31 dicembre 2010

Lula se la fa sotto

Ora sì che siamo in una botte di ferro. Giorgia Meloni, infatti, ha annunciato che se Cesare Battisti "non sarà estradato entro i primi di gennaio, saremo in piazza [...] con i ragazzi di Giovane Italia".
Che dite, la faccio una telefonata a Lula per tranquillizzarlo, che i giovani del Pdl sono 4 gatti, e per di più orfani da poco del loro coordinatore Francesco Pasquali, oppure me la risparmio, che tanto non gliene frega niente?
Vabbè che a vedere il sito (finalmente on-line!), l'ultimo evento della Giovane Italia risale al 3 ottobre, e quindi i ragazzi non staranno nella pelle all'idea di scendere in piazza.
Però, insomma, da un Ministro della Gioventù ci si aspetterebbe qualcosa in più, sia a livello di partito (dei giovani del Pdl lei è la Presidente), che a livello di politica.
Ma si sa, l'Italia non è un paese per giovani. Aspettiamo, quindi, che questi giovani arrivino alla pensione, che magari ne guadagneranno in attivismo e in idee creative.
Magari Lula lo avviseremo poi.



30 dicembre 2010

Snow penise sculpture

(Video da Huffington Post)

Per chi non avesse capito cos'è un "Snow penise sculpture", visto che nel video è censurato:

Semplicemente geniale la dichiarazione della mamma preoccupatissima: "Mio figlio di 2 anni non sa neanche di cosa si tratta".
E allora dove sarebbe il problema, se non nella vostra indignata perversione?



Bambini loquaci




28 dicembre 2010

Made in miseria

Servizio di Al Jazeera di questa mattina sulla tassa ai turisti che visitano Roma:
A fronte dei continui crolli dei monumenti dell'ultimo periodo e il periodo di austerità economica, il comune di Roma ha deciso d'imporre una tassa sui turisti per contribuire a salvare il patrimonio storico.
E io che mi ero bevuta pure la storiella di Alemanno che la tassa era una questione di equità, che
non è pensabile che non ci sia alcun introito per il flusso turistico dei Comuni. Noi paghiamo tutti i giorni i servizi quotidiani non solo per i nostri cittadini ma anche per i turisti, non è giusto che i cittadini, che già pagano le tasse, vengano caricati di altre spese.
Che l'immagine da accattoni faccia parte del piano di rilancio del Made in Italy?


27 dicembre 2010

Col cazzo che mettiamo i prezzi...

... Non sia mai che il turista sprovveduto scelga l'opzione più conveniente.


26 dicembre 2010

Scelta di campo

Pensate quello che volete, ma io fra Assange e quelli che hanno fatto la guerra in Iraq non ho dubbi da che parte stare.



14 dicembre 2010

Hahaha!

SCILIPOTI, la barzelletta del secolo: "Il paese, la patria e il popolo prima di qualunque interesse di partito"!


Comunque vada...

... Sappiamo che Bonnie e Clyde non si fanno mai trovare impreparati:

Lucidalabbra e Ipad usato come specchio per lei.

Occhiali da sole stile VIP in incognito per lui.

Comincio a pensare che tutta questa classe cui ci hanno abituati quasi quasi mi mancherà!



Tunnel


Fresco di pubblicazione, lo condivido con voi. Approfittando per dire che è stata proprio una bella giornata.


9 dicembre 2010

WikiShell

Ma quest'ultimo cablo di Wikileaks relativo alla Shell, che millanta di aver occupato il governo nigeriano di suoi uomini e che risulta condividere servizi segreti con gli Stati Uniti, è ancora classificato dai critici come "gossip"?


Il regime dell'insulto


Questo video mette qualche dubbio sulla validità della tesi del "regime dell'informazione" che escluderebbe i Radicali: non è che invece i giornalisti non hanno voglia di farsi insultare e basta?


7 dicembre 2010

Preservativoleak

Assange ricercato per "sesso consensuale non protetto".
Perché non chiede asilo politico al Papa?


5 dicembre 2010

Facebook rating

Belen Rodriguez ha più fan di Roberto Saviano.
C'è bisogno di aggiungere altro?


3 dicembre 2010

Forse questo gli farà cambiare idea:




30 novembre 2010

Ultim'ora

Notizia! COTA dice: "Floris, quando mi sveglio la mattina e vado al lavoro sento il peso della responsabilità e dico: mamma mia!"


Essere prostituta di B. conviene, eccome

B. dice che le ragazze che raccontano dei festini sono pagate, perché non conviene dichiararsi "prostituta". E' l'esatto contrario: dà diritto a interviste e momenti di gloria che ti possono sistemare per sempre. Arriverà un giorno che il dibattito pubblico sarà libero dal sesso (in cui gli utilizzatori finali sono sempre uomini)?

Qui il mio post su Il Fatto.


28 novembre 2010

Rimpianti

"Mi sono presentata come una escort. Ho sbagliato. Gli avrei dovuto dire che volevo fare la velina".



23 novembre 2010

Fitto lo scolaretto


Berlusconi telefona a Ballarò, Fitto comincia a sudare freddo. Forse non ha fatto bene i compiti, e l'intervento del President è visto come una sgridata in diretta: non hai difeso l'onore del governo, cribbio.
Come uno scolaretto prova a rimettersi subito in riga, cerca di farsi vedere dal maestro che guarda da casa: delegittima i servizi andati in onda (collage di dichiarazioni video di Berlusconi, quindi non si capisce bene chi stia criticando), cerca di lanciare qualche risata beffarda alle domande del conduttore, fa no con la testa quando interviene la Bindi. Mi suscita quasi commozione quando cerca suggerimenti dai suoi consiglieri che lo circondano dietro: in pratica non ascolta neanche il dibatto, quindi non si capisce su che base può intervenire.
Quand'è che smetterò di provare imbarazzo per un Ministro della Repubblica?


19 novembre 2010

No ai magazzini nucleari NATO

Domani Berlusconi al vertice NATO: chiedigli di rigettare il piano di trasferire le bombe nucleari americane presenti in Europa in Italia!


18 novembre 2010

Più pilu

Geniale.


Cosa fanno i parlamentari radicali il 14 dicembre?

Cioè, fatemi capire. Cado dalle nuvole, forse sono stata io disattenta.
Dichiarazione di Pannella:
Quando si riconosce carattere e dignità di interlocutore politico al più antico partito nato in Italia, che sia Bersani, Berlusconi, Bossi o Di Pietro, noi riteniamo non solamente utile ma anche necessario un dialogo costruttivo sull'immediato e sulle prospettive.
Compreso che:
  • I Radicali sono nonviolenti e usano il dialogo come strumento di lotta politica (giusto);
  • I Radicali sono contro la caduta del governo e il ritorno alle elezioni perché un governo dovrebbe esistere per la durata del mandato conferitogli dagli elettori (giusto);
  • I Radicali non sono ideologicamente "di sinistra" (giusto);
Che significa: "quando si riconosce carattere e dignità di interlocutore politico al più antico partito nato in Italia"? Che se il Berlusca domani lecca il culo a Pannella e gli ritira fuori la strunzata che per fare la rivoluzione liberale del '94 (hahaha) c'è bisogno di una forza liberale e libertaria come i Radicali, allora il 14 dicembre i parlamentari radicali voteranno la fiducia a Berlusconi?
No, perché se così fosse (e spero vivamente che qualcuno mi smentirà), la mia tessera radicale del 2011 rimarrà nel cassetto delle "cose che avrei voluto fare ma che mi hanno impedito di compiere".


16 novembre 2010

Berlusconi's inception




14 novembre 2010

Donne e mignotte



Due notizie presenti sui quotidiani di questa domenica: la liberazione di Aung San Suu Kyi e l'apparizione di Ruby alla discoteca Karma di Milano.
Nel paese governato dalla giunta militare è una donna esempio per la libertà e per i diritti umani nel mondo a essere agli onori della cronaca. Da noi, paese "libero", le donne che riescono a emergere al momento sono quelle sulle quali pende il sospetto che abbiano avuto un rapporto sessuale con il Presidente del Consiglio. E questo sospetto frutta anche 10.000 euro per un'apparizione di meno di un'ora davanti a folle danzanti estasiate dalla regina.
Sapete che vi dico? Che mi sono veramente rotta di tutta questa merda. Che essere una donna in questo paese fa schifo. E che ho la netta percezione, ogni volta che vado in giro (dalla sagra al locale fighetto) che abbiamo fatto grandi passi indietro nell'emancipazione femminile. Sia ben chiaro: anche le donne sono responsabili di questo Medioevo femminile.
Una sola speranza: mi auguro che arrivi presto il momento in cui non dovrò più occuparmi di mignotte.


10 novembre 2010

L'aiutino al suddito di turno

Dopo l'aiutino a Ruby, ecco quello al Califfo. La mia considerazione è semplice e potrebbe sembrare persino demagogica: ma esiste un minimo di eguaglianza in questo paese? Ma soprattutto, gli italiani reclamano il principio d’eguaglianza, o si sentono forse più protetti nella condizione di sudditanza?
Su Il Fatto il post.


8 novembre 2010

Che politica scegli?



I primi erano dentro, i secondi a manifestare contro i primi.
Voi dove vi sareste posizionati?


Ciechi


Trailer di uno spettacolo teatrale cui ho dato una minuscola mano. Inquietante scenario possibile di un'epidemia gestita manu militari nelle fantasie (manco troppo) di Saramago.


7 novembre 2010

Tunnel

Là dove si contesta l'ordine precostituito e l'assetto immobile del potere io ci sono sempre. Dai rottamatori, però, c'era anche tanta speranza e propositività. Se non altro, mi hanno trasmesso una bella energia positiva.


4 novembre 2010

Lampade


Lascio agli altri la lettura del labiale, e mi permetto considerazioni molto più frivole: ma secondo voi si fa le lampade direttamente con la camicia indosso?


28 ottobre 2010

La Nicole! Ma non era quella dei denti di B.?

Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl, indagata per favoreggiamento alla prostituzione per il "bunga bunga". Ma vi ricordate di quale Nicole Minetti stiamo parlando?!


26 ottobre 2010

Franceschini con i capelli biondi




24 ottobre 2010

Vicini a me


I detenuti suicidi in carcere dal 2010 (in ordine di data, dal più recente). Da Ristretti Orizzonti.
Sarà che uno si sente più coinvolto quando le cose di cui si parla sono più vicine a sé, ma il fatto che dei detenuti suicidi dall'inizio del 2010, ben 9 sono sotto i 30 anni, mi ha particolarmente sconvolto.
In quale situazione brutale deve vivere un ventenne per arrivare a impiccarsi? E soprattutto, in quale inferno deve trovarsi per non vedere una via d'uscita?


13 ottobre 2010

Giovanardi, che peccato

Peccato che non mi drogo. Peccato, perché sarebbe stato fantastico fare il test antidroga per “conduttori, giornalisti e presentatori”, auspicato dal sottosegretario Giovanardi, sotto uso di sostanze stupefacenti. Qui il mio post sul Fatto quotidiano.


11 ottobre 2010

Niqab bitch

Un modo originale per dire no alla legge anti-burqa francese.



3 ottobre 2010

No B-day 2




Che palle i distinguo


Quella di ieri era proprio una bella piazza. Sono stata cresciuta politicamente a fare tanti distinguo e a vedere i nemici più negli amici che in quelli dall'altra parte.
Mi sono stufata, e ora ho voglia di divertirmi.


2 ottobre 2010

Quando l'Italia può fare qualcosa di buono




23 settembre 2010

Waka waka Minzolini

Un altro buon motivo per lasciare Minzolini lì dov'è: stimola una grande creatività dei cittadini!



21 settembre 2010

Ma 'sto Santoro c'è o non c'è?




16 settembre 2010

Greenpeace geniale

Fai sì che Facebook passi dallo status “fidanzato ufficialmente con il carbone” a “divorziato dal carbone”.



15 settembre 2010

Partiamo dalle veline anziché dal burqa

Tutti ad applaudire il divieto del burqa in Francia, e tutti pronti a importarlo in Italia in nome della libertà e salvezza delle donne oppresse.
Ma siamo proprio sicuri di liberarle con un altro divieto?
E perché non occuparci delle veline, allora, che certo fanno uso dell'emancipazione, ma in una maniera alquanto bizzarra?
Qui quello che ho scritto su Il Fatto.


13 settembre 2010

Probiviri del Radiotaxi - giustizia ai fessi


Altroché probiviri di partito, questo Consiglio di disciplina del servizio taxi funziona davvero!
Vi ricordate del tassista che credendo di fare il furbo mi aveva applicato la tariffa extra-urbana in una zona centralissima di Roma?
Ecco cosa ha deciso il servizio Radiotaxi e che vi pubblico qui volentieri (cancellando il riferimento del taxi in questione - giustizia è fatta, non credo nella vendetta):
In data 13/09/10 abbiamo ascoltato il socio in questione XXX, il quale non adducendo in propria difesa delle chiari ragioni sul comportamento avuto, ha indotto questa disciplina ad applicare, allo stesso, vista la poca professionalità, una sospensione dal servizio radiotaxi, come adeguata sanzione disciplinare.
Rimanendo a Sua disposizione per ulteriori chiarimenti, La salutiamo cordialmente.
Consiglio di Disciplina
Radiotaxi 3570

Qualche volta il mondo ci riserva delle piacevoli sorprese. Anche i fessi (come me in questo episodio), possono rivendicare i propri diritti e ottenere giustizia!


7 settembre 2010

Non compro niente: e così ti aiuto


Eleggo quella che vedete sopra come foto dell'estate, e vi spiego il perché.
Ho avuto il piacere di trascorrere i finesettimana agostani sulla spiaggia di Rimini, e posso dirvi con certezza che in media ogni giorno sono passati dal mio lettino 20 fra venditori ambulanti, tatuatori e massaggiatrici. Oltre alla vendita itinerante, ho potuto ammirare una riva piena zeppa di borse, scarpe e addirittura piumini taroccati, venduti dagli ormai autoctoni vucumprà.

Una domanda che vi pongo senza malizia: secondo voi chi dovrebbe andare in galera fra il vucumprà immigrato clandestino, che appena approdato sulla nostra penisola viene acchiappato dall'organizzatissima mafia italica, che gli dà vitto, alloggio e merce, oppure il compratore, e l'italiano/turista che ha tutti gli strumenti per capire quale mercato sta finanziando e che crede di fare l'affare del secolo nell'acquistare un piumino della Moncler fasullo già pronto per fare il figo i sabati pomeriggio di dicembre? Che dite, fra quei compratori tutti pronti a contrattare con il vucumprà, "dai amico, non ce li ho i soldi, ti do la metà", non ci sarà mica anche qualche elettore della Lega, pronto a voler cacciar via l'istante dopo aver concluso l'affare il "negro invasore"?

Io non ho mai acquistato niente dai vucumprà, e non vorrei neanche essere infastidita ogni due per tre mentre sono sdraiata sul lettino, "guarda, bello, guarda", per colpa dei miei compatrioti che con quel meccanismo invece comprano. Nel non finanziare il mercato nero credo anche di dare qualche speranza in più a quel vucumprà di diventare muratore, operaio, o quel che serve per fargli arrivare a casa la pagnotta.

Chi aiuta di più l'immigrato a vivere nella regolarità e legalità: il propagandiere ferragostano o la sottoscritta? A voi la scelta. A me, nel frattempo, incombe la scelta fatta dagli altri, e purtroppo anche ai vucumprà, che fanno gola a troppi.


6 settembre 2010

Se non ora, quando: mobilitiamoci contro il Porcellum!

Sul Fatto quotidiano trovate il mio invito a firmare contro il Porcellum per la modifica della legge elettorale: rivogliamo il diritto di scegliere i parlamentari! Ora sembrerebbe il momento politico più opportuno, dopo che Fini ha decretato la morte del Pdl e Maroni ha detto che può convocare le elezioni anche nel giro di due giorni.
Qui qualche riflessione:
A meno che non riusciamo finalmente a liberarci del Porcellum, la metastasi democratica che ha portato in Parlamento amichetti e signorsì, e che ha dato in mano a Berlusconi – e a tutti gli altri leader di partito – armi di asservimento parlamentare, tanto da fargli dire che i finiani che dovessero “decidere di restare nel gruppo del Pdl, tutti, nessuno escluso, potranno contare sulla nostra amicizia, sulla nostra solidarietà e lealtà, anche nel momento della formazione delle liste elettorali“. Ma dico, possiamo continuare ad accettare questa compravendita dei parlamentari? E’ sostenibile un’agenda parlamentare piena di interessi di cricche e di gruppi influenti di potere, mentre viviamo l’anno record di ore di cassa integrazione e di disoccupazione giovanile? Dobbiamo dire basta alle liste bloccate e ai parlamentari scelti dalle segreterie di partito che di tutto si occupano, fuorché degli interessi dei cittadini!



31 agosto 2010

La "porcata" di D'Alema

Eh no, questa volta mi girano. Essere costretta a dare ragione a Capezzone, quando dice che "è surreale lo spettacolo del Pd, che appena comincia a discutere di un argomento è già lacerato", è troppo. E anche questa volta è colpa di D'Alema.
Dopo mesi di dibattito politico attorno alle elezioni anticipate, con una foto di una Ferrari qui e un dito medio lì, finalmente si vede una luce all'orizzonte: il cambiamento della legge elettorale. Che sorpresa quando il Corriere della Sera ha preso un po' di coraggio e ha pubblicato l'Appello per l'Uninominale, redatto dai coraggiosi 42, sia di destra che di sinistra, in salsa efficacemente bipartisan. Da subito le adesioni hanno cominciato a fioccare. Chi può dirsi contrario, infatti, a "dare agli elettori la piena libertà, l’effettivo pieno potere e la piena responsabilità di scegliere il Governo e gli eletti"? Chi, se non lui, quello che a detta di Veltroni "usa sempre lo stesso schema: Dc e Pci"?
Come nei più classici film dell'orrore, ecco che da dietro la doccia è spuntato D'Alema:
Con il sistema tedesco noi potremmo convogliare un campo vasto di forze, dall'Udc alla Lega - già che ci siamo, perché non anche Minnie e Topolino? - e creare un assetto tendenzialmente bipolare, […] con un centro forte che si allea con la sinistra - per carità, non sia mai viceversa, ossia che una sinistra forte si allei con il centro - non riesco a immaginare uno schema migliore, per un Paese come il nostro" - dove ai cittadini glielo mettiamo in quel posto.
Ma dico, non poteva limitarsi a dire che "quello della legge elettorale è davvero il nodo di fondo"? Perché è dovuto andare oltre, e come sempre imporre il suo diktat, che tradotto in tattica politica significherà che anche questa volta il Pd non sarà in grado di portare a casa un risultato che sia uno, neanche su una questione talmente condivisibile come l'affossamento della "porcata"?
Santo Bersani, sollecitato dagli sbadigli di Renzi, ha risposto così all'imposizione del suo lìder: "Non voglio rimanere impiccato ad una formula, a dei modelli. Prima vediamo in quanti siamo d'accordo nel dire che questa legge è un abominio. […] Bisogna discutere anche con chi la pensa diversamente da noi".
Che dite, si rivolgeva a D'Alema?



30 agosto 2010

Imperdibile

Per i fortunatissimi che sono a Roma in questo momento: non perdetevi il flash mob in onore di Gheddafi. Titolo: un libro per il colonnello!


Mamma li libici


E adesso come la mettiamo con quelli che votano il pacchetto Berlusca+Lega per paura del musulmano invasore?


16 agosto 2010

Legge del taglione? Peggio

Cronaca della mia visita al carcere di Rimini con l'iniziativa Ferragosto in carcere organizzata dai Radicali. Sotto solo una parte, qui il pezzo intero:
Ma è la sezione numero 1, quella che ci è stata segnalata dagli stessi detenuti più fortunati, a lasciarti semplice in cerca di un’umanità sospesa: una cella, che prima era il luogo di ricreazione, con ben 18 corpi ammassati, gente costretta a mangiare in piedi perché “non c’è posto per tutti. Ma ho chiesto io di stare qua dentro, vai a vedere quelle nel corridoio, loro sì che sono messi male”. Nel corridoio scorgi dapprima le braccia penzolanti dalle grate, poi cominci a vederli a uno a uno: 10, 11, 12 persone in una cella che per legge ne potrebbe contenere 3, si chiamano Mohammed, Pasquale, Yuri. Uno ci fa vedere il braccio ingessato “con del cartone”, dopo che erano 3 giorni che se l’era rotto. “Ti hanno fatto le lastre? Hahaha“. Sempre lui ci mostra il lavandino: l’acqua che esce dal rubinetto va a finire direttamente sui piedi del detenuto. “Ma cosa vuoi che sia”, fa una guardia carceraria. “L’unico modo per farci sentire, per denunciare questa condizione in cui non terrebbero neanche le bestie, è tagliarci. Ieri è stato il turno di quello della cella davanti”. “Guarda nello spioncino a fianco: non vedi che abbiamo il bagno nella cucina?”. Allora gli chiedi: ma tu cos’hai fatto per stare qui? Risponde un ragazzo sorridente, vent’anni, marocchino: “ho rubato 250 euro e un cellulare e sono incensurato. E’ da 10 giorni che sono qui, ora mi trasferiranno a Milano, e sono in attesa di giudizio”. Quasi la metà, qui, è in attesa di giudizio. Di un altro i suoi compagni di cella dicono che ha dei problemi psichici, continua a ripeterci che aveva “solo litigato con la mamma”. Se così fosse (e così sembra), non dovrebbe stare lì, perché ci sono delle strutture apposta per gente come lui. Cerchi di rincuorarli, vuoi tirarli un po’ su, per quanto ti è possibile: c’è una sezione appena ristrutturata, dovrebbe aprire a giorni. “E’ da un anno che lo dicono”, ti rispondono quelli che stanno lì da più tempo. “Grazie”, ti congedano. “Grazie per averci fatto visita: raccontate in giro quello che avete visto, come ci tengono qua dentro. Vi sembra umano?”.



Ribaltamento


Curioso che questi rapper palestinesi usino lo stesso linguaggio musicale degli americani per ribaltare la prospettiva e dire che non sono loro i terroristi, non trovate?


13 agosto 2010

Al Minzeera

Oggi ho inaugurato il mio blog sul Fatto quotidiano online.
Diciamo che ho messo in ordine qualche delirio condiviso con voi in questi giorni sulla questione dei diritti umani. Dove mi trovo ora ho Sky, e ho scoperto che la mia fonte di informazione e di ispirazione preferita è Al Jazeera, seguita da Russia today. Al terzo posto Press tv, canale iraniano.
Non c'è dubbio: ricevo più informazioni lì che dalla tv italiana, anche se ogni tanto i tg sono imperdibili. Bisogna sempre sintonizzarsi sul livello in cui siamo riusciti a sprofondare, tanto per rimanere con i piedi per terra (e in Italia).


Toc toc, c'è qualcuno a fermare quei sassi?


Quella che vedete sopra è Sakineh Mohammadi Ashtiani, o almeno così dicono le autorità iraniane, mentre confessa l'omicidio del marito in diretta tv. Il suo avvocato dice che ha accettato la confessione dopo due giorni di tortura.
Forse Ahmadinejad non si aspettava il clamore internazionale provocato dalla sentenza alla condanna a morte per lapidazione per questa donna, accusata di adulterio (del defunto marito). Prima ha revocato la condanna alla lapidazione sostituendola con l'impiccagione, e poi ha cercato di ribaltare le carte in tavola e di accusarla di omicidio. La comunità internazionale sarà meno propensa a difendere la sicaria del marito, avrà pensato Ahmadinejad.
Anche ai dittatori interessa quello che pensa il resto del mondo, anzi, forse più a loro di quelli che si sono guadagnati legittimamente il voto in patria.
Allora cerchiamo di fare qualcosa, noi che abbiamo le mani libere. Che so, magari anche il Berlusca potrebbe metterci del suo, visto che l'Italia è uno dei principali partner commerciali dell'Iran, e ci sono ben 12 condanne per lapidazione da eseguire non appena sarà finito il Ramadan. O forse no, al momento è troppo impegnato a contare le Ferrari del cognato.
Vabbè, Berlusconi è impegnato a tenere le fila del governo, lo si può capire. Ma Frattini, ministro degli esteri, che è così impegnato a rilasciare interviste su Montezemolo, qualche secondo del suo tempo lo potrebbe dedicare anche a questa battaglia per i diritti umani, non vi pare?
Ma dov'è finita la politica?



11 agosto 2010

Quando toccherà a noi?


Quand'è che toccherà a noi raccogliere soldi per cercare di contrastare leggi fasciste sull'immigrazione, come sono costrette a fare associazioni come questa contro la schedatura degli immigrati in Arizona?
No, perché secondo me manca molto poco, anche se al momento li respingiamo direttamente in mare.


10 agosto 2010

Con che coraggio

Fatemi capire, perché sono al momento molto confusa.
Oggi si terrà il processo al più giovane detenuto di sempre di Guantanamo, Omar Ahmed Khadr: era stato arrestato all'età di 15 anni per aver ucciso un soldato americano e ferito un altro con una granata. E' da 8 anni che è in carcere, e ora rischia di passarci il resto della vita. In quell'agguato in Afghanistan è rimasto ucciso il padre, grande finanziatore di Al Qaeda, e mutilato il fratello.
Ora, non sto certamente chiedendo di rilasciare Omar e di chiedergli di uccidere ancora tanti altri soldati come ha fatto quando aveva 15 anni, ma con che coraggio noi occidentali "civilizzati" denunciamo il flagello dei bambini soldato in Africa, dopo che ne abbiamo catturato uno, lo abbiamo torturato, tenuto in prigione per 8 anni senza giudizio e ora saremo i primi nella storia contemporanea a mettere un bambino soldato sotto processo?
Obama, premio Nobel per la pace: se ci sei, batti un colpo.


9 agosto 2010

I like the way it hurts


Loro garantiscono che è una canzone contro la violenza domestica.
L'anno scorso Rihanna le aveva prese di santa ragione da una bestia che si portava accanto e che chiamava fidanzato.
Quest'anno canta così:
Just gonna stand there and watch me burn
that's all right because I like the way it hurts.
Just gonna stand there and hear me cry
that's all right because I love the way you lie.
=
Rimani lì a guardarmi mentre brucio
e va bene così perché mi piace il dolore che mi provoca.
Rimani lì mentre mi senti piangere
ma va bene perché mi piace come racconti le bugie.
Nel video si vede una coppia che si mena e alla fine lui che incendia la casa e lei che rimane dentro a bruciare.
La prendiamo come una provocazione. Speriamo che anche gli altri lo facciano (ma soprattutto, che lo capiscano).


Modalità fulmine


Ahinoi i mezzi sono un po' di fortuna, ma concentrandovi potete vedere che nella fotografia è ripreso un albero con funzione di palo elettrico con fili penzolanti a carico.
Ottimo, soprattutto in tempo di tempesta con fulmini in giro.
Il comune di Rimini stringe un po' troppo la cintura?


5 agosto 2010

Una proposta per inquinare meno


A voi una scena del genere sembra normale - che i deputati della Repubblica si mettano a inneggiare l'ingresso del Primo ministro a suon di "Silvio, Silvio, Silvio", manco fosse Totti festeggiato dai tifosi della Roma dopo la vittoria dello scudetto?
A me no, anzi, mi spaventa, o meglio, rafforza la mia paura dei tempi che viviamo. Quei deputati sono gli stessi che per esercitare il loro servizio nei confronti della Repubblica dovrebbero controllare il mandato del Presidente del Consiglio e, se negativo, sfiduciarlo.
Vi è anche solo una speranza che questi esseri possano essere razionali e lucidi nel giudicare l'operato di Silvio Berlusconi?
A questo punto, tanto varrebbe che i parlamentari del Pdl/Lega delegassero il voto ai loro due leader, anziché sbattersi per presenziare in Parlamento e votare com'è stato loro comandato di fare.
Ci sarebbero meno auto blu e inquinamento in giro.

P.S. Bravo Franceschini: ieri mi è proprio piaciuto.



31 luglio 2010

Ah sì, ci sono anche loro

Capita che vai a una manifestazione e ti imbatti in un'altra. Anzi, non è proprio una manifestazione, ma un presidio permanente dal 13 giugno, e tu non ne sapevi niente. Anzi, i giornali ti avevano fatto sapere qualcosa, le notizie più bollenti, come il raid notturno fatto dal proprietario pazzo e dalle sue squadracce, ma poi non hai più saputo com'è andata a finire quella storia. Così, succede che finisce nel dimenticatoio: peccato, però, che ci vadano di mezzo lavoratori, persone, famiglie.
E' da quasi due mesi che i lavoratori dell'Eutelia occupano piazza Montecitorio con il loro camper, cercando di fare di tutto purché si parli di loro: non certo per esibizionismo, ma perché quello è l'unico modo perché loro possano ottenere giustizia, ricominciare una vita normale, senza dover lottare per poter andare tutte le mattine al lavoro. I media avevano parlato di loro, e tanto, perché il loro era un caso incredibile, di imprenditoria criminale: Gianni Letta aveva promesso di aprire un tavolo, ma questo tavolo ancora non si è visto.
Loro hanno cominciato a fare lo sciopero della fame. Poi hanno deciso di farlo a staffetta, insieme ai parlamentari del Pd. Ma voi lo sapevate che più di 100 parlamentari del Pd avevano fatto lo sciopero della fame per i lavoratori di Eutelia? Io no.
Ora sono in cassaintegrazione, giusto con un paio di commesse rimaste, e insieme alla loro azienda vedono la loro professionalità scivolare via dalle loro mani.
Vorrebbero solo lavorare, non chiedono di più, e vorrebbero una giustizia veloce che permettesse loro di ricominciare, di poter essere acquistati come qualunque altra azienda, anche se hanno il proprietario che al momento è un fuggitivo.
Fra i banner e gli slogan, c'era anche una maglietta dei cassaintegrati dell'Asinara. Anche loro dopo la grande attenzione mediatica aspettano che il futuro ministro dello Sviluppo economico possa aprire un tavolo delle trattative, che possa finalmente farli ripartire con un nuovo compratore.
A loro di Fini, Berlusconi e Vendola non frega un cazzo. A loro interesserebbe soltanto che chi ha il compito istituzionale per farlo si curasse di loro, risolvesse il loro caso.
Ora c'è pure agosto di mezzo, e pure l'informazione è andata in vacanza. Non gli resta che capire se Belen ha veramente sniffato e se Rutelli verrà comprato da Berlusconi, in attesa che qualcuno si ricordi che ah sì già, ci sono anche loro.



30 luglio 2010

Sentenza comica

Ma dico, l'avete letto il documento ufficiale di espulsione di Fini dal Pdl?! Di seguito alcuni dei punti che io ho trovato più esilaranti, intervellati da... Come chiamarle... Rettifiche!
Non si tratta beninteso di mettere in discussione la possibilita’ di esprimere il proprio dissenso in un partito democratico, possibilita’ che non e’ mai stata minimamente limitata o resa impossibile. Al contrario, il Pdl si e’ contraddistinto dal momento in cui e’ stato fondato per l’ampia discussione che si e’ svolta all’interno degli organismi democraticamente eletti.
Art. 15 dello Statuto del Pdl: "Il Presidente nazionale del Popolo della Libertà è eletto dal Congresso nazionale con apposita votazione, anche per alzata di mano".
Sulla legge elettorale, vi e’ stata una apertura inaspettata a tesi che contrastano con le costanti posizioni tenute da sempre dal centro-destra e dallo stesso Fini.
Roberto Calderoli, primo firmatario della modifica della legge elettorale: "è una porcata".
Il PdL proseguira’ con decisione nell’opera di difesa della legalita’, a tutti i livelli, ma non possiamo accettare giudizi sommari fondati su anticipazioni mediatiche.
L'ex ministro Brancher condannato a due anni di carcere.
Per queste ragioni questo ufficio di Presidenza considera le posizioni dell’On. Fini assolutamente incompatibili con i principi ispiratori del Popolo della Liberta’, con gli impegni assunti con gli elettori e con l’attivita’ politica del Popolo della Liberta’.
E questo ci rincuora assai.


29 luglio 2010

Quarantottesimaora

Andatevi a fare un giro sul blog laquarantottesimaora, e preparatevi a rettificare tutto ciò che leggerete!


26 luglio 2010

Il ritorno che (purtroppo) ti aspetti

Casa dolce casa... Ma che fatica una volta arrivati a Roma Fiumicino: una iattura da non augurare neanche al peggior nemico!
Tutto è cominciato da un mio errore: ascoltare la tipa al check-in che mi diceva che l'aereo era pieno e quindi sarebbe stato meglio imbarcare il mio bagaglio nella stiva. Mi sono fatta convincere, e ho sbagliato in pieno:


Esattamente un'ora e quindici minuti dopo l'atterraggio riesco a ottenere il mio misero bagaglio. Per la cronaca: alla sfornata di quattro bagagli in fila uno dietro l'altro, dopo quelli che uscivano a singhiozzo, è partito l'applauso dagli astanti.
Sbaglio numero due: ho deciso di prendere il trenino, il mitico Leonardo Express, che collega Roma Fiumicino alla stazione Termini. Per arrivarci ci ho impiegato altri quindici minuti, con danno ai timpani causa lavori (e quando, se non ad agosto?):

E' da sette anni che sono a Roma, e ricordo quando il trenino costava 5 euro. Questa volta ne ho dovuti sganciare 14. Ingenuamente ho pure pensato: chissà che rinnovo ci sarà stato nei servizi! Ecco, invece, la cruda realtà che ho trovato davanti a me:

Arrivata finalmente a Termini, faccio una maratona per raggiungere la metro (non si sa quale genio abbia deciso di posizionare i treni a/per Fiumicino 700 metri più avanti rispetto a tutti gli altri treni). Per arrivare a casa devo scendere dalla metro e prendere l'autobus: dopo una fermata sale il controllore. Vado per prendere il mio biglietto obliterato (come faccio dal primo autobus preso a Roma, senza però averlo mai potuto mostrare a nessun controllore fino a quel momento) e non lo trovo: il biglietto mi è caduto.
E come ogni thriller estivo, in questa anonima avventura metropolitana, vi lascio con la suspence...
Secondo voi che è successo? Ho ricevuto la multa da 100 bigliettoni, oppure sono arrivata a casa sana e con il portafoglio pieno?


25 luglio 2010

(In)subordinati

Maurizio Lupi sul caso Granata:
Tutti si ricordino che senza Berlusconi non sarebbero stati in Parlamento e tutti si ricordino che sono stati eletti nel Pdl e hanno sottoscritto il programma del partito.
Anziché invocare il degradante stato di subordinazione in cui si trovano i parlamentari oggi -che possono candidarsi soltanto se appositamente inseriti nella lista elettorale dal capo del partito - per richiamare Granata all'ordine, non sarebbe il caso di mettere le mani su quella porcata di legge elettorale?
Questione di priorità.



16 luglio 2010

Selvaggia aggressione fisica




Poliziotto sempre in servizio

Ieri sera ho chiamato un taxi su viale Parioli a Roma utilizzando il servizio 3570. Il taxi è arrivato in tre minuti, e sul tassametro c'erano già 9 euro. Visto che ogni due per tre i tassisti riescono a ottenere aumenti per la categoria, non mi sono sorpresa più di tanto, ma ho notato che il numero della tariffa era la 2. Ho provato a cercare sul foglio esplicativo appeso sul sedile cosa significasse, ma ovviamente non ho trovato traccia.
Mi sono messa il cuore in pace. Mentre ero al telefono vedo che il tassista cambia la tariffa e la imposta sulla 1. Lì per lì non ho voglia di dirgli niente: reclamo tranquillità quando sono in libera uscita.
Arrivata a casa, ho l'illuminazione: la tariffa 2 è per i tragitti fuori dal raccordo anulare, mentre la 1 è per la città, ossia dove mi trovavo. Il tassista, da bravo furbone, aveva impostato la 2 appena presa la chiamata, così da rimediarsi quel paio d'euro in più, ma si era scordato di reimpostare la 1 prima che salissi sulla sua vettura.
Ho chiamato il 3570 e mi hanno detto di presentare il "riscontro di disservizio" all'"ufficio disciplina", cosa che ho fatto.
Vi terrò aggiornati sul seguito (hahaha: molta fiducia in merito).
Che palle però dover sempre fare il poliziotto.
[...]
Dopo 5 ore dalla mia segnalazione questo è quanto ricevo e vi incollo:
Prendiamo in carico la Sua segnalazione.
Le facciamo comunque presente che per la verifica di quanto da Lei richiesto, questo Consiglio necessita di un periodo di circa 30 giorni. Le assicuriamo che sarà contattata non appena possibile.
La ringraziamo per aver segnalato il caso.
Distinti saluti
Consiglio di Disciplina



15 luglio 2010

Pio pio - il giornalismo che non morde

Per quel che può valere la mia opinione, ritengo Marco Imarisio un buon giornalista.
Non è quindi colpa sua se l'intervista che ha fatto a Denis Verdini, e che è pubblicata a pagina 3 del Corriere della Sera, parta così:
Vietata ogni domanda "giudiziaria", si parla solo di politica. Anche se, davvero, è inevitabile non cominciare dlala presunta P3 e affini.
Conseguentemente, le domande sono del calibro:
Riconosce però che le inchieste l'hanno molto indebolita?
Amareggiato?
Inchieste a parte, lei non ha davvero nulla da rimproverarsi?
Ammetterà che non tutti possono essere d'accordo con questa visione.
Come finirà per lei?
Capito? A Denis Verdini, deputato della Repubblica e coordinatore del maggiore partito italiano, attualmente coinvolto in quella che sembra la nuova P3, non è lecito fare domande "giudiziarie". O meglio, gli si offre la terza pagina del principale quotidiano nazionale per parlare solo di "politica".
Il giornalismo in Italia è proprio strano: non si capisce se è più importante il lettore o il soggetto dell'articolo.
E senza un giornalismo cane da guardia, non bisogna poi sorprendersi che uno come Verdini non si senta politicamente obbligato a dimettersi. Tanto può parlare di quello che gli pare.



Cappato giustizialista?

Scusate se insisto sul punto, ma la questione della pubblicazione delle intercettazioni mi sembra dirimente per i Radicali, che oscillano fra il diritto alla riservatezza e la libertà di stampa: alcuni di noi vogliono preservare il primo a tutti i costi, altri ritengono preponderante la seconda.
Cappato ha chiesto le dimissioni di Formigoni, rifacendosi direttamente alle sue telefonate intercettate:
Se il Presidente della Lombardia Roberto Formigoni avesse senso dello Stato e delle istituzioni dovrebbe rendere conto del fatto di aver scelto, contro il ricorso radicale della Lista Bonino-Pannella, di affidarsi non alle sole armi del diritto e dei fatti, ma di “far camminare” (espressione di Formigoni, stando alle intercettazioni) oscuri figuri impegnati in metodi goffamente banditeschi.
Secondo i radicali più "liberali", quelli per cui bisogna aspettare l'ultimissima sentenza dell'ultimissimo giudice e viene prima il diritto alla riservatezza della persona coinvolta, che non il diritto a essere informato del cittadino, Cappato con la richiesta di dimissioni di Formigoni non si connota quindi come un giustizialista forcaiolo che non rispetta la privacy del Presidente della Lombardia?
Allora, amici liberali, come la mettiamo?
Con Formigoni tutto è concesso, mentre per gli altri no?



14 luglio 2010

Manovra dolosa

Roberto Formigoni intercettato:
Io mi sono arrabbiato con lui [Angelino Alfano], gli ho detto perché, anche perché sabato lui si era impegnato, gli ho detto "guarda che è il nostro capo che ha bisogno di una cosa del genere" [che sia accolto il ricorso per la Lista Formigoni]... Sì, sì, faccio, faccio, poi invece... A questo punto a me sembra che è chiaro che la cosa non si fa.
Sempre Formigoni sull'esclusione della Lista Formigoni dalle regionali (poi riammesse dal Tar), questa volta in pubblico:
Manovra ordita da più soggetti per impedire dolosamente la presentazione delle nostre liste. [La Corte d'Appello di Milano ha compiuto una grave irregolarità], lasciando nelle loro [dei Radicali] mani [le firme] più di dieci ore senza avvisarci.
Che dite, se quei giudici si fossero fatti corrompere dalla nuova P2, sarebbero stati gli unici NON politicizzati?




13 luglio 2010

O' vuoi capiscere o no?

Luca Palamara, Presidente dell'Anm, a La Stampa:
Noi riteniamo che il vero problema in materia di intercettazioni sia quello di trovare un rimedio alla diffusione di materiale non pertinente alle indagini. Ciò si può realizzare mediante la previsione di un'udienza filtro nella quale le parti - di fronte a un giudice terzo - possano discutere di ciò che è irrilevante rispetto a ciò che non lo è. Questo è il punto cruciale sul quale occorrerebbe concentrarsi per meglio tutelare la privacy, senza fare regali alla criminalità.
Si potrebbe obiettare a Palamara che se in passato avessero allungato qualche intercettazione in meno agli amici giornalisti, tipo gli sms fra Ricucci e Falchi, magari oggi non ci sarebbe questo tentativo di stretta legislativa.
Appurato questo, i garanti della privacy che ne pensano di quest'ultima proposta? Non va bene neanche questa?
No, perché se siete contrari anche alla pubblicazione di cose del tipo:
E' iut buono pecché noi li abbiamo ricattati.
Pecchè se n'te fànn a te, eh, pulito pulito...
Ormai guagliò ti è spianata la via per i' a fà o' ministro, o' vuoi capiscere o no?
Allora siete voi che non rispettate l'equilibrio fra la loro esigenza di riservatezza e la nostra esigenza di sapere.
Tanto, non si capisce comunque 'na minchia.



12 luglio 2010

Le pubblichiamo o no?

Mi rivolgo agli amici liberali, quelli con cui mi confronto in questi giorni sul tema delle intercettazioni, visto che molti di loro sono a favore del ddl intercettazioni nella parte in cui si stabilisce che queste non vadano pubblicate, mai.
Prendiamo ad esempio quello che ha detto Bocchino:
Sarà quello che verrà fuori che porterà Verdini a dimettersi: noi abbiamo visto finora solo una parte delle intercettazioni, quella relativa alle responsabilità addebitate agli altri indagati. Ma quando emergeranno le intercettazioni, è difficile che riesca a resistere. [...] Credo che ci sia ben poco dal punto di vista penale, ma per il resto pongono un grave problema di opportunità.
Bocchino si riferisce all'inchiesta sull'eolico in Sardegna, dalla quale Verdini (fanno sapere dal suo staff) non avrebbe ricevuto neanche un avviso di garanzia. E' lo stesso Bocchino, infatti, a specificare che forse dal punto di vista penale non c'è niente. Infatti, una cosa sono le inchieste giudiziarie, una cosa l'opportunità politica: non tutto ciò che in politica è deprecabile e a dir poco sconveniente è penalmente perseguibile.
Ora, secondo gli amici liberali, queste intercettazioni non andrebbero pubblicate. Fra poco potrebbero essere accontentati: il 29 luglio partirà la votazione alla Camera e il ddl intercettazioni potrebbe diventare legge.
Cosa succederebbe a quel punto? Molto probabilmente, quello che Bocchino ha potuto leggere "nelle 60 pagine del gip" verrebbe trasferito in un riassunto redatto da non si sa chi, e soprattutto vicino a chi, e pubblicato solo alla fine delle indagini. Il che significa che Verdini intanto continuerebbe a farsi gli affaretti suoi e di quella che si delinea come la nuova P2, riuscirebbe forse a destituire un rispettabile uomo delle istituzioni per un Cosentino condannato per camorra qualsiasi, e a farsi un sacco di soldi in altre imprese tipo quella dell'eolico mettendo i soldi nella sua banca, rimanendo ovviamente coordinatore del Pdl e deputato della Repubblica. Tutto ciò assolutamente indisturbato e con un'opinione pubblica all'oscuro di tutto.
Allora, amici liberali, non è proprio la libertà di stampa il diritto fondamentale che porta al compimento dell'einaudiano "conoscere per deliberare"?
Non abbiamo ancora imparato la lezione dei padri costituenti americani, che con le parole di Jefferson già duecento anni fa ritennero che:
Il nostro primo obiettivo dovrebbe essere dunque, di lasciare aperte all'essere umano tutte le vie che portano alla verità
?
No perché, amici liberali, potete sempre decidere di preferire Berlusconi a Jefferson, quando dice che:
La libertà di stampa non è un diritto assoluto.
Sono liberale anch'io, e qualcosina me l'hanno fatta pure studiare. Questa storia della "riservatezza" non si regge in piedi, e fra Jefferson e Berlusconi, mi sa tanto che è più liberale il primo.
Allora amici liberali, ancora convinti che queste intercettazioni non vadano proprio pubblicate?



Ritirateli, e poi ritiratevi


Civati chiede -per favore- che quelli del PD ritirino i manifesti nei quali accusano il governo di aver portato più immigrati.

Forse sarebbe ancora meglio se chi ha concepito questa schifezza e continua a permettere che circoli prima ritirasse i poster, e poi si ritirasse dal PD.

Sempre per favore, ci mancherebbe.


10 luglio 2010

Per chi avesse ancora dei dubbi

Dallo status di Massimo Bordin su Facebook:

Tutto questo si poteva evitare, forse. O forse no. Nella prima ipotesi qualcuno si è sbagliato, è grave ma fino a un certo punto. Capita a tutti di sbagliare, passa l'angelo e dice amen. Dalla seconda ipotesi discendono delle conseguenze logiche. L'ineluttabile deve avere una spiegazione. Probabilmente sgradevole. Propendo per la seconda ipotesi. Come si dice in questi casi, spero di sbagliarmi.
Qui lo scambio Bordin-Pannella. Anche se su Radicali.it hanno ritenuto di mettere prima la lettera di Pannella, e di seguito, per concessione dello stesso Marco, la lettera di dimissioni di Bordin.
Per chi avesse ancora dei dubbi su come sono andate le cose.



9 luglio 2010

Contro il ddl (ma anche contro la disinformazione)

Ecco la mia adesione allo sciopero contro il ddl intercettazioni: denuncio come l'informazione in tv oggi proprio non funzioni anche senza il ddl. Nel giorno dello sciopero, sul quale posso ritenermi d'accordo per tentare di svegliare le coscienze di quelli che al tema non si sono finora appassionati, sarebbe utile che i giornalisti facessero un po' di autoanalisi, soprattutto quelli televisivi, che hanno una maggiore responsabilità sulle loro spalle, visto che l'80% degli italiani si informa attraverso la tv.
Simone Sapienza ha monitorato i telegiornali di mercoledì, il giorno della manifestazione degli Aquilani a Roma. Poi non c'è da sorprendersi se sono incazzati neri.
TG1 ore 20
5° servizio, dopo tutta la politica.
Enfasi del conduttore nell'annunciare la risposta del Governo sugli arretrati: “i contributi non versati verranno ridistribuiti in 10 anni”. Non viene spiegato che le tasse restano. La maggior parte del servizio è sugli scontri. Viene letto nel finale il comunicato di Manganelli: “scontri provocati da un area antagonista estranea ai terremotati”. Nessuna voce ai sindaci e alla richiesta di rinvio dell'inizio del pagamento delle tasse e per la zona franca.
TG2 ore 20.30
Servizio di apertura.
Sui titoli del tg rientra la dichiarazione di Letta: “Potranno pagare le tasse in 10 anni”. Ai manifestanti è data voce ma non per gli obiettivi. Chiedono solo di “non far morire la città” e “tempi certi per la ricostruzione”. Anche in questo tg il comunicato del Governo è risolutivo. La giornalista conclude che “la protesta non si è svolta invano” e legge il comunicato del Governo.
TG3 ore 19.00
Primi due servizi.
Ci sono le proposte degli aquilani. Non ci sono politici ed istituzioni, non c'è il comunicato del Governo, né quello della Questura.
TG4 ore 18.55
Non è nei titoli di apertura.
Viene solo letto all'interno del telegiornale questo testo a commento delle immagini degli scontri:
"L' opposizione sceglie la piazza. Oggi gente guidata da Antonio Di Pietro, gente venuta dall’Abruzzo (ndr. non si dice mai l'Aquila) per protestare contro i ritardi nella consegna delle case. Sono stati fronteggiati dalle forze dell’ordine. Ci sono stati purtroppo due contusi. Hanno forzato un blocco della polizia per avvicinarsi a Palazzo Grazioli (ndr. prima di tutto per arrivare davanti al Parlamento) dove il Presidente del consiglio ha i suoi uffici e dove oggi c'era il vertice. Le ferite dell’Abruzzo sono state quasi tutte sanate grazie agli impegni del governo e alla solidarietà di tutti. Protagonista delle gazzarre, mi spiace dirlo è sempre Di Pietro. Alla gente di Abruzzo esprimiamo solidarietà perché nei momenti del terremoto e del dopo terremoto sono intervenuti tutti, è intervenuto il governo, sono intervenuti anche paesi stranieri, è intervenuta anche la vostra solidarietà, a chi però [pausa] era oggi ad aggredire le forze dell’ordine noi diciamo no".
TG5 ore 20
2° servizio.
La conduttrice nel presentarla conclude: “E' di poco fa la notizia che il Governo ha deciso di diluire in 10 anni le tasse in sospeso”. Questo tg parla di “1 migliaio di manifestanti guidati dal comitato 3.32 considerato vicino alla sinistra radicale. Con loro anche la curia e altre associazioni” (ndr. non si fa cenno alle istituzioni locali). Le proposte espresse dai manifestanti intervistati sono solo soldi per la ricostruzione. Il servizio si conclude con la versione di Manganelli: “secondo la Questura c'erano infiltrati dei centri sociali”.
STUDIO APERTO ore 18.30
La notizia è dopo la cronaca nera e il servizio è quasi esclusivamente sugli scontri. La conduttrice conclude in studio che “il Governo sta valutando di posticipare il pagamento delle tasse”.
SKY tg24
4 servizi.
Ma anche qui non c'è spazio per il sindaco de L'Aquila, per le voci istituzionali o per parlare delle proposte specifiche della manifestazione.
Qui la versione originale della sua analisi.
I Radicali hanno ragione a denunciare il regime dell'informazione in Italia, che oltre al sistema spartitorio delle cariche in Rai, è degenerato anche per il conflitto di interessi e per il controllo da parte di pochi e potenti gruppi editoriali.
Questi signori dei tg, oggi, manifestano contro il ddl intercettazioni. Troppo facile denunciare i paletti che si vogliono mettere dall'esterno all'informazione, quando al suo interno ci sono muri interi che bisognerebbe abbattere.
Cominciamo la riforma da noi stessi. Solo dopo possiamo cercare di cambiare gli altri.



8 luglio 2010

Gggiovani = 12 milioni di euro

Il deputato Barbato ieri si è beccato un cazzotto per aver contestato il ddl Meloni sulle comunità giovanili. La notizia è disdicevole, ma un pregio ce l'ha: ha fatto luce su questo fantomatico ddl, di cui altrimenti veramente in pochi avrebbero saputo dell'esistenza.
Sorvolando il cazzotto, infatti, si scopre che è la Mussolini, intrinsecamente di destra, a ricevere minacce per le seguenti critiche che ha riportato al ddl:
un provvedimento che dà milioni a sedicenti comunità giovanili mentre invece ha finalità politiche come ha svelato la stessa Meloni. [...] Se veramente il ddl fosse stato apolitico non ci sarebbero state reazioni alle accuse di Barbato. Perché dobbiamo dare milioni a gente che occupa fabbricati quando invece gli adolescenti stanno fuori dagli istituti?
Ma che dice questo ddl? A una prima lettura sembrerebbe niente, nel senso che verranno finanziate sedicenti "comunità giovanili" con 12 milioni di euro (non molti, ma pur sempre soldi pubblici). Quali sono le caratteristiche di queste "comunità giovanili" (giovani - "non superiori ai 35 anni")?
a) l’organizzazione della vita associativa come esperienza comunitaria, [...];
b) l’educazione all’impegno sociale e civile, alla legalità, alla partecipazione ed alle conoscenze culturali;
c) lo svolgimento di attività sportive, ricreative, sociali, didattiche, ambientali, culturali, turistiche, agricole, artigianali, artistiche e formative;
d) attività di informazione, formazione e promozione delle iniziative internazionali, comunitarie e nazionali sulle tematiche giovanili.
Cosa saranno mai queste "tematiche giovanili"? E le "conoscenze culturali"?! E per le "attività sportive" non sarebbe meglio finanziare i "giovani" per l'accesso a centri sportivi già esistenti, sicuramente più attrezzati e specializzati di quelli delle "comunità giovanili"?!
Comunque il bello di questo ddl arriva all'art. 5, dove vengono esplicitati i criteri per ricevere i fondi:
[...] Sono iscritte a domanda le comunità giovanili [...] che prevedano nei propri statuti l’impegno degli associati a contrastare efficacemente, all’interno della comunità giovanile o in prossimità di essa, ogni forma di discriminazione o violenza, ovvero di promozione o esercizio di attività illegali nonché l’uso di sostanze stupefacenti o l’abuso di alcool.
"Ciao, mi chiamo Giulia, anch'io ho fatto uso di alcool, e ora faccio parte di questa comunità giovanile, che nel suo statuto prevede la lotta contro l'alcool".
Mah, a me queste "comunità giovanili" sanno tanto di gruppi di alcoolisti anonimi. Fosse così, almeno un obiettivo sarebbe chiaro (come chiara sarebbe la concezione del governo sui giovani di oggi...).


7 luglio 2010

(De)costruzione de L'Aquila(ni)


Grazie a Paolo Metallo per la segnalazione.



Quanto può reggere il palazzo?


Ritengo non sia degno di un paese civile costringere così tanti disabili a scendere in piazza per la loro stessa sopravvivenza.
Piazza chiusa, si intende, che non sia mai che troppe carrozzelle riescano ad avvicinarsi al palazzo dove i deputati discutono la manovra. Tanto i disabili, se innescano il freno alla carrozzella, possono stare benissimo in salita. E anche se sono tantissimi, centinaia, mai visti così tanti tutti insieme, sotto il sole e con un caldo da far paura, possono benissimo stare ammassati, tutti appiccicati; cosa vuoi che cambi, a loro.
E fortuna che è intervenuto Avvenire, denunciando l'innalzamento della soglia di disabilità dal 74 all'85% per l'assegno di invalidità e le "generalizzazioni fuorvianti" compiute dal governo sui falsi invalidi. Al governo interessa più un trafiletto di Avvenire che centinaia di disabili che evaporano sotto il sole, e c'è quindi da ringraziare il quotidiano della Cei se la norma è stata cancellata.
Chissà che succederà quando i manifestanti de L'Aquila arriveranno là dove sono già ammassati i disabili.
Che il palazzo dove si nascondono i deputati possa finalmente sgretolarsi per le urla e la rabbia dei manifestanti?



Silvio B.

Questo commento al post precedente è talmente bello che ho ritenuto di postarlo:
Anonimo ha detto...
Non buttarti giu' non sei affatto male, e io sono uno che sa apprezzare ogni tipo di donna. Sarei felice se un giorno volessi rivalutare le tue posizioni per unirti a me (in ogni senso). Ti ho incuriosita? Contatta Palazzo Grazioli per maggiori informazioni.
Silvio B.



6 luglio 2010

"Scegli una donna per cambiare"


E basta con questa storia della meteorina, vinsi un concorso di moda e il premio fu quello di partecipare ad alcune registrazioni del Meteo del Tg di Fede. Da allora nessuna comparsata in tv. Ho fatto seriamente politica.

Poco più di 4000 preferenze, 31esima su 32 candidati.

Promossa a assessore provinciale delle politiche giovanili e pari opportunità.

Berlusconi: è l’unico che crede e investe sui giovani.

Sì, certo. Investirebbe anche su di me, che sono piatta e non ho esperienze da velina nel curriculum?


5 luglio 2010

Gini non perdona

L'indice di Gini misura il tasso di diseguaglianza nella distribuzione del reddito: più è alto, e più c'è diseguaglianza fra ricchi e poveri.
Nel 1991 in Italia l'indice di Gini era al 29%, oggi al 35.
Se per progresso si intende "il miglioramento delle condizioni di vita per una parte crescente della popolazione", si può tranquillamente dedurre che il nostro paese è regredito.
Evidentemente, chi ci racconta che in Italia va tutto bene fa parte di quel 10% di popolazione che detiene quasi il 45% dell'intera ricchezza netta.
Bella scoperta.



Made in Italy da esportazione/2

Ve lo ricordate tutti il prodotto italico inaugurato da Claudio Scajola?
Un ministro non può sospettare di abitare in una casa pagata in parte da altri. [...] Se dovessi acclarare che la mia abitazione fosse stata in parte pagata da altri senza saperne il motivo, il tornaconto e l'interesse, i miei legali eserciteranno le azioni necessarie per l'annullamento del contratto di compravendita.
Nonostante la crisi, la vendita del prodotto è andata alle stelle, soprattutto fra i cugini d'Oltralpe, dove hanno voluto fare le cose in grande: ben due membri del governo hanno usato il prodotto Scajola!
Il primo è Alain Joyandet, delega alla Cooperazione, accusato di aver usato soldi pubblici per l'affitto di un jet per una visita ufficiale a Martinica, al modico prezzo di 116.500 euro. Già che c'era, si sarebbe pure fatto ampliare illegalmente la casa a Saint-Tropez. Ha usato così il prodotto Scajola:
Sono un uomo d'onore e non posso accettare di essere vittima di un malinteso.
Poteva fare di meglio, anche se mai sarebbe riuscito a raggiungere la perfezione del suo collega, Christian Blanc, che si occupava dello Sviluppo della regione-capitale. Si sarebbe fatto pagare dallo stato 12.000 euro di sigari in 10 mesi, restituendo successivamente 4.500 euro. Ecco la sua opera d'arte, appresa dal maestro Scajola:
E' vero, ho fumato dei sigari che non avevo pagato, li prendevo senza chiedermi da dove provenissero. [...] Un tempo, i sigari avevano una dimensione romantica, oggi sono il sinonimo di potenza e arroganza, al contrario del sesso e della cocaina, che non interessano a nessuno. Sono stato vittima di un agguato e lo proverò.
E poi dicono che c'è la crisi del Made in Italy...
Finché c'è il prodotto Scajola, c'è speranza!