 anni.
Qui non si espone una concausa, nè si vuole dire condanno ma...o condanno se..., dicendo che il clima d'odio non è solo il frutto di un colore ma respoonsabilità di tutti (in tal senso è stata anche il chiarimento di Rosi Bindi), non si vuole sminuire il gesto ma semplicemente cercare le cause.
"Se non avessimo i massacri al G8, i poliziotti che caricano operai e studenti ad ogni occasione, gli attacchi alla magistratura ("mentalmente disturbati"), i respingimenti, lo sdoganamento del razzismo, le ronde, il sostegno ufficioso ai gruppi fascisti, gli sgomberi contro i Rom, gli assalti alla Costituzione, le accuse di persecuzione comunista,...
...forse i pazzi come Tartaglia, ma anche come quelli di Casa Pound, come i fascisti che pestano i gay, come i leghisti che picchiano i Rom, come i poliziotti che assaltano con zelo chi protesta, come i sindaci che fanno ordinanze razziste contro moschee e kebab, sarebbero meno ispirati nelle loro azioni".
Tutto quest'insieme di cose come si dovrebbero definre? Di chi la responsabilità? Dei singoli o piuttosto di una politica che non sa più essere concreta risposta alle esigenze del singolo? Già ora, alla radio, hanno detto che la vera novità di questo clima, non è tanto il fatto di destare un avversario politico, quanto quello di "radicalizzazione" del sentimento di avversione.
Insulti, cazzotti, pugni e peggio (basta leggere "Tumulti in aula. Il presidente sospende la seduta" di Sabino Labia) si sono verificati anche in Parlamento, questo non vuol dire forse che il clima o il modo di far politica è sbagliato?
@Arturo
Sono d'accordo con te
Luca
@Gianluca
Infatti l'odio nasce dal modo di fare politica, e dall'esaltare e rendere legittimi, alla ricerca di consenso popolare, sentimenti d'odio e d'ignoranza latenti nella popolazione.
Ti ricordo il primo discorso della discesa in campo di Berlusconi:
in poche parole diceva che aveva deciso di scendere in campo perchè non sopportava più di vivere in un paese governato da forze illiberali e bla bla..Manco entrato in politica e già attaccava, divideva, "noi" e "voi", il bene e il male..
Luca
Caro Gianluca. Tu dici:
Insulti, cazzotti, pugni e peggio (basta leggere "Tumulti in aula. Il presidente sospende la seduta" di Sabino Labia) si sono verificati anche in Parlamento, questo non vuol dire forse che il clima o il modo di far politica è sbagliato?
Ed hai ragione. Ma non dobbiamo dimenticare che i tumulti in aula saranno sempre più frequenti perché s'è un tizio che dice che i giudici sono pazzi, che la magistratura è politicizzata, che le sentenze non valgono nulla, che le regole possono essere eluse o cambiate, e che sono comunque ingiuste.
A quando secondo te le risse negli uffici delle Entrate, dopo che per anni si è autorizzata un'evasione endemica, e si è ripetuto che le tasse sono una ruberia?
E' vero: la colpa è di tutti. Ma non puoi negare che una regia accorta ha reso normale la violenza verbale in Parlamento come in televisione.
"Questo non lo puoi fare"
"Perché?"
"Perché la legge lo vieta"
"Ed io lo faccio lo stesso e la faccio franca, oppure cambio la legge, e di te me ne frego"
Ecco il succo del dibattito politico degli ultimi 15 anni. Interlocutori del genere non possono che generare emuli in tutta Italia.
Bisogna difendere la democrazia, sbattendo loro in faccia (ma solo metaforicamente!) ogni giorno che questo governo è politicamente illegittimo, che la legge elettorale è antidemocratica, e che la puzza della mafia non si nasconde facilmente.
per Luca.
Allora abbiamo detto praticamente le stesse cose, con parole diverse.
per Arturo.
Ma infatti sono il primo a dire che Berlusconi è responsabile di questo clima d'odio. Capezzone parla di "avversari che predicano l'odio", certo un'affermazione del genere non può essere frutto di farina del suo sacco ma di una precisa scelta di fare politica.
La Bindi infatti, come ho già ricordato, ha chiaramente precisato che la responsabilità di questo clima è di tutti. Ovvio a questo punto che questi "tutti" dovrebbero chiedersi cosa voglia dire far politica. Questo non vuol dire che ciò debba impedire all'aversario politico di denunciare le incongruenze del suo antagonista, chiedere le dimissioni o segnalarne le contraddizioni. Ci vuole metodo e sostanza.
MI dispiace, ma non sono ffatto d'accordo. Non mi sembra che ne' di pietro ne la bindi abbiano in alcun modo giustificato l'aggressione. Entrambi hanno espresso condanna al gesto e dissociazione dalla violenza.
Che berlusconi non faccia altro che radicalizzare gli scontri ed eccitare gli animi è un dato incontrovertibile. Basta un qualsiasi frammento di un suo discorso. Oltretutto accentrando l'attenzione sulla sua persona in un modo che manco Maotsetung. E' diventato vietato dirlo? Che fine ha fatto la libertà d'espressione?
Ci tengo ad aggiungere che trovo orrenda l'aggressione al premier (purtroppo sto vedendo che è meglio mettere in chiaro queste cose). Per me nemmeno a Saddam Hussein andava torto un capello, figuriamoci a Berlusconi che, per quanto sia un pessimo personaggio, non è nemmeno lontanamente a quei livelli.
Quasi a chiosa delle nostre discussioni, consiglio comunque di vedere la puntata di ieri sera dello Speciale Tg1.
Aberrante (eufemismo).
Giulia, si ma dove vogliamo arrivare .. che ci dobbiamo inginocchiare quando si pronuncia il nome di silvio berlusconi?
Nessuno sta giustificando il gesto deprecabile di una persona con problemi psichici, pero voglio essere libero di dire che berlusconi e' assolutamente un provocatore della peggiore specie.
Sono 15 anni che continua ad insultare ed attaccare violentemente chiunque non sia con lui: gli elettori di sinistra coglioni, i giudici antropologicamente differenti dalla razza umana (quindi sub-umani!), i giornalisti imbecilli, i comunisti che bollivano i bambini per concimare il terreno (sic), etc. C'e' un repertorio sterminato su youtube.
In tutto questo tempo ha trasformato la politica italiana in una lotta perenne pro e contro la sua persona, il bene contro il male, o vogliamo forse negare anche questo? .. in questo modo l'incidente diventa un puro calcolo di probabilita', cioe' quello di incontrare il pazzo che combina il danno.
Per non parlare poi, del dilattentismo del suo servizio di sicurezza. Anche ieri sera dopo che era stato colpito, invece di portarlo via immediatamente per proteggerlo, gli hanno permesso di riuscire dalla macchina (!)
E se non fosse stato il gesto isolato di un imbecille, ma un atto studiato? e ci fosse stato un cecchino?
Per fortuna Bersani è intervenuto sull'equivoco. Concordo con Giulia, su queste cose non è questione di ipocrisia!
Concordo con l'ultimo post. Considerando quello che è stato detto ieri, credo e questa è una sorta di ammenda (senza piaGGERIA) che il profilo assunto da Giulia sia il più corretto per affrontare giustamente la vicenda e continuare a fare politica e opposizione politica.
Violenza in politica?
Una persona con problemi psichiatrici che c'azzecca con la politica? La questione non è politica, ma sociale. E non trovo giusto parlare di "violenza in politica" quando siamo tutti d'accordo nel dire che la violenza è da condannare SEMPRE e da giustificare MAI. Ma parlare di atto politico mi sembra veramente eccessivo, quello che succede in Parlamento è violenza politica, non l'atto di una persona con problemi mentali...
Virginia
Si dovrebbe, infatti, tornare a parlare di politica e non di altro.
Tra i commenti che ora si sentono, mi gettano nello sconforto quelli in cui l'interlocutore (nel caso specifico mi riferisco ad un intervento di Emma Marcegaglia) inzia asserendo "dobbiamo iniziare a pensare di costruire....". Sinceramente mi chiedo cosa perchè "cominciare"? Fino ad ora cos'è stato fatto? Per questo credo che il clima e la fiducia per le politica è quello che è...
Gentile Giulia, la violenza va sempre e comunque condannata in tutte le sue forme. Ma questa condanna incondizionata ci deve aiutare al contempo di fare delle riflessioni costruttive e non costruire un muro che ci divide ulteriormente. Prima di tutto ho notato che una parte della nostra classe politica usa l’espressione “istigazione a delinquere” includendo un po’ di tutto e anche manifestazioni di dissenso del tutto legittime (vedere, ad esempio, le parole del ministro Gelmini alla trasmissione televisiva otto e mezzo di lunedì 14 dicembre). 2) Inoltre, ho notato che una parte della nostra classe politica ha una visione di internet come luogo che si possono potenzialmente nascondere potenziali terroristi pertanto bisogna prendere dei prevedimenti di carattere repressivo nei riguardi di questo strumento. Io personalmente ritengo che internet sia uno straordinario mezzo di prevenzione che può aiutare le stesse autorità giudiziarie. (Esempio, pensiamo al video inserito su youtube dai bulli dello Steiner che picchiavano il ragazzo affetto dalla sindrome di down. Se questo video non fosse stato mai messo su internet probabilmente tali maltrattamenti continuavano chissà per quanto tempo nascosti e censurati tra le quattro mura della scuola. 3) E poi interroghiamoci anche della violenza espressa da parte di un certo linguaggio politico. Durante, la campagna politica del 2006 ho lavorato come promoter elettorale per conto di allora Forza Italia tramite una agenzia interinale, una prestazione occasionale. Nulla di più. Fui mandato ai mercati generali a distribuire volantini. Lo sai che quando Berlusconi alzava i toni durante le sue varie conferenze. Toni del tipo : “quelli che votano a sinistra sono cogn….” Noi promoter il giorno dopo dovevamo guardarci intorno, e a volte non era nemmeno sufficiente? Quindi, la solidarietà va bene, ma non deve essere fine a se stessa perchè non ci aiuterà a fare un
passo in avanti.
Il post di Marco sottintende un modo sconcertante di fare politica: il problema non si previene (o almeno non si cerca di prevenire) ma si cura. Non c'è un'idea di prevenzione ma piuttosto di repressione dei problemi da affrontare.
"Comunque la pensiate"...solidarietà massima a Marco Travaglio
Assolutamente solidarieta' a Travaglio, Santoro e tutti i giornisti con la schiena dritta
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