13 agosto 2010

Toc toc, c'è qualcuno a fermare quei sassi?


Quella che vedete sopra è Sakineh Mohammadi Ashtiani, o almeno così dicono le autorità iraniane, mentre confessa l'omicidio del marito in diretta tv. Il suo avvocato dice che ha accettato la confessione dopo due giorni di tortura.
Forse Ahmadinejad non si aspettava il clamore internazionale provocato dalla sentenza alla condanna a morte per lapidazione per questa donna, accusata di adulterio (del defunto marito). Prima ha revocato la condanna alla lapidazione sostituendola con l'impiccagione, e poi ha cercato di ribaltare le carte in tavola e di accusarla di omicidio. La comunità internazionale sarà meno propensa a difendere la sicaria del marito, avrà pensato Ahmadinejad.
Anche ai dittatori interessa quello che pensa il resto del mondo, anzi, forse più a loro di quelli che si sono guadagnati legittimamente il voto in patria.
Allora cerchiamo di fare qualcosa, noi che abbiamo le mani libere. Che so, magari anche il Berlusca potrebbe metterci del suo, visto che l'Italia è uno dei principali partner commerciali dell'Iran, e ci sono ben 12 condanne per lapidazione da eseguire non appena sarà finito il Ramadan. O forse no, al momento è troppo impegnato a contare le Ferrari del cognato.
Vabbè, Berlusconi è impegnato a tenere le fila del governo, lo si può capire. Ma Frattini, ministro degli esteri, che è così impegnato a rilasciare interviste su Montezemolo, qualche secondo del suo tempo lo potrebbe dedicare anche a questa battaglia per i diritti umani, non vi pare?
Ma dov'è finita la politica?



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