Tiziana Ciavardini, che vive in Iran da 12 anni, dice che è "sempre stata rispettata come donna". Bene Tiziana, nessuno ne dubita, e ne siamo felici. Purtroppo, però, non tutte le donne sono state così fortunate come te. Te ne ricordo qualcuna.
Reyhanneh Jabbari, impiccata a 27 anni perché ha ucciso l'uomo che stava tentando di stuprarla. Proprio all'Huffington ha affidato il suo ultimo disperato appello in una lettera indirizzata a sua madre.
Atefeh Sahaaleh, impiccata a 16 anni per una condanna per crimini contro la castità. L'Iran ancora oggi condanna a morte chi abbia commesso crimini sotto i 18 anni, in palese violazione con la Convenzione sui diritti dell'Infanzia, che ha ratificato. Atafeh infatti aveva ammesso, sotto tortura, di essere stata stuprata ripetutamente da un'ex guardia rivoluzionaria di 51 anni. Secondo Amnesty International soffriva anche di disturbi psichici.
Razieh Ebrahimi, condannata a morte per l'omicidio del marito. Fu costretta a sposarlo all'età di 14 anni, e a 15 divenne madre. Secondo il Rapporto del Consiglio dei diritti umani dell'Onu, nel 2011 sono state 48.580 le spose bambine di età compresa fra i 10 e i 14 anni, mentre nel 2012 sono state almeno 1537 le bambine sotto i 10 anni costrette a sposarsi. L'età minima è 13 anni, che si abbassa a 9 con il consenso della Corte. A 17 anni Razieh, dopo anni di violenze fisiche e psicologiche da parte di suo marito, decise di ucciderlo nel sonno.
Soheila Jorkesh, 27 anni, è stata sfigurata con l'acido. Stava riaccompagnando in macchina un'amica dalla piscina quando qualcuno le ha tirato l'acido. Quello a Soheila è uno di una serie di attacchi avvenuti a ottobre scorso nella città di Isfahan. Secondo il rapporto Onu, gli attacchi potrebbero essere legati all'approvazione di un piano che inasprirebbe ulteriormente i controlli sull'abbigliamento e il comportamento delle donne. Attualmente, le donne che non indossano l'hijab rischiano l'arresto da 10 giorni a 2 mesi, oppure una multa salata. Soheila ha perso la vista all'occhio destro, e oggi si sta curando a quello sinistro.
Ghocheh Ghavami, una giovane con doppia cittadinanza iraniana-britannica, è stata condannata a un anno di carcere per aver manifestato contro il divieto alle donne di assistere alle partite di pallavolo e calcio maschili negli stadi. E' uscita su cauzione.
La lista è tristemente lunga, ma preferisco fermarmi qui. E purtroppo potrebbe riguardare anche tanti altri paesi. Voglio però raccogliere un ulteriore prezioso spunto che mi consegna Tiziana Ciavardini:
La donna in Iran non è sottomessa. Le donne sono in politica, nelle amministrazioni pubbliche, portano il taxi e spesso fanno lavori che noi donne in Italia non faremmo mai. Ma di questo la Innocenzi non ha parlato.Giusto, parliamone. Le donne costituiscono il 16% della forza lavoro. Secondo il Global Gender Gap Index for 2014 del World Economic Forum, l'Iran si è posizionato al 137° posto su 142 paesi nella classifica sulla disparità di genere. L'Italia al 69° posto (siamo messi maluccio anche noi). In Parlamento aleggia un piano che non migliorerebbe la situazione, anzi. Il lavoro, infatti, verrebbe dato con precedenza agli uomini con figli, poi agli uomini senza figli, e infine alle donne con figli.
Ma Ciavardini sembra ottimista. Dice, infatti:
Fortunatamente con il nuovo presidente Hassan Rohani stiamo assistendo a cambiamenti importanti.Rohani è stato eletto il 14 giugno 2013. Da allora il tasso di esecuzioni è nettamente aumentato. Nel 2014 sono state effettuate almeno 800 esecuzioni, 16,5% in più rispetto al 2013. Le esecuzioni di minorenni, sempre nel 2014, sono persino raddoppiate. Già che ci siamo, ricordo che la pena di morte è prevista anche per cospirazione contro il governo, adulterio, prostituzione, omosessualità, reati legati alla droga. La lapidazione è stata reinserita di recente, nell’aprile 2013, in una precedente versione del nuovo codice penale che l’aveva omessa come pena esplicita per l’adulterio.
Tutto questo è tristemente noto, stiamo comunque parlando di un regime teocratico, ma è sempre bene ricordarlo. Anche perché è facile dire quanto sia bello l'Iran (che è vero) e quanto sia ospitale la sua popolazione (altrettanto vero).
L'Associazione delle Donne Democratiche Iraniane in Italia, ringraziandomi per il post, mi ha scritto:
tutti quelli che ti hanno attaccato non sanno che significa vivere sotto un regime dittatore fondamentalista per 37 anni!La Ciavardini dice però di aver ricevuto messaggi
da centinaia di iraniani che non conoscevo per dirmi che si sono sentiti offesi e dispiaciuti quando hanno sentito dell'esperienza raccontata dall'Innocenzi.Non so chi siano questi iraniani di cui lei parla. Io invece un'identità a chi mi scrive la posso dare, e rivendicare. E' quella di Davood Karimi, Presidente dell'Associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia. Che indignato da quanto letto nell'articolo della Ciavardini, mi ha scritto:
Questa signora parla di un "presidente moderato" senza elencare la violenza e il terrore che regna in Iran. Difende indifendibile. Basti ricordare le oltre 2000 esecuzione dalla sua presidenza, fra cui numerose donne e detenuti politici; oltre 50 giornalisti in carcere; numerose attiviste donne messe a tacere con pene pesantissime, come Narges Mohammadi; la sua responsabilità diretta del massacro di innocenti in Iraq, Siria e Afghanistan; aggressioni violente contro qualsiasi voce anche non politica, colpevoli soltanto di reclamare i propri diritti e stipendi (l'ultima manifestazione in ordine di tempo è quella degli insegnanti in tutte le città iraniane); divieto assoluto imposto al relatore dei diritti umani dell'Onu di entrare in Iran per verificare la situazione attuale della popolazione; spaventose scene quotidiane per le strade di impiccagioni di giovani per spaventare e fomentare il terrore tra la popolazione.Tutto ciò Tiziana Ciavardini non lo vede. Anzi, chiede agli altri la documentazione. Alla denuncia mia e di Maddalena delle molestie subite ha risposto:
Mi sembra anche molto strano che non ci sia una foto a dare veridicità della notizia.Hai ragione, Tiziana. La prossima volta che un uomo mi mostrerà il pene gli chiederò se può mettersi in posa per permettermi di scattare una foto. Meglio ancora, anziché pensare a come uscire indenni davanti a un uomo che si masturba bloccandoci la via d'uscita, non mi metterò più a urlare a squarciagola, bensì tirerò fuori il cellulare. Magari ne uscirebbe un ottimo selfie.
Come mi hanno detto le Donne Iraniane Democratiche in Italia:
le donne in Iran combattono contro questo regime ogni giorno, mentre i governi lo sostengono!!!E' per rispetto a queste donne che tutti noi dovremmo riportare il dibattito a un minimo di serietà e di onestà intellettuale. Alla verità dei fatti. E alle vite di queste donne.
64 commenti:
Sei come papà castoro racconti le storielle inventate,ma vai a lavorare invece di dire cazzate clamorose!!!!
Tu parli di ONESTA' INTELLETTUALE? Cara Giulia mi sembra anche troppo che ho speso parole per te e la tua storia inventata. Hai notato che il 90% degli italiani ti prende in giro? Chiediti il perche'. Hai avuto il tuo momento di gloria sui tutti i media, adesso non ti attaccare ad altre storie perche' diventi davvero ridicola e noiosa. In rete li trovi tutti i miei articoli sui temi di cui sopra quindi stai facendo una figuraccia dopo l'altra. Trovati altri argomenti frivoli che per te sono piu' indicati e lascia stare l'Iran del quale non sai assolutamente NULLA. un caro saluto da Tehran. (A proposito la ADDI che continui a nominare non e' proprio un associazione di dame di carita', ma sono i Mojahedin del Popolo Iraniano - vai a studiare chi sono e cosa fanno). Ciao
E le foibbe???
Vai Giulia, non ti preoccupare di queste persone! Non vedo l ora di rivederti in TV!
...mi pare un po' deboluccia come risposta...
Ah, potrebbe cortesemente indicare quale istituto statistico conduce ricerche su che percentuale di popolazione prende in giro Tizio o Caio?
Per fortuna Giulia è molto al di sopra di personaggi squallidi come la Ciavardini, troppo più intelligente di questi nessuno che si nascondono dietro l'anonimo per sparare qualche fregnaccia ignobile nata certamente dal rancore del vivere una vita grigia piena di odio.
http://amoreperiran.blogspot.it/2015/03/poco-tempo-fa-ho-trovato-su-facebook.html
Perché dovrebbe essere inventata questa faccenda non lo capisco. Comunque la Sig.ra Ciavardini non tema: poiché non tutti coloro che commentano hanno un IQ vicino al nulla, chi legge si documenterà e trarrà le proprie conclusioni e chissà magari scrivendole proprio qui.
è facile da "anonimo" rilasciare certi commenti, quasi da codardi.
ognuno può liberamente credere o meno a un'esperienza raccontata da un terzo. Credo che vada comunque rispettata l'opinione anche se uno fosse in disaccordo vuoi con i contenuti, vuoi con i toni. Sarebbe opportuno farsi un'opinione propria, magari direttamente in loco, tempo e, soprattutto, coraggio permettendo.
Grazie Giulia per aver voluto condividere con chi ti vuole leggere una realtà in fondo non così lontana da noi. Le critiche sterili e inutili lasciano il tempo che trovano.
Ciao,
Simone
Imbarazzante e senza uno straccio di argomentazione la risposta Ciavardini. Si farà sbattere da qualche guardia della rivoluzione, per questo è così infervorata..
Davvero imbarazzante..che figurda di merda.
Giulia vai avanti.
quante storie per due palpatine in iran. paese che vai, usanze che trovi...
Sono dell'idea di Simone. Tra l'altro cercando in rete non ho ancora trovato nulla che possa avallare le argomentazioni di Ciavardini, anzi. In particolare bisogna ci sono articoli di Amnesty Internatiinal che paiono mostrare una situazione tutt'altro che idilliaca.
Paola
La prima regola dei giornalisti (o supposti tali) sembra essere quella di non ammettere mai di sbagliare descrivendo problemi occasionali (tipo quelli vissuti dalla Innocenzi) come questioni universali (la condizione della donna in Iran).
Atteggiamento preso anche questa volta in prestito dal "maestro" Alberoni.
Ora, sarebbe stato utile, per chiudere questa noiosa querelle, che la Innocenzi rispondesse nel merito alle questioni sollevate da molti, tra cui per esempio quelle documentate e porte con grande cortesia da Giulia Presbitero.
Purtroppo quando non si hanno argomenti invece di rispondere si tirano fuori nuovi temi che nulla hanno a che vedere con la discussione in corso e la si butta in caciara aizzando la canea fra colleghi.
Un ben triste spettacolo
Ma quindi Giulia Innocenzi si è inventata tutto nell'articolo precedente o no?
Dai commenti di chi conosce l'Iran sembrerebbe di si, ma perché? Solo per pubblicità?
"Cara Giulia mi sembra anche troppo che ho speso parole per te e la tua storia inventata." --> alla fine ci siamo arrivati. La storia è "inventata". Vale la pena riportare la storia al suo contesto, allora. Se la Innocenzi avesse raccontato le stesse vicende dicendo che gli erano accadute in Svezia sarebbe stato difficile da credere. In un paese musulmano governato da una dittatura teocratica, dove accadono le oppressioni qui riportate (e su quelle, mi pare, nessuno ha avanzato dubbi) non faccio fatica a pensare che sia verosimile. Può essere falso? Potrebbe. È impossibile da credere? Nemmeno per sogno. Ho sentito decine di testimonianze simili da donne che sono state in Egitto. A questo punto ci sarebbe bisogno di un approfondimento. Detto questo, Ciavardini è semplicemente NON convincente. Dire che la storia è inventata e che dovremmo crederle perché lei abita in Iran da 1000 anni è semplicemente privo di qualsiasi valore.
Ottimo articolo di risposta ben argomentato, a differenza di chi parla sputando vuote parole! Grande Giulia
Ma chi è la Ciavardini? Perdonate l ignoranza ma non conoscevo le sue gesta prima d'ora
Una querelle tra due giornaliste, sulla condizione della donna in Iran: ma nessuna della due cita la povera Zhara Kazemi, la giornalista irano-canadese morta in carcere dopo il suo arresto, che sul corpo aveva segni di tortura e di violenza carnale. Roba da mostri. Dott.ssa Innocenzi, Lei deve parlare di questa Sua Collega.
Una querelle tra due giornaliste, sulla condizione della donna in Iran: ma nessuna della due cita la povera Zhara Kazemi, la giornalista irano-canadese morta in carcere dopo il suo arresto, che sul corpo aveva segni di tortura e di violenza carnale. Roba da mostri. Dott.ssa Innocenzi, Lei deve parlare di questa Sua Collega.
Francesco Mangascià
Cara Giulia, nessuno aha mai detto che l'Iran non debba risolvere molte cose dentro di se....ma tu hai fatto propaganda diffamatoria su un paese bellissimo fatto di cultura e storia e di gente meravigliosa...i casi che hai messo a testimonianza li puoi moltiplicare in india, pakistan, africa, brasile, cina, etc.... ma se il tuo intento era di farti sentire e vedere per un mero scopo pubblicitario ...fallo ma non a scapito di un paese e di un popolo....che ha bisogno di cambiare....e per cambiare ha bisogno di noi e di essere visitato per quanto bello e'....sei una donna da poco e una giornalista non professionista...una di poco valore...che vive alla luce degli altri....era più bello e professionale se scrivevi del viaggio che hai fatto e delle sue bellezze...e poi evidenziare in modo distanziato i problemi che purtroppo ancora sono radicati....ma che un popolo quello iraniano stesso sta lavorando e vivendo per cambiare....sei una poco di buono...
Bravissima giulia...questi critici dell ultimo minuto aprono bocca per dargli fiato! Continua così!
Mi chiedo perchè scaldarsi tanto su un argomento simile. Ho conosciuto molti iraniani che vivono in Italia e dopo un' iniziale apparenza di estrema gentilezza ti trovi a scontrarti con una mentalità rigida e nazionalista dalla quale quasi nessuno riesce a uscirne. Immagino che non sia facile nascere e vivere in un paese dove tutto è obbligatorio, dove se vai in un palazzo di "giustizia" la parola della donna è considerata la metà di quella dell' uomo, dove per sposarsi è indispensabile la firma del padre(come se a letto con il marito deve andarci quest' ultimo), dove i matrimoni si possono fare "a termine" (chissà per quale motivo?) e non sto a dilungarmi.....
Questi soliti buonisti che difendono tali culture non sanno distinguere tra il diverso e l' arretrato e qui si parla di arretrato, perchè l' Europa, non molti anni fà ha già avuto una serie di dittature dalla quale ne è uscita con sudore e sangue.
Chi difende un regime teocratico e sanguinario come quello iraniano vuol dire che è nato troppo avanti, per questo senza esaltarsi troppo è meglio che resti in quel mondo, senza criticare chi vive in un mondo più evoluto e onora il sacrificio fatto dei propri avi che ci hanno insegnato che E' MEGLIO UNA FALSA DEMOCRAZIA DI UNA DITTATURA.
MADAME Ciavardini, la cui simpatia è seconda solo alla sublime foggia del taglio della chioma (mi FACCI indovinare: Edward mani di forbice? il mostro di Dusseldorf? sono così curiosa!) potrebbe avere la bontà di citare la FONTE del 90% degli italiani che "ti prendono in giro"?
Parla degli aventi diritto di voto (e qui ho una fitta al fegato...), della popolazione complessiva tra cui neonati, malati di Alzheimer, diversamente gialli, mancini, devoti a Picci, molisani o abitanti di Timau?
Io sono una misera techie per cui i numeri hanno importanza: su che campione ha basato la sua statistica? ha suddiviso il campione chessò in maschi, femmine, commentatori di blog, filo musulmani, feticisti di scorie radioattive?
VOI radical chic siete così sensibili che grondate umanità da ogni artiglio, ma non riesco a capire perché mettete in dubbio una testimonianza.
Sono forse giovani? Ti rode un po' il culo eh? magari basta una pomata al balsamo di tigre? o magari puoi chiedere ad un cerusico locale che ti fa una bella plastica ricostruttiva?
Altre ipotesi? l'ISLAM è revoluciòn? ahahah 'sti cazzi, ma che davèro?
Ma allora hasta siempre, e vaffanculo.
un saluto dal medio Friuli e un dito medio che male non fa.
salve, possiamo immaginare che nel 2015 poche persone non siano ancora al corrente del deficit democratico iraniano e della triste condizione di alcune - sicuramente troppe - donne iraniane o degli atroci casi qui riportati. ma un simile copia/incolla si può purtroppo fare relativamente a più della metà dei territori di questo pianeta: dall'Iran al profondo sud del Messico. ciò che evidentemente ha colpito negativamente a diverse persone attualmente o da poco residenti in iran o ad altre reduci da quella parte del mondo in queste precise ore o in questi ultimi giorni estivi (come si può leggere tra le risposte al post) o a tantissime altre semplicemente di buon senso, è la superficialità con cui una riconosciuta giornalista e la sua amica hanno tentato di suscitare interesse su temi e realtà così complessi. colpisce altresì il fatto che da molti lettori avremmo potuto leggere risposte del tipo "anche a me è successo! è proprio nell'aria!" e tuttavia si continua a scrivere tra le risposte tutto il contrario. posso pensare che si tratti di una specie di "traveler blindness", come nel caso del rientro da una spiaggia dal messico, rispetto al quale si continuino ad ignorare le migliaia di femminicidi, i 20,000 scomparsi annui o i più di 150,000 mila morti torturati dal 2006 ad oggi. fatto sta che qualcosa non torna nella forma o nel contenuto di un "testo denuncia" che avrebbe potuto aprire uno scambio più edificante sul tema e per un giornalista, credo che sia un fallimento. rispetto a questo ultimo copia/incolla, esso lascia in qualche modo supporre quale sia stata l'intuizione politica che ha preceduto la preparazione del viaggio. sembra allora che in quelle scarse giornate tra i bazaar e le moschee più visitate al mondo ci fosse stata la suggestione di trovare a tutti costi l'origine malefico di tanta crudeltà e misoginia letta sui giornali e docentate dalle ONG più accreditate come Amnesty International. ma in tutta evidenza se origine del male si è trovato e si è vissuto, il messaggio non è affatto passato! e mettere in discussione quanto davvero accaduto alle due autrici sarebbe semplicemente sciocco e soprattutto non serve a porre in evidenza il vero disagio provocato a tanti uomini e a tante donne che hanno letto questa narrazione di viaggio: la puerilità e la superficilialità, tra selfies e titoloni, con cui è stata spacciata un'enorme fetta della società iraniana, dopo appena qualche giorno di gita turistica. michaël.
E i Marò?!?!
Un commento a sfondo sessista in difesa di chi denuncia il sessismo presente in Iran (e, dico io, in buona parte degli altri paesi della regione), complimenti hai vinto!
Io qui leggo un articolo argomentato seguito da una risposta che in sintesi è "io sono più intelligente e informata ma per dimostrare che sbagli dico solo che il 90% degli italiani ti insulta".
Preciso due fatti:
1) lei non può sapere la percentuale e quindi l'argomentazione non è valida.
2) anche fosse vero che la percentuale è quella da lei asserita, sarebbe comunque il 90% di una popolazione gravemente colpita da analfabetismo funzionale e quindi come prova a sostegno sarebbe comunque molto scarsa.
italxico ecco il tuo turno.
cosa c'è che non va nelle foto o nei self? (i fotografi li chiamano così)
manca tecnica, la composizione è scorretta, manca la regola dei terzi? il bilancio tra vuoti e pieni?
ci voleva una correzione della gamma?
altra domanda: dove sta il copia+incolla? io non l'ho trovato e sì che internet lo uso da 20 anni.
sei mica il solito ITALIANO benaltrista?
un dito medio anche a te.
Lamentare la presunta diffamazione di in popolo, diffamazione che per inciso io non ho rilevato, diffamando e insultando a tua volta.
Complimenti vivissimi per l'incoerenza e per la vigliaccheria
dal blog http://yadname.blogspot.it/2015/03/la-lobby-pro-iran.html
"Arrivando al dunque, ho trovato qualche sua intervista su un giornale di proprieta' dei Pasdaran (formazione dei guardiani della Repubblica Islamica che si trova nella lista nera delle organizzazioni terroristiche stilata dalla comunita internazionale) nella quale racconta i motivi per cui ama l'Iran, affermando che e' un Paese molto simile all'Italia, sia culturalmente sia dal punto di vista storico. Durante un'intervista racconta che i giovani iraniani adorano certe cerimonie religiose, tipo Ashura. E critica anche i movimenti d'opposizione come Masi Alinejad, ( Attivista iraniana, 38 anni, vive in esilio fra Londra e New York. Appena premiata a Ginevra con il Women's Right Award, il premio per i diritti delle donne assegnato dal Summit for Human Rights and Democracy )
. Dopo tanti mesi di ricerca scopro che suo marito italiano pure lui ha rapporti d'affari con l'Iran. Ora mi e' chiaro perché' questa signora difende l'Iran in maniera cosi' seria per non dire accanita . Sicuramente l'Iran ha parecchie cose in comune con l'Italia, perché e' un paese con una storia millenaria e molteplici siti archeologici, però dal punto di vista della violazione dei diritti umani non hanno nulla in comune. E noi non possiamo fare finta che in quel Paese non succeda nulla. Visto che la signora Ciavardini e' una donna, elenco qui di seguito i diritti che le donne, purtroppo, in Iran non hanno
”. “il marito è il capofamiglia e la moglie gli deve obbedienza” e “nel caso in cui la donna rifiuti di obbedire senza ragioni concrete, non avrà diritto agli alimenti”. Inoltre “è costretta ad avere rapporti sessuali con il marito anche contro la propria volontà; non può uscire di casa, non può viaggiare senza un'autorizzazione scritta e firmata da un maschio della propria famiglia che puo' essere il marito -padre-fratello o addirittura il figlio della donna. in realta' la donne viene annullata, non può lavorare senza il permesso del marito”. Secondo il codice civile poi “la donna non ha diritto alla patria potestà sui figli”, la poligamia è accettata e la donna eredita sempre la metà rispetto a un uomo
cut
Questa donna cosa dira' a milioni di donne che non hanno il diritto di divorzio? E cosa dira' ai genitori i cui figli sono stati lapidati, e come si comportera' con migliaia di madri i cui figli sono stati impiccati? Lei ha mai sentito parlare di Reyhaneh Jabari, che e' stata stuprata e, avendo ucciso il suo stupratore è stata condannata a morte,, per aver difeso la sua dignità; che il comune di Firenze ha dedicato a Rayhaneh uno spazio pubblico per aver difeso la propria dignita', cosa dira a loro
?
Questa giornalista non si vergogna del fatto che a milioni di giovani e' proibito ballare, che non hanno il diritto di amare ne' tanto meno di criticare. E lei viene a portare il messaggio del Presidente Ruohani che ha partecipato alla stesura della Costituzione della repubblica criminale islamica , e dichiara che lui e' un uomo di pace. Questa donna non si vergogna che il giornale satirico Charli Hebdo non ha il diritto di criticare il profeta dei musulmani e proprio nel continente di Voltaire? Dico semplicemente che questa giornalista crea solo odio tra la gente. Noi difendiamo il diritto delle donne e siamo contro le spose bambine e contro la pena di morte.
Associazione Nedaday
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Il problema di fondo è che Giulia Innocenzi ha traslato una sua esperienza personale, unica e dunque particolare, in universale. Poichè il particolare non può mai assurgere ad universale, le sarebbe bastato scrivere: "la mia personale esperienza in Iran è stata pessima, condita da violenze sessuali d'ogni tipo e frustrante. Quindi non sono riuscita a godermi una nazione, un popolo e una cultura tanto belli ed ancestrali a causa di tutto ciò che mi è accaduto in queste due settimane. Spero di poterci ritornare al più presto per poter smentire questa terribile esperienza e scoprire finalmente una meravigliosa civiltà". In questo modo l'esperienza personale rimane particolare, non si universalizza e non si generalizza la violenza di un caso singolo a tutto un popolo e non si rischia di scadere in discorsi superficiali e forse con un sottofondo razzista. Dunque il suo più grande errore è quello di aver generalizzato un suo personale avvenimento. Ma non è facile non farlo. Almeno non c'è riuscita Giulia Innocenzi.
Inoltre, a seguito della querelle sul post e i relativi commenti, a nessuna delle critiche mosse(anche molto ben argomentate, come quella lucida e precisa di Giulia Presbitero) viene mai data risposta, mai una replica fondata e puntuale, mai una nota a margine chiarificatrice.
In sintesi, alla blogger vengono mosse:
1) critiche e richiami al reportage in sè, alla sua struttura semantica, alla proprietà di linguaggio e articolazione del testo scritto - risposte mai pervenute
2)note e commenti ad importanti errori comportamentali compiuti in viaggio come il non aver voluto avvisare la polizia, in un Paese dove la polizia si spende all'inverosimile per gli stranieri, dimostrando di non essere (nessuna delle due viaggiatrici) preparate nello specifico o almeno ignorare tale fondamentale dettaglio - risposte mai pervenuta
3)atteggiamento (dedotto dal testo scritto, senza necessità di una laurea in ermeneutica filosofica) e modo di porsi verso l'alterità in questione giudicante, eurocentrico, neocolonialista e didattico: la donna bianca libera e autodeterminata del primo mondo che guarda con pietà e sufficienza alle donne velate, povere, sfruttate e mero oggetto pansessuale degli uomini indigeni,con la speranza che queste possano presto liberarsi e spiccare il volo nel mondo - risposte mai pervenute.
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A tali specifiche e puntuali critiche la Innocenzi solo risponde le primissime ore, "sono stata violata!". Sempre, come un mantra. Il tuo articolo era davvero scritto male. Sono stata violata! Hai generalizzato una tua esperienza offendendo così un intero popolo. Ma io sono stata violata! Forse non eri preparata davvero all'altro-da-te se scrivi queste cose qui... Ma non lo capite io sono stata violata!
Da ciò se ne deduce che la Innocenzi ritenga inconsciamente, o fors'anche consciamente, che l'aver subito violenza è di per sè una esperienza così totalizzante, definitiva e onnicomprensiva che la esautora da qualsivoglia critica o commento. Tutto scompare. Sintassi, proprietà di linguaggio, eurocentrismo, impreparazione specifica. Tutto si annulla. E' quindi assolutamente inutile continuare a muoverle, queste critiche, riscriverle, riproporle altrove. Non ci sarà mai risposta. Perchè essa è vittima di violenza, dunque incriticabile.
Nessuno al mondo penserebbe mai di negare il gender gap index, i rapporti di amnesty international, del consiglio dei diritti umani dell'ONU, i tassi di esecuzione, la "verità dei fatti" e la cronaca dei dati. Mai. Nessuno. Nemmeno un arabista, un iraninista, un iraniano, un mussulmano, un quatarino, un giornalista, una studentessa di scienze politiche.
Tanti però, potrebbero molto narrare di vicino e medio oriente islamico. Potrebbero narrare di femminismo islamico e femminismo iraniano (http://www.feministschool.com/english/). Di umanizzazione dell'altro (http://www.humansofnewyork.com/ ora in iran). O di quanto le donne velate siano forti e autodeterminate (http://www.internazionale.it/video/2015/07/15/il-mio-velo-e-femminista).
Di cretini, violenti, sessisti e machisti ne è pieno il mondo.
Lottiamo sempre, ma non generalizziamo mai.
XXX, come puoi leggere alla fine di ogni mio commento, il mio nome è Michaël, messicano di nascita e francese per consanguinità. non sono quindi italiano e "benaltrista" non credo abbia alcun significato per quanto mi riguarda e nello specifico per quanto riguarda ciò che ho espresso: guarderei con estremo
interesse qualsiasi analisi seria sulla situazione delle donne in Iran o nel resto del mondo. Indubbiamente le sgradevoli vicissitudini di viaggio riferite da Giulia Innocenzi si possono mettere in relazione con il background sociale e culturale del paese visitato, ma altrettanto evidente è che il "copia/incolla" dei clamorosi casi ampiamente documentati dall'Onu, da riviste iraniane come Zanan e Emruz o dalla stessa Tiziana Ciavardini (ad esempio), è qui riportato dalla blogger a titolo incontestabile circa le origini delle nefaste esperienze avute con la popolazione locale. Come spiegare allora l'ultimo caso di cronaca italiano in cui una donna di mezza età uccide il proprio marito dopo anni di vessazioni subite? o le aggressioni a donne su treni regionali nella regione Lazio raccontate se male non ricordo dalla stessa Rai? Inoltre, le poche persone iraniane che conosco non riconoscono le loro città così come descritte nel blog, sicuramente perché non la lente con la quale loro guardano la realtà nelle strade e ciò lascia intendere che essa è sicuramente ben più complessa! lo stesso smarrimento ho poi letto tra le esperienze di viaggio o di vita in Iran scritte in risposta al post. I selfie e ben altro nel testo mi sembrano infine un vero "missing" tra messaggio e veicolo: un vero e proprio fallimento comunicativo da parte di una giornalista che vuole dimostrarsi affidabile denunciando le realtà osservate. È forse solo un'impressione, ma stando alle risposte suscitate, risulta che l'intento di animare interesse ed uno scambio costruttivo non è stato minimamente efficace. Ennesimo esempio - per fortuna - che la cultura del "buzz" e del "clash" nei mass media non basta più nemmeno per il
pubblico di massa per affermare l'onestà intellettuale di un giornalista, per il quale suppongo si tratti in ultima analisi proprio della migliore peggiore carta di presentazione. saluti, michaël.
Gentile Marinella, non ci sarà risposta, ma i molti siamo daccordo su ogni punto da lei riferito. Il racconto è pessimo nella forma e nel contenuto e l'attegiamento del copia/incolla è stato patetico e arrogante. Abbiamo perso la giovane promessa Giulia Innocenzi, peccato! saluti, michaël.
info interessante, sicuramente da verificare come tutto, ma grazie per diffonderla. non cancella però la superficialità delle note pubblicate in questo blog.
Giulia continua a raccontare la veritá senza timore. La veritá non é sempre felice ma bisogna avere il coraggio di raccontarla. É vigliacco chi volta le spalle facendo finta che tutto vá bene.
Il suo modo di ragionare è esattamente come quello di ogni medio turista americano che viene in italia, gli viene rubato il portafoglio e torna dicendo che tutti gli italiani sono mafiosi.
"you hit the nail on the head!"
Giulia vai avanti e non ti curar di loro!!!
Continua a sconvolgermi Tiziana Ciavardini che parla di notizie inventate...ah Tizià, ce la faresti a chiedere la prova fotografica a una vittima di stupro?
La Ciavardini ha ragione. Sono sicuramente balle, anche Rosi Bindi è andata in Iran e nessuno le ha palpato il sedere...
Italxico/Michael ben detto!
Io vivo da anni all'estero e non ho mai sentito nominare codesta Giulia. Ma veramente fa giornalismo? Ma stiamo scherzando? Ma dove siamo finiti. Stefano
Vorrei ricordare due fatti sull'Iran in cui sono vissuto per quasi 2 anni e sull'Islam:
1) Quando in Iran c'era lo Scià Komeini viveva a Parigi organizzando gruppi di studenti che sostenuti dai Partiti Comunisti di tutta Europa diffondevano notizie tipo "Giulia Innocenzi" sull'Iran di allora e le "sinistre esultarono" per la rivoluzione Komeinista e per l'assalto all'Ambasciata Americana;
2) Il disprezzo dell'Islam verso le donne è dimostrato dal fatto che in 2 grandi paesi Islamici, Pachistan e Indonesia sono state elette quali "Presidenti" due donne e non oggi ma un paio di decenni fa in Pachistan.
Ho avuto parecchi contatti di lavoro in Tunisia, paese islamico, con l'allora Presidente Burghiba e posso assicurare che ogni volta prima di prendere una decisione si consultava con la moglie tanté che io dicevo sempre ai miei soci che andavo da Madama Burghiba.
Consiglio di un ateo anarchico: conoscere bene prima di commentare o scegliere (anche nei rapporti tra compagni o coniugi).
innocenzi, se non riesce neanche a capire perche gente piu informata di lei le muove delle critiche farebbe meglio a rimanertene in italia. che ci siano problemi che riguardano la situazione della donna in iran non è una cosa nuova per nessuno. quello che infastidisce è la sua maniera semplicistica di trarre conclusioni su un paese e una cultura che non conosce. se ne rimanga a casa!!! o forse no... in europa è risaputo che gli italiani sono tutti dei molestatori
Ma poi come si pemette di usare frasi come "trovati altri argomenti" come se ogni uno non potesse parlare e scrivere delle cose che vuole, veda che qui non siamo in Iran e quindi possiamo parlare, scrivere e fare dibattiti su qualsiasi argomento. A forza di di vivere a Theran, spero Lei non stia adottando i metodi del Governo Iraniano. Per fortuna, in Italia e in Europa, se a Lei non piace quello che la giornalista ha scritto puo' tranquillamente dirlo senza dover squalificare il Suo interlocutore e senza essere volgare con le Sue insinuazioni. Devo confermare quello che ho pensato quando ho visto il Suo video ridicolo, chi sta approffitando per farsi pubblicita' con questa storia e' proprio Lei. La Sua risposta e' debole e scontata, patetica. La spiegazione di Giulia e' fondamentata e sostenuta da dati e cifre, fornite da organizzazioni credibili. Se ne stia in Iran se tanto le piace e tanto la rappresenta la linea del Governo. Rodrigo.
Ogni persona trova quella che cerca sei andata in Iran per cercare le cose brutte e hai trovato la palpate del sedere e un solo(?) pene fuori! Mi fai pena sei un ignorante qua in Italia ci sono tanti uomini sotto questa liberta ancora tirano fuori pistolino e toccano il sedere.
Viaggiato in Iran 10 giorni, ospitato a casa di persone che mi hanno offerto spontaneamente la loro ospitalità.
A volte ho trovato persone un po' strane, vero. Però mai ho temuto per la mia incolumità personale.
Le ragazze iraniane sono un più socievoli delle italiane, forse questo può portare qualche incomprensione. Però anche in Italia molte donne confondono un approccio con una molestia.
Ho viaggiato con una amica a cui non è successo niente.
Forse la mia esperienza non conta perchè sono un uomo e la mia amica era con me, nonostante questo il racconto delle molestie mi sembra altamente improbabile.
La maggior parte delle donne viaggia non accompagnata da un uomo, immagino che se i molestatori fossero così frequenti questo non succederebbe.
Ho appena letto il primo post dove Giulia parla del suo viaggio... e ora per completezza anche questo... non riesco assolutamente a capire dove si possa evincere che lei abbia detto di non andare in vacanza in Iran o che l'Iran sia un postaccio!!! Ha fatto solo il suo dovere di giornalista raccontando quello che le è accaduto in viaggio. Negare che in Iran si abbia una bassissima considerazione della donna (per usare un'eufemismo) è davvero la cosa più sconvolgente che ho letto nelle risposte di detrattori che pur di andare contro questa BRAVISSIMA e CORAGGIOSA giornalista negano serenamente l'evidenza! Pazzesco. Volevo che Giulia sapesse che c'è chi stima il suo lavoro professionale, anche se a volte non sono d'accodo con te, ho comunque stima in quello che fai e porti avanti coraggiosamente quotidianamente.
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Ciavardini sei patetica , come te poche , te lo giuro! Mai visto qualcosa nella sfera femminile di cose brutto e meschino come te . ciao
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