Lo ammetto, mi confesso: ieri ho guardato Miss Italia. Solo un pochino, però, un momento nostalgico in ricordo della mia infanzia passata a fare le scommesse attorno al tavolo da cucina su chi avrebbe vinto.
Nonostante l'attimo fugace (che sarà durato una trentina di minuti!), ho potuto assistere a profondi mutamenti: l'annuncio delle "eliminate" anziché delle prescelte, come ogni reality che si rispetti; gli "opinionisti" (su cosa avranno da discettare, è a noi comuni mortali ignoto); il "pubblico" che critica le scelte della giuria (quando si dice: ma non hai da fare un...).
Il momento decisivo che mi ha sciolto dall'ipnosi e mi ha fatto decidere di cambiare canale è stato quando una "eliminata" ha deciso che lei "non ci stava". Milly non ci poteva credere, e ha preso la palla al balzo: "Cosa c'è che non va bene della tua eliminazione, cos'è che ti fa piangere?". "Io non lo accetto. Un 6 non lo accetto. Ho dato il 100% di me stessa, non lo posso accettare".
Apprezziamo la volontà della ragazza, la convinzione in se stessa, ma un dubbio sorge spontaneo: in quale missione per salvare l'umanità la donzella ha dato il 100% di sé? Lungi dal fare del moralismo o dal voler giudicare i lavori altrui, ma a un concorso di bellezza non si deve "fare" niente, ci si deve soltanto fare "vedere".
Se piaci, bene. Se non piaci, a casa. E' il gioco, bellezza.