23 settembre 2013

3 metri sotto il giornalismo


LIBERO TORNA ALL'ATTACCO!
La questione è totalmente IRRILEVANTE, ma fa capire come lavora un certo tipo di giornalismo, per questo ve la racconto qui.
Libero dedica un articolo a un post che ho scritto questa mattina (come se mancassero le notizie) e mi attribuisce dei virgolettati e attività lontani da me anni luce!
L'articolo parte così:
Cosa fa Giulia Innocenzi durante le sue pause di lavoro? Legge Federico Moccia.
COOOOOSAAAAA?????? Mai avuto un libro di Federico Moccia tra le mani.
Tre metri sopra il cielo, Ho voglia di te, Scusa ma ti chiamo amore, a quanto pare sono i libri preferiti della santorina.
MA QUANDO MAI? Ahimè, preferisco la letteratura russa (Delitto e castigo in primis).
E il titolo:
La Innocenzi contro Marino: Non toccare i lucchetti di Moccia, facciamo un museo per custodirli.
NON HO MAI NEANCHE SOGNATO DI PROPORRE UN MUSEO PER I LUCCHETTI! Nel post dico l'esatto contrario: per me i lucchetti dovrebbero rimanere là dove li hanno attaccati. Ma se un anno fa l'amministrazione promise di metterli in un museo, oggi chiedo che fine abbiano fatto i lucchetti.
Il bello è che l'occhiello dell'articolo è: "LETTURE IMPEGNATE". Appunto.


14 settembre 2013

COMPLOTTO! COMPLOTTO!



Stupefacente l'ultimo "scoop" de Il Giornale: Silvio Berlusconi è stato fatto fuori perché era contro la moneta unica!
Peccato che il libro che svelerebbe il "nuovo complotto" sia uscito più di 4 mesi fa e il testo cui si fa riferimento dice tutt'altro!
Sotto "Morire d'austerità" di Lorenzo Bini Smaghi, ex board Bce:
La minaccia di uscire dall'euro [...] GENERA INOLTRE UN CLIMA DI SFIDUCIA PRESSO GLI ALTRI PAESI EUROPEI, CHE NON E' PROPIZIO ALLA CONCESSIONE DI AIUTI, come hanno potuto verificare i governi italiano e greco nell'autunno del 2011. Non è un caso che le dimissioni [...] del presidente del Consiglio italiano Berlusconi siano avvenute dopo che L'IPOTESI DI USCITA DALL'EURO ERA STATA VENTILATA IN COLLOQUI PRIVATI CON I GOVERNI DEGLI ALTRI PAESI DELL'EURO.
Macché complotto! Bini Smaghi è chiaro: i paesi europei, davanti all'ipotesi del governo italiano di uscire dall'euro, avevano chiuso i rubinetti nel mezzo della tempesta finanziaria. Normale: chi vorrebbe erogare un credito davanti all'ipotesi di vederlo tornare in altra valuta non meglio identificata? Così la tensione sui mercati era troppo alta, lo spread alle stelle, e Berlusconi, dopo gli scandali del bunga bunga, i vari processi in corso e con Tremonti Ministro dell'economia con il quale neanche si parlava, è stato costretto a dimettersi.
Questa panzana ricorda tanto quella del complotto ordito dalla Bundesbank, ups Deutsche bank, ups "ho avuto un lapsus" :)
Facciamo girare prima che parta questa nuova tarantella a reti unificate!

P.S. E come mi segnalano in molti, Il Giornale molto probabilmente ha pescato "la notizia" dal Daily Telegraph, ovviamente senza citarlo ;)


12 luglio 2013

Avaaz cerca un traduttore - lavoro RETRIBUITO ;)

Quando ho pubblicato l'annuncio alla ricerca di volontari per un progetto no-profit mi hanno accusata di sfruttare il lavoro non retribuito con articoli raccapriccianti (approfitto qui per ringraziare pubblicamente i fantastici "informatici" che stanno portando avanti il progetto con passione e professionalità! Fra un po' vi aggiorneremo). Ma so già che a questo annuncio per LAVORO RETRIBUITO non daranno alcuno spazio, quindi vi chiedo una mano!
Avaaz cerca un traduttore inglese-italiano appassionato di attivismo e campagne globali, a tempo pieno per qualche mese e successivamente free-lance quando ci sarà bisogno. Sarà di supporto al team italiano ma lavorerà al tempo stesso con molti dei campaigner internazionali. Se siete interessati inviate il vostro CV a luca@avaaz.org. Aiuterete a ridurre la distanza fra il mondo in cui viviamo e il mondo in cui la maggior parte di noi vorrebbe vivere - mitico motto avaaziano ;)


Cassazione for dummies - condividete con i Pdllini ;)

Nel flusso delle notizie, soprattutto quelle che riguardano la politica italiana, il rischio è di non riuscire ad astrarsi e ragionare con il proprio cervello, ma ripetere a pappagallo le dichiarazioni degli esponenti politici del proprio campo.
Così, su questa storia dell'udienza del processo Mediaset fissata dalla Cassazione a fine luglio, gli elettori del Pdl potrebbero pronunciare frasi del tipo:
"È una decisione che fa pensare ad un disegno politico giacobino teso all'eliminazione per via giudiziaria di Silvio Berlusconi" (Anna Maria Bernini, ex ministro);
"La decisione della Cassazione? Si rimane senza parole. È una giustizia per così dire contro personam" (Gianfranco Rotondi, ex ministro);
"Non so quanto il golpe egiziano sia lontano da quanto sta accadendo in Italia" (Manuela Repetti, senatrice).
MA E' PROPRIO COSI'? 
Lascio lo spazio a colei che in questo contesto chiameremo Legally Blond (non può rivelare la sua identità per evidenti motivi professionali, visto che lavora in un importante studio di avvocati e frequenta le aule di tribunale ogni giorno) e che ci fa la cortesia di spiegare in versione for dummies, con qualche innesto di sue esperienze sul campo, quello che succede normalmente quando un processo finisce in Cassazione ed è molto vicino alla prescrizione (il caso di Silvione, per l'appunto). Non mi azzerderei mai a definire gli elettori del Pdl dei dummies, ma qualcuno può far la cortesia di inoltrare loro questa testimonianza?
Quando Giulia ti chiede di commentare quanto sta accadendo a livello processuale in Italia, non puoi che appoggiare lo spritz, guardarla negli occhi, tornare a casa e pensare a come poter spiegare – da un punto di vista prettamente tecnico – tutto ciò che ruota attorno a quel misterioso miraggio chiamato PRESCRIZIONE.
Guarda caso, come spesso succede in Italia, sono proprio coloro che nel 2005 hanno approvato a maggioranza la “ex Cirielli” – la legge che ha ridotto la prescrizione di quasi la metà – che oggi sembrano cadere dal pero davanti a questo strano istituto. Che invece è molto semplice: i termini di prescrizione sono uguali al massimo della pena, comunque non superiori, nel caso di delitti, a 7 anni e mezzo.
Ho frugato in archivio per tentare di scovare anche un solo caso che potesse farmi presumere che effettivamente la Suprema Corte abbia premuto sull'acceleratore perché c'era in ballo Lui. Ebbene, non sono riuscita a trovare nemmeno un caso – e ripeto, nemmeno uno in quasi 20 anni di attività dello studio in cui lavoro – in cui fossimo stati così fortunati da aver potuto beneficiare di un’assoluzione dell’imputato per prescrizione intervenuta nelle more della Cassazione. Pur tuttavia – e poi smetto di annoiarvi con questi insulsi monologhi di procedura penale – la mia attenzione si è focalizzata su due casi in particolare, quantomeno peculiari alla vicenda de quo.
Apro il primo faldone e trovo il caso in cui la Corte di Appello ha confermato parzialmente la condanna nei confronti di C. O. e A. P., imputati per i delitti di truffa aggravata e falsità in scrittura privata. La vicenda riguardava nello specifico il trasferimento alle parti offese, a titolo oneroso, del solo diritto superficiale di un immobile, mentre gli acquirenti pensavano erroneamente di aver comprato la proprietà. Se nel capo di imputazione i fatti riportavano la data del dicembre 2005, la sentenza di appello veniva emessa solamente nel gennaio 2012. Era rimasto, quindi, circa un anno e mezzo per esaurire un ulteriore grado di giudizio. La Cassazione ha il dovere di evitare che il reato vada in prescrizione, motivo che ha spinto quindi la Suprema Corte a velocizzare la procedura e, in seguito a ricorso depositato a maggio 2012, a fissare udienza già a gennaio 2013, appena qualche mese prima dell’imminente scadenza.
Ma in questa Italia impazzita c'è anche chi si ritiene offeso dall’accusa di voler puntare - seppur solamente per alcuni capi – ad una assoluzione per intervenuta prescrizione. Ed è qui che la mia attenzione, pensando a Silvio e a Giulia che mi chiedeva di Silvio, si è soffermata per la seconda volta. Il caso è il seguente: 9 medici imputati dei reati di cui agli artt. 113 e 589 c.p., e cioè di aver cagionato con colpa, ovvero con imprudenza, negligenza ed imperizia, la morte di S.A.. In poche parole, omicidio colposo. A fronte dell’intervenuta prescrizione già in primo grado, sono stati gli stessi medici a formulare richiesta – accolta – di proscioglimento nel merito, ai sensi dell’art. 129 cpv c.p.p., con la formula “perché il fatto non sussiste”.
La giustizia italiana, infatti, nonostante le sue lungaggini, riconosce come diritto la rinuncia alla prescrizione affinché l'imputato possa ottenere una pronuncia di assoluzione con la formula più ampia.
Questo è ciò a cui ho pensato sfogliando i documenti in archivio... Ma sopratutto ho pensato che è molto pericoloso fare un aperitivo con Giulia, perché poi ti accolla lavori – non retribuiti ;) Mollo il colpo, lascio ad altri trangugiare spritz.



13 giugno 2013

AAA Informatico che vuole migliorare il mondo cercasi

Sei uno smanettone che ha voglia di dedicare le sue capacità a una buona causa che potrebbe generare grandissimi benefici a chi ne ha più bisogno? Hai voglia di far partire un progetto su cui spendere un po' di tempo nel mese di giugno e luglio? E avresti voglia di fare tutto questo aggratis?
Se la risposta a queste 3 domande è sì (cioè se sei uno che ne capisce di questioni informatiche, hai un po' di tempo libero da ora fino a luglio, e hai voglia di farlo gratuitamente, visto che si tratta di fare del bene), allora sei la persona giusta per il progetto più giusto che ci sia! Purtroppo non posso scrivere di più perché le idee vanno prima applicate, poi raccontate nella pratica.
Quindi se sei interessato puoi mandarmi un'email (giulia.innocenzi@gmail.com) raccontandomi chi sei (CV, o progetti che hai realizzato, profilo Linkedin, o quello che ti pare). La persona che riterrò col profilo più consono per il progetto che ho in mente sarà poi quella con cui lo realizzerò. Terrò comunque tutti aggiornati sugli sviluppi.
Grazie a chi vorrà darmi fiducia: credo molto in questo progetto, che si può realizzare con poco ma che potrebbe aiutare molti :)

P.S. Sono letteralmente commossa: nelle prime 3 ore ho ricevuto 80 email di persone con incredibile professionalità e tanta voglia di cambiare il mondo ;) Chiuderò la "posizione" domenica a mezzanotte, cosicché potremo subito cominciare a formare la squadra e realizzare il progetto. Nel frattempo contatterò tutti quelli che hanno dato con sorprendente altruismo la propria disponibilità. E ringrazio Libero per la sponsorizzazione di questo progetto no-profit, a sua insaputa!

P.P.S. In 3 giorni e mezzo 223 "smanettoni" hanno dato la propria disponibilità al progetto no-profit!!! E che "smanettoni": fior fior di informatici con competenze ed esperienza con una gran voglia di migliorare il mondo :) Ora metteremo a punto le modalità organizzative e ci metteremo subito al lavoro. E vi terremo aggiornati sugli sviluppi!


19 febbraio 2013

Voto di scambio di Berlusconi


Gli italiani stanno ricevendo nella loro buchetta delle poste questa lettera, che è una palese richiesta di voto di scambio con i soldi nostri. Facciamo girare su internet e chiediamo a qualcuno di prendere provvedimenti giudiziari!!!


2 febbraio 2013

Non siamo giornalisti a 5 stelle, siamo giornalisti e basta

Qui il video della mia risposta a Grillo.
Beppe Grillo attacca il mio servizio sul debito del Comune di Parma con le banche, che conterrebbe delle inesattezze talmente gravi da far richiedere la chiusura di tutta La7, non solo di Servizio Pubblico. Grillo invita a vedere l’intervista integrale che ho fatto al sindaco Pizzarotti, ma aggiunge queste sue violente considerazioni perché evidentemente non gli basta che il pubblico possa semplicemente limitarsi a guardare l’intervista integrale e confrontarla con il mio servizio. Noi diciamo che è proprio quello che dovete fare, guardare tutte e due le cose: il mio servizio e l’intervista integrale che Pizzarotti ha caricato su YouTube. Non fermatevi al titolo: guardate tutte e due e fatevi la vostra idea.

Ma andiamo al punto. Parma è indebitata per 846 milioni di euro, e non certo per colpa del Movimento 5 Stelle. Come lo stesso sindaco Pizzarotti dice nell'intervista che abbiamo mandato in onda, da una parte “ci sono i debiti con i fornitori, cioè imprese che hanno lavorato - e lavorano, aggiungiamo noi - per il Comune, e quelli vanno pagati senza discutere”. Ma quello che interessa di più, invece, sono i debiti delle società partecipate: parliamo di 579 milioni di euro (e sono dati del commissario straordinario, non miei). Una cifra molto molto rilevante, se pensiamo che il debito complessivo è di 846 milioni. Una grossa fetta di questi debiti delle società partecipate è con le banche.

La domanda è: questi debiti vanno ripagati? Alcuni cittadini della Commissione audit sul debito che ho intervistato sostengono che questa parte del debito vada rinegoziata con le banche, dopo che una commissione d'inchiesta ne verifichi la responsabilità. Pizzarotti sembrava essere d'accordo in campagna elettorale, visto che disse: "Non pagheremo i debiti illeciti". Quello che abbiamo fatto nella nostra inchiesta, quindi, è stato capire innanzitutto se vi siano dei debiti illeciti, e poi se sia possibile non pagarli. Siamo andati a vedere per esempio la società partecipata SPIP, che ha un debito con le banche che ammonta a 1/8 del debito totale del comune di Parma. In questo caso le banche hanno erogato dei mutui ipotecari su dei terreni che erano stati acquistati a un prezzo superiore fino a 10 volte tanto il valore di mercato, mutui che potevano essere elargiti per contratto solo con la garanzia di edificabilità: peccato che questi terreni siano ancora a destinazione agricola. Ci sono stati degli illeciti oppure è stato tutto regolare? I cittadini della commissione sul debito chiedono di indagare e, qualora emergesse la responsabilità delle banche, di rinegoziare con loro la parte del debito che va pagata.

Il sindaco con noi è stato evasivo. Grillo sul suo blog parla della cessione della quota Stu Pasubio (un’operazione che avrebbe permesso al comune di diminuire il debito di 44 milioni). Basta ascoltare l'intervista integrale: questa cosa Pizzarotti con me non l’ha mai menzionata. Evidentemente Grillo ne sa più dello stesso sindaco…

Anche sulla diminuzione del 10% degli stipendi di sindaco, vice-sindaco e presidente del consiglio comunale, Pizzarotti nell’intervista non ne parla. Il sindaco rivendica inoltre un risparmio di 250.000 euro l'anno sulle auto blu. Ho puntualmente mandato in onda questo riferimento: Pizzarotti parlava di 300.000 euro.

Non negano, né Grillo ne Pizzarotti, che per far fronte a questa situazione difficile alla città stiano stati richiesti grossi sacrifici: tagli ai servizi e aumenti di tasse, come le tariffe degli asili. Nel servizio dico che i genitori si trovano a pagare tariffe maggiorate "fino al 70%". Pizzarotti sottolinea che le rette delle scuole sono aumentate soltanto per il 20% degli abitanti. Infatti non ho mai parlato di un aumento generalizzato delle tariffe.

Forse il sindaco avrebbero voluto dire di più e meglio, deduco che lo avrebbe voluto anche Grillo. Ma chi meglio del sindaco stesso può rispondere sulle questioni che riguardano la città di Parma? Anche su questo c’è bisogno di una consultazione ex post con i “capi” Casaleggio e Grillo? Risponda lui, il sindaco, anziché far rispondere o scrivere altri. Pizzarotti ha detto che avrei tagliato le sue risposte in modo da renderle "ridicole o incomprensibili". Anche dopo aver letto la versione con il marchio di garanzia di Casaleggio e Grillo - pubblicata oggi, più di un giorno dopo il mio servizio - non riesco a capire dove siano le manipolazioni: cosa avrei manipolato?

A questo punto penso che Grillo mi dovrebbe delle scuse, ma non me le aspetto. Ha una strana concezione del giornalismo. Ogni volta che un giornalista pone quantomeno degli interrogativi o fa degli approfondimenti sull'operato dei 5Stelle, o è un venduto o un servo. Ancora non è arrivato a dire come Berlusconi che chi osa criticarlo è un comunista, ma di questo passo… Io mi limito a parlare del mio lavoro. Per quanto riguarda le accuse che Grillo rivolge a La7 e al suo editore Telecom, se vuole ne parlerà Michele giovedì. Io rispondo del mio lavoro, che ho svolto in piena autonomia, perché noi non siamo giornalisti a 5 Stelle, siamo giornalisti e basta.

Un P.S. per Grillo: se vuoi invitare i lettori del tuo blog a verificare coi loro occhi il lavoro da noi svolto, dovresti mettere un link anche al lavoro incriminato. Ma forse ti conviene di più gridare alla manipolazione, e sperare che venga letto solo il titolo…


18 gennaio 2013

Cosa ho scoperto su di me

Nell'ordine ho scoperto:
1. che volevo fare l'attrice, ma che non ho passato il provino per Natale a 4 zampe (che sembra quasi un film porno. Oggi mando la rettifica, sperando non rimangano segni indelebili su internet);
2. che uno dei massimi commentatori tv, personalmente penso sia il migliore, anziché esprimersi sulla qualità di un prodotto dà giudizi di valore, che diretti a me sono: "spocchiosa" e "supponente" (sarò fissata, ma mi chiedo sempre se il giudizio sarebbe lo stesso se mi chiamassi GiuliO);
3. che quotidiani del calibro di Libero o canali tv come SkyUno, animati da febbre democratica, consultano i loro seguaci con sondaggi del tipo: "Chi è più antipatica fra le due santorine Innocenzi e Costamagna?";
4. che aver risposto a Massimo Boldi su Twitter in maniera pubblica e rendendo pubblico il mio indirizzo email, disponibile a tutti, abbia fatto indignare la rete, spingendomi a cancellare dei tweet. Colui che ha scritto l'articolo, che ha trovato spazio addirittura su pagina 3 di Libero, potrebbe almeno prima controllare che i tweet degli altri non si possono cancellare?! Forse la macchina del fango è rimasta 1.0 (e ribadisco qui che ho "conosciuto" Massimo Boldi su Twitter l'anno scorso, perché seguiva la nostra trasmissione, e l'ho visto per la prima volta nella mia vita nello studio di Servizio Pubblico quand'è venuto nel pubblico per seguire B);
5. che avrei avuto una dozzina di tessere di partito, che Santoro "non si sa bene dove mi abbia scoperta", e che dopo aver fatto un'intervista a Bersani per Servizio Pubblico sarei diventata "sua fan" (ho avuto la tessera dei Radicali e quella del Pd, fatta quando mi sono candidata da Radicale alla guida dei giovani Pd con una campagna incentrata sulla mancanza di democrazia interna del Pd. Infatti quella del Pd non l'ho più rinnovata, mentre quella dei Radicali sì, ma è da qualche anno che non la rinnovo perché non mi ritrovo nella gestione del partito. La storia di An è stucchevole, perché chi la ritira fuori o non sa neanche leggere le spiegazioni già date o è malizioso. Ho partecipato a una sola riunione a 16 anni - 16! - e mi è bastata per capire che non facevano per me. Se il giornalista poi non capisce dove Santoro mi abbia scoperta vuol dire gli ci vuole proprio una visita specialistica, ma da uno bravo: ero lì, nello studio di Annozero, 2 volte invitata nello spazio dedicato ai giovani, e come ho spiegato PIU' volte dopo il mio secondo intervento mi ha contattata e chiesto se volevo lavorare per la trasmissione. E se basta intervistare qualcuno per diventarne fan, vorrà dire che il mio idolo è la Fornero).

So che questa lista di precisazioni non servirà a niente, perché mi ritroverò a breve qualcun altro che mi attribuirà una recitazione in Pasqua a testa in giù o che vorrà fare chissà quali illazioni sul mio conto. L'ho fatto però per quelli che con i loro messaggi e condivisione di storie mi danno molta forza e che non conoscendomi personalmente potrebbero farsi influenzare. Che è quello che sperano questi signori. Quindi non diamogliela vinta, per favore. Grazie a tutti!