24 agosto 2015

Due donne sole in Iran: quello che gli uomini non dicono


Capisci di essere arrivata in Iran perché quelle stesse donne che, PRIMA, allo scalo di Istanbul, ti avevano stupito per gli abiti attillati su fisici scolpiti e scollature pronunciate, DOPO, sull'aereo appena atterrato a Teheran, indossano camicioni, a nascondere braccia e forme, e - con un moto sincronizzato - srotolano veli e foulard per coprire il capo.
Le due facce della stessa medaglia saranno il leitmotiv del viaggio: benvenuti in Iran.
"Benvenuti in Iran" è anche la frase che abbiamo sentito di più: nel primo taxi, preso all'aeroporto; nei saluti delle persone che ti fermano per strada anche solo per chiederti da dove vieni; dal fornaio, che ha cercato con un sorriso di rifilarci il pane per dieci volte il suo prezzo. 
Un benvenuto dalle persone, prima di tutto. Ma anche dalla bellezza delle moschee e dai palazzi degli Scià che ci hanno accompagnato durante tutto il viaggio. Purtroppo, però, abbiamo scoperto presto, e sulla nostra pelle, che non proprio tutti sono benvenuti allo stesso modo.
Abbiamo viaggiato molto tutte e due, quasi sempre zaino in spalla, e una di noi ha visitato diversi paesi in Medio Oriente. Ma le esperienze che abbiamo vissuto in Iran hanno scioccato entrambe, e profondamente influenzato lo spirito della nostra vacanza. È per questo che abbiamo deciso di condividere, pubblicando questo post, l'esperienza di due donne che hanno viaggiato sole in Iran - dispiace dirlo, la Lonely Planet è stranamente molto carente su questo punto, e neanche su internet abbiamo trovato molto - così che saprete cosa potrebbe succedere, e decidere con coscienza se partire o no. O quantomeno: come evitare esperienze molto negative.

Palpate al sedere
I bazar sono molto affollati, diventano quindi il paradiso per chi ama palpare il fondoschiena, in particolare delle donne (ma non esclusivamente!). Un uomo comincia a seguirti e a un certo punto ti tocca il sedere, per poi disperdersi nella folla. Per la prima settimana ci è successo tutte le volte che abbiamo visitato un bazar. Non può essere quindi un caso.
Inseguimenti
È capitato a Teheran, la capitale. Sempre nel bazar. Prima, una mano che sfiora la schiena. Ti giri, e dietro di te c'è un uomo che ti guarda. Dopo venti minuti, in metropolitana, ce lo ritroviamo dietro. A gesti, non fa segreto dei suoi desiderata: vuole andare a letto con una di noi due. All'inizio diciamo no diverse volte, poi proviamo a ignorarlo. Non funziona. Arrivate ai tornelli, scopriamo purtroppo che neanche quelli riescono a fermarlo: li salta aspettando di capire su che treno saliremo. Non ci è restato che chiamare la sicurezza.
Uomini che fanno mostra del proprio pene
Ci trovavamo nella più grande moschea dell'Iran, a Isfahan. L'inserviente della moschea ci dà il benvenuto e ci chiede da dove veniamo. Finita la visita alla moschea, decidiamo di sederci all'ingresso per mangiare della frutta. Passa l'inserviente che ci vede sedute lì, torna indietro e... Voilà! Ci omaggia tirando il pene fuori dai pantaloni e passeggiando davanti a noi affinché possiamo vederlo. Incredibile. Il tutto a 5 metri dalla biglietteria.
Aggressione fisica - questa è la cosa peggiore che ci è successa
Eravamo appena arrivate a Kashan e volevamo visitare delle storiche case tradizionali. Era un venerdì, giorno di preghiera, e in giro c'erano solo pochissime persone (quasi tutti uomini). Erano le quattro del pomeriggio. Un ragazzo in motorino comincia a seguirci: a ogni incrocio era lì immobile a fissarci. Giriamo in una via secondaria, sempre seguendo il nostro itinerario. Il ragazzo col motorino accelera e ci supera, poi gira da qualche parte. Abbiamo difficoltà a trovare la nuova meta del nostro pellegrinaggio, un'altra dimora storica, così decidiamo di tornare sulla strada principale. A un tratto lui si palesa alle nostra spalle e dal motorino afferra per il sedere una di noi. Poi si ferma davanti a noi bloccando la via d'uscita, e comincia a masturbarsi. Una di noi due si mette a urlare contro parolacce in italiano, avanzando con fare minaccioso, ma lui come nulla fosse continua. Così ci si è buttati su un più internazionale: "Help! Help! Help!" a squarciagola. Fortunatamente, ha funzionato.

A causa di questi episodi, non ci siamo sentite sicure per tutto il viaggio. Abbiamo deciso di non rivolgerci mai alla polizia perché non volevamo avere ulteriori problemi. Non sarebbe stato facile spiegare, in un paese dove uomo e donna prima del matrimonio non possono nemmeno sfiorarsi, tutto ciò che ci stava capitando. Lo abbiamo però detto a tutti gli iraniani che chiedevano le nostre impressioni sul paese. E "Succede anche a Roma o a Napoli, no?" è stata la reazione della maggioranza delle persone. Veramente no, non succede anche a Roma o a Napoli. Non succede così, almeno. Finalmente, in un'altra bellissima città dalle strade molto strette (= potenziale pericolo), decidiamo di prendere una guida, e chiediamo esplicitamente che sia donna. Cominciamo a raccontarle quello che ci stava succedendo, chiedendo se stessimo facendo qualcosa di sbagliato, o magari se, in quanto straniere, potessimo rappresentare un bersaglio particolare. All'inizio lei cambiava discorso. Dopo tante insistenze, alla fine risponde, eccome. Riempiendo i nostri cuori di dolore. E racconta del tentato stupro subito durante il liceo. Era mattina presto, e un vecchio che aveva il negozio in una di quelle stradine strette la prese di forza e si abbassò i pantaloni. Fortunatamente un altro uomo accorse e la salvò. Suo padre non poté fare altro che vendere casa per comprarne una nuova in un quartiere con vie più larghe. La guida ci ha confessato così la normalità della violenza e delle molestie verso le donne, quasi come fosse naturale. Potrebbe esserci successo diverse volte proprio perché una di noi sembra iraniana. Non c'è molto che si possa fare, aggiunge la guida, se non portare con sé lo spray al peperoncino, evitare vie strette e gli orari in cui in giro non c'è nessuno, anche se di giorno. Racconta di aver avuto anche diversi problemi mentre era in giro con turiste. Una volta era seduta con un gruppo davanti a un monumento. A un certo punto un gruppo di giovani in motorino cominciò a girare in cerchio intorno a loro, se non fosse intervenuto sul posto un uomo attirato da tutto quel frastuono sarebbe successo il peggio. Anche i bambini non sono immuni dalle molestie. Eravamo scioccate, ma finalmente avevamo trovato qualcuno che non provava a minimizzare i fatti, al contrario aveva condiviso con noi una sofferenza dolorosa e intima. Ed eravamo sorprese anche dal sentire il racconto di due turisti cinesi, ambedue palpati da uomini. Alla faccia dell'ex Presidente Ahmadinejad, che qualche tempo fa dichiarò che in Iran non c'erano omosessuali.

L'Iran ha ancora molta strada da fare. E non solo perché la Repubblica islamica vuole portare il flusso di turisti nel paese dai tre milioni l'anno ai venti milioni nei prossimi dieci anni. Ma soprattutto per le donne iraniane. Quelle che vivono nelle grandi città come Teheran o Shiraz piegano le regole del regime, spingendo il velo il più indietro possibile, trasformando i loro visi con un trucco pesantissimo e con una chirurgia estetica ai limiti del pacchiano (in Iran i ritocchini superano di sette volte quelli degli Stati Uniti) e accompagnandosi con uomini anche se non sono loro parenti o mariti. Ma la maggior parte delle donne che vive nei villaggi è costretta a una vita molto più repressa. Non appena arrivate nella casa della famiglia che ci avrebbe ospitato nei pressi del deserto, ci siamo sorprese: "Se siete lesbiche non preoccupatevi, potete anche unire i letti". Non è certo quello che ti aspetteresti di sentire in un paese dove gli omosessuali rischiano la pena di morte! E il nostro ospite aggiunge anche che in casa avremmo potuto girare tranquillamente senza velo. Beh, nonostante vivano in mezzo al nulla, la convivenza con turisti da tutto il mondo li avrà portati a essere aperti di mente, abbiamo pensato. Sì, finché non è arrivata l'ora della cena. Ci chiedevamo perché la loro figlia quattordicenne non cenasse con noi. Non avrà fame, ci siamo dette. Poi, mentre sparecchiavamo, l'abbiamo trovata in cucina, seduta tutta sola dietro la porta, con indosso il velo. Con noi c'erano due turisti maschi, quindi lei non poteva sedere nella stessa stanza. Per restare intatta, preservata per il suo futuro matrimonio.

È stata una liberazione togliere il velo non appena abbiamo messo piede sull'aereo che ci avrebbe riportate a casa. Non si tratta solo di essere costrette a coprire il capo, piuttosto di una sensazione costante di valere meno e di essere vulnerabili a istinti primordiali. Tutto questo diventa soffocante. Soprattutto è la consapevolezza che tu sei stata lì solo per due settimane, in vacanza, mentre ci sono donne costrette a vivere così la loro intera esistenza. Non dimenticheremo mai una ragazza che abbiamo incontrato. Stava seduta di fronte a una moschea a Kashan, con un chador che però non copriva completamente la sua faccia sorridente, mentre studiava per l'esame per la patente di guida. Stava lì in attesa di qualche turista con cui poter parlare. Aveva diciotto anni e con il suo inglese fluente ci ha fatto molte domande dirette: se per noi fosse un problema indossare il velo, e quale fosse il nostro giudizio sull'islam. Era anche molto appassionata di geopolitica. "Cosa vorresti studiare all'università?", le abbiamo chiesto. "Scienze politiche. Ma i miei genitori non vogliono, quindi studierò psicologia". Ci siamo fatte un selfie insieme e l'abbiamo salutata. Abbiamo cominciato a pensare a quante cose avrebbe potuto fare nella vita una donna brillante e curiosa come lei. Se solo fosse stata libera. Se solo avesse avuto il diritto di essere se stessa.
Giulia Innocenzi e Maddalena Oliva


L'ex Ambasciata americana, oggi chiamata Covo dello Spionaggio, con i suoi famosi murales. 
Un bazar a Teheran in un pomeriggio deserto.
Donne in attesa di salire sulla metro nelle carrozze a loro destinate: molto utili per un viaggio a prova di palpata.
Sali sulle carrozze riservate alle donne e sei salva!

Il bellissimo parco Abo-o-Atash nella parte nord di Teheran. Perfetto per rilassarsi guardando gli iraniani che fanno i picnic e i bambini che giocano con l'acqua.
Il bellissimo palazzo Golestan a Teheran.
Un ottimo ristorante nella parte nord di Teheran: buon cibo, musica speciale. Peccato che non si possa ballare. 

Ci spostavamo da una città all'altra sempre con i pullman: comodi, puntuali, MOLTO economici.
Per le vie di Kashan.
Il bazar di Kashan / 1
Il bazar di Kashan /  2
Il bazar di Kashan / 3

L'affascinante hammam di Kashan.

I tetti di Kashan.
A Kashan servirebbe qualche opera di ristrutturazione ;)
Gustando un ottimo dessert a base di riso e acqua di rose nella splendida piazza di Isfahan.

La piazza di Isfahan.
L'Iran ha il record mondiale di nasi rifatti, e ne vanno anche molto orgogliosi. Qui una ragazza che mette in mostra il cerotto frutto del suo ultimo ritocchino. 

I bellissimi ponti di Isfahan.
Il famoso Abbasi hotel di Isfahan, molto in voga anche fra la gente del posto. 

E se capitate all'Abbasi hotel, non dimenticate di provare la zuppa di tagliolini con fagioli.  Un toccasana per i poveri vegetariani perseguitati dal kebab!
Nella moschea di Isfahan.
Camminando nel deserto fra Isfahan e Yazd.
Mangiare e dormire come loro - per terra.
L'immagine di Khomeini ovunque.
Questo uccellino che guarda la piscina dalla sua gabbia ci ha ricordato simbolicamente l'Iran.
Yazd.

Le notti poetiche di Yazd.
In bici per le strade di Yazd.
Il tempio zoroastriano di Yazd con la sua fiamma eterna, che brucerebbe da oltre 1500 anni.
Yazd.
Persepolis.
Lost in Persepolis.
E' tutto in ristrutturazione in Iran, pronti per quando arriveranno le masse di turisti a scoprire questo bellissimo paese.

Le facce dei martiri della guerra Iran-Iraq sono ovunque nel paese.

La tomba di Hafez, il poeta nel cuore di tutti gli iraniani, a Shiraz.

Mai senza il selfie stick.
Questo tassista era molto orgoglioso della sua macchina inglese.

Finalmente libere dal velo sul nostro aereo verso casa! 



271 commenti:

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italxico ha detto...
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italxico ha detto...
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italxico ha detto...
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italxico ha detto...

ci sono purtroppo persone che mettono in dubbio l'autenticità del racconto forse per ottusità, forse perché l'esperienza non è stata veicolata nella maniera più comprensibile o forse perché la forma ha fatto sì che il contenuto venisse facilmente messo da parte. tocca eventualmente alle autrici chiedersi qual'era il proprio obiettivo e se lo hanno raggiunto. è inoltre ben comprensibile ciò a cui lei si riferisce a proposito di censura ed autocensura. è indiscussa la relazione tra repressione fisica ed affettiva e aggressività almeno quanto i lavori di inchiesta sulla condizione di alcune - molte - donne iraniane. insomma nessuno guarda al dito per evitare di vedere la luna. ma neppure si può fare finta di non percepire che il raconto presentato è accompagnato da una forte e semplicistica presa di posizione nei confronti di un paese in cui molte cose convergono tranne il semplicismo. è lodevole il giornalismo che assume prese di posizione da Franz Olivier Gisbert à Aymeric Caron per citarne due transalpini o da Corrado Formigli a Federico Rampini per quelli più vicini. Eco il punto: le persone citate si distinguono per autorevolissime (a mio parere) prese di posizione profondamente documentate e sostenute da appassionanti libri, lavori di inchiesta sul territorio e mediante enorme lavoro di ricerca. le molestie si denunciano alla polizia e si raccontano perché no ai viaggiatori o ai propri lettori, su facebook o su un blog. ma molte persone abbiamo letto anche ben altro in ognuno dei tre post pubblicati sull'argomento. Se allora una qualsiasi legittima presa di posizione c'è stata e c'è da parte delle due autrici, ma ai lettori risulta lontana anni luce dal rigore che si aspettano, allora non vedo l'incoerenza delle critiche rivolte, a meno che si sia disposti ad accettare che tra un resoconto giornalisitico e un twitt, la differenza sta solo nel numero di caratteri. in quel caso, né io né lei saremmo finiti qui, a commentare questo blog.

Anonimo ha detto...

E' una testimonianza, un punto di vista sull'Iran da parte di donne occidentali, semplici turiste zaino in spalla ... che mostra una realtà dura e a tratti sconcertante. Una testimonianza che andrebbe rispettata a prescindere, senza farne una guerra di religione e senza strumentalizzarla. E basta poi con sto buonismo delle balle! L'Iran è un bellissimo paese, certo , io ho amici, (uomini, maschi), che lo hanno girato zaino in spalla e ne hanno tratto un'esperienza bellissima.( Sebbene anche loro hanno riportato l'essere stati palpeggiati nei bazar). Ma non fatico a credere quanto la stessa esperienza vissuta da donne sia completamente diversa, e possa trasformarsi in un incubo. In un paese permeato da una cultura che relega le donne subalterne all'uomo, con diktat religiosi definiti e a dir poco austeri. Attaccare Giulia ed insultarla per un aver raccontato, ( bene tra l'altro), la sua esperienza è meschino! E' ignorante, tanto quanto il comportamento di chi in Iran ha molestato lei e la sua amica. - Matteo -

Anonimo ha detto...

http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=123334&typeb=0&l-iran-che-ha-visto-giulia-innocenzi-non-e-lo-stesso-che-ho-visto-io
se la fai te la giornalista potrei davvero riuscirci pure io,che tristezza sembra un compitino delle vacanze pro elargire mentalità U.S.A.,ma per la scuola

istrice ha detto...

ammesso,e non concesso,che vi sia successo tutto quello che raccontate,e che peraltro può succedere ovunque nel mondo,dalle fotografie che mostrate ho l'impressione che vi sia piaciuto da matti!

italxico ha detto...
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italxico ha detto...

alle narratrici viene contestata proprio la strumentalizzazione della loro esperienza, forse per una lettura sbagliata del loro racconto, forse perché così loro lasciano intendere.

italxico ha detto...

credo semplicemente che si è immersa fino al collo nel discorso e nelle battaglie oltranziste di Femen. credo anche che sia un abbaglio da parte sua.

Anonimo ha detto...

VIAGGIATRICE – prima parte

Sono una viaggiatrice.
Una donna che viaggia da sola. Zaino in spalla, nonostante l'artrosi e la trocanterite.
Anch'io sono stata in Iran. Per più di un mese. Da sola.
Ho viaggiato in lungo e in largo per tutto il Paese spostandomi come sempre con i mezzi pubblici: autobus, metro, pullman e treno.
Sono stata inondata di amore in Iran.
Invitata a pranzo, a bere il tè, a trascorrere un pomeriggio, una giornata in compagnia di persone che non mi avevano mai vista e conosciuta fino a un secondo prima di incontrarmi.
Mi hanno concesso il privilegio di condividere con loro feste importanti del mondo islamico e di visitare moschee generalmente precluse ai non musulmani.
MAI, durante quel viaggio, sono stata oggetto di molestie. Di alcun genere. MAI.
Quello che avete scritto mi ha procurato un dolore immenso.
Generalizzare in modo così banale invitando le donne a non andare in Iran perchè queste saranno sicuramente oggetto di molestie sessuali, è ingiusto e ingeneroso nei confronti di un Popolo così straordinariamente ospitale e accogliente.
Io non metto assolutamente in dubbio che voi abbiate subito quello che avete raccontato.
Ma penso che una concentrazione così alta di molestie in due settimane, sia un caso eccezionale.
Probabilmete siete state sfortunate.
Ed estendere a tutto il genere maschile iraniano, comportamenti disgustosi e riprovevoli di qualche mentecatto, lo trovo scorretto e ingiusto.
Noi donne sperimentiamo fin da bambine certe molestie. Le toccate di culo e gli strusciamenti in autobus, qualche deficiente che per strada tira fuori il pisello, purtroppo ce lo becchiamo prima o poi. Evidentemente certi uomini non riescono proprio a contenere le loro pulsioni e a canalizzarle in una sessualità non molesta. Ma per questo non mi permetterei mai di sostenere che tutti gli uomini sono dei deficienti e non direi mai ad una bambina di tenersi alla larga dal genere maschile.
Perchè questo voi avete fatto. Peggio ancora, avete dato una connotazione etnica a questi comportamenti.
Io non condivido affatto molti aspetti della società iraniana. Soprattutto il fatto che esista una legge che stabilisce come una donna si debba vestire. Ma nonostante ciò ho rispettato quella legge e soprattutto le loro tradizioni.
Quello che ho imparato viaggiando è che, una donna, se viaggia da sola, in qualsiasi Paese, e in particolare nei Paesi musulmani, deve mantenere un profilo non basso. Bassissimo.
Se lo fa, sarà rispettata più che nel suo Paese. Così è stato per me.

Angela

Anonimo ha detto...

VIAGGIATRICE – seconda parte

Il fatto che quello che avete scritto lo abbiate scritto su un blog personale e che quindi, per voi che siete giornaliste, a quanto pare vi autorizza a trattare qualsiasi argomento con superficialità, lo trovo semplicemente agghiacciante.
Quindi seguendo il vostro ragionamento, un egittologo che fa un viaggio nella penisola dello Yucatan, al ritorno nel suo Paese, sul suo blog personale, dato che non è specializzato in storia delle civiltà precolombiane, si può permettere il lusso di scrivere, solo perchè li ha visti, che nell'area archeologica di Chichèn Itzà, due custodi si mettevano le dita nel naso, una guida turistica si è data lo smalto alle unghie dei piedi poggiandoli su un'ara sacrificale e il direttore facendo un rutto, ha provocato la caduta di un frammento dalla piramide di Kukulkàn, senza perdere credibilità di fronte alla comunità scientifica?
Secondo me, un giornalista, qualsiasi cosa scriva, nel momento in cui decide di renderlo pubblico, che sia anche la lista della spesa, non dovrebbe prescindere da un certo rigore ed onestà intellettuale.
Da un giornalista che viaggia in un Paese straniero, non mi aspetto un trattato di politica internazionale. Mi aspetto uno sguardo diverso, più profondo e non banale sulla realtà che lo circonda. Il vostro articolo era in grado di scriverlo anche la mia ortolana. Ma sicuramente avrebbe avuto il buon gusto di farselo pubblicare al massimo da Tripadvisor.
Io spero solo che dietro il vostro articolo ci sia stata un intenzione politica nel voler compiacere Tel Aviv nella speranza di ottenere un bel contratto di collaborazione in qualche trasmissione televisiva nella stagione che sta per cominciare, perchè se non è così, e il livello di professionalità dei giornalisti italiani è il vostro, allora questo Paese è destinato irrimediabilmente al fallimento culturale.
Angela

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Anonimo ha detto...

non ho comprensibilmente letto i commenti, volevo solo ricordare che l'uso del velo, prima che da noi diventasse simbolo dell'oppressione maschilista sulla popolazione femminile (di qualunque paese si tratti), era nato per proteggere l'onore di una donna poichè nell'antichità (ma in realtà fino al secolo scorso praticamente) i capelli erano ritenuti l'arma più efficace per sedurre. Le nostre nonne lo portavano senza problemi. Solo una precisazione, senza nessuna valenza oltre a quella informativa. Forsa e corajo tose

italxico ha detto...

Zarathustra, per quel poco che possano valere i paragonine e comparazioni di questo tipo, ti lascio la lettura di questo articolo solo per dire che non meno importanti della tua testimonianza o di quella dell'articolo che hai condiviso, sono le realtà umane vissute anche dal basso verso l'alto, seppure queste siano solo una parte del mosaico. le nostre società (medio orientali e latino americane) esprimono una complessità che purtroppo non si spiega soltanto mediante i vestigi di un passato glorioso e che non sempre ha saputo portarci alla cima delle nostre speranze di crescita e progresso. i nostri popoli diversamente da quelli in cui siamo immersi da questa parte del mediterraneo, incarnano un eterogeneità che non si può dettagliare se non attraverso una molteplicità di voci quasi impossibili da raccogliere tanto sono divise dall'origine etnica, dal colore della pelle, dallo status sociale, dal genere, etc etc per questo motivo non mi aspetto mai da parte di chi ha la fortuna di osservare la realtà con uno sfuardo più istruito e coltivato, una testimonianza così povera di "nuances" e così forte nel riduzionismo accusatorio. in ogni modo, ti lascio questo articolo, per quel poco ripeto che possa valere questo tipo di confronto http://www.themuslimtimes.org/2012/01/religion/islam/why-are-jews-so-powerful-and-muslims-so-powerless saluti, michaël.

Anonimo ha detto...

Azz, che tolleranza: hanno addirittura un ebreo in parlamento! Wow, questa si è civiltà!

Anonimo ha detto...

Non so chi sia la signorina Giulia Innocenzi, se sia una brava giornalista oppure no, se sia di destra o di sinistra.
So benissimo, invece, quanto mi hanno sconcertato e disgustato i commenti dei miei connazionali.
Signori miei, l'ideologia, qualunque essa sia, deve avervi davvero dato alla testa.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Leggete questo post su ciò che la Ciavardini ha scritto sull'Iran e su Giulia Innocenzi.
http://meridionews.it/blog/roozegar/2015/09/06/tiziana-ciavardini-sia-intellettualmente-onesta/

Giuseppe ha detto...

Brava Giulia! Complimenti per il coraggio e per il modo in cui sei riuscita a raccontare giornalisticamente un'esperienza diretta. Sarebbe ora che mettessimo da parte posizioni "ideologiche" (di qualsiasi tipo) e non oggettive. Qui si parla di un'esperienza diretta, non vedo perchè non si dovrebbe crederle. Alcuni commenti sono assurdi, vergognosi, violenti. Vere e proprie intimidazioni, intollerabili! Da quello che minaccia di segnalare il tutto alle autorità iraniane (perchè l'articolo sarebbe diffamatorio nei confronti dell'Iran, ridicolo!), a quello che sostiene che certe cose accadono normalmente anche in Italia. Vergognatevi! Stima e supporto massimo per Giulia Innocenzi!

mahmoud ha detto...

Gentile Giulia
per noi che conosciamo da piu di 37 anni questo regime fondamentalista religiosa e il padrino di ISIS cieo i mullah da Khomeini a Rouhani , quello che hai scritto tutto e' vero perche abbiamo visto in questi anni questo regime cosa ha fatto con il popolo iraniano e in particolare sulle donne, e mi dispiace per quelli che portaano il nome della giornalista ma purtroppo sono commercianti perche per bisiness e gli interessi chiudono gli occhi e tradicono alla loro professione come quella giornalista che tutto l'anno sta a Tehran e tutti sanno i giornalisti come lei se vuole rimanere in iran cosi lungo deve avere il permesso dal ministero dell'informazione e dai servizi se no o come molti giornalisti deve passare al carcere o viene espulta dal paese e solo le persone libere e coraggiose come te possono scrivere la verita' e per questo ti attaccano. se scrivi una cosa falsa tutte queste persono dicono bravo ......

Anonimo ha detto...

Ma queste sono cose che succedono anche nei vicoli di new york, sarà forse per questo che richard benson gira con il suo bastone infernale?

http://a1.ec-images.myspacecdn.com/images01/11/59ba2be00bd242ba4461aa86162e1f20/l.jpg

Anonimo ha detto...

soprattutto viaggiare da ignoranti, senza conoscere il posto dove si va, non è semplice. Ma non è colpa del posto, è colpa del viaggiatore ignorante!

Maurizio R ha detto...

Con mia moglie ed altri amici siamo stati due settimane in Iran nello stesso periodo di Giulia.
Abbiamo viaggiato con le nostre moto, circa 12.000 km attraverso Grecia Turchia ed Iran.
Abbiamo visitato gli stessi luoghi di Giulia, vivendo le giornate sulla strada , tra la gente.
Come Marco Polo ci siamo messi in cammino sulla via della seta , alla scoperta dei tesori e delle tradizioni della Persia ..
Antiche città , rigogliosi giardini ,musei e moderne metropli ci hanno svelato i loro segreti, ma la sorpresa piu' bella, il tesoro piu' prezioso che abbiamo trovato è stato... il cuore degli iraniani !!
Persone serene e fiere del loro paese, orgogliose di accoglierci tra di loro facendoci sentire come a casa.
Questo il ricordo piu' bello che rimarra' per sempre.
Mi dispiace veramente che Giulia e la sua amica siano riuscite ad uscirne con un'impressione negativa.

Anonimo ha detto...

Dottoressa, lei mi ha profondamente illuminato e le spiegherò, spero brevemente, il perché . Sono dottoressa in archeologia romana e nella mia vita ho avuto il piacere di conoscere una studiosa di fama internazionale di cultura islamica. Aveva lavorato per anni in Iran, facendo scavi con uomini del posto, che per nulla sminuivano la sua autorità ( mi rendo conto quale enorme sforzo culturale dovesse essere per loro) ma si prodigavano per aiutarla e trattarla come pari. Ovviamente le situazioni sono diverse, un viaggio di piacere non ha molto a che vedere con le esperienze lavorative , ma mi colpì molto questo aspetto. Tornando al discorso, leggendo lo sfogo della signorina Innocenzi sono rimasta allibita e in un certo senso preoccupata e spaventata dalla quantità di molestie subìte. Cosi tante in pochissimi giorni. Peggio dell'India, dove da anni si cerca di sensibilizzare le autorità e la popolazione in tema di stupro. Non voglio assolutamente asserire che la signorina Innocenzi si sia inventata tutto, ci mancherebbe altro. La sua lettera, però, Dr sa Presbitero e la sua evidente preparazione in materia mi hanno fornito dei possibili motivi che hanno portato il verificarsi di determinate situazioni. Non credo che le cose accadano senza un valido motivo. Personalmente non avrei mai affrontato un viaggio cosi serio senza un gruppo organizzato , essendo appunto un paese la cui cultura è differente completamente dalla nostra. Questo non giustifica ovviamente la violenza, ma ci pone davanti in questito: cosa sarebbe successo se la signorina Innocenzi e altre donne come lei,, avessero adottato un abbigliamento appropriato, un atteggiamento un po ' meno occidentale e magari avessero letto qualcosa in piu su questo paese, sulla sua cultura, sulle sue tradizioni? Noi italiani pretendiamo sempre integrazione, ma non dobbiamo forse integrarci anche noi?
In ultimo vorrei rispondere sulle università. Ci sono tantissime persone italiane che sono state costrette per esigenze lavorative o per obbligo dai propri genitori a scegliere i corsi di laurea sulla base di altre esigenze, che esulavano dai loro sogni o dalle aspettative.
Non vedo le differenze.
Grazie per la sua lunghissima ma stimolante ed istruttiva lettera.
Cordiali saluti ,
Ilaria

Anonimo ha detto...

Bellissimo articolo! grazie per scrivere ciò che nessuno può dire perché altrimenti si passa subito per razzisti. Purtroppo il mancato rispetto per donne è un tratto tipico di molti musulmani anche a Milano (io sono stata seguita più volte in treno e una volta mi sono sentita gridare contro che sono un prostituta- ero in strada, ore 16).
Per tutti gli iraniani/musulmani/buonisti irritati dall'articolo: è ridicolo cercare di difendere l'atteggiamento di queste persone: chi non sa tenere a freno i propri istinti sessuali è solo un animale!

Tondkar Dario ha detto...

Parlaci anche sulle bellezze di questo paese che ce ne sono. Le molestie, purtroppo, ci sono in tutti i paesi del mondo, che comunque vanno condannate.

Anonimo ha detto...

scusa tesoro ma le iraniane sono 10000 volte piu belle di te e la tua amica.. mi sembra davvero strano che un uomo si sia solo anche girato per guardarvi... l' articolo e' molto superficiale, inesatto e approssimativo...sembra scritto da una ragazzina ignorantella che non conosce la storia ne il significato di una delle culture piu antiche e sofisticate del mondo. Ti do il beneficio del dubbio sui fatti (anche se ripeto, mi sembra assurdo visto che sono stato piu volte in iran e ho visto ragazze straniere molto piu belle di te senza avere problemi), eppure il modo in cui scrivi sul paese e sulla gente mi fa capire tutto su di te... Forse era meglio se andavi ad Ibiza!

sophia ha detto...

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Enzo Ferrara ha detto...

Gentile Giulia, a tutti quelli che non ti credono, consiglia di leggere il libro di Azar Nafisi, "Leggere Lolita a Teheran" o di vedere "Taxi" l'ultimo film di Jafar Panahi. Le loro opere parlano più di mille discorsi pieni di pregiudizi.
Io ti credo ma non mi scandalizzo; le persone che hai incontrato sono il frutto di una cultura rigidamente religiosa.
Saluti

massimiliano ha detto...

Giornalista e' colui che racconta fatti e avvenimenti accaduti o che stanno accadendo senza metterci il proprip commento. Nello specifico un giornalista prima di parlare di un paese lo studia lo assimila lo capisce lo vive ( e non 2 settimane), lo analizza dal punto di vista storico culturale e poi con molta umiltà senza dare giudici grossolani lo descrive. Ma ormai siamo abituati a tutto tranne che giornalismo vero in Italia, dove chi si professa tale cerca notizie su una guida ben fatta ma solo per turisti e viaggiatori come la lovely planet. Aggiungo in modo spicciolo che tante esperienze vissute in Iran raccontate nell'articolo le donne purtroppo le vivono anche in Italia ogni tanto magari non a corso Francia o ai Parioli dove vivono le giornaliste romane ma in tante strade di quartieri periferici o autobus affollati....

Anonimo ha detto...

Giulia Presbitero .... ECCELLENTE E COMPETENTE COMMENTO - Brava !!!

Anonimo ha detto...

Io sono una ragazza iraniana nata in Iran ma cresciuta qui, e non ho mai sentito di episodi del genere, avvenuti co tanta frequenza poi; sono tornata da nemmeno un mese dal mio soggiorno in Iran dopo 10 anni e vi posso assicurare che non ho mai avuto esperienze lontanamente simili a queste, penso invece che abbiate voluto sfruttare questa occasione per farvi notare e sollevare un putiferio, visto che il 90% delle persone che sono state in quel paese non hanno mai dichiarato di aver vissuto esperienze del genere!

Shirin ha detto...

Ciao Giulia, ci tengo a commentare il tuo articolo non tanto per smentire la tua versione quanto per darti la mia.
Sono figlia di un iraniano che è sfuffito alla rivoluzione per venire a studiare in italia . Vado in Iran da quando avevo tre anni e , ogni volta che ci torno rimango un pó più catturata e colpita oltre che innamorata di questa terra e dei suoi abitanti. Una terra che , nonostante io sia nata e cresciuta qui, sento mia . Mi sento anche iraniana si e lo dico con orgoglio a chi me lo chiede perché ogni singola persono conosciuta in Iran ( anche quelle con il naso rifatto ) mi hanno fatta sentire parte di un mondo che loro stessi lottavano per mantenere integro . Sì perché diciamolo cara Giulia , quale paese non vive nella contraddizione? Sia tu che io viviamo in un paese in cui il razzismo viene tanto esorcizzato ma poi ci passa sotto gli occhi inosservato senza che nessuno alzi un dito. Dove sta tutta la moralità che cerchi disperatamente nel tuo articolo? L'Iran vive sicuramente le sue contraddizioni non ci sono dubbi e le donne di teheran di cui parli , quelle con trucco pesante e nasi ritoccati per come la vedo io non sono altro che lo specchio di una società che tenta di uniformarsi a modelli storpiati occidentali. Non mi sento di giudicarle però visto tutte le sfilate di volgarità a cui assisto quotidianamente e che si nascondono dietro una rivendicazione di libertà.... Forse allora dovremmo rivedere il concetto di libertà al giorno d'oggi? Tu ti senti libera Giulia? Io sono una piena sostenitrice della libertà e l'ho imparato da quel popolo che tu hai tanto criticato. Il colmo vero?
Non ho mai avuto un'esperienza negativa in Iran e ci sono stata parecchie volte e in diverse città, per questo mi dispiace leggere quanto hai scritto.
Detto ciò credo che dovresti prendere le distanze dal rilegare all' Iran una connotazione così negativa e spostare l'attenzione su quei 3/4 uomini che ti hanno tanto disturbata.
Per finire ci tengo anche a dire che ti capisco per quanto riguarda il chador, non fa piacere soprattutto quando fa caldo ,ma é la regola .. Questo la lonely planet non lo contemplava? E scusa ma in che paesi orientali avete viaggiato prima di andare in Iran? Forse era Dubai.
Non credo vorrete tornarci dopo le esperienze negative ma nel caso sarei davvero più che felice di farvi da guida.
Shirin.

Anonimo ha detto...

purtroppo non ho mai viaggiato in medio oriente.. ma questa storia mi fa pensare a quando vivevo nel quartiere arabo di Bruxelles. Ogni giorno mi prendevo insulti di tutti i tipi da parte di ragazzi, uomini musulmani, oltre che sguardi e tante proposte oscene. Quando racconto questa cosa mi tacciano di razzismo, allora non la racconto spesso, ma era il mio pane quotidiano insieme alla paura di rientrare da sola la sera. ed ero a bruxelles.

un iraniano ha detto...

Finalmente due corraggiose donne che dicono la verita

Anonimo ha detto...

Non rischiano solo le donne, guardate cosa capita al povero Antoine de Maximy al minuto 9 della sua puntata sull'Iran

https://www.youtube.com/watch?v=80arj8dgAqg

Ma certamente anche lui si è inventato tutto...

Ali ha detto...

Signora Shirin,mi dispiace stai diffendendo indiffendibile

Ali ha detto...

A coloro che viggiano in Iran e vedono solo kabab e...non vedono le impiccagioni nelle piazze, ne violenze non solo alle donne anche ai bambini e agli uomini,vorrei dire che la prossima volta che vanno in Iran a mangiare celokabab di aprire bene gli occhi!!!

Gnome ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Gnome ha detto...

Salve, questo video conferma quanto dice Giulia Innocenzi: https://www.youtube.com/watch?t=131&v=L5ZQQDRdeAw
A presto

cassandra ha detto...

Non sono abbastanza vecchio da poter essere tuo papà,
ma immagino che ti avrei dato della "sciagurata" anch'io.
Non serviva ulteriore testimonianza della situazione in Iran,
sentiamo di molto peggio ogni giorno.

Voi avete rischiato tanto, forse troppo.
Probabilmente a me, che sono un uomo (occidentale),
sarebbe potuta andare anche peggio.

Mi dispiace che tu non sia capace di intuirlo,
spero che tu cresca un pò,
Benevolmente,
Marco.

Anonimo ha detto...

Purtroppo in Iran è così... anche a me è capitato e pure a mia madre di 50 anni (all'epoca). Non ci sono più andata.

C.J. ha detto...

Giornalismo di regime. Tutto qua. Gente pagata per fare scandalismo e sensazionalismo al soldo non tanto di "lobby USA-sioniste" quanto di lobby giornalistiche in Italia che impediscono un'informazione seria, reale e libera. E fa ancora più rabbia vedere gente che difende queste due per partito preso, solo perché hanno detto questo e questo senza peraltro fornire nessuna prova al di là di due o tre selfie nei quali le si vedono tutto meno che "arrabbiate", "indignate" o "spaventate". Dovrebbero leggere, i servi ammaestrati che le hanno difese, i commenti di chi in Iran ci è stato, e riflettere se ne sono capaci. Se il 99% di queste persone dice di non aver mai avuto problemi, penso che mi sia più che concesso, dal mio punto di vista personale, dubitare non dico di tutto, ma di quasi tutto ciò che l'Innocenzi e l'Oliva hanno detto. Avrebbero dovuto provare, come qualcuno ha suggerito, ad andare in posti FILOAMERICANI come l'Arabia Saudita o il Bahrein o gli EAU: lì sì che avrebbero trovato pane (e non solo pAne) per i loro denti... E finiamola con questa storia del sessismo, con questa retorica da '77. Il maschilismo non esiste, e il femminismo è solo una scusa pseudo-ideologica e pseudo-teorica per giustificare le pretese di dominio femminili sull'uomo e sulla società, nulla di diverso dal "maschilismo" che si dice di criticare. Questa è la diretta conseguenza dell'assumere persone a lavorare non in quanto meritevoli ma in quanto o donna, o immigrato, o omosessuale, o di un altra religione ecc.: risultati mediocri quando non proprio nulli. L'Iran è uno dei paesi islamici più avanzati nel mondo attuale, e sta facendo il culo agli sciacalli americani e israeliani che tra l'altro controllano ogni aspetto della vita politica nostra e del resto dell'Occidente. L'Iran avrà senz'altro i suoi problemi e i suoi difetti, ma sono una società di sicuro migliore e più moderna di quella del tempo dello Scià o di quella nostrana odierna.
Viva l'Iran e viva la Rivoluzione: quelli che difendono mostri come USA, Israele o che crederebbero anche che Cristo è morto dal freddo pur di non contraddire e "far indignare" i media mainstream dovrebbero essere in blocco espulsi dall'Italia e privati di ogni documento a cominciare dal passaporto, perché impediscono il progresso umano, mentale, morale e sociale del nostro Paese.

C.J. ha detto...

Tra l'altro gli USA e Israele li odiano tutti oggi come oggi...

Anonimo ha detto...

http://www.ilgiornale.it/news/politica/rivelazione-maddalena-oliva-iran-hanno-molestato-me-non-giul-1165743.html

veta bordeianu ha detto...

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Ulisse Di Bartolomei ha detto...

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Maru ha detto...

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Unknown ha detto...

dopo pochi mesi la storia si ripete, stesse modalità violente contro le donne , quindi Giulia tanto criticata ha raccontato solo la verità

precilla ha detto...

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Anonimo ha detto...

stato preparando un viaggio in Iran .. ci rinuncio !!!! L Islam è questo

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Prossima volta: Formentera!!

Anonimo ha detto...

Il fatto delle palpate è uscito fuori anche su un video-documentario sull'Iran di un uomo francese, al quale un iraniano MASCHIO ha palpato il culo, quindi o qui ci inventiamo tutti le cose oppure succede davvero e volete negarlo (successo anche a me in un bazar)..
Se il velo è una scelta, perché per noi donne anche se turiste è OBBLIGATORIO? (E non lo dico solo io, lo dicono i fatti, se giri senza velo, (specialmente in zone rurali o durante le festività) ti rompono gli zebedei e neanche poco! E tra l'altro c'è scritto anche chiaramente sulla pagina di Viaggiare Informati sull'Iran di ricordare di portare un foulard nel bagaglio a mano così da poterlo mettere quando scendi dall'aereo, così come te lo dice anche un'agenzia di viaggi in caso tu scelga di partire con viaggio organizzato!
Detto ciò l'Iran è indubbiamente un paese meraviglioso con tanta gente meravigliosa, ma non puoi dire che queste cose delle palpate non esistono perché esistono e come! (Ahimè anche esperienza personale) ne tantomeno puoi dire che il velo lo si indossa per scelta, perché se non possiamo scegliere noi turiste che veniamo da un background diverso e ci dovrebbe essere più apertura nei nostri confronti, figuriamoci per le locali!

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

Sono stata in Iran 1 mese fa con un'amica e viaggiato su metro, pullman, bus, aerei, visitato Tehran, Esfahan e Shiraz e questo blog mi sembra paradossale...non siamo mai state molestate fisicamente e tantomeno verbalmente... abbiamo addirittura conosciuto una ragazza norvegese in viaggio da sola che ci confermava di non avere mai avuto nessun problema...
Mi spiace che probabilmente molte ragazze/donne che leggono questo articolo possano farsi influenzare negativamente e quindi decidano di non andare in questo Paese fantastico, dove regnano gentilezza e disponibilita'verso i turisti, che ovviamente devono saperne rispettare gli usi e costumi.

Unknown ha detto...

In Marocco mi sono capitate le stesse cose, guarda caso solo quando ho viaggiato con donne, masturbazione in diretta e mani sul sedere . Mi è capitato lo stesso a milano poco tempo fa. il tabù sessuale e la mancanza di libertà e di espressione renderebbe tutti gli uomini un po'mostri,il problema non sono gli iraniani ma il regime della Repubblica islamica e la costante repressione . A tutti quelli che hanno commentato offendendo queste ragazze , trattandole come Delle bugiarde o poco di buono spero che verso le vostre sorelle madri e figlie riuscite a mostrarvi protettivi e soprattutto uomini . perché quello che ho letto mi fa veramente schifo

Unknown ha detto...

Giusto

Unknown ha detto...

Concordo pienamente

Unknown ha detto...


La vita è buona quando hai i tuoi amori intorno a te, sto dicendo perché quando ho avuto problemi con il mio amante non ho mai visto la vita come una buona cosa ma grazie a AGBAZARA TEMPLE di AGBAZARA per aiutarmi a lanciare una spell Che Mi ha portato il mio amante entro 48 ore. Mio marito mi ha lasciato per un'altra donna dopo 7 anni di matrimonio, ma Dr.AGBAZARA mi aiuta a lanciare una magia che lo ha riportato entro 48 ore. Non ti dirò più dettagli su di me piuttosto che io solo consiglio a coloro che hanno problemi in relazione o matrimoni a contattare il dottor Agava Tara attraverso questi dettagli via; ( agbazara@gmail.com ) o chiamarlo su WHATSAPP: +2348104102662

Ulisse Di Bartolomei ha detto...

I link dei testi aggiornati si possono trovare qui http://www.lefrontieredeltempo.com/

oppure leggerli gratuitamente qui http://www.scrivereiltempo.it/

Anonymous ha detto...

La mia vita è piena di felicità da quando ho contattato DR Padman per chiedere aiuto quando l'amore della mia vita si è rotto con me circa 3 mesi fa da quando ho contattato DR Padman il vero incantatore che non puoi credere che il mio amante sia tornato esattamente 3 giorni, ha detto e ora viviamo felici come mai prima d'ora ed è il migliore incantatore di incantesimi che io abbia mai conosciuto e se sei là fuori che ha lo stesso problema, contattalo padmanlovespell@yahoo.com

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