24 agosto 2015

Due donne sole in Iran: quello che gli uomini non dicono


Capisci di essere arrivata in Iran perché quelle stesse donne che, PRIMA, allo scalo di Istanbul, ti avevano stupito per gli abiti attillati su fisici scolpiti e scollature pronunciate, DOPO, sull'aereo appena atterrato a Teheran, indossano camicioni, a nascondere braccia e forme, e - con un moto sincronizzato - srotolano veli e foulard per coprire il capo.
Le due facce della stessa medaglia saranno il leitmotiv del viaggio: benvenuti in Iran.
"Benvenuti in Iran" è anche la frase che abbiamo sentito di più: nel primo taxi, preso all'aeroporto; nei saluti delle persone che ti fermano per strada anche solo per chiederti da dove vieni; dal fornaio, che ha cercato con un sorriso di rifilarci il pane per dieci volte il suo prezzo. 
Un benvenuto dalle persone, prima di tutto. Ma anche dalla bellezza delle moschee e dai palazzi degli Scià che ci hanno accompagnato durante tutto il viaggio. Purtroppo, però, abbiamo scoperto presto, e sulla nostra pelle, che non proprio tutti sono benvenuti allo stesso modo.
Abbiamo viaggiato molto tutte e due, quasi sempre zaino in spalla, e una di noi ha visitato diversi paesi in Medio Oriente. Ma le esperienze che abbiamo vissuto in Iran hanno scioccato entrambe, e profondamente influenzato lo spirito della nostra vacanza. È per questo che abbiamo deciso di condividere, pubblicando questo post, l'esperienza di due donne che hanno viaggiato sole in Iran - dispiace dirlo, la Lonely Planet è stranamente molto carente su questo punto, e neanche su internet abbiamo trovato molto - così che saprete cosa potrebbe succedere, e decidere con coscienza se partire o no. O quantomeno: come evitare esperienze molto negative.

Palpate al sedere
I bazar sono molto affollati, diventano quindi il paradiso per chi ama palpare il fondoschiena, in particolare delle donne (ma non esclusivamente!). Un uomo comincia a seguirti e a un certo punto ti tocca il sedere, per poi disperdersi nella folla. Per la prima settimana ci è successo tutte le volte che abbiamo visitato un bazar. Non può essere quindi un caso.
Inseguimenti
È capitato a Teheran, la capitale. Sempre nel bazar. Prima, una mano che sfiora la schiena. Ti giri, e dietro di te c'è un uomo che ti guarda. Dopo venti minuti, in metropolitana, ce lo ritroviamo dietro. A gesti, non fa segreto dei suoi desiderata: vuole andare a letto con una di noi due. All'inizio diciamo no diverse volte, poi proviamo a ignorarlo. Non funziona. Arrivate ai tornelli, scopriamo purtroppo che neanche quelli riescono a fermarlo: li salta aspettando di capire su che treno saliremo. Non ci è restato che chiamare la sicurezza.
Uomini che fanno mostra del proprio pene
Ci trovavamo nella più grande moschea dell'Iran, a Isfahan. L'inserviente della moschea ci dà il benvenuto e ci chiede da dove veniamo. Finita la visita alla moschea, decidiamo di sederci all'ingresso per mangiare della frutta. Passa l'inserviente che ci vede sedute lì, torna indietro e... Voilà! Ci omaggia tirando il pene fuori dai pantaloni e passeggiando davanti a noi affinché possiamo vederlo. Incredibile. Il tutto a 5 metri dalla biglietteria.
Aggressione fisica - questa è la cosa peggiore che ci è successa
Eravamo appena arrivate a Kashan e volevamo visitare delle storiche case tradizionali. Era un venerdì, giorno di preghiera, e in giro c'erano solo pochissime persone (quasi tutti uomini). Erano le quattro del pomeriggio. Un ragazzo in motorino comincia a seguirci: a ogni incrocio era lì immobile a fissarci. Giriamo in una via secondaria, sempre seguendo il nostro itinerario. Il ragazzo col motorino accelera e ci supera, poi gira da qualche parte. Abbiamo difficoltà a trovare la nuova meta del nostro pellegrinaggio, un'altra dimora storica, così decidiamo di tornare sulla strada principale. A un tratto lui si palesa alle nostra spalle e dal motorino afferra per il sedere una di noi. Poi si ferma davanti a noi bloccando la via d'uscita, e comincia a masturbarsi. Una di noi due si mette a urlare contro parolacce in italiano, avanzando con fare minaccioso, ma lui come nulla fosse continua. Così ci si è buttati su un più internazionale: "Help! Help! Help!" a squarciagola. Fortunatamente, ha funzionato.

A causa di questi episodi, non ci siamo sentite sicure per tutto il viaggio. Abbiamo deciso di non rivolgerci mai alla polizia perché non volevamo avere ulteriori problemi. Non sarebbe stato facile spiegare, in un paese dove uomo e donna prima del matrimonio non possono nemmeno sfiorarsi, tutto ciò che ci stava capitando. Lo abbiamo però detto a tutti gli iraniani che chiedevano le nostre impressioni sul paese. E "Succede anche a Roma o a Napoli, no?" è stata la reazione della maggioranza delle persone. Veramente no, non succede anche a Roma o a Napoli. Non succede così, almeno. Finalmente, in un'altra bellissima città dalle strade molto strette (= potenziale pericolo), decidiamo di prendere una guida, e chiediamo esplicitamente che sia donna. Cominciamo a raccontarle quello che ci stava succedendo, chiedendo se stessimo facendo qualcosa di sbagliato, o magari se, in quanto straniere, potessimo rappresentare un bersaglio particolare. All'inizio lei cambiava discorso. Dopo tante insistenze, alla fine risponde, eccome. Riempiendo i nostri cuori di dolore. E racconta del tentato stupro subito durante il liceo. Era mattina presto, e un vecchio che aveva il negozio in una di quelle stradine strette la prese di forza e si abbassò i pantaloni. Fortunatamente un altro uomo accorse e la salvò. Suo padre non poté fare altro che vendere casa per comprarne una nuova in un quartiere con vie più larghe. La guida ci ha confessato così la normalità della violenza e delle molestie verso le donne, quasi come fosse naturale. Potrebbe esserci successo diverse volte proprio perché una di noi sembra iraniana. Non c'è molto che si possa fare, aggiunge la guida, se non portare con sé lo spray al peperoncino, evitare vie strette e gli orari in cui in giro non c'è nessuno, anche se di giorno. Racconta di aver avuto anche diversi problemi mentre era in giro con turiste. Una volta era seduta con un gruppo davanti a un monumento. A un certo punto un gruppo di giovani in motorino cominciò a girare in cerchio intorno a loro, se non fosse intervenuto sul posto un uomo attirato da tutto quel frastuono sarebbe successo il peggio. Anche i bambini non sono immuni dalle molestie. Eravamo scioccate, ma finalmente avevamo trovato qualcuno che non provava a minimizzare i fatti, al contrario aveva condiviso con noi una sofferenza dolorosa e intima. Ed eravamo sorprese anche dal sentire il racconto di due turisti cinesi, ambedue palpati da uomini. Alla faccia dell'ex Presidente Ahmadinejad, che qualche tempo fa dichiarò che in Iran non c'erano omosessuali.

L'Iran ha ancora molta strada da fare. E non solo perché la Repubblica islamica vuole portare il flusso di turisti nel paese dai tre milioni l'anno ai venti milioni nei prossimi dieci anni. Ma soprattutto per le donne iraniane. Quelle che vivono nelle grandi città come Teheran o Shiraz piegano le regole del regime, spingendo il velo il più indietro possibile, trasformando i loro visi con un trucco pesantissimo e con una chirurgia estetica ai limiti del pacchiano (in Iran i ritocchini superano di sette volte quelli degli Stati Uniti) e accompagnandosi con uomini anche se non sono loro parenti o mariti. Ma la maggior parte delle donne che vive nei villaggi è costretta a una vita molto più repressa. Non appena arrivate nella casa della famiglia che ci avrebbe ospitato nei pressi del deserto, ci siamo sorprese: "Se siete lesbiche non preoccupatevi, potete anche unire i letti". Non è certo quello che ti aspetteresti di sentire in un paese dove gli omosessuali rischiano la pena di morte! E il nostro ospite aggiunge anche che in casa avremmo potuto girare tranquillamente senza velo. Beh, nonostante vivano in mezzo al nulla, la convivenza con turisti da tutto il mondo li avrà portati a essere aperti di mente, abbiamo pensato. Sì, finché non è arrivata l'ora della cena. Ci chiedevamo perché la loro figlia quattordicenne non cenasse con noi. Non avrà fame, ci siamo dette. Poi, mentre sparecchiavamo, l'abbiamo trovata in cucina, seduta tutta sola dietro la porta, con indosso il velo. Con noi c'erano due turisti maschi, quindi lei non poteva sedere nella stessa stanza. Per restare intatta, preservata per il suo futuro matrimonio.

È stata una liberazione togliere il velo non appena abbiamo messo piede sull'aereo che ci avrebbe riportate a casa. Non si tratta solo di essere costrette a coprire il capo, piuttosto di una sensazione costante di valere meno e di essere vulnerabili a istinti primordiali. Tutto questo diventa soffocante. Soprattutto è la consapevolezza che tu sei stata lì solo per due settimane, in vacanza, mentre ci sono donne costrette a vivere così la loro intera esistenza. Non dimenticheremo mai una ragazza che abbiamo incontrato. Stava seduta di fronte a una moschea a Kashan, con un chador che però non copriva completamente la sua faccia sorridente, mentre studiava per l'esame per la patente di guida. Stava lì in attesa di qualche turista con cui poter parlare. Aveva diciotto anni e con il suo inglese fluente ci ha fatto molte domande dirette: se per noi fosse un problema indossare il velo, e quale fosse il nostro giudizio sull'islam. Era anche molto appassionata di geopolitica. "Cosa vorresti studiare all'università?", le abbiamo chiesto. "Scienze politiche. Ma i miei genitori non vogliono, quindi studierò psicologia". Ci siamo fatte un selfie insieme e l'abbiamo salutata. Abbiamo cominciato a pensare a quante cose avrebbe potuto fare nella vita una donna brillante e curiosa come lei. Se solo fosse stata libera. Se solo avesse avuto il diritto di essere se stessa.
Giulia Innocenzi e Maddalena Oliva


L'ex Ambasciata americana, oggi chiamata Covo dello Spionaggio, con i suoi famosi murales. 
Un bazar a Teheran in un pomeriggio deserto.
Donne in attesa di salire sulla metro nelle carrozze a loro destinate: molto utili per un viaggio a prova di palpata.
Sali sulle carrozze riservate alle donne e sei salva!

Il bellissimo parco Abo-o-Atash nella parte nord di Teheran. Perfetto per rilassarsi guardando gli iraniani che fanno i picnic e i bambini che giocano con l'acqua.
Il bellissimo palazzo Golestan a Teheran.
Un ottimo ristorante nella parte nord di Teheran: buon cibo, musica speciale. Peccato che non si possa ballare. 

Ci spostavamo da una città all'altra sempre con i pullman: comodi, puntuali, MOLTO economici.
Per le vie di Kashan.
Il bazar di Kashan / 1
Il bazar di Kashan /  2
Il bazar di Kashan / 3

L'affascinante hammam di Kashan.

I tetti di Kashan.
A Kashan servirebbe qualche opera di ristrutturazione ;)
Gustando un ottimo dessert a base di riso e acqua di rose nella splendida piazza di Isfahan.

La piazza di Isfahan.
L'Iran ha il record mondiale di nasi rifatti, e ne vanno anche molto orgogliosi. Qui una ragazza che mette in mostra il cerotto frutto del suo ultimo ritocchino. 

I bellissimi ponti di Isfahan.
Il famoso Abbasi hotel di Isfahan, molto in voga anche fra la gente del posto. 

E se capitate all'Abbasi hotel, non dimenticate di provare la zuppa di tagliolini con fagioli.  Un toccasana per i poveri vegetariani perseguitati dal kebab!
Nella moschea di Isfahan.
Camminando nel deserto fra Isfahan e Yazd.
Mangiare e dormire come loro - per terra.
L'immagine di Khomeini ovunque.
Questo uccellino che guarda la piscina dalla sua gabbia ci ha ricordato simbolicamente l'Iran.
Yazd.

Le notti poetiche di Yazd.
In bici per le strade di Yazd.
Il tempio zoroastriano di Yazd con la sua fiamma eterna, che brucerebbe da oltre 1500 anni.
Yazd.
Persepolis.
Lost in Persepolis.
E' tutto in ristrutturazione in Iran, pronti per quando arriveranno le masse di turisti a scoprire questo bellissimo paese.

Le facce dei martiri della guerra Iran-Iraq sono ovunque nel paese.

La tomba di Hafez, il poeta nel cuore di tutti gli iraniani, a Shiraz.

Mai senza il selfie stick.
Questo tassista era molto orgoglioso della sua macchina inglese.

Finalmente libere dal velo sul nostro aereo verso casa! 



271 commenti:

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kareem rush ha detto...

Sono un giornalista che lavora per l'iraniana Press TV. Da qualche giorno a Milano in un albergo di via Benedetto Marcello. Stanotte, mentre fumavo tranquillo un sigarello, ho notato un uomo che seguiva insistemente una bella ragazza in jeans attillatissimi che a un certo punto gli ha gridato di smettere di molestarla. Ieri sera in trattoria mi hanno fatto il conto su un pezzo di carta...avrò pagato piu del dovuto? I trattorari sicuramente non hanno pagato le tasse sull'introito...il mio cameraman stasera ha conosciuto una donna..dopo aver chiacchierato un po e bevuto una birra assieme la tipa gli ha chiesto dei soldi per il tempo che avevano, e avrebbero, passato insieme...Max

– Il Fr@ – ha detto...

Risposta migliore non avresti potuto scrivere. Ti faccio i miei complimenti. Bravo ☺

Ironside ha detto...

bravo Kareem. uno degli articoli più brutti e banali mai letti.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

"Veramente no, non succede anche a Roma o a Napoli. Non succede così, almeno." No, hai ragione. Succede cosi': http://www.corriere.it/cronache/15_agosto_25/turista-americana-violentata-sorrento-selfie-aggressori-su-facebook-772aae14-4aec-11e5-9f12-8a25e5d314d3.shtml?cmpid=SF020103COR

Anonimo ha detto...

Ma quale Iran hai visto? Questo articoletto è isulso, orribile e privo di fondamento...Riassumendo,A) tu e la tua amica siete andate ai bazar e ad ogni bazar, OGNI Bazar, vi hanno molestate, ma che siete delle miss? 1) Le molestie non sono culturali, sono personali! 2) Eddai, e per favore!
B) condividi una foto di ghorme sabzi, chiamando questo piatto tagliolini con fagioli ecc (questa è pura ignoranza, quando si condivide una foto con un piatto dovresti almeno inserire il nome originale)... rinnegando il kebab, GIA' DA QUI SI CAPISCE che non sai niente di Iran!!!
C) La prima foto che inserisci, non è di uno dei spettacolari monumenti millenari dell'Iran, ma quella dei murales dell'ambasciata americana, cercando di far passare gli iraniani e tutta la popolazione come quelle persone che odiano l'occidente!!! CHE TRISTEZZA CHE FAI!
D) Palpano il sedere tutti a te????
E) Ti scandalizzi perchè ti chiedono che sei lesbica, poi però dici che la popolazione iraniana è molto chiusa.... NON TI PARE DI ESSERE UN PO' CONTRADDITTORIA?
F) Hai scritto: "con un chador che però non copriva completamente la sua faccia sorridente" perchè da quando in qua il chador copre TUTTA LA FACCIA? dovresti studiare bene i vari vestiari femminili in Medio Oriente, perchè ne hai una scarsa conoscenza!
In ultimo, ti consiglio di prendere qualche libro sull'islam sciita e sull'Iran per comprendere la realtà complessa e mistica di questo FANTASTICO PAESE. Io ci ho vissuto e mai e poi mai mi è successo tutto quello che è accaduto a voi due in una settimana di VACANZA.... Le vacanze sono vacanze, non cercare di dare FALSE informazioni in 15 giorni di permanenza da turista.... l'Iran per essere capito (e non tutti lo sanno fare) deve essere vissuto dall'Interno e non dai lussuosi hotel di Esfahan! Fai un favore a tutta la comunità, FA SI CHE QUESTO SIA IL TUO ULTIMO ARTICOLO SU QUESTO FANTASTICO PAESE, che nonostante tutti i problemi che ha, sicuramente offre molto di più che palpatine e attacchi a due turistette del cavolo italiane che non sanno niente di Iran! AAAA per quanto riguarda il velo, PER ALCUNE DONNE (e non tutte) è soprattutto una scelta personale.... come quella di indossare il crocefisso ogni santo giorno! STUDIA prima di scrivere!

Unknown ha detto...

Comunque tutti prendono atto di quanto ha scritto. È giusto che ne prenda atto anche il Ministero degli esteri airaniano al quale personalmente invio l articolo . Sara' poi chi di dovere a valutare se sia diffamatorio.

Anonimo ha detto...

"Abbiamo deciso di non rivolgerci mai alla polizia perché non volevamo avere ulteriori problemi. Non sarebbe stato facile spiegare, in un paese dove uomo e donna prima del matrimonio non possono nemmeno sfiorarsi, tutto ciò che ci stava capitando". Beh, avete fatto male a non rivolgervi alla polizia, perche’ dovreste sapere che da vari anni l’Iran sta puntando fortemente sul turismo, e qualunque turista, soprattutto se occidentale, non solo e’ protetto, ma oserei dire vezzeggiato. Per cui, se vi foste rivolte alla polizia, la schiera di maniaci molestatori (schiera che a quanto pare avete incontrato solo voi) l’avrebbero arrestata in seduta stante. Se c’e’ una cosa di cui non si puó dubitare in Iran, quella e’ la sicurezza interna, e lo dico da persona che ha da poco visitato il Paese.
Secondo: in Iran uomo e donna prima del matrimonio possono sfiorarsi eccome. Non e’ mica l’ Arabia Saudita. Quale Paese avete visto??

Unknown ha detto...

Fossi in te mi vergognerei ad esercitare la professione da giornalista...

Alberto M. ha detto...

A me pare, Giulia, che tu abbia solo raccontato la tua, non sempre piacevole, eufemisticamente parlando, esperienza di viaggio. Del perché la gente commenti in modo così astioso e risentito proprio non so darmi risposta... sarà che sono un po' fuori dai giri e che, cioè, diversamente da molti altri, non ho un preconcetto da difendere (tipo che tu non vali niente, magari perché sei donna, magari pure carina, magari, come pensano ma non dicono, solo per questo sei da Santoro)... mi sa che, in definitiva, chi commenta con astio, è un po' iraniano nei tuoi confronti ;-)

Barbara ha detto...

Questo articolo suscita solo una riflessione: la televisione italiana è piena di raccomandati che non sanno fare il loro mestiere e spesso non vanno oltre qualche luogo comune trito e faceto. Sull'Iran dice poco (e lo dice male), sull'Italia invece dice molto

aL. ha detto...

comunque veramente io non so la gente in italia che problema abbia. Io ho letto l' articolo come voi, e non mi pare di aver letto da nessuna parte che l' Iran non sia un paese splendido o che l' italia sia un paese migliore;onestamente credo che nessuno stia mettendo in discussione le violenze e gli episodi aberranti che avvengono nel nostro paese,un paese in cui vi è tra l' altro un livello di ignoranza e di inciviltà spaventoso,cosa assai evidente dai vari commenti sotto il post. Qui si sta semplicemente raccontando ciò che è accaduto in vacanza a due turiste, in un luogo certamente non noto per aver un gran rispetto e considerazione per le donne,punto.Certo, episodi del genere possono capitare dovunque e a chiunque (immagino che nessuno sano di mente leggendo abbia pensato : caspita in Iran non andrò mai ma vado in Canada e giro nuda nei vicoli di un sobborgo nel cuore della notte"), ma resta comunque innegabile che la realtà di quei luoghi sia più' difficile per un donna che per un uomo,che le violenze subite dalle donne, sotto qualunque punto di vista, siano più' frequenti per le donne che per gli uomini. E chi millanta di essere conoscitore del Paese e della Cultura dovrebbe saperlo più' di chiunque altro. Il punto è che episodi del genere,sporadici o frequenti che siano,subiti da miss o da bruttone,non dovrebbero capitare in nessun luogo e per nessuna ragione, e laddove capitino dovrebbero essere condannati,non giustificati e avallati da commenti del tipo " non conosci il nome del vestiario o del cibo". che vuol dire? che non conoscere la cultura è un' autorizzazione a palparmi il sedere? Tra l ' altro non mi pare che l' articolo sia sul New York Times ,è un blog e nei blog si raccontano esperienze. Se voi andate in Iran e nessuno vi palpa il sedere,aprite un blog e scrivete un articolo su quanto sia stato bello che nessuno vi abbia palpato il sedere,così stanotte dormite tranquilli.

Anonimo ha detto...

I commenti irati su questo articolo nascondono (nemmeno bene) il preconcetto nei confronti di Giulia Innocenzi.

Salto a piè pari il discorso sulla persona, mi interessa la sua esperienza.

Sono stato in due paesi islamici molto occidentalizzati (Tunisia ed Egitto) e molto prima delle vicissitudini degli ultimi anni.

Con me c'era mia moglie.
Siamo sempre stati trattati cortesemente, e siamo anche andati in giro da soli senza che nulla ci accadesse.

Tuttavia, era palpabile l'atteggiamento di superiorità nei confronti di mia moglie, nonché dei comportamenti allusivi e volgari.

Sono cose che possono accadere anche in Italia, ma in quelle nazioni era un atteggiamento diffuso.

Ho quindi deciso che per le mie vacanze merito di meglio, come diceva la mia mamma "fattella cu chi è megli'e te, e fanc'e spese"
(per i non napoletani, frequenta chi è migliore di te, a costo di rimetterci)

sanaz ha detto...

E' facile quando vuoi rovinare un popolo! Potrei fare lo stesso raccontando il mio primo mese in Italia: Il secondo giorno dal'mio arrivo, stazione SMN Firenze, mi rubarono portafogli, pochi giorni dopo sul autobus, un uomo (dall'aspetto assolutamente italiano) mi si attacca da dietro, cerco di spostarmi ma mi struscia con la mano, mi giro e gli urlo in faccia, una settimana dopo una macchina mi insegue per più di mezz'ora, fino a quando non mi infilo in un cancello aperto, in un bar in centro di F
irenze prendo un piatto di tagliatelle al prezzo di 12 euro, sotto trovo della muffa! nella mensa universitaria insieme agli amici, troviamo un verme grande e grosso sopra il piatto di carne( Stando ai metodi della Innocenti, questo dovrebbe essere il raccontare del cibo italiano) seduta davanti al professore per una revisione, mentre mi mi manda in faccia il fumo del suo sigaro, intravedo le sue mani in mezzo alle cosce della sua giovane assistente, (pare che i requisiti per le donne per diventare assistenti e molte altre cose in italia sia, essere giovani, carine , farsi toccare dovunque e essere particolarmente DISPONIBILI!!!! di queste
storie potrei raccontare per ore. che ne dite?? Un immagine giusta del paese? vi sembra onesto??? E pure è tutto vero!!!!

Andreina ha detto...

Non ho motivo per dubitare del racconto di Giulia Innocenzi: Io dico che la mia esperienza in Iran è stata meravigliosa! E' vero che sono vecchia e non oggetto di desiderio maschile , ma credo che avrei notato "manovre " strane tra la popolazione maschile! Dire poi che anche i bambini sono oggetto di attenzione morbosa, mi sembra troppo! La pedofilia esisterà, come ovunque, purtroppo, ma situazioni spiacevoli, proprio non ne ho notate!
Solo gentilezza e simpatia!

Anonimo ha detto...

Non riesco a usare l'account gmail poco importa resterò anonima sono una ragazza di 29 anni e ho già viaggiato da sola in diversi paesi musulmani

Io sono stata in iran a Novembre nelle stesse città dove sono state le ragazze dell'articolo e sono stata benissimo non ho avuto nessuno di questi problemi ho parlato con molti uomini e donne ho girato molti bazar e la popolazione mi è sembrata molto più educata degli uomini europei... Tra l'altro mentre ero Iran ,che sicuramente è un paese coi suoi problemi ad esempio per usare fb o visitate qualunque sito americano devi usare una connessione vpn per dirne una, ho potato notare che la stampa italiana istiga continue campagne antiran perlopiu con motizie false e questo mi sembra l'ennesimo articolo anti IrAn...l'Iran è un paese bellissimo quando leggo queste cose non posso fare a meno di pensare che di mezzo ci siano i media sionisti... Per fortuna gli italiani sembrano non tenerne conto infatti solo nel 2013 pare cha dall'Italia siano partite migliaia e migliaia di persone per visitare la favolosa Persia...Ricordiamoci sempre che l'Iran al momento ha le testate nucleari e agli americani sionisti non va proprio giù che qualcuno oltre loro possa avere armi di distruzione di massa...

Silvio Roma ha detto...

Mia figlia ventitreenne, faceva l'Erasmus a Istanbul ed è riuscita ad andare in Iran due anni fa. L'ha girato in lungo e in largo insieme ad una amica e non avuto alcun problema ma solo una ospitalità incredibile e quasi asfissiante.

Fabiana ha detto...

Purtroppo tocca constatare, ancora una volta, quanto i commenti degli uomini su argomenti di questo tipo siano penosi.
Sono commenti pieni di astio, di rabbia e di aggressività.
Quella che abbiamo letto sopra è l'esperienza che Giulia ha appena vissuto in vacanza con una sua amica e non comprendo che motivo c'è per non crederle.
Essere donne e viaggiare non è semplice, a dirla tutta non è facile essere donna nemmeno a casa nostra dove conosciamo la cultura e la lingua. È giusto condividere le proprio esperienze e soprattutto non bisogna mai vergognarsi di dire quello che si subisce perché il rischio è che determinati comportamenti vengano considerati normali, come la figlia quattordicenne costretta a mangiare da sola al riparo dagli sguardi degli uomini. È umiliante per la donna e insultante per gli uomini.

Anonimo ha detto...

Gli episodi possono essere accaduti. Tuttavia l'articolo suscita qualche dubbio in relazione al numero assolutamente anormale delle molestie. La maggior parte dei turisti viaggia in Iran con problemi=0. Le due turiste italiane si trovano ad affrontare episodi continui e gravi......

Unknown ha detto...

Guarda svegliati.

Unknown ha detto...

Comunque è ovvio che sia un "articolo" falso. Fosse successo qualcosa anzitutto si sarebbe dovuto denunciare ed a quanto ne so la legge e la polizia Iraninana non vanno per il sottile con i reati (informati) . Chiaramente l'omerta' tipica italiota non permette denuncia (meglio stare zitti oppure parlarne al bar oppure in un blog ) . Poi sopratutto: fosse successo a voi ? Io e penso chiunue altro avrebbe preso il primo aereo e sarebbe tornato.... Calunnie. Santoro.

brusazappellini ha detto...

è evidente che chi conosce solo minimamente l'Iran sa benissimo che tutti questi racconti sono assolutamente inventati. Questo non significa che tutto in Iran vada bene, ma i problemi sono altri. Restano da capire le ragioni per cui due ragazzine senza cultura né arte né parte possano trovare questo spazio pubblico e in rete. A chi giova?

brusazappellini ha detto...

è evidente che chi conosce solo minimamente l'Iran sa benissimo che tutti questi racconti sono assolutamente inventati. Questo non significa che tutto in Iran vada bene, ma i problemi sono altri. Restano da capire le ragioni per cui due ragazzine senza cultura né arte né parte possano trovare questo spazio pubblico e in rete. A chi giova?

Anonimo ha detto...

io non ho avuto il piacere di visitare la persia (questo e' il suo nome) e non ho avuto il piacere di sentire parlare il farsi , quando si manda una dilettante in giro questo e' appunto il risultato , vi hanno palpeggiato ? che dire , non sono al corrente della situazione in Iran al momento ma credo che la vostra analisi cronache dei palpeggiamenti a parte sia un brutto sunto di due turiste sfigate , che forse e ripeto forse non si sanno muovere o non hanno dato possibilita' ad un paese come l'Iran di essere apprezzato ma con le dovute accortezze , scorte maschili incluse . ci sono dei paesi dove purtroppo devi essere consapevole che non conti una breccola specie se sei bianca e donna , detto questo mi dispiace per santoro , ha sprecato un sacco di tempo con una dilettante.

kareem rush ha detto...

http://www.corriere.it/cronache/15_agosto_25/turista-americana-violentata-sorrento-selfie-aggressori-su-facebook-772aae14-4aec-11e5-9f12-8a25e5d314d3.shtml?cmpid=SF020103COR

theman isfree ha detto...

C'è un detto sufi che dice "in qualsiasi posto che vai, tu trovi ciò che porti". #Iran merita narrazioni meno banali

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

La mia amica Giulia, un'iranista preparata e - si dà il caso - anche donna, le ha scritto una lunga e circostanziata lettera in cui spiega con chiarezza e puntualità perchè il suo post non sia altro che un concentrato di eurocentrismi, neocolonialismi e orientalismi alla Said. Perchè (in nome della pluralità di informazione per cui tanto ci infiammiamo se ad attaccarla è il fondamentalista islamico di turno) non la pubblica qui, in modo che si possa creare un dibattito aperto? Giulia (la mia amica, non lei) ha dedicato del tempo a mettere per iscritto l'indignazione che io, lei, e un gruppo di amici - tutti in qualche modo legati al mondo mediorientale dai nostri studi o dalle nostre professioni - abbiamo provato davanti al suo scritto. Per essere una giornalista, lei dimostra una strabiliantemente scarsa comprensione non dico della realtà iraniana, non dico della realtà mediorientale, non dico delle società islamiche in generale, ma delle più basilari categorie di analisi di una qualsiasi antropologia, sociologia, o politologia moderne. I miei più vivi complimenti.

Barbara ha detto...

Simolfo LaBetty, effettivamente sarebbe interessante leggere questa lettera. Dove possiamo trovarla? Il vostro gruppo ha un blog che ne parla? In questo momento non sono più preoccupata della figuraccia che fa l'Iran agli occhi dell'Italia con questo articolo, ma della figuraccia che fa l'Italia agli occhi dell'Iran. E' giusto sottolineare quindi la preparazione e l'oggettività delle donne italiane che non siano cretinette coi paraocchi e raccomandate!

Anna Stefi ha detto...

sono appena tornata dall'iran, quattro donne. ho scritto un articolo che uscirà martedì su www.doppiozero.com ed è incredibile perchè ho vissuto tutta un'altra esperienza e per quanto sia stata ricca di contraddizioni quello che mi sono portata addosso è l'idea che noi occidentali abbiamo perso qualcosa in termini di ospitalità, accoglienza, curiosità verso la differenza; quella che ho incontrato per le vie caotiche di teheran. ho provato a non fare un discorso solo innamorato - perchè mi sono innamorata di quella terra e di quella gente - ma di tenere insieme la complessità. però ecco mi pare che al di là di quello che uno vive e delle fortune degli incontri del caos, ci siano in queste parole delle semplificazioni. martedì posto il mio articolo, credo sarebbe importante e bello un confronto.

Unknown ha detto...

Ho cercato di non scrivere un commento oggi dopo che ho letto questo racconto tuo!! non so dove sei stata in Iran che hai avuto questa esperienza! ma non può esistere in un paese musulmano, masturbasi davanti ad una moschea. è già un reato e sai benissimo che la polizzia iraniana sono duri e non tollerano e appena vedono una cosa sospetosa reagiscono subito. Sopratutto quando sei una donna e anche straniera. Iran sta investendo un sacco di soldi per turismo e queste cose non può succedere a una turista la. Leggo altri commenti qua e vedo che si queste persone sono state in Iran però tu no!! vedo le foto sei tutta felice e però racconti tutta un'altra cosa! mi vengono due cose in testa: o sei stata pagata per scrivere cosi o volevi scrivere tutta un'altra cosa per fare boom a questo racconto fantasioso. Ho letto un articolo di Internazione di mese Agosto sul Iran, non era tanto positivo perche parlava di propaganda del regime ma niente male del popolo. Questo che hai scritto è un insulto a me (un iraniano) a noi ed a un popolo che sempre cerca di far capire al mondo che non siamo dei mostri e tutto diverso da quello che pensate di noi. Però sono felice quando leggo i commenti qua di vera Iran e ti danno anche di matta!
Auguri e buona fortuna con giornalismo ...

Giulia Presbitero ha detto...

Posto anche qui (divisa in parti) la lettera che le ho già inviato in privato:

Buonasera Giulia,
sono una studentessa di relazioni internazionali dell'Università di Torino e le scrivo in merito all'articolo che ha pubblicato riguardo alla sua vacanza in Iran.
Mi dispiace molto per i commenti sessisti, volgari o maleducati che alcune persone le hanno rivolto in merito al suo articolo o con altri pretesti, immagino debba essere difficile e pesante da sopportare.
Le scrivo con l'intento di esporre una critica in modo più educato ma non meno netto, affinché - spero - la mia critica sia presa maggiormente sul serio e possa forse stimolare una riflessione più approfondita.
Sono italiana, ma ho studiato e lavorato per lunghi periodi in Iran, parlo Persiano abbastanza fluentemente e credo di avere acquisito nel tempo - anche attraverso lo studio universitario in Italia - una discreta conoscenza della storia, della cultura e della società iraniana. L'Iran sta attraversando un periodo molto delicato, in cui grandi opportunità si accompagnano ad alti rischi. Se i rapporti con l'occidente continuassero a migliorare, il turismo potrebbe giocare un ruolo fondamentale per assicurare una ripresa economica del paese e per portare liquidità alle frange della popolazione che più hanno sofferto nel lungo periodo segnato dall'embargo e dalle sanzioni.
Ora, il fatto che una giornalista in vista come lei pubblichi un articolo sull'Iran in cui non dedica un minimo di approfondimento sulla realtà del paese, in cui si limita a offrire immagini-stereotipo accompagnate da frasi che sono poco più che luoghi comuni, lasciando spazio soltanto ad aneddoti di esperienze negative (per quanto sicuramente provanti) senza minimamente preoccuparsi dell'impatto che questo tipo di mala-informazione può avere sul pubblico, è molto, molto triste.
Non solo dall'articolo appare evidente la sua impreparazione sulle realtà culturali e sociali del Medio Oriente, ma il modo in cui ha reagito ai commenti negativi ricevuti (non intendo quelli volgari, ma quelli delle persone che come me conoscono la realtà iraniana e che l'hanno criticata per la superficialità dell'articolo) denota anche un disinteresse a comprendere meglio le questioni di cui parla e di cui si lamenta, le quali sono molto più complesse di come lei fa apparire in questo articolo.
C'è già tanta disinformazione sull'Iran in particolare e sull'Islam in generale, non c'è certo bisogno di altro pressapochismo sul tema. Il maschilismo in Medio Oriente è un problema molto serio e la condizione della donna nelle società islamiche è estremamente complessa: il modo in cui lei tratta questi temi nel suo articolo è a dir poco riduttivo.
La cosa più grave che trapela dal suo articolo è la sua scars(issima) conoscenza dei principi basilari del relativismo culturale e del postcolonialismo: per dirla in parole semplici, quella sospensione del giudizio di fronte a realtà che non sono basate sui nostri stessi parametri logico-culturali che è l'unica risorsa possibile per approcciare senza pregiudizio realtà profondamente diverse dalla propria, per porre le basi di società inclusive e per superare posizioni xenofobe e razziste.
Di fronte alla ragazza che non si siede a tavola con due uomini sconosciuti lei sfodera subito un giudizio semplicistico, sottovalutando o anzi non prendendo neanche in considerazione le norme sociali tradizionali che si depositano alla base di tutte le culture (compresa la nostra) e che fanno sì che certe cose siano ritenute accettabili ed altre sconvenienti. Paradossalmente, il padre della ragazza, applicando i parametri culturali propri della sua cultura a sua figlia, e applicando invece i parametri di quella che ha compreso essere la cultura occidentale a voi (se siete lesbiche unite pure i letti, se volete potete non indossare il velo per casa) dimostra una capacità di astrazione e di relativismo culturale molto maggiore della sua, Signorina Giulia!

Giulia Presbitero ha detto...

(2)
Far passare le donne iraniane per povere vittime senza risorse di un sistema oppressivo è invece una bugia vera e propria. Il sistema è certamente oppressivo, ma le donne iraniane sono estremamente forti e combattive ed al di là delle apparenze e delle formalità il loro potere decisionale nella famiglia e nella società è altissimo. Le donne iraniane hanno imparato a sfruttare a loro favore molti aspetti della cultura in cui sono nate e spesso, al di là di quello che gli uomini affermano in pubblico, i veri capifamiglia nelle case iraniane sono donne, i veri motori dell'educazione iraniana sono donne, la futura classe dirigente non potrà che essere sempre più costituita da donne.
Riguardo agli spiacevoli incidenti che vi sono capitati in Iran, non è mia intenzione minimizzare: il problema nel paese esiste ed è più grave che in altri posti del mondo. Anche a me sono capitati un paio di episodi sgradevoli viaggiando da sola per l'Iran, ma niente di paragonabile a quello che descrivete voi. La frequenza e l'intensità delle violenze subite sono molto, molto strane. Con ciò non dubito della loro autenticità e non intendo "puntare il dito contro la vittima", perchè la causa di questi episodi è certamente imputabile a un certo modo di concepire la mascolinità e la femminilità in quella parte del mondo, nonchè all'enfasi sulla separazione tra i sessi che viene imposta dall'educazione stabilita dal potere dominante e che produce effetti deleteri sulla psiche di molte persone.
Intendo però puntare il dito contro una giornalista impreparata che si reca in un paese molto complesso senza l'adeguata preparazione non solo razionale ma anche emotiva, sottovalutando fortemente le difficoltà derivanti dal calarsi in una cultura profondamente diversa dalla propria e la necessità inderogabile di conformarsi a determinate norme che nel proprio paese riterremmo ingiuste o degradanti. Ancora una volta: l'ignoranza in merito a tematiche di relativismo culturale e postcolonialismo. Mi rincresce dirlo in questi termini, ma l'Iran non è un qualsiasi altro paese del Medio Oriente, sotto tutti i punti di vista: sia quelli positivi, che negativi.
Per ottenere un record così alto di esperienze negative in un lasso di tempo così breve, qualcosa avete per forza sbagliato anche voi, e il fatto di non volerlo ammettere non vi fa onore nè aiuta la causa femminista delle donne iraniane. Ci sono cose / atteggiamenti / modi di guardare / di comportarsi / di vestirsi / di parlare che in Iran una donna non può permettersi, o meglio: può permettersi (e spesso la fa, tirando al limite la corda tra il lecito e l'illecito, per affermare la sua volontà all'autodeterminazione), ma essendo conscia dei rischi a cui di conseguenza si espone. Sottovalutare queste norme per poi scandalizzarsi delle conseguenze è a dir poco naif. Conformarsi non significa accettare queste norme come giuste per sè, ma riconoscere il fatto che in questo luogo il rapporto fra i sessi è regolato da altri standard, altre norme non scritte a cui due turiste straniere non possono pensare di soprassedere nè di dominarle appieno.
L'avanzamento dei diritti delle donne iraniane spetta alle donne iraniane, le quali stanno portando avanti da decenni un lento e misurato lavoro di scalpello sulla granitica pietra della loro cultura tradizionale. Già qualcun altro tanti anni fa ha pensato di provare con la dinamite, ma non ha funzionato, anzi.

Giulia Presbitero ha detto...

(3)
Un altro errore grossolano denotato dalla mancanza di conoscenza della realtà in cui vi trovavate è quello del vostro rifiuto a ricorrere alla polizia: come vi hanno già fatto notare molti altri utenti, una cosa su cui si può certamente contare in Iran è l'affidabilità della sicurezza interna e la protezione degli stranieri nel paese. Garantire la sicurezza delle turiste straniere e assicurare che al loro ritorno parlino bene del paese e invitino altri a visitarlo è una priorità assoluta del governo iraniano e se vi foste rivolti alle autorità avreste sicuramente trovato aiuto (e probabilmente un "consiglio" su come conformarvi meglio al codice di vestiario e di comportamento islamico: "consigli" sempre fastidiosi e sgradevoli per noi ragazze occidentali, ma ahimè necessari se si vogliono evitare questi incidenti). Voi avete fatto esattamente il contrario: cariche di pregiudizio avete pensato che le autorità non vi potessero essere di nessun aiuto ("in un paese dove uomo e donna prima del matrimonio non possono nemmeno sfiorarsi" avete scritto..altra informazione falsa!) e al ritorno non avete esitato a scrivere un articolo che farà certamente passare la voglia di visitare il paese a qualche migliaia di persone, se mai queste ci avessero pensato. In mezzo ai tanti commenti negativi al suo articolo, infatti, si leggono moltissimi "grazie per l'interessante reportage, accidenti che brutto posto l'Iran!". Come se ce ne fosse bisogno. Un bel "grazie" da parte di tutti gli iraniani!

Giulia Presbitero ha detto...

(4) ed ultimo
Ma ciò che mi ha fatto più arrabbiare del suo articolo è il paragrafo finale, perchè denota non solo superficialità nell'approcciare una cultura altra da sè, ma anche cecità di fronte alla realtà del proprio paese e insensibilità verso coloro che non condividono la sua posizione di privilegio. Quando la ragazzina in chador (altra precisazione necessaria: i chador non coprono MAI la faccia della donna, forse lei si confonde con il burqa) le dice che vorrebbe studiare scienze politiche ma che i suoi genitori non sono d'accordo, per cui studierà psicologia, lei commenta "Abbiamo cominciato a pensare a quante cose avrebbe potuto fare nella vita una donna brillante e curiosa come lei. Se solo fosse stata libera. Se solo avesse avuto il diritto di essere se stessa."
Il diritto di essere libera? il diritto di essere se stessa? Ma lei crede davvero che basti questo perchè una donna brillante riesca ad avere successo nella vita? Forse lei non si rende conto che la sua condizione - quella di essere una giovanissima giornalista di successo che dirige trasmissioni per le più importanti emittenti nazionali e collabora con i più famosi giornalisti nazionali - è una posizione di privilegio più unica che rara nel nostro fantastico paese in cui le donne sono "libere e padrone di se stesse"! Non metto in dubbio che lei sia arrivata a questa posizione per merito della sua professionalità, ma metto assolutamente in discussione che il suo caso possa essere portato ad esempio per noi migliaia di studentesse di scienze politiche che dopo la laurea ci barcameniamo per anni ed anni tra stage non pagati, collaborazioni "volontaristiche" e infine finiamo a svolgere lavori che nulla centrano con le nostre aspirazioni, coi nostri studi o coi nostri interessi! I genitori di quella ragazza, forse, consci delle simili difficoltà in cui si trovano i giovani iraniani in un paese in cui il tasso di disoccupazione giovanile pare si aggiri intorno al 20%, magari privi di contatti o conoscenze nell'ambito di interesse di sua figlia, hanno semplicemente tentato di proteggerla da un probabile fallimento e di indirizzarla verso una carriera più sicura. Che ciò sia giusto o meno, cos'ha questo a che vedere con il maschilismo o l'oppressione della donna? Di oppressione si tratterebbe se alla ragazza fosse stato proibito di andare all'università per sposarsi e vivere reclusa in casa, invece chi è informato sa bene che le studentesse donne in Iran sono più del 60% nelle università del paese.
La mia lettera è già abbastanza lunga e non sono affatto sicura che lei troverà il tempo di leggerla (chissà quante ne riceve ogni giorno!), quindi meglio che mi fermi qui, anche se cose da dire ne avrei ancora molte.
Cordiali saluti,
Giulia Presbitero

Anonimo ha detto...

Giulia jan sono andato subito alle foto perche` l'articolo e` scritto molto male. In ogni caso si chiama Palazzo "Golestan" (posto/paese (-stan) dei fiori (gol)), non Palazzo "Golan"

Anonimo ha detto...

Giulia jan sono andato subito alle foto perche` l'articolo e` scritto molto male. In ogni caso si chiama Palazzo "Golestan" (posto/paese (-stan) dei fiori (gol)), non Palazzo "Golan"

Daniela ha detto...


Cara Giulia,

mi chiedo se abbiamo visitato lo stesso paese...

siamo rimaste in Iran quasi un mese per realizzare un reportage ed ecco la nostra testimonianza.

https://teheransamarcanda.wordpress.com/

Non aggiungo altri commenti perchè mi pare che l'essenziale sia stato già scritto e ringrazio tutte le persone che hanno speso del tempo per mettere in discussione le tue affermazioni.

Però ci tengo a dirti, da antropologa, che quello che hai scritto è di una banalità mostruosa.

Daniela ha detto...


Cara Giulia,

mi chiedo se abbiamo visitato lo stesso paese...

siamo rimaste in Iran quasi un mese per realizzare un reportage ed ecco la nostra testimonianza.

https://teheransamarcanda.wordpress.com/

Non aggiungo altri commenti perchè mi pare che l'essenziale sia stato già scritto e ringrazio tutte le persone che hanno speso del tempo per mettere in discussione le tue affermazioni.

Però ci tengo a dirti, da antropologa, che quello che hai scritto è di una banalità mostruosa.

Anonimo ha detto...

Mi spiace ma devo dare ragione alle due ragazze del blog...
stesse cose viste e riviste in Egitto.. questi mussulmani non hanno nessun rispetto delle donne.. se sono turiste non perdono occasione per allungare le mani !
Fastidiosi e senza nessun rispetto...

Chiedevano di fare una foto assieme alle turiste e appena accanto a loro provavano a toccargli il culo....
questo succede quando un popolo è sessualmente represso con usi/leggi e costumi medioevali !

Anonimo ha detto...

my best compliments and greetings ..... to next ..... world is a pandemonium .... anima mundi needs to heal .... with junghian therapy ? .... oh , yeah ..... please give your like to www.facebook.com/JungCaputMundi

Anonimo ha detto...

Perché non andate a farvi violentare nella periferia romana? Semplice! Non è abbastanza esotico!
Avete portato le perline da distribuire ai nativi? No?! Il vostro agente di viaggio è un incapace!
Ad Istanbul non toccano il culo alle donne pur essendo ottomani? Semplice! Sono una banda di froci ottoculi!
Sei figlia di madre inglese?! Si Vede! Ricordi la gag di Montesano "una romantica donna inglese" e le sue disavventure a Roma!
Gli Iraniani toccano il culo alle donne e le tette no?
De gustibus disputandum non est
Grog! Grog! Grog!

Pier Franco ha detto...

Mi ha colpito il post del giornalista Iraniano Kareem che scrive, in altre parole, che in Italia ci comportiamo allo stesso modo (il tizio che segue la ragazza in jeans attillati), che siamo anche evasori (ma che c'entra?), e che ha scoperto che esistono le entreneuse (forse sarebbe il caso che il suo amico si facesse consigliare altri locali). Se la stampa iraniana si comporta come costui, ho dei serissimi dubbi che i maschi Iraniani (una parte minoritaria, ovvio) la smettano di molestare le donne, al di là delle "giustificazioni" sociali sulla repressione sessuale in quel Paese. L'informazione è tutto ma se un giornalista Iraniano, che pure dovrebbe conoscere la realtà del suo Paese e dell'occidente (con tutti i suoi difetti, naturalmente) afferma implicitamente che "ogni mondo è Paese", allora, a parte il dimostrare un'ignoranza crassa, non posso che essere molto pessimista sulle possibilità che le cose migliorino per le donne Iranane.

Anonimo ha detto...

...Ah beh c'avemo la nuova Fallaci e non ce ne siamo accorti! Si', La rabbia e il selfie. Ahahahahahahahahaah! Vai bella, passi lunghi e ben distesi... La prossima volta fatti un viaggio a Ibiza. Sono curioso di sapere quanti ti toccano li'. Inutile e miracolata. Provocatoria e sciocca. Volgare e aleatoria. Leggerti e' stato come guardarti: una perdita di tempo. Della serie: e li chiamano giornalisti, questi. Un applauso sempre a Santoro per il dono che ha fatto a questa giovine italia, non dimentichiamolo.

Anonimo ha detto...

non capisco gli attacchi veementi degli iraniani alla giornalista italiana. Non scopriamo adesso il sessismo analfabeta di molti musulmani, il maschilismo infame che caratterizza questi popoli e non la menassero con l grandezza dell'impero persiano e i 4000 anni di storia.... grazie all'islam sono regrediti in una società oscurantista e nemica della ragione in cui vecchi barbuti (presuntamente asceti)comandano ogni aspetto della vita privata e pubblica! fanno orrore e vanno combattuti con l'indifferenza, in poche parole che si fottano da soli hanno una vita di .... che quindi meritano! sullo scacchiere mondiale contano solo perché hanno il petrolio finito quello tra 30 anni saranno a mendicare medicine e tecnologia dall'occidente che accusano ma sempre con un senso di permanente inferiorità.... vogliono il nucleare ma sanno perfettamente che se non fosse stato per la libera scienza e la tecnologia occidentale starebbero a intrecciare tappeti tutto il giorno. Fa spavento che le critiche arrivino da presunti tecnici (sempre uomini) che godono delle libertà in occidente e appena tronati alla polvere, al sudore, e agli odori domestici straparlano di sionismo. Fatevi una doccia, sbarbatevi, usate il bidet, lasciate libere le vostre donne e non rompete le palle incivili!!

Kuroneko ha detto...

Queste cose succedono anche in Paesi notoriamente "civilissimi" come la Corea del Sud e il Giappone, eh. Non è una questione di Islam in quanto tale, ma di becera misoginia.

Anonimo ha detto...

sei patetica

Anonimo ha detto...

Sai cosa? Con tutte le foto inutili che hai scattato, una fotina al volo ai molestatori no? Le occasioni non ti sono mancate, da quello che racconti. Grave errore per una giornalista, cara Giulia.

tutto molto bello ha detto...

Una rappresentazione grottesca e palesemente inautentica.

Anonimo ha detto...

Giulia questo articolo è penoso, qualunquista, superficiale pieno di luoghi comuni e banalità. Magari hai avuto sfiga, ma veramente vogliamo credere che carovane e carovane di molestatori si sono dati appuntamento per andare appresso a te e alla tua amica???
Conosco almeno sette ragazze che hanno fatto da sole il giro dell'Iran e alle quali non è successo nulla di tutto ciò. Non conosco il modo in cui tu e la tua compagna di viaggio vi siate poste nei confronti degli uomini del luogo.
Hai ragione sul fatto che possa esistere forse una concezione della donna "con diritti di serie B", ma questo non contribuisce a rendere credibile il fatto che ogni giorno della tua vacanza voi siate state oggetto di molestie continue e ripetute. Se così fosse, mi chiedo che cosa ti abbia trattenuto dal coinvolgere la polizia, decisione abbastanza incomprensibile per me. Dimostri sfiducia e pregiudizio verso tutto quello che ha a che fare con l'Iran. Allora mi chiedo: perchè sei andata a visitarlo? Forse volevi solo una brutta storia da raccontare al ritorno per suscitare un po' di attenzione?

Anonimo ha detto...

E' dura quando ci si scontra con la realtà vero? Allora visto che siamo ancora in tempo respingiamo i mussulmani e liberiamo la nostra terra da questi essere 1000 anni indietro o le prime che perderanno le loro libertà saranno le donne.

Anonimo ha detto...

Brava e molto astuta. Ti sei fatta una bella pubblicità. Un articolo ridicolo.

Anonimo ha detto...

Cretinette in vacanza. Questo 'articolo' è davvero una figure di ***. Direi una santorata.

Anonimo ha detto...

articolo DEMENZIALE

Anonimo ha detto...

credo che la fantasia di giulia sia che si masturbino su di lei nella strada

Anonimo ha detto...

Infami così un paese perchè non l'hai conosciuto, non fa per te, ti consiglio per le tue prossime vacanze-reportage i vicini Emirati Arabi dove potrai trovare un ambiente sessualmente adatto alle tue esigenze.

Anonimo ha detto...

Non so molto di Iran, eppure certe frasi mi hanno fatta rabbrividire. Un'accozzaglia di luoghi comuni, qualunquismo e pressapochismo. Siamo buoni tutti a fare i giornalisti così.

Lorenzo ha detto...

Standing. Ovation.

Andrea ha detto...

Tutto cio' e' la diretta conseguenza della religione Islamica . Dite alla Boldrini di farci un viaggio in Iran : da sola ovviamente.....

Massy Biagio ha detto...

Non capisco come mai tutti a contestare questo articolo.

Questa ragazza ha parlato della SUA esperienza.

Anonimo ha detto...

Queste cose succedono ANCHE in Italia, ma in Italia ci INDIGNAMO.
Andate a lamentarvi dalla polizia in Iran. Accomodatevi. E poi condividete qui la vostra esperienza.
AnonimaMente

UnUomo.InCammino ha detto...

La questione non è che là ci siano regole non misogine (ogni popolo ha il diritto e dovere di autodeterminarsi) ma è la violenta islamizzazione per tsunami migratorio dell'Europa, quella per cui le svedesi non possono più prendere il sole in topless a Malmoe senza essere prese a botte da fondamentalisti islamici.

Anonimo ha detto...

Bellissima lettera, complimenti. Sto organizzando un viaggio in Iran e sono alla ricerca di letture interessanti come la tua. Francesca

Anonimo ha detto...

Ben detto.

UnUomo.InCammino ha detto...

Leggo commenti stupiti e critici per le osservazioni sul machismo nelle strade iraniane.
Mah.
Ci sono stati documenti famosi sul fatto che enclavi islamiche nelle città europee mostrano gli stessi comportamenti. Femme de La rue fu l'eccellente lavoro di video denuncia di Sofie Peeters (vedi qui, ad esempio). Un lavoro analogo era stato fatto da alcune femministe egiziane per le vie de Il Cairo.
Questo lavoro di Are We Famous Now testimonia l'etologia machista molesta e non per le strade di NYC.

Molte culture sono decisamente misogine: quelle islamiche, quelle induiste vediche, ampi strati della popolazione in america latina, etc.

Mi meraviglio delle veementi reazioni di alcuni lettori e lettrici: osservare e indicare la realtà quando essa è politicamente scorretta suscita reazioni piccate.

Anonimo ha detto...

E' vero, questa ragazza ha scritto la sua. Tuttavia, questa ragazza e' un volto dell'informazione italiana con persone al seguito e legittimata da buoni giornalisti con anni di professionalita' alle spalle (che piaciano o no). I giornalisti che l'hanno scelta e lei, conducono trasmissioni nelle quali si dovrebbe stimolare il dibattito per superare il pressapochismo, piaga dell'Italia, propugnato durante gli ultimi 20 anni e ahime' causa di molti dei nostri mali attuali. Si spera che alcune persone che coprono ruoli di responsabilita',politica, sociale di informazione ecc.. agiscano, stimolino la riflessione in modi un po' meno semplicistici perche' hanno una volute visibilita', se ne assumessero la responsabilita'. Questo e' uno dei problem del nostro Paese: mancanza di senso di responsabilita'. Alcuni italiani vogliono sogli gli onori e non gli oneri. Mi rendo conto che la "quasi" giornalista in questione e' stata impegnata con la radio della Luiss, red tv per poi approdare da Santoro. Tuttavia consiglierei, visto il lavoro che vuole fare, di leggere e ri-leggere diverse volte prima di pubblicare qualcosa, di rendersi conto che lei vuole la visibilita' per poter informare quindi se ne assumesse la responsabilita' e fosse piu' preparata. Quello che non capisco e' come avviene la selezione in certi, molti contesti lavorativi. La mia domanda e' molto semplice: ma com'e' possibile che certe persone ricoprino dei ruoli del genere? Santoro veramente tu, dopo aver letto questo articolo, diresti compiaciuto: sono proprio orgoglioso di avare questa collaboratrice al mio fianco ed averle dato tutta questa visibilita'? Insomma, gia' il giornalismo italiano decresce in qualita', se andiamo avanti cosi' non ne rimarra' niente.

Anonimo ha detto...

"Mi meraviglio delle veementi reazioni di alcuni lettori e lettrici: osservare e indicare la realtà quando essa è politicamente scorretta suscita reazioni piccate."...se una giornalista inglese avesse scritto questo dell'Italia tu l'avresti semplicemente definite politicamente scorretta?

Anonimo ha detto...

soprattutto dopo DUE SETTIMANE???? Dopo due settimane una giornalista pensa di avere la capacita' di fare un'analisi bene o male corretta?

UnUomo.InCammino ha detto...

> .se una giornalista inglese avesse scritto questo dell'Italia tu l'avresti semplicemente definite politicamente scorretta?

Il fatto che ci siano realtà che non sono gradevoli per certi punti di vista non significa che non si possa osservarle e descriverle.

Certamente una giornalista inglese potrà notare e descrivere i molti problemi, anche gravi, dell'Italia. Una persona intelligente ne prende atto e cerca di utilizzarle come stimolo per migliorare, una persona con la coda di paglia quindi stupida,noterà che il dito ovvero che le critiche vengono da una inglese.

UnUomo.InCammino ha detto...

Infine, sottolineo ancora una volta, è che la giornalista inglese, se decidesse di vivere in Italia, dovrebbe adeguarsi agli usi italiani, esercitando, con moderazione e intelligenza, il diritto di critica, sempre con la consapevolezza

1 - che è ospite e la casa altrui e quindi il rispetto per coloro che la ospitano è DOVUTO;
2 - che se non ama quanto avviene in Italia non solo puà tornare ma è bene che ritorni nel Regno Unito.

Una inglese in Inghilterra può scrivere di tutto e di più sull'Italia, in Italia no.

Le due autrici scrivono in Italia del loro viaggio in Persia e possono esprimersi e testimoniare.
Il problema è, eventualmente, quello di voler esportare in Iran gli usi occidentali.
Ogni paese ha diritto e dovere di autodeterminarsi e i turisti in esso, di rispettarli.
Altra cosa, invece, l'orribile islamizzazione e machizzazione in corso dell'Europa in seguito allo tsunami migratorio.

Anonimo ha detto...

tutte palle figurati se gli iraniani ti filano.

Anonimo ha detto...

Signorina Giulia Presbitero, un inchino. :-)

dasar ha detto...

Complimenti a Giulia Presbitero per la lunga e documentata lettera a quest'altra giulia.
Cara giulia giornalista, questo è il tuo blog e puoi scriverci quello che ti pare. Però magari se, almeno per il futuro, ci pensi un po' sopra prima di riempire la pagina di banalità, sarebbe più utile per tutti.
Mi spiace che tu e la tua amica abbiate avuto così tanti episodi spiacevoli, forse sarà una questione di sfiga, perché aggiungo la mia testimonianza a quella di altri prima di me, anch'io ho visitato a lungo il paese con un piccolo gruppo di uomini e donne e ho trovato solo educazione e affettuosa disponibilità e accoglienza.
Poi magari se ti fossi fermata a parlare con qualche studente avresti raccolto voci molto critiche nei confronti del regime e grandi speranze negli accordi con gli USA. Paese quest'ultimo di certo non più visto da quasi nessuno come il grande satana.
Ma forse entrare nelle scuole (coraniche e non) forse era al di fuori dei tuoi interessi spiccioli
Buona prosecuzione

Anonimo ha detto...

Mi spiace Giulia per quello che ti è successo, anche se anch'io devo ammettere che quando penso a te mi eccito parecchio...

La ricreazione è finita ha detto...

Rimanici pure in Iran, Innocenzi. Ti farebbe benissimo per l'educazione. Magari impari pure a dire meno stupidaggini

Anonimo ha detto...

Mi spiace molto leggere quest'articolo. Sono appena tornata dall'Iran ed ho avuto un'esperienza completamente diversa. Ho incontrato anche ragazze giovani in viaggio da sole
le quali mi hanno raccontato le loro splendide esperienze di educazione, gentilezza ed accoglienza.
Carla B.









Anonimo ha detto...

In verità è così in tutti i paesi islamici, tutti. Consiglio ai "CRITICONI" benpensanti di viaggiare e rendersi conto di cosa è l'islam è la cultura morale dei musulmani.

Anonimo ha detto...

Complimenti Giulia....gran bell'articolo anzi, più che articolo lo definirei un racconto di due ragazze che decidono di fare un viaggio in una terra che loro vorrebbero visitare ma che in realtà non gli è consentito fare in piena libertà per il semplice fatto di essere due donne sole, l'iran è una terra dove la donna non vale nulla,non ha una propria identità e dignità.... Ti stimo parecchio per quello che fai...lascia stare i commenti insulsi....F.G.

Giovanna ha detto...

Ciao Giulia,
belle foto! Il mio compagno é Iraniano (conviviamo da 7 anni ormai). Piú precisamente viene da Isfahan. La sua famiglia, come molte altre nella loro cerchia di amicizie, é estremamente moderna e non applica nessuna delle leggi dettate dall'Islam eccetto per quelle che vanno seguite nei luoghi pubblici per ovvi motivi. Mia suocera é sempre stata una persona indipendente e di grande cultura, ha fatto sempre tutto da sola e non ha mai avuto nessuna delle esperienze di cui parli. Ha lavorato ricoprendo anche cariche importanti e le molestie non sono mai state ne piú ne meno di quelle che una donna con una posizione privilegiata nella societá possa avere. Il mio compagno ha anche una sorella, ora 30enne single con due lauree, ed ha frequentato scuole, universitá e quant'altro a Isfahan senza mai avere problermi. Certo, se uno si va a infilare in un vicolo buio e mal frequentato puó capitare il peggio, ma credimi questo succede anche a NewYork, Parigi, Milano e Napoli (dove ho vissuto per 7 anni e di cose ne ho viste e straviste). Ovviamente in Iran molte persone sono represse da tutti i punti di vista e certi comportamenti possono anche scaturire da questo o essere esasperati da una situazione oppressiva, ma io non credo che sia un paese di pervertiti come pare di leggere tra le righe del tuo blog. Ovviamente é un paese pieno di contraddizioni e di estremismi ridicoli ma ricordiamoci che é anche un paese pieno di persone che vorrebbero vivere in un mondo libero e lottano tutti i giorni per questo (anche a discapito della loro incolumitá). Certo nelle grandi cittá si respira un'aria piú vivace e moderna mentre se si va nei paesi ai margini del nulla ci si imbatte in credenze medievali.....ma prova ad andare in un paesino dell'aspromonte e trova le differenze.

Altro fatto, la polizia Iraniana (come molti hanno giá detto) fa di tutto per proteggere i turisti e anche con prove contro di voi avrebbe dato ragione a voi. La prossima volta informatevi bene sul paese che state per visitare.

In ogni caso con questo mio messaggio voglio solo dire che per essere turisti del mondo bisogna anche saper interpretare quello che ci accade intorno senza pregiudizi. Quello che leggo in questo post invece, é una accozzaglia di luoghi comuni infamanti.

Anonimo ha detto...

... se ti hanno palpato è perché evidentemente hai un bel fondoschiena... :D :D :D

Anonimo ha detto...

Sono appena tornata dall'Iran e non potrei essere più triste che legger queste tue parole. Ho 20 anni ed è stato il mio primo viaggio fuori dall'Europa e posso confermarvi che L'Iran è meraviglioso e le persone sono meravigliose!
Credete a ciò che vedete non a ciò che sentite. Le persone sono proprio cattive e non avrei mai creduto di leggere queste parole da una giornalista...
Consiglio a tutti di poter visitare l'Iran... Come di visitare tutto il mondo e tutte le bellezze che ci offre...

Sepehr ha detto...

I am an Iranian living in Italy since 2 years ago. I am writing this in English but I'll ask my friend to rewrite in in proper Italian language as well. I did not know who you are, let alone I knew your weblog. I read your article because one of my friends who is Italian and spent about 21 days last summer in Iran sent me a text on Whatsapp saying that "I would like to discuss with you this bullshit" and then the link for your article saying that "she's a quite famous Italian journalist who traveled in Iran last month".
At first I should say that I am really frustrated that ones like you call themselves journalists!!!, since the only thing that I could get impressed by your article is that the author has tried by the best to mislead the readers about the realities of a country and a nation with a great and old historical culture, where Hegel names the Persians as the first Historical People, though I have no idea that how and by whom or because of what reason you have inspired to write this libelous fiction story. Having said that I just would like to mention some points.
1-In every country you can find formal statistics about raping, harassment, etc, and especially a western countries, if you were a real journalist you would already now that, as you can read lots of news ( that are just those that are being officially announced) in Italian medias as well.
2-Being in the wrong place is dangerous, does not matter which country.
3-I can not understand why you did not want to go to police ??!!! (so funny). and I should mention that internal security by police force in Iran is well-known, unless you are in the middle of no where that the only creatures are snakes and criminals, and especially tourists are really protected in normal places in Iran by police ( both because of personal security and also internal security issues) and I can say my Italian friend experienced that, he may say that in the translation comment.
3- The famous mosque of Isfahan is one of the most famous, touristic and crowded places in Isfahan, how can one believes that one of it's workers shows his penis (or as you said PENUS) to you in the middle of the day and in front of that crowd!!! LOL
4-I can not believe that everyday in everywhere and by everyone you were asked to have sex with them.
5-And as I don't want to waist my time more to criticize your silly childish article, I wonder why didn't you even have a nice experience to say about that when lots of tourists are being excited by seeing lots of places in Iran.

Giovanna ha detto...

Sepehr (my partner is called Sepehr as well) don't bother writing on this Blog. Giulia has not replied to a single comment on this article, I don't think she is interested in our opinion. (read my previous comments, it is in Italian though).

Andrea Lorenzi ha detto...

Internet è di sicuro una fogna, ma non è che tu, in questi anni in cui ha goduto di uno spazio televisivo importante, abbia dato un contributo per alzare il livello intellettivo generale. Direi il contrario.
C'è molto sessismo in giro, ma tu ne sei un prodotto: sei stata scelta sulla scorta dell'idea che un visino regolare possa contribuire all'audience.
Perché le persone che leggono i tuoi post, anche quando racconti di situazioni in cui palesemente hai ragione di essersi sentita vilipesa - cavoli se hai ragione! -, reagiscono come se avessero udito Fabrizio Corona lamentarsi del menù del carcere di Opera?
Hai raggiunto un tale grado di insopportabilità presso persone di tutti i tipi e di tutte le estrazioni, che anche quando hai ragione ci si comporta come se avessi torto. Spingi la gente a tirare fuori il proprio peggio, e i commenti che ricevi, purtroppo, sono il degno seguito - anzi, direi il prodotto - di ciò che semini intellettualmente e culturalmente parlando. E anche chi sulle prime riesce a tacitare l'omino cattivo che c'è in lui, vorrebbe esprimere solidarietà a quelli che hanno avuto la sfortuna di vedertisi spuntare in Iran quando alla fine ti si sente ripetere a macchinetta il mantra che ormai vai recitando da anni, quello che "siete vuoti, siete sessisti, se non fossi donna di qua e di là, che livello basso che avete...".
Basta considerare il titolo del tuo post: "quello che gli uomini non dicono." Ma mi viene da chiederti chevvuoi? Quanto durerà questa caricatura del femminismo? Quand'è che dirai qualcosa di non stereotipato, dove non compaiano "uomini", "musulmani", "cattolici", "sinistra contro destra", "la rete"...? Sai che io faccio fatica a ricordare un contributo da parte tua che alzasse un po' il livello del dibattito? Eppure credo di non essermi penso una puntata di Santoro in questi anni. Certo, in un post di blog è facile essere cattivi, ma vale anche per te: pontificassi un po' meno, e allargassi invece gli orizzonti delle tue letture, del tuo sguardo sul mondo... il che ripeto, non ti dà torto nell'esserti sentita maltrattata in quel che hai subito. Ma sei riuscita a dare come al solito al tutto un tono da operetta squallida, facendo riferimento nel titolo a generici "uomini che non direbbero."

Marco ha detto...

Marco translates Sepehr:

Per primo mi sento frustrato nel sapere che vi definite giornalista! perchè dal suo articolo posso solo capire che ha fatto del suo meglio per male informare i lettori riguardo la realtà di una nazione con una grande e antica storia, chiamati da Hegel il primo popolo storico. Non ho idea del perchè o per chi sia stata ispirata nello scrivere questa storia diffamatoria e fasulla.

Vorrei menzionarle alcuni punti:
1) in ogni paese di raccolgono statistiche di stupri, molestie; con riguardo ai paesi occidentali, se lei fosse stata una vera giornalista lo avrebbe dovuto già sapere, visto il gran numero di notizie che è possibile leggere a riguardo anche solo dai media italiani.

2) essere nel posto sbagliato è pericoloso, non importa in quale paese

3) non riesco a capire perche non si è rivolta alla polizia, e devo aggiungere che la sicurezza interna garantita dalla polizia in Iran è rinomata, a meno di non trovarsi nel bel mezzo del nulla circondati solo da criminali e serpenti.
In modo particolare i turisti sono molto tutelati dalla polizia nei posti "normali" (posso confermare, ndt)

4) la moschea di Isfahan è una delle piu' famose, turistiche e affollate della città (del paese, ndt), come può uno credere che uno dei suoi lavoratori vi abbia mostrato il suo penus nel bel mezzo della giornata di fronte alla folla!

5) non posso credere che vi sia stato chiesto di avere rapporti in ogni momento, in ogni posto, da chiunque

Siccome non ho piu voglia di perdere tempo a criticare il suo ridicolo articolo, mi chiedo in ultimo come mai non ha avuto nemmeno una bella esperienza da raccontare, quando invece si trovano così tanti altri turisti felici per i posti e le esperienze vissute nel mio paese.

(servizio di pedibus translation offerto da Marco, aggiungo solo che ciò che ho letto nell'articolo del blog è un'accozzaglia di banalità, l'Iran pur con le sue contraddizioni è ben altro paese. Qui se ne è persa proprio l'essenza).

Unknown ha detto...

Egregia 29enne, le armi atomiche (sottospecie di quelle di distruzione di massa, che comprendono anche le.armi chimiche e biologiche) ce le hanno anche Russia, Fr, uk, India, Pakistan, Cina. Questo monopolio sionista americano non lo vedo. Cordiali saluti.

Gervasio ha detto...

Una delle più becere manifestazioni di razzismo mascherate da femminismo spicciolo degli ultimi anni. Come la Fallaci, ma senza il suo stile. Solo vergogna per la stampa italiana.

Anonimo ha detto...

Articolo che manifesta una disarmante ignoranza del suo autore, adesso ho ben chiaro come mai la innocenti sia stata bocciata all'esame di abilitazione per giornalista.

Anonimo ha detto...

Leggere è sempre istruttivo. Anche quando si leggono delle vere porcherie. Entrando nel merito ci si accorge che tanti, piuttosto che offrire la giusta solidarietà a due ragazze vittime di situazioni incresciose, approfittano per offenderle ulteriormente, difendendo l'indifendibile. Vergognatevi, siete l'altra "feccia" della medaglia. Alle due ragazze la mia doverosa solidarietà.

Giandorico Bonfranceschi ha detto...

Mi è piaciuto molto l'articolo. Girando per i paesi del Medio Oriente ho sempre visto che sono all'ordine del giorno le manifestazioni di prevaricazione nei confronti delle donne, delle turiste straniere, con diversi gradi di aperta sfacciataggine e stupida maleducazione.
E girando per la rete sono all'ordine del giorno i coglioni terzomondisti antiebraici o antiamericani (in genere sinistronzi, ma anche quelli della sponda destra fanno spesso la loro parte ...), che, di riflesso ai bachi delle loro testacce, quando uno gli fa la bua all'amichetto islamico (Freud ...?) se ne escono con tutta la merda che i commenti precedenti hanno sparso. Complimenti Giulia, piccole santorine crescono. Chissà come finirà la crescita?

Andrea Zuckerman ha detto...

Come donna e come Direttore Generale di una associazione che lotta ogni giorno per l'affermazione su scala planetaria dei diritti inalienabili di ogni individuo umano, esprimo la solidarietà mia e del Partito Mondialista alla giornalista Giulia Innocenzi e alla sua amica. Purtroppo non posso fare a meno di far notare che Giulia Innocenzi si è caratterizzata nella sua attività di giornalista per una reiterata faziosità terzomondista, filoislamica, antioccidentale e antimondialista. Ritengo che non si aspettasse un simile trattamento dagli uomini iraniani. Confidiamo che adesso apra gli occhi e si regoli di conseguenza.

Sito ufficiale del Partito Mondialista: www.mondialisti.it

Anonimo ha detto...

siamo stati questa estate con la mia famiglia a tehran e nulla di tutto questo è vero. C'e da premettere che il bazar e' sempre molto affollato e nelle vie strette si riesce a malapena a respirare.Per quanto riguarda la cultura e le tradizioni l'Iran non è più quella di 20 anni fa raramente un uomo ha più di una donna,e' un paese che è cambiato tantissimo in questi ultimi 10 anni anni anche perché fino ai 15 anni andavo ogni anno. l' uomo ha il massimo rispetto della donna soprattutto e in generale del prossimo pensate che quando compri qual cosa in un negozio, il negoziante dice non pagare te lo regalò ma ovviamente si paga sempre. Quello che ti è capitato sarà sicuramente un caso singolare di qualche ragazzetto anche perché la fino all'università ragazzi e ragazze hanno pochissimi contatti quindi alla vista di una bella ragazza avranno allungato la mano,ma non bisogna generalizzare.

Anonimo ha detto...

Ti credo parola per parola. I Paesi islamici non meritano di essere visitati da turisti occidentali.

Anonimo ha detto...

Buongiorno sig.na Giulia, se intende scrivere un articolo razzista e narcisista come questo, la prossima volta le suggerisco di imparare a padroneggiare meglio la lingua italiana e le regole della comunicazione. Si iscrivi all'università!

Anonimo ha detto...

Quoto totalmente. In questo articolo non esiste Iran vs. resto del mondo. È semplicemente un'esperienza di viaggio di due ragazze.

Anonimo ha detto...

Haha.Ma senti da che pulpito.
Capisco che per una donna come lei,cosi golosa dell'"attenzione" e dello sguardo di milioni di uomini arrapati,quella del velo deve essere stata una durissima esperienza frustrante.
Forse era meglio una vacanza all'Isola dei Famosi o a ballare su un bancone di un bar in thailandia.Al suo ritorno avrebbe trovato l'occhio malizioso del Grande Fratello a soddisfare i suoi pruriti e a lasciarla senza neanche un velo addosso per la gioia degli astanti.Amesso che abbia almeno il fisico adatto ;)
Signorina anche in Italia occorre ancora "battere" tutte le strade dei quartieri di periferia con la compagnia teatrale per diventare una soubrette desiderata dal grande pubblico.

Anonimo ha detto...

ZOCCOLA!

Claudio L. ha detto...

Ma che bel popolo di ben pensanti!! Ma se odiate così tanto la Innocenzi perché vi andate a leggere il suo blog? Non potete impegnare il vostro prezioso tempo a creare qualcosa di buono invece del solito becero odio sessista? Ma poi addirittura in Anonimo!! Riassumendo il vostro nobile pensiero, se le violenze succedono anche in altri paesi (Italia compresa) allora non bisogna parlarne. Complimenti!! Purtroppo gli italiani si sono ridotti ad un popolo di pappagalli che si limitano a dispensare opinioni preconcette e prive di qualsiasi analisi critica. Tutta la mia solidarietà va a due donne che hanno subito violenza sia durante il loro viaggio che in questo blog!

Anonimo ha detto...

Specifico meglio.
Haha.Ma senti da che pulpito.
Capisco che per una donna come lei,cosi golosa dell'"attenzione" e dello sguardo di milioni di uomini arrapati,quella del velo deve essere stata una durissima esperienza frustrante.
Forse era meglio una vacanza all'Isola dei Famosi o a ballare su un bancone di un bar in thailandia.Al suo ritorno avrebbe trovato l'occhio malizioso del Grande Fratello a soddisfare i suoi pruriti esibizionistici e a lasciarla senza neanche un velo addosso per la gioia di milioni di astanti.Amesso che abbia almeno il fisico adatto ;)
Signorina,in italia le signorine che volgiono diventare soubrette e il sogno erotico di milioni di uomini,ma non sono cosi raccomandate come invece lo è stata lei,alla fine si ritrovano a fare quello che fanno le attricette girando tra le strade di borgate e paesi di campagna con i baracconi delle compagnie teatrali.
La escort per qualche contadino arrapato in cambio di un pezzo di formaggio.
Dalla sua condizione privilegiata si occupi della dignità di queste sue colleghe piuttosto che della dignità di certi uomini.

Unknown ha detto...

Ma se ti volevi far palpeggiare, non serviva farti tuttr queste ore di volo per andare in Iran.
Bastava farti un giro per Roma, che con tutte le nuove "risorse" arrivate avresti trovato tante mani disponibili e forse qualche coso in più

italxico ha detto...

Gentile Giulia, da tempo seguo la sua esperienza giornalistica in tv con certa ammirazione. tuttavia, dopo aver letto questo testo ho pensato alle immense e meravigliose pagine scritte nella storia del giornalismo di viaggio e mi resta una cosa soltanto da esprimerle: Lei ha ancora molta strada da fare. Saluti, Michael.

Unknown ha detto...

Ma se ti volevi far palpeggiare, non serviva farti tuttr queste ore di volo per andare in Iran.
Bastava farti un giro per Roma, che con tutte le nuove "risorse" arrivate avresti trovato tante mani disponibili e forse qualche coso in più

Anonimo ha detto...

DOPO aver DIFFAMATO l'IRAN (era per questo che siete andate sino laggiù, dare credibilità a tesi preconcette?), generalizzando in modo becero e vergognoso, facciamo un passo verso la VErità che avete oltraggiato ignobilmente nel vostro articolo: sicuramente l'IRAN dovrà fare molta strada per migliorare la sua civiltà, ma sicuramente non ha niente da imparare dall'occidente Anglosassone che ha colonizzato anche l'Europa e l'ITalia!!!
é certo che le diseguaglianze, i materialismi, le ideologie patologiche, le false democrazie dell'occidente con la loro propaganda non hanno niente a che vedere con la civiltà...
LA prossima volta andate a RIMINI e divertitevi anche senza fare "reportage" che delle vs esperienze banali e stereotipate non interessa a nessuno !

Anonimo ha detto...

Ma io non capisco perché mai una normalissima Ragazza non sia libera di scrivere sul SUO BLOG quel cavolo che vuole raccontando di una sua esperienza vissuta durante una sua vacanza SENZA CHE una mandria di tonni in scatola SUPER PROFESSORONI DI STORIA LUMINARI E FILOSOFI sfoggino la loro accecante e abbagliante SAPIENZA. O senza che tutti questi GIORNALISTI FAMOSISSIMI sparino una marea di idiozie "giudicando" una collega. Punto numero 1, Giulia ha fatto una semplice vacanza ed ha scritto SUL SUO BLOG e non ha fatto un reportage di lavoro. Quindi perché criticare ed offendere la sua professione quando non mi pare proprio che abbia scritto un articolo di giornale. Se fosse stata una bracciante agricola a raccontare la vacanza i professoroni di storia e tutti questi giornalai della CNN sarebbero stati chiusi nelle loro università e nei loro studi di Los Angeles. Punto numero 2, nessuno vi ha obbligato a leggere l'articolo sul SUO BLOG quindi invece di fare i fenomeni potete tranquillamente andarvi a leggere dei blog di cucina.... Così potete sfoggiare le vostre doti da MasterChef

Anonimo ha detto...

Giulia, ti sono solidale. Non sopporto certi commenti di persone senza cuore che sparlano solo per il gusto di sparlare. Le tristi esperienze che avete vissuto non sanno nemmeno cosa sono.

Ali Hassan Hajsafi ha detto...

Confermo assolutamente gli iraniani e l'Iran sono uno dei popoli e uno dei posti più culturalmente arretrati del mondo.....e lo dico io che sono nato e cresciuto in Iran...

Anonimo ha detto...

Ciao Giulia,
non posso permettermi di giudicare la tua esperienza in Iran e prendo per veri i tuoi racconti però vorrei dirti che spesso tendiamo a demonizzare ciò che a noi è estraneo e non siamo critici nei confronti di ciò che ci appartiene. Io sono una ragazza con pochissimi anni meno di te e vivo in una grande città italiana, potrei raccontarti decine di esperienze vissute nella mia città e simili a queste ma elencherò quelle più significative. Quando avevo tredici anni frequentavo l'oratorio, lì i ragazzi ti prendevano e ti baciavano senza che tu fossi d'accordo, un giorno un ragazzo mi prese la mano e se la mise sul pantalone. Una volta mia sorella è stata seguita da un uomo nelle strade principali del centro, si è dovuta girare e ha dovuto gridare in mezzo alla folla per farlo andare via. In città mi hanno toccato il sedere più di una volta e ci sono state altre amiche che hanno subito lo stesso trattamento. Un uomo con il pene da fuori l'ho incontrato nei giardini dell'università. Anche io evito di uscire da sola in orari in cui per strada non c'è nessuno. Mi ritengo una persona molto semplice e per niente appariscente e anche se lo fossi stata comunque certi comportamenti non sarebbero stati giustificabili. Tutto questo per dirti che, magari sarà vero che in Iran le donne non hanno la stessa libertà che noi abbiamo in Occidente, ma che anche qui non siamo rispettate e spesso continuiamo a essere trattate come oggetti. Probabilmente tu sarai stata fortunata e non ti sarai mai ritrovata a vivere le stesse situazioni in Italia ma quando giudichi un altro paese cerca di essere obiettiva e di analizzare prima quello da cui tu provieni, anche perchè tutti questi uomini di cui parli nell'articolo che vi hanno soccorse e aiutate, io in Italia non li ho mai incontrati anzi spesso mi sono interfacciata con l'omertà e l'indifferenza delle persone. Nonostante tutto non mi sentirei mai di dire ad una turista di non visitare il mio bellissimo paese, chissà magari un'iraniana direbbe la stessa cosa...

Sergio P. ha detto...

Cara Giulia, mi dispiace per tutta questa aggressione durante il vostro viaggio e qui nel tuo blog. Qui non è in discussione un confronto delle nazioni, ma semplicemente la vostra esperienza di ragazze che sono state molestate pesantemente in certe circostanze. Che possa capitare questo a Roma, Napoli posso solo dire che questo non è successo, i miei ragazzi sono stati trattati benissimo nelle due città. A breve saranno in Iran, per fortuna sono in coppia. Ma farò loro presente del tuo racconto per renderli consapevoli che possono incontrare dei "maleducati". Non per questo tutti gli iraniani si comportano così, e non capisco tutta questa aggressività per un resoconto di viaggio. Siamo o non siamo in un paese libero !!

Elisabetta ha detto...

Sono sposata da ben 28 anni con un Persiano e da altrettanto tempo viaggio in questo paese. Anche quando i miei capelli non hanno mostrato il colore della maturità ; nessuno mi ha Mai e rimarco MAI, mancato di rispetto come donna anche quando passeggiavo da sola. Provo dispiacere per quello che vi è accaduto ma se permetti, visto che conosco l'anima di questo popolo forse più di te; evitereri di scrivere cose che non RAPPRESENTANO ( compreso il velo imposto alle donne ma che piace molto alla sinistra), assolutamente a questa millenaria cultura. Potrei invece fare una lista lunga sulle palpate/frasi ambigue/ barzellette volgari/ gesti più o meno espliciti/ esposizioni di organi, che ho subito nel mio paese (Italia) da quando sono donna. L' idiozia dell'uomo non è ascrivibile ad un paese solo, purtroppo....

Anonimo ha detto...

Complimenti a Giulia,
Presbitero.

Elisabetta B. ha detto...

Sono tornata dall'Iran da una decina di giorni dove sono stata con un gruppo a maggioranza femminile. Alcune delle mie compagne (se non tutte) erano molto carine e giovani... Che paese ho visitato? Nulla di quanto ho letto corrisponde alla mia esperienza recente. Sono molto perplessa ma evito di esprimere il mio pensiero in quanto come donna non voglio essere costretta a vergognarmi di altre donne. Al di là delle legittime opinioni personali che ognuno può e deve avere sul regime politico di un paese come l'Iran, devo dissociarmi totalmente da questa rappresentazione del popolo iraniano. Ho viaggiato moltissimo anche in paesi arabi e situazioni come quella descritta non mi sono MAI capitate (anche quando avevo l'età delle signorine in questione). O meglio. Una volta sì: ero in South Central a Los Angeles... ma la polizia ci ha aiutato a SCAPPARE anche se eravamo bianchi....

Unknown ha detto...

Ottima risposta. La mia preparazione al viaggio prossimo in Iran è proprio di tipo razionale ed emotivo, proprio come lei suggerisce. C'è troppa superficialità nel racconto della giornalista.

Nimo Ano ha detto...

Ve la siete cercata, anzi visto che nessuno vi ha costretto ad andare secondo me un po' desideravate di ricevere le attenzioni di qualche energumeno sudato e arrapato col turbante, quindi perché lamentarsi? Comunque presto non dovrete più viaggiare per soddisfare queste fantasie, basterà fare una passeggiata davanti a un qualsiasi centro di accoglienza immigrati.

Unknown ha detto...

Hahahaha cara Giulia, noto che da tutto sto fiorire di reazioni isteriche e di risposte piccate i tuoi compagnucci desinistra non hanno gradito molto le impressioni che riporti dal paradiso degli aiatollà.
Spero almeno che dopo aver aperto gli occhi sulla condizione in cui sono costrette a vivere le donne da quelle parti ti resti ancora un pochino di discernimento per aprirli anche sui loro pregiudizi.
Se non è così sbrigati a dire che stavi scherzando altrimenti fra un po' ti daranno della leghista.
Dai, falli contenti con un bell'autofafé e confessa che nell'islam non è la repressione sessuale a rendere i masculi infoiati, ma sono le cattive (e raccomandate) giornaliste come te a dipingerli proditoriamente in questo modo.
E che nelle dittature teocratiche per le fimmine (foreste soprattutto, che quelle locali sanno stare al loro posto) è tutto un giulivo squittire di peace and love, altroché!
E mi raccomando, vergognati per quello che ti è capitato, eh!

mauroarcobaleno ha detto...

Non immaginavo l'Iran così, tuttavia, se pure nel testo possa esserci qualche imperfezione, davvero non ho motivo di dubitare della veridicità del racconto di Innocenzi e collega, che hanno visitato il paese da turiste, come è giusto che sia, e che non sono nate là, o lavorano là, etc.: c'è una certa differenza. Un bar di Firenze o Venezia è difficile che presenti a me un conto di 25 euro per un cappuccino al tavolo, a un giapponese è più facile, e giù a seguire per tutto il resto, molestie incluse. Gli uomini poi è davvero ben difficile che possano davvero capire cosa vuol dire viaggiare per il mondo da donna. I commenti stupidi, infine, fanno davvero schifo.

laura ha detto...

Ma perché mettono in dubbio ciò che dici?
È vero l Italia ne deve fare di strada!

Anonimo ha detto...

Scusi Giulia Innocenzi, ma come si permette di andare a fare un viaggio addirittura in Iran senza avere prima conseguito una Laurea in relazioni internazionali perlomeno presso nientedimenoche l'università di Torino?
Vergogna! Non si fa!
Non si permetta mai più di scrivere sul suo blog raccontando le sue opinioni personali su un suo viaggio in un paese islamico!
E a proposito delle "palpate" (che per legge non esistono in Iran poiché sono state inventate dai sionisti nel 1972, la informo), scommetto che se l'è cercate lei con il suo essere occidentale e perdopiù donna e che come tale sicuramente lavora ovviamente grazie a chissà quale "favore" concesso!!
La saluto oltraggiosamente indignata!
Firmato: Indignata Oltraggiosamente

Anna Levi ha detto...


This woman is demented and her demented (badly written) article needs to be reported to the Iranian Embassy in Rome. I have lived in Iran two years and NEVER NEVER I have been harrassed when I was out on my own. Stupid stupid woman. What is she up to?. And just in case, I haven't the foggiest idea of who she is. Journalist she is not.
Anna

Anonimo ha detto...

Non riesco a comprendere per quale motivazione l'autrice di questo post dovrebbe diffamare L'Iran... credo abbia solo racconto un'esperienza ed espresso un punto proprio vista inerente determinate tematiche e non su un intero Paese. Non so se ciò avviene anche altrove, ma in Italia non sopporto gli stereotipi quali ad esempio: se ti esprimi contro alcuni aspetti che ritieni ingiusti e lo fai nei confronti di un Paese Islamico sei fascista, razzista e anche sionista... allora mi chiedo: ma ricordo male o Giulia Innocenzi era definita una raccomandata di sinistra??? Ma dopo sono tornato in me stesso e mi è venuto in mente che Oriana Fallaci era una partigiana fascista ;-) W L'Italia!!!

Anonimo ha detto...

banale e senza senso, ecco perché non hai superato l'esame da giornalista

anti/Pasdaran ha detto...

I Pasdaran sono arrivati anche in Italia !! a vedere dai commenti farneticanti e pieni di rancore per quelli che non la pensano come loro. Ricordo a loro che l'Ayatollah Khomenei durante il suo esilio trovò rifugio in Francia, paese occidentale, europeo e non sionista. Dunque rispetto per il diverso da qualsiasi parte voi siate. W L'Italia !!!

punto_fra ha detto...

La risposta di Giulia Presbitero dice già tutto, ma voglio comunque dire la mia dato che ho fatto un'esperienza analoga a quella di Giulia Innocenzi (due settimane, itinerario classico). Un'esperienza dunque altrettanto limitata da cui ho ricavato però un'impressione totalmente diversa dalla sua. Non metto in dubbio la veridicità degli episodi spiacevoli accaduti alle due ragazze, anzi posso confermare per lo meno che ricevere palpate nei luoghi affollati è frequentissimo, e mi dissocio totalmente dagli orridi commenti sessisti letti sopra. Senza voler minimizzare il disagio e il senso di insicurezza che possono sicuramente provocare, non si può negare che purtroppo queste sono cose che una donna si può trovare ad affrontare in qualsiasi città del nostro *occidente*. Sempre consapevole che la mia esperienza non conta più di quella della Innocenzi, io ad esempio ho avuto più paura a girare da sola a Marsiglia piuttosto che a Teheran. Quello che mi ha stupito e un po' amareggiato nel post è che non si parli minimamente delle esperienze che si possono fare in Iran e non altrove, o comunque non così facilmente. La popolazione iraniana è molto giovane, e moltissimi/e di questi/e giovani sono istruiti/e, parlano inglese o altre lingue europee e hanno una curiosità disperata verso un mondo da cui sono tagliati fuori, a causa del regime in cui vivono certo, ma anche della diffidenza degli stranieri, che articoli come questo non fanno che alimentare. Questa situazione li porta a cercare in ogni occasione il contatto con gli stranieri, non per spillare soldi come capita in molti altri paesi più turistici, ma per voglia di comunicare, per esercitare l'inglese, per dimostrare di non essere pericolosi terroristi (la domanda che mi è stata posta più di frequente: Cosa si dice dell'Iran da voi?). Spesso si sentono anche responsabili della sicurezza dei turisti e sono i primi a sconsigliare di frequentare certe zone. In nessun altro paese sono stata invitata a un matrimonio di due perfetti sconosciuti. In nessun altro paese una ragazza per strada mi ha regalato un paio di orecchini in segno di amicizia solo perché avevamo passeggiato insieme un quarto d'ora. In nessun altro paese la gente mi ha fermato per fare foto con me, come se fossi io l'attrazione turistica. Mi stupisce che da questo articolo emergano solo gli aspetti negativi e non queste peculiarità che di solito colpiscono qualsiasi turista in Iran, per quanto prevenuto/a.

Anonimo ha detto...

non devi fare tanta strada per incontrare maschilisti, ti consiglio di leggere " E La Madonna mi accompagni" di Tonia cardinale

Anonimo ha detto...

Giulia ti sono vicino, se ti volti sono quello con l'impermeabile bianco

Anonimo ha detto...

Posso solo dirti che sfiga, tutte a te ti sono capitate, adesso però vieni qui che ti faccio vedere una cosa...

Anonimo ha detto...

la innocenzi avrebbe torto anche se fosse stata violentata, ormai gira così in italia tutti contro la innocenzi anche quando ha ragione. poracci.

Anna Levi ha detto...

"Confermo assolutamente gli iraniani e l'Iran sono uno dei popoli e uno dei posti più culturalmente arretrati del mondo.....e lo dico io che sono nato e cresciuto in Iran..." Well... you should know. I was born and bred in Italy and could say exactly the same about Italy. We all have bones to pick with our birthplace

Blumentritt ha detto...

Ah ah ah assolutamente ridicola la levata di scudi contro la povera Innocenzi "rea" di essersi permessa di presentare gli iraniani non come vengono spesso disegnati dai radical chic italiani cioe' un popolo di raffinati intellettuali, ma come in realta' sono, cioe' un popolo di misogeni, maschilisti, palponi, esibizionisti e pervertiti. Grandissimo articolo e anche grande senso dello humor. Bravissima.

Blumentritt ha detto...

Le stesse autorita' iraniane, conscie del fatto che gli uomini tendono a palpare le donne un po' troppo frequentemente grazie al senso di superiorita' inculcatogli dalla religione musulmana, hanno predisposto nella metropolitana carrozze separate affinche' le donne possano viaggiare tranquille. Non siamo molto distanti dalle fontane per bianchi e per neri della segregazione razziale negli Stati Uniti. Chi nega che in Iran ma in genere nel mondo islamico la donna sia una cittadina di serie b rispetto all'uomo nega l'evidenza.

Anonimo ha detto...

1 "(gli iraniani sono) un popolo di misogeni, maschilisti, palponi, esibizionisti e pervertiti". Have you met them all?
2.Separate areas for women have been proposed recently in the ultra Catholic Italy
and exist in the ultra Catholic Mexico
3."nel mondo islamico la donna sia una cittadina di serie b rispetto all'uomo nega l'evidenza." I do.

Laura ha detto...

Questo è internet, nel bene e nel male. Propone la censura per chi, secondo lei, non ha né arte né parte?

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Grazie. meno male che esistono persone come lei. mi è venuta voglia di andare in Iran.

Gloria ha detto...

Sorvolando su forma e contenuti del post, sui quali avrei molto da dire,da lettrice e viaggiatrice rimango atterrita davanti a queste parole.
Non discuto la veridicità dei fatti, per quanto comprovino una dose di sfiga pari solo a Fantozzi,ma la chiave comunicativa scelta.
Non devo certo insegnare io a te quanto le parole e i toni possano cambiare completamente il senso di un racconto.
Non so davvero cosa tu volessi sucitare in chi legge e da una parte io mi aguro solo che tua abbia sbagliato registro, perchè a me è arrivato più razzismo di quello che denunci e la cosa mi rattrista.
Tra le righe, solo lì, colgo un tentativo di denuncia sulla condizione della donna in Iran, ma il post comincia con 'Capisci di essere arrivata in Iran perché quelle stesse donne che, PRIMA, allo scalo di Istanbul, ti avevano stupito per gli abiti attillati su fisici scolpiti e scollature pronunciate, DOPO, sull'aereo appena atterrato a Teheran, indossano camicioni, a nascondere braccia e forme, e - con un moto sincronizzato - srotolano veli e foulard per coprire il capo' un'affermazione profondamente giudicante che fa pensare che le stesse donne che si piegano ai costumi del loro paese, fuori da lì, si agghindino alla stregua di subrettine frivole di facili costumi(tanto che il fatto che abbiano scollature e corpi pari ai nostri,addirittura,ti stupisce).
Gli uomini ne escono, TUTTI, come bestie,maniaci sessuali repressi che non pensano ad altro che a toccare e tentare goffi stupri.
In oltre,nonostante i ripetuti episodi di 'violenza', preferisci non chiamare la polizia per non avere altri problemi il che suggerisce che,nella tua mente, questi episodi siano leciti a tal punto da non poterne spiegare la gravita alle forze dell'ordine.
Nessuna denuncia,quindi, per chi è molestatore e potenziale stupratore che, rimanendo impunito, domani potrà rifarlo a discapito di altre donne, ma tempestiva la denuncia alla polizia postale per i commenti di qualche subumano sessista che ti scrive su facebook.
Ciò detto, sono convinta che la libertà d'espressione sia un dogma assoluto e inviolabile,resta però che non si può fingere che la tua posizione, Giulia,non crei una risonanza delle tue parole molto lontana da quella che può scaturire dalle parole di una persona comune.
Questo privilegio, a mio avviso, andrebbe gestito meglio, perchè da questo post non sono derivati solo insulti alla tua persona, ma anche una sfilza di commenti razzisti su tutto quello che è Islam, il che dimostra che le tue parole stanno legittimando chi in questo momento inneggia all'odio del diverso,al brucia il rom, anneghi pure il profugo, ruspa.
Qui non si parla di omertà si parla di come si comunica, perchè sbagliando i modi si rischia di far peggio e direi che non è proprio quello di cui abbiamo bisogno.

Anonimo ha detto...

Un dei paesi che dovrebbero essere cancellati dalla faccia della terra.

mscaini ha detto...

Luogocomunismo, superficialità, ignoranza, cialtroneria e autoreferenzialità tipici del giornalismo italiota.

Anonimo ha detto...

Gloria Lei ha veramente ben detto. Infatti le sue parole sono confermate dal post Anonimo 30 agosto 2015 12:34, e noto che I piu virulenti qui sono stati i sostenitori della bloggista.
In quanto a gunther blumentritt (nei paesi islamici le donne sono cittadine di serie B) : basta fare un giretto in wiki per istruirsi
"Some of the most prominent Muslim female leaders are former prime minister of Pakistan Benazir Bhutto (served 1988-1990 and 1993-1996), Indonesian President Megawati Sukarnoputri (elected 2001), former Turkish Prime Minister Tansu Ciller (served 1993-1995) and the Bangladeshi Prime Ministers Begum Khaleda Zia (first elected in 1991) and Sheikh Hasina Wajed (first elected in 1996).
A quando un PM italiano donna? E con tanti PM ci sono dottoresse avvocatesse architette, professioniste di ogni genere.
Che le donne iraniane non siano cittadine di serie B lo so per esperienza personale. Cercando casa a Teheran il proprietario dell'appartamento disse che prima di decidere se darcelo in affitto doveva consultare sua moglie. Alla fine ne prendemmo uno da una vedova Mme E. una ricca proprietaria terriera la cui abitazione confinava con la nostra. Non ho mai sentito in vita mia nessuno ma nessuno tuonare come Mme E. con I suoi mezzadri e l'amministratore che ogni venerdi venivano a renderle I conti e che lei riceveva nel giardino separato dal nostro da un muro. Ho amato la Persia alla follia, ci sarei rimasta volentieri e mi fa veramente male sentirne parlare cosi' senza prove evidenti e tangibili.

mscaini ha detto...

P.S.: cultura da selfie. E, cara Innocenzi, scrivi peggio di Dudù, il cane.

Anonimo ha detto...

Gli iraniani e i sinistroidi che difendono il comportamento iraniano/musulmano con perle tipo "non potete giudicare una cultura che non conoscete" sono ridicoli come un nazista che avesse a suo tempo detto "non potete giudicare la nostra cultura solo perchè bruciamo le persone e gasiamo i bambini". Gloria, poche righe qui sopra, si produce in una sfilza di vaccate da centro sociale che mi fa pensare che sia una ragazzina politicizzata di quattordici anni che vuole fare colpo all'assemblea di classe. Purtroppo esistono popoli che, per retaggio, non sono capaci di convivere con gli altri. E' razzista? Ok, è razzista, se l'alternativa è "volemose bbene tutti, siamo fratelli e tutti buoni indipendentemente dalle soperchierie che commettiamo". Ora mi raccomando, che salti fuori qualcuno che dice che non è vero niente, che l'Islam è composto da persone per la maggioranza tolleranti e dolcissime, e che in fondo anche l'olocausto nazista è stato ingigantito dai giornali e dalla radio, in realtà Hitler era un noto pacifista e le foto di Auschwitz erano fotomontaggi. Ma che imbecilli.

Il capoclasse di Gloria ha detto...

E poi non è sospetto che "l'odio del diverso" si scateni solo contro chi EFFETTIVAMENTE si pone come diverso e, diciamolo, come fuffa? Gloria, hai mai sentito qualcuno essere "razzista", come dici tu, verso, che so, i Norvegesi, gli Svedesi, gli Australiani, i Giapponesi, i Russi, gli Spagnoli, gli Argentini, i Brasiliani, gli Statunitensi o i Canadesi? Che dipenda dal fatto che, quando si stabiliscono all'estero, anzi "migrano", come si dice ora, non spaccano le palle a nessuno e in casa loro si viver più o meno normalmente se fai un viaggio? BAh.

anna levi ha detto...

I have been living for almost 20 years in a Muslim country as a single woman. It is like that: the vast majority of people are decent people, a few are shit, like when I lived in Christian countries: the vast majority were Ok some were shit, and oh!, in 20 years no muslim man has molested me not even when I would have not minded at all to be "molested". (I am not that bad looking -so they tell me - in case you wonder)

Anonimo ha detto...

l'Islam è composto da persone per la maggioranza tolleranti e dolcissime,
l'olocausto nazista è stato (purtroppo) politicizzato dalla lobby sionista, Hitler NON era un noto pacifista e le foto di Auschwitz NON erano fotomontaggi.

Anonimo ha detto...

E tu non sei affatto un coglione. No no.

Unknown ha detto...

Di Pietro, dall'alto della sua superba sintassi e consecutio temporum, direbbe: che ci azzecca l'Olocausto con le mani sulle chiappe?

Gloria ha detto...

Caro Capoclasse,
deve esserti sfuggito qualcosa e anche a me perchè, per quanto mi sforzi, non rammento di avere una classe nè tantomeno un capo.
Visto quello che dici mi sento in dovere di ricordarti che, ad esempio,gli olandesi ci hanno devastato la fontana della Barcaccia a Roma per pura goliardia, una ragazzata che ci è costata 1,2 milioni di euro di danni o che i tedeschi a capo dell'europa non si comportano con molta gentilezza nei nostri confronti,che i russi devastano spesso e volentieri alberghi dopo le loro epiche sbronze,i cinesi sfruttano la mano d'opera per venire qui ad aprire negozi di riproduzioni illegali di grandi firme e che noi stessi siamo mal visti da tutti gli stranieri perchè maleducati, caciaroni e mafiosi.
Questo può voler dire che tutta la popolazione è identica?
Tu sei forse un mafioso?
Gli olandesi sono tutti teppisti devastatori?
No.
Diciamo piuttosto che ci è più facile puntare il dito verso chi è debole, gridando all'invasione manco stessimo giocando a Risiko.
Lo facciamo oggi come lo abbiamo fatto negli anni novanta con gli albanesi, stessa cosa e si è visto come è andata a finire 'l'invasione'.
Ho lavorato spesso in territori di religione islamica da quando avevo 22 anni(perchè, ti stupirò, di anni ne ho 30 e non 14) e sì, mi è successo di sentirmi inferiore e trattata come se la mia parola non contasse come quella di un uomo diverse volte ed è orribile, altre volte sono stata trattata con un rispetto, mi hanno lasciato il posto in autobus, mi hanno ceduto il taxi e mi hanno aiutato a portare la valigia, galanterie che Italia ci sognamo, per quel che è la mia esperienza.
Tra l'altro l'approcio alla medesima religione cambia profondamente da paese a paese e questo è l'ennesima prova che generalizzare è becero ed ingnorante.
Mi hanno anche toccato il culo a tradimento: in Egitto, in Turchia, in Sicilia,in Sardegna e in Lombardia.
Incredibile.
La mia reazione è stata identica in tutti i posti e contesti in cui mi è capitato, perchè sono abituata a viaggiare rispettando le altre culture senza tradire me stessa e la mia entegrità di donna, che rimane tale ovunque io sia.
Vedi, caro capoclasse,quando si racconta qualcosa bisogna farlo con coscienza(soprattutto se nella vita si vuole comunicare per lavoro) altrimenti si confondono persone come te che invece di guardarsi in giro per ampliare le proprie conoscenze, sta in cattedra a compilare le pagelle.
Ciò detto, anche io, come tutti gli esseri umani cedo al razzismo infatti provo lo stesso 'odio del diverso' che citi verso i grandi uomini del tuo calibro, che insultano, giudicano e non hanno neanche le palle di firmare gli sproloqui che scrivono con il proprio nome.
Come vedi sono molto più razzista di te, non mi serve nemmeno sapere da dove vieni,mi basta leggere le genialità che scrivi.





Unknown ha detto...

io, da Donna da sola, mi sono recata per Ben due anni di Fila in Iran ( la prima nell'estate del 2014, poi nel 2015).
Girato il paese con pullman e aerei interni non ho Mai avuto un problema con la populations, anzi ho incontrato persone disponibili e curiose.
Posso quindi solo concludere, se é vero il tuo racconto, che tu e la tua amica abbiate avuto una gran sfiga!
Riprova l'anno prossimo, magari sarai piú fortunata!!
In bocca al lupo!

Unknown ha detto...

Cara Giulia, sono stata corrispondente dell'ANSA a Teheran per quasi quattro anni, tra il 1997 e il 2000. Non ho motivo di dubitare di quello racconti, ma, credimi, siete state davvero sfortunate!A me in tutti quegli anni non è capitato nulla del genere. Eppure si vedeva lontano un miglio che ero straniera, ho viaggiato in lungo in largo nel Paese, anche da turista e anche con un'amica, giravo spesso da sola nei bazar e altrove. Certo, l'Iran è un paese difficile per le donne, più per le iraniane che per le straniere, comunque. Negli ultimi anni ho sentito di un solo episodio di palpeggiamenti ai danni di una turista, riferitomi da una delle numerosissime persone nella mia cerchia che hanno visitato l'Iran e che ci vanno regolarmente.

Lucia Vangi ha detto...

Possibile che tutte le donne qui presenti che sono state in Iran anche per lunghi periodi dicano che a loro non é successo mai di essere palpeggiate ecc. e per queste due quindici giorni sono stati un tormentone sessuale? Qualcosa non torna.

Anonimo ha detto...

Il post è interessante, non sono mai stata in Iran pertanto non ho esperienza di come sia veramente la situazione per le donne in quel paese, sono italiana e conosco bene come vivono le donne in Italia e la frase in cui affermi che certe cose non succedono (o accadono meno) a Roma o a Napoli sento di dovertela contestare. Siamo più o meno coetanee, ho vissuto fino ai 18 in una provincia dell'Italia centrale poi a Roma e Bologna, ti posso assicurare che ovunque, da quando sono adolescente, le palpate, i guardoni e gli esibizionisti ci sono sempre stati e sono all'ordine del giorno a meno che non vai in giro con un uomo. Se vai al cinema da sola, è quasi automatico che il palpeggiatore ti si sieda vicino, figurati, mi è capitato pure al Torino film festival...Così come è quasi automatica la mano morta sui mezzi affollati a Roma, per non parlare di quando torni a casa da sola di notte, quasi sempre c'è un'auto piena di pischelli che suonano il clacson e gridano robe sessuali.
Se sei vagamente carina i prof. nelle università ci provano sistematicamente, per non parlare dei luoghi di lavoro, dove ricatti sessuali e soprusi sono all'ordine del giorno, soprattutto sei fai la barista o la cameriera è un vero inferno e ci devi pure stare se hai bisogno di lavorare, pena il "licenziamento", tra virgolette perchè in certi settori vige il nero più assoluto.
Fino a qualche anno fa in Italia c'erano i treni che viaggiavano di notte, i famosi espresso notte, se avevi la fortuna di incontrare nello scompartimento qualche donna eri salva altrimenti non potevi permetterti di addormentarti, a parte il fatto che ti fregavano lo zaino ma spesso succedeva che gli uomini nella più fortunata delle ipotesi provassero ad attaccare bottone e vabbè, non c'è niente di male ma spesso capitava che qualcuno se lo tirasse fuori e iniziasse a masturbarsi, l'ultima volta ero con due mie amiche, avevamo poco più di 20 anni, era estate tornavamo da Lecce, la prendemmo a ridere e anzi dicemmo al tipo che ce lo aveva piccolo. Le donne italiane non indossano il velo ma ti posso assicurare che essere donna in Italia è davvero difficile soprattutto se non frequenti ambienti "ripuliti" come forse hai avuto la fortuna di frequentare tu.

italxico ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
italxico ha detto...

salve, la divisione uomini/donne nelle metropolitane di diverse capitali mondiali nulla ha a che vedere con apartheid o segregazione razziale: affermazioni di questo genere sono semplicemente volgari e fuorvianti. si tratta di politiche urbane per la tutela di donne e minorenni (queste carrozze sono a entrambi dedicate nelle ore di punta) mirate ad offrire un maggiore comfort tra il caos dei servizi pubblici nelle grandi città... per quanto riguarda diritti e cittadinanze di serie B, evoluzioni ed involuzioni della società iraniana, diverse delle risposte a questo blog - tra cui quella della giornalista Tiziana Ciavardini - insegnano a tutti noi molto più di questo infausto e misero post. basta una sana curiosità ed un interesse sincero. saluti, michaël.

italxico ha detto...

lei ha riassunto perfettamente la mia prima impressione: "cultura da selfie". ma questo approccio risulta incredibilmente deludente da parte di una giornalista giovane e coraggiosa come Giulia Innocenzi. davvero una delusione e davvero mi risulta triste leggere il suo nome associato all'aggettivo "italiota", altra definizione che non riesco a dissociare dalla tonalità del testo che ho letto in questo blog.

Chiara ha detto...

Cara Giulia, hai tutta la mia solidarietà. Noto tra le risposte ancora il vecchio retaggio sessista: non avresti dovuto raccontare, perchè danneggi l'immagine. E ovviamente le molestie subite e la dignità della persona passano in secondo piano, non contano.
Bella la risposta della studentessa Giulia Presbiteri, la ragazza è libera perchè può studiare, come se essere costretti a svolgere una professione piuttosto che un'altra non sia una limitazione delle libertà e della volontà dell'indiviudo.

italxico ha detto...

gentile nadia, altri giornalisti con solide esperienze in iran come lei nonché studiosi della questione medio orientale stanno rispondendo qui e fuori in senso diamentralmente opposto a questo blog. qualcosa definitivamente non torna in questa testimomianza, probabilmente solo nella forma, probabilmente anche nel contenuto. in ogni caso le autrici di questo post dovrebbero affrontare e confrontarsi apertamente con questo tsunami di voci perché evidentemente hanno molto da guadagnare (ed imparare). saluti, michaël.

Anonimo ha detto...

Sei una povera ignorantella travestita da intellettuale! E' inutile invitarti a studiare, tanto alla gente come te lo studio non serve, visto che tutto quello che capite lo capite male! Ricordati solo una cosa; il paese con il più alto tasso di stupri in Europa è la Svezia! Proprio la stessa Svezia dove le donne hanno sempre studiato quello che volevano. Ovviamente questo non fa della Svezia un paese incivile. Però vedo dalla presentazione che sei stata negli USA a studiare; immagino che loro ti saranno apparsi civili! Come potrebbe non essere civile un popolo che brucia il culo sulla sedia elettrica alle persone e porta i parenti delle vittime ad assistere? O un popolo che vende armi come caramelle? O un popolo con il triste primato sul numero degli assassini seriali? Tu non sei solo incivile, tu sei incivilizzabile in quanto impossibilitata a capire gli usi di altre civiltà.

Chiara ha detto...

Dimenticavo, hai fatto benissimo a non andare dalla polizia.Quantomeno prima di andarci occorre informarsi ed essere prudenti, tanto in italia quanto all'estero.
Guarda gli esempi della donna egiziana a cui è stato sottratto il marito in questi giorni o dell'attivista arrestato ad Israele, che sicuramente non sono calzanti, ma rendono l'idea.

Unknown ha detto...

Complimenti per avere una punta di vista così debole...sono una donna iraniana k ha viaggiato a molte paese, mi dispiace che ho visto un articolo da parte una giornalista italiana cosi deludente...credo che dovresti chiedere scusa a tutti iraniani,specialmente a donne iraniane .

italxico ha detto...

cara masi, mi dispiace averti fatto leggere questo testo. per moltissime persone leggerlo è stato una delusione sia dal punto di vista umani che giornalistico. ma sono felice della tua risposta e dopo aver letto cosi tante testimonianze che raccontano di un altro Iran, credo anch'io che si tratta di un racconto a dir poco parziale, quindi in qualche misura disonesto. capisco la tua rabbia e la tua necessità di sentire delle scuse da parte delle autrici per il resocconto cosi povero e denigrante sul tuo paese, ma sappi che a loro sono già piovute sufficienti critiche che spaziano dal buon senso alle opinioni fondate su vere esperienze di vita in iran, tali da cancellare ogni traccia di timori e odio nei vostri confronti. in molti e in molte sapremo goderci un giorno la scoperta del tuo paese!

Anonimo ha detto...

Per fare le gravi affermazioni delle due giulive e ridanciane vispe terese ci vogliono prove. Le prove non ci sono: con licenza letteraria/giornalistica hanno messo insieme (basandosi forse su qualche sentito dire) una sexual soap opera mascherata da messaggio femminista a beneficio dei presunti poveri ingenui sprovveduti "provincialotti" che non possono permettersi esotiche vacanze pensando che se la sarebbero bevuta. Un insulto anche per i loro sfortunati lettori

Blumentritt ha detto...

Ah ah ah questa proprio mancava: e' arrivato il furbo di turno che chiede le prove alle due malcapitate. Cosa dovrebbero fare secondo te, andare dalla polizia scientifica e farsi prendere un kit di impronte digitali dal sedere e poi diramarle all'interpol?

RED TURTLE ha detto...

BAH, evidentemente le due ragazze, pittosto belle, avevano dei vestiti molto appariscenti e dei pseudo-chador che hanno richiamato l'attenzione di qualche demente che non manca in nessun paese, purtroppo.
Quel che vorrei ricordare e che in Iran sono presenti CHIESE CRISTIANE e SINAGOGHE che in altri paesi (Egitto e Arabia Saudita) vengono bruciate oppure chiuse o addirittura mai aperte.
Durante la guerra del Golfo, l'Iraq lancio' più di 200 missili Exocet contro petroliere e piattaforme petrolifere iraniane.
L'incrociatore Vincennes della Us-Navy abbatte un aereo passeggeri iraniano.
Volente o nolente, l'Iran e il custode di un patrimonio culturale immenso, che include città dell'antica Persia, ellenistiche,
Arabe, grandi moschee, edifici della cultura Baluchi, ecc.
Questa cultura si riflette in una certa tolleranza, ad esempio c'e un deputato ebreo all'assemblea nazionale.
Ora purtroppo l'Iran ha dato sostegno a organizzazioni che qualcuno definisce terroristiche, come Hamas e Hezbollah,
Che hanno dato moltissimo filo da torcere a USA e Israele.

Questo non viene perdonato. E soprattutto non viene perdonato che la fine dell'embargo contro l'Iran abbia portato il
Petrolio a 40$ il barile.
Dunque si prepara un nuovo 9.11 ... Forse per il 23 Settembre 2015?

Unknown ha detto...

Penso intendesse riferirsi al monopolio israeliano in zona

Unknown ha detto...

Prima di parlare di censura occorre avere la decenza di riconoscere i propri limiti

Anonimo ha detto...

Prove: Inserviente moschea (apparentemente sapevano chi era) con pene scodinzolante “passeggiando davanti a noi affinché possiamo vederlo”. “a 5 metri dalla biglietteria” (incredibilmente deserta): click smartphone?, masturbatore ciclomororizzato, ostinato a non andarsene: click smartphone? Dice niente?
Se gli scatti li hanno, sommersi nella montagna di selfies, che li mostrino. Tanto con quello che si vede oggi pene più, pene meno mica ci si scandalizza.

Anonimo ha detto...

Carissima Innocenzi, la ringrazio perchè avevo dei dubbi e lei me li ha tolti. Non riuscivo ad inquadrarla all'interno dei nostri mass media ma, grazie al suo "reportage", ho trovato la luce. Lei è una raccomandata che fa servizi al servizio del potere (lo chiami come vuole, sionista, occidentalista, pro USA-Israele, ecc). Soggetti come lei non devono andare in Iran ma in Israele o USA, così può magnificare queste due splendide demokrazie da sempre sotto attacco da parte di tutti i cattivoni del mondo. Se un giorno cambierà il vento le assicuro il mio massimo impegno nel trovarle un posto da bidella (così può magnificare la super legge del suo amico Renzi)
Al prossimo suo articolo (le suggerisco la Russia, la Corea del Nord o il sempreverde Venezuela)

Anonimo ha detto...

Articolo noioso, superficiale, scritto con i piedi...anzi con il di dietro.
Sembra un tema, fatto in seconda media, quando la prof., al ritorno dalle ferie estive, chiede: "Descrivete come avete trascorso le vacanze estive".
E qualcuno, fortunato, che è andato all'estero, si dilunga in banalità che, a 12 anni sono ancora permesse.
Mi chiedo.
Ma la detta Giulia Innocenti quali santi in paradiso ha, per poter lavorare e dirigere trasmissioni tutte per sé, in reti così importanti?
Boh, mistero.
Non è che la tanto da lei nominata ed amata liberazione della donna nel nostro paese valga tanto, visto che, in giro, di giornaliste preparate e brave ce n'è a bizzeffe che fanno tanto di gavetta...cosa che dubito lei abbia fatto, vista l'ignoranza e la presunzione di cui è inzuppata.

Luca ha detto...

Che magnifico posto l'Italia, luogo di illuminate menti in cui una donna, nel terzo millennio, deve ancora giustificarsi per avere subito delle molestie. Quasi fosse colpa sua. Fra l'altro questo è il blog della signora Innocenzi, mica la terza pagina di un quotidiano nazionale. Se scrivesse anche omettendo le virgole non dovrebbe importare. Leggere di persone che mettono in dubbio la veridicità del racconto è vergognoso. Per i persiani che si sentono crucciati e offesi, la signora Innocenzi è nota alle cronache anche per servizi non benevoli nel confronto del proprio paese di appartenenza. Quindi smettiamola con questa stupidaggine del "racconto neocolonialista".

Anonimo ha detto...

Che figura barbina che ha fatto signora Innocenzi con questo post!
Dall'articolo traspare solo una ragazza viziata che ha scelto il posto sbagliato per trascorrere le proprie vacanze.
Singolare anche il fatto che quasi tutti i commenti che sono daccordo con lei siano a sfondo razzista.
Come si dice nella sua città natale, che cosa ha in testa signora Innocenzi? I ravanelli?

Anonimo ha detto...

Davvero complimenti, si legge l'amore e la passione che provi x le materie di studio che stai affrontando. Dovrebbero esserci in giro più persone come te ad occuparsi di certe tematiche

Marco Fornaro ha detto...

Scusate, leggo molte critiche alla Innocenzi ma fino a prova contraria, se una va in un paese, viene ripetutamente molestata nel giro di una settimana, quando torna a casa avrà alemo il diritto di scrivere nel SUO blog le SUE impressioni del viaggio comprese le molestie??? …francamente credo che “relativismo culturale” non possa significare la censura di impressioni

Anonimo ha detto...

Il fatto é che leggendo le sue "impressioni" io ho l'impressione che siano tutte balle. Posso?

Annalaura ha detto...

Siamo tornate ieri dall'Iran. Un viaggio stupendo che mi rimarrà nel cuore. Una scoperta quotidiana di cose belle. La gente e'cordiale, accogliente e la temperatura sopportabile. Siamo quattro amiche. E nel gruppo c'era anche una bella ragazzo di 20 anni. Siamo andate perfino a Qom. Citta estremista. Non abbiamo avuto alcun tipo di problemi. Malgrado fossimo quattro donne. Ci siamo semplicemente adeguate alle loro regole. Avevamo la guida e l'autista. Non ho mai incrociato lo sguardo di un uomo e tanto meno ricevuto sgarbati o maliziosi gesti. Ma siamo andati nello stesso posto?? Credo che ci tornerò e credetemi talvolta ho più paura a Napoli dove vivo ed a Milano dove vado per lavoro. Poi mi chiedo perché non vi siete rivolte alla polizia?? Annalaura de Fusco

Anonimo ha detto...

Giulia Presbitero..che dire? mi dispiace che la giornalista sia quell'altra (della quale ignoravo l'esistenza fino a quando non sono incappata in questo "brillante" reportage).Quanto ha scritto è decisamente prova di una preparazione universitaria e umana brillante e critica, vorrei aver trovato parole simili alle sue per manifestare il mio sdegno nei confronti di un articolo tanto superficiale, eurocentrico e mediocre.

Blumentritt ha detto...

Manca solo che intervenga Antonio Caracciolo, assistente universitario filonazista e pluriinquisito dalla magistratura per antisemitismo, per dire che la povera Innocenzi e' un troll sionista. Ma forse e' gia' intervenuto come anonimo.

Anonimo ha detto...

l'inserviente della moschea di Isfahan l'abbiamo conosciuto anche noi e lo conoscono tutti li...è un poveretto che ha evidenti problemi mentali e lo si capisce subito da come ti riceve perchè ripete in loop sempre le stesse tre frasi in inglese: how are you, where are you from e "denciu" anzichè Thank You

Anonimo ha detto...

Ho visitato l'Iran l'anno scorso per 15 giorni e lo ritengo uno dei viaggi (o forse il più) più intensi e belli della mia vita. Li ho conosciuto persone di ogni età e condizione sociale ma tutte estremamente rispettose, educate, sorridenti, disponibili e con tanta voglia di farmi sentire a casa di aiutarmi. In Iran ho ballato, riso, scherzato con le persone del posto (uomini e donne), ho ascoltato musica rock, ho coltivato delle amicizie che ancora oggi, a distanza di un anno sento regolarmente. Ho girato per i bazar senza mai essere sfiorata, ho mangiato del cibo ottimo, visitato posti di una bellezza sorprendente e MAI in tutto il mio viaggio mi sono sentita in pericolo. L'Iran è un paese purtroppo ricco di contraddizioni e fa male sapere che due donne abbiano collezionato purtroppo tante esperienze negative (come purtroppo capita in tanti altri paesi che tu immagino abbia visitato), ma questo non toglie bellezza ai suoi luoghi, la gentilezza e la cultura del suo popolo, la grandezza della sua storia.
A fine viaggio, in aeroporto, ho pianto per la tristezza di dover abbandonare così presto l'Iran, i suoi luoghi incantati e i miei nuovi amici e sull'aereo non mi sono tolta il velo, ma l'ho lasciato sino a Instanbul...forse perché mi volevo ancora sentire in Iran. Questo è stato il mio Iran....e spero di tornarci presto.

marinella ha detto...

1
Il problema di fondo è che Giulia Innocenzi ha traslato una sua esperienza personale, unica e dunque particolare, in universale. Poichè il particolare non può mai assurgere ad universale, le sarebbe bastato scrivere: "la mia personale esperienza in Iran è stata pessima, condita da violenze sessuali d'ogni tipo e frustrante. Quindi non sono riuscita a godermi una nazione, un popolo e una cultura tanto belli ed ancestrali a causa di tutto ciò che mi è accaduto in queste due settimane. Spero di poterci ritornare al più presto per poter smentire questa terribile esperienza e scoprire finalmente una meravigliosa civiltà". In questo modo l'esperienza personale rimane particolare, non si universalizza e non si generalizza la violenza di un caso singolo a tutto un popolo e non si rischia di scadere in discorsi superficiali e forse con un sottofondo razzista. Dunque il suo più grande errore è quello di aver generalizzato un suo personale avvenimento. Ma non è facile non farlo. Almeno non c'è riuscita Giulia Innocenzi.
Inoltre, a seguito della querelle sul post e i relativi commenti, a nessuna delle critiche mosse(anche molto ben argomentate, come quella lucida e precisa di Giulia Presbitero) viene mai data risposta, mai una replica fondata e puntuale, mai una nota a margine chiarificatrice.
In sintesi, alla blogger vengono mosse:
1) critiche e richiami al reportage in sè, alla sua struttura semantica, alla proprietà di linguaggio e articolazione del testo scritto - risposte mai pervenute
2)note e commenti ad importanti errori comportamentali compiuti in viaggio come il non aver voluto avvisare la polizia, in un Paese dove la polizia si spende all'inverosimile per gli stranieri, dimostrando di non essere (nessuna delle due viaggiatrici) preparate nello specifico o almeno ignorare tale fondamentale dettaglio - risposte mai pervenuta
3)atteggiamento (dedotto dal testo scritto, senza necessità di una laurea in ermeneutica filosofica) e modo di porsi verso l'alterità in questione giudicante, eurocentrico, neocolonialista e didattico: la donna bianca libera e autodeterminata del primo mondo che guarda con pietà e sufficienza alle donne velate, povere, sfruttate e mero oggetto pansessuale degli uomini indigeni,con la speranza che queste possano presto liberarsi e spiccare il volo nel mondo - risposte mai pervenute.

marinella ha detto...

2
A tali specifiche e puntuali critiche la Innocenzi solo risponde le primissime ore, "sono stata violata!". Sempre, come un mantra. Il tuo articolo era davvero scritto male. Sono stata violata! Hai generalizzato una tua esperienza offendendo così un intero popolo. Ma io sono stata violata! Forse non eri preparata davvero all'altro-da-te se scrivi queste cose qui... Ma non lo capite io sono stata violata!
Da ciò se ne deduce che la Innocenzi ritenga inconsciamente, o fors'anche consciamente, che l'aver subito violenza è di per sè una esperienza così totalizzante, definitiva e onnicomprensiva che la esautora da qualsivoglia critica o commento. Tutto scompare. Sintassi, proprietà di linguaggio, eurocentrismo, impreparazione specifica. Tutto si annulla. E' quindi assolutamente inutile continuare a muoverle, queste critiche, riscriverle, riproporle altrove. Non ci sarà mai risposta. Perchè essa è vittima di violenza, dunque incriticabile.
Nessuno al mondo penserebbe mai di negare il gender gap index, i rapporti di amnesty international, del consiglio dei diritti umani dell'ONU, i tassi di esecuzione, la "verità dei fatti" e la cronaca dei dati. Mai. Nessuno. Nemmeno un arabista, un iraninista, un iraniano, un mussulmano, un quatarino, un giornalista, una studentessa di scienze politiche.
Tanti però, potrebbero molto narrare di vicino e medio oriente islamico. Potrebbero narrare di femminismo islamico e femminismo iraniano (http://www.feministschool.com/english/). Di umanizzazione dell'altro (http://www.humansofnewyork.com/ ora in iran). O di quanto le donne velate siano forti e autodeterminate (http://www.internazionale.it/video/2015/07/15/il-mio-velo-e-femminista).

Di cretini, violenti, sessisti e machisti ne è pieno il mondo.
Lottiamo sempre, ma non generalizziamo mai.

Chiara L ha detto...
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Livius ha detto...

Il leggere tutto ciò è veramente straziante; non oso immaginare come sia viverci. Ogni posto è paese e i fatti qui descritti accadono, seppur in modo più blando, anche in Italia. Ma il vero problema non è dove accadano queste cose, il vero problema è questi fatti accadano ancora. Spero che questo tuo post smuova un po le acque e faccia si che fatti simili siano adeguatamente puniti.
Complimenti Giulia per aver denunciato queste violenze.
Con stima, Livius.

Ars ha detto...

Peggio che brutto, articolo STOMACHEVOLE.

Anonimo ha detto...

Sarà anche un paese bellissimo ma le violenze (ed i tentativi di violenza) vanno denunciati ovunque accadano. Mi fanno schifo quelli che si risentono per questo.
Brava Giulia, mi spiace molto per le disavventure e per gli insulti che stai ricevendo
Mari

Chiara L ha detto...
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Anonimo ha detto...

Questa esperienza non mi stupisce affatto. Purtroppo nei paesi islamici viaggiare da sola ha come conseguenza tutto cio'. Puo' accadere anche in altri paesi e' vero ma, la probabilita' e' mooolto piu' bassa. Dico questo avendo avuto un compagno iraniano per tanti anni e molti amici iraniani, fuggiti dal loro paese. Loro mi hanno trasmesso l'amore per questo paese e mi hanno descritto le sue contraddizioni, la sua schiavitu'...non e' un popolo islamico e mai lo sara'...Sono obbligati e psicologicamente schiavi del sistema. Dove non c'e' liberta' e dove non si puo' essere se stessi sia ha una visione distorta dei fatti. Si arriva ad accettare e giustificare un modo di fare che in un altro paese sarebbe 'inconcepibile' e 'punibile'. Detto cio' confido nella rivoluzione tranquilla iraniana e spero che un giorno questo meraviglioso popolo torni a essere quello che era tanti anni fa, se lo merita. Spero che Giulia e la sua amica torneranno in Iran scoprendo anche altre sfaccetature.

Anonimo ha detto...

I commentatori hanno dimostrato che Italia ed Iran non sono poi tanto diversi.. Mi pare che gli stessi contestatori, con i loro insulti sessisti abbiano fatto chiaramente capire che vorrebbero potersi comportare allo stesso modo ma, purtroppo, da noi sarebbero (forse) perseguiti..
Mi vergogno, come uomo, per i loro commenti..

Chiara L ha detto...

Non c'è molto da relativizzare su una palpata di culo. Una, due o cento che siano.
E non è colpa di due turiste, ma di chi palpa... È di una semplicità estrema.
Se l'autrice non ha pretese di enciclopedicità con un post personale, si pone semplicemente di fronte alle sensazioni personali e le comunica, punto.
In centro a Tunisi succede la stessa cosa. Palpate, a volte a seno e sedere, gente che insegue, che insiste, a cui bisogna ringhiare "chiamo la polizia" per vederla dileguarsi. A volte è più sottile, affermazioni ambigue e così via.
Ma rivolgersi alla polizia è utile. In Tunisia sono pronti a fare estorsione pur di ingraziarsi un(')occidentale... Il che pone altri problemi etici.
Il fatto è quello, punto. E che succeda in Italia non è una scusante né è pertinente.
Il resto del post è un po' superficiale, e concordo sul fatto che non si possa generalizzare e giudicare una nazione così semplicemente. Ci sono differenze e lotte culturali che spesso si esplicano anche in quelle palpate di culo. Ma, in fondo, di questo aspetto, ecchissenefrega. Io donna capisco, mi palpi il culo e posso relativizzare, ma ciò non toglie che dia fastidio. E sicuramente non è la sola a pensarlo, qualche donna iraniana ci sarà, pare di capire, a condividere il pensiero. Personalmente difendo il diritto e la libertà di dire cosa succede per le strade per un turista occidentale in un paese del genere. Altrimenti si finisce a fare apologia senza manco accorgersene...

Danny ha detto...

Ciao Giulia, purtroppo ho letto questo tuo articolo perche' link di un altro articolo molto meno edificante, quello riguardante gli insulti (a tuo dire) sessisti che ti sono stati rivolti. Premesso che non credo che dietro a questo sciacallaggio virtuale ci sia solo una mera discriminazione sessusale, quindi ero curiosa di capire da dove venisse questo odio di cui sei vittima. Il tuo articolo era indubbiamente interessante. L'ho letto con curiosita' e mi e' piaciuto il fatto che tu abbia scelto una vacanza cosi' originale. L'ingranaggio che stride, secondo me, si e' fatto sentire al momento delle foto. Foto bellissime che racccontano molto di piu' di quello che tu hai descritto nell'articolo, non solo dal punto di vista scenico, ma anche da quello delle emozioni. In due parole, sembra ve la siate anche passata bene. Percio', credo sia questo che dia fastidio. Il tuo personaggio e' contrastante: da un lato l'intellettuale curiososa,che sceglie viaggi che aprono la mente; dall'altro la ragazza (passami il termine) "viziata", che alla fine dell'articolo si lamenta per aver indossato il velo. Credo che questo dualismo di "stereotipi" ricorra spesso nelle cose che fai... e che sia un comodo perno per molte critiche (ovvero soddisfa sia chi odia gli intellettuali, sia chi odia le ragazze che sembra l'abbiano sempre avuta 'comoda' - e qui ti do ragione che un velo di sessismo c'e').

Anonimo ha detto...

Sono stata in Iran a febbraio. Tutto ciò che è stato detto di buono su questo paese è vero, specialmente sulla simpatia dei giovani che desiderano tanto comunicare con gli stranieri. A me non è successo nulla di spiacevole, ma ho scelto un viaggio organizzato e con guida; inoltre ho 66 anni. Da giovane in diversi paesi islamici ho conosciuto il fastidio delle molestie (del resto mi è capitato anche in Italia, anche se più raramente ). Non capisco perché si debba insultare la giornalista per quello che ha raccontato. Forse è stata imprudente e faceva meglio a rivolgersi alla polizia, ma questo è un rimprovero che le può fare sua madre, non un lettore.

Unknown ha detto...

Sono tristemente deluso e rammaricato. Avevo sperato che l'ultima generazione giornalistica santoriana avesse potuto sfornare finalmente gli eredi a cui avrebbero ceduto il testimone Iacona, Gabbanelli, Biagi e invece ci troviamo ancora una volta al pressapochismo D'Ursiano, Gilettiano e in questo articolo persino Signoriniano. Cara Giulia, sembra di leggere una via di mezzo tra Salvini e Signorini. In entrambi i casi un diminutivo che ridimensiona notevolmente la professionalità. Non si nasce "imparati" ma hai fatto capire che conoscere l'Iran realmente non ti interessa. La prossima volta fatti un viaggio Alpitour, non resterai delusa e non avverrà nessun inconveniente. Lo sai che mia nonna è sarda ed indossa il tipico velo noto come "su muccadore"?E' una donna cristiana che segue una tradizione cristiana. Nessun uomo al di là dei parenti più stretti l'ha vista senza, e da noi in centro Sardegna è normale. Il mio pensiero è densamente rappresentato da Giulia Presbitero, nel caso in cui non l'abbia ancora letto te ne copio una parte:

Un bel “grazie” da parte di tutti gli iraniani!
Ma ciò che mi ha fatto più arrabbiare del suo articolo è il paragrafo finale, perchè denota non solo superficialità nell’approcciare una cultura altra da sè, ma anche cecità di fronte alla realtà del proprio paese e insensibilità verso coloro che non condividono la sua posizione di privilegio. Quando la ragazzina in chador (altra precisazione necessaria: i chador non coprono MAI la faccia della donna, forse lei si confonde con il burqa) le dice che vorrebbe studiare scienze politiche ma che i suoi genitori non sono d’accordo, per cui studierà psicologia, lei commenta “Abbiamo cominciato a pensare a quante cose avrebbe potuto fare nella vita una donna brillante e curiosa come lei. Se solo fosse stata libera. Se solo avesse avuto il diritto di essere se stessa.”
Il diritto di essere libera? il diritto di essere se stessa? Ma lei crede davvero che basti questo perchè una donna brillante riesca ad avere successo nella vita? Forse lei non si rende conto che la sua condizione – quella di essere una giovanissima giornalista di successo che dirige trasmissioni per le più importanti emittenti nazionali e collabora con i più famosi giornalisti nazionali – è una posizione di privilegio più unica che rara nel nostro fantastico paese in cui le donne sono “libere e padrone di se stesse”! Non metto in dubbio che lei sia arrivata a questa posizione per merito della sua professionalità, ma metto assolutamente in discussione che il suo caso possa essere portato ad esempio per noi migliaia di studentesse di scienze politiche che dopo la laurea ci barcameniamo per anni ed anni tra stage non pagati, collaborazioni “volontaristiche” e infine finiamo a svolgere lavori che nulla centrano con le nostre aspirazioni, coi nostri studi o coi nostri interessi! I genitori di quella ragazza, forse, consci delle simili difficoltà in cui si trovano i giovani iraniani in un paese in cui il tasso di disoccupazione giovanile pare si aggiri intorno al 20%, magari privi di contatti o conoscenze nell’ambito di interesse di sua figlia, hanno semplicemente tentato di proteggerla da un probabile fallimento e di indirizzarla verso una carriera più sicura. Che ciò sia giusto o meno, cos’ha questo a che vedere con il maschilismo o l’oppressione della donna? Di oppressione si tratterebbe se alla ragazza fosse stato proibito di andare all’università per sposarsi e vivere reclusa in casa, invece chi è informato sa bene che le studentesse donne in Iran sono più del 60% nelle università del paese.
La mia lettera è già abbastanza lunga e non sono affatto sicura che lei troverà il tempo di leggerla (chissà quante ne riceve ogni giorno!), quindi meglio che mi fermi qui, anche se cose da dire ne avrei ancora molte.
Cordiali saluti,
Giulia Presbitero

Unknown ha detto...

Quando avvengono fatti del genere la risposta deve essere unica: la condanna. Successivamente facciamo tutte le nostre osservazioni, esponiamo le nostre esperienze,i nostri dubbi. Sul fatto che Giulia Innocenzi sia una giornalista famosa non cambia nulla sulla necessità della condanna. Quindi, solidarietà a Giulia e alla sua compagna di viaggio

Anonimo ha detto...

Ciao Giuglia, sappi che hai tutta la mia solidarietà e rispetto, non dubito che tutto quello che hai scritto a proposito del vostro viaggio in Iran sia accaduto, anzi, veramente non capisco perchè si debba insultare una persona per aver raccontato la sua sperienza in un determinato paese. Io sono spagnola e ho vissutto più di dieci anni in Oriente Medio e ho avuto la gran fortuna di fare un viaggio in Iran con un'altra amica,circa 8 anni fa, avevamo allora 30 anni. La mia sperienza è stata completamente diversa dalla vostra, noi ci siamo trovate non bene, ma benissimo, è vero che abbiamo incontrato tanti maschi per la strada che ci facevano sentire un po a disagio ma in generale abbiamo trovato gente meravigliosa, uomini e donne aperti, generosi e curiosi nei nostri confronti. Tutte le sperienze disgustose che avete provato, invece, io le ho subite proprio in Italia, a Roma per essere precisa: ricordo un uomo ci mostrò il suo pene sull'autobus che avevo preso a Termini insieme a mia sorella, le infinite volte che sono stata assalita da giovani e non mentre facevo una passeggiata da sola o cercavo di leggere un libro in uno dei tanti bei posti della capitale italiana, ricordo pure due uomini che si masturbavano, uno perfino lo fece all'uscita di un parco infantile mentre ero con il bambino che curavo a quel tempo,avevo poco più di 22 anni e ricordo tantissimi palpate al sedere, sguardi luridi e complimenti non richiesti. Insomma, ognuno ha le sue sperienze ed è giusto raccontarle senza pelli sulla lingua, senza paure. Dobbiamo anche denunziare. Hai fatto benissimo. Un abbraccio. Ana Isabel

Francesco Leggio ha detto...

Il pezzo è molto bello, l'unica cosa che volevo chiedere è: il fatto che la ragazzina quattordicenne non abbia partecipato alla cena è provatamente dovuto all'esigenza di "restare intatta, preservata per il suo futuro matrimonio" o magari si sentiva semplicemente a disagio al cospetto di uomini estranei alla famiglia?

Fabio Suzukilover ha detto...

Mi vergogno di essere un uomo dopo aver letto questo resoconto.per quel che può valere mi dispiace profondamente per le molestie che avete subito.mi rattrista soprattutto leggere che avete chiesto alla guida se stavate sbagliando qualcosa,come se una donna molestata possa essersela andata a cercare.dobbiamo ricordarci tutti,e ricordarlo a tutti i governi,che gli esseri umani sono tutti uguali,senza distinzione di sesso,razza o religione!

Azadeh ha detto...

Una castagna l'hai presa pure te però...la foto è palesemente di un Oshe Reshte non Gorme Zabzi

Bruna Marcantonio ha detto...

Carissima Giulia
mi dispiace molto per questa tua esperienza così traumatica. Della mia vacanza in Iran ricordo la grande cortesia e gentilezza delle donne ma soprattutto degli uomini. Ho avuto dei corteggiatori, veri gentiluomini di altri tempi. Probabilmente abbiamo frequentato posti diversi.

Anonimo ha detto...

Giornalismo da bambina viziata, egocentrica e megalomane.

Di baggianate superficiali ne ho lette purtroppo tante e questo suo blog (se così si può definire) è un eclatante esempio di superficialità, ignoranza ed incompetenza nel comprendere, capire ed empatizzare con un Paese diverso dal suo, il tutto scritto con lo stile di una scolaretta di terza media. Una valanga di critiche, pregiudizi e preconcetti dettate da una megalomania perniciosa per il giornalismo e l’opinione pubblica. Giornalismo, se di giornalismo si può parlare. L’ultima foto con la scritta ‘Finalmente libere dal velo sul nostro aereo verso casa’ riassume perfettamente il suo blog e ne denota la scarsa profondità. Io in Iran ci sono stato, ci ho vissuto da piccolo e ci sono ritornato in vacanza. Ma probabilmente mi sono ritrovato in un universo parallelo al suo e così pure tutti i viaggiatori che ho incontrato prima e dopo il viaggio e che, come me, hanno avuto la fortuna di incontrare un popolo gentile, ospitale e rispettoso. Ma proprio ce l’avevano con voi! Palpate al sedere, inseguimenti, mostra di peni, aggressioni fisiche e chi più ne ha più ne metta. Strano … di donne ‘occidentali’ che vivono o che hanno viaggiato, anche sole, in Iran ne ho conosciute tante e nessuna ma proprio nessuna ha avuto solo una parte dell’esperienze negative da lei elencate con dovizia di particolari. L’Iran non è il Paese per lei, ha un karma negativo, le consiglio una vacanza tutto compreso in un villaggio della Costa Smeralda. Stefano

italxico ha detto...
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italxico ha detto...

stefano, la sua è l'ennesima testimonianza opposta a quanto pubblicato in questo blog, ma non ha senso sottovalutare le tragiche esperienze vissute da Giulia Innocenzi perché il vero clamore - come lei stesso ha intuito - sta nella superficialità della condanna generalizzata verso un'intero popolo, avvalendosi di un copia/incolla dalle denuncie di amnesty international e onu per inasprire il tono. in ogni modo se lei pensava di aver letto il peggio che si potesse scrivere sull'accaduto, si legga la risposta della compagna di viaggio nel post successivo.

Anonimo ha detto...

Ma che ha la gente nella testa? E' così difficile credere che due donne siano molestate in Iran? Non sapete che la repressione, specie sessuale, porta a risultati come questi? E poi basta con queste ipocrisie: gli uomini sono animali e più sono repressi più sfogano i loro istinti su esseri indifesi... quello che c'è scritto sul blog non mi meraviglia affatto, mi meravigliano i commenti. Dagli uomini iraniani me l'aspetto perché si difendono, meno me lo aspetterei dalla sinistra italiana. O meglio, me lo aspetto, me lo aspetto... siamo diventati talmente lontani dalla realtà che ci fa schifo perfino chiamare le cose con il loro nome. Quando ero giovane cose simili succedevano anche a Roma. Perché eravamo anche noi repressi ed ignoranti (perché gli uomini che ti toccano il sedere, dovunque sia, sono ignoranti, siamo d'accordo almeno su questo? E guardate che non sto dicendo, come Giulia non ha detto che tutti gli uomini iraniani le hanno toccato il sedere, che tutti gli iraniani sono ignoranti, anzi) e potrei scrivere anche io un libro su quanto succedeva sugli autobus, per le strade di Roma, per non parlare dei paesi di campagna... adesso non sono più giovane e sarebbe interessante sapere dalle ragazze cosa succede, ma mi sembra comunque che la cosa, rispetto ai miei tempi, sia abbastanza migliorata. Questo non significa che non ci siano violenze, anzi, sembra che i femminicidi siano all'ordine del giorno, ma perlomeno la quotidianità non è infestata da continui fischi, esibizionismi e palpeggiamenti ad ogni angolo di strada. Posso immaginare quello che succede nei posti in cui le donne sono costrette a girare coperte dalla testa ai piedi. Tutta la mia solidarietà alla povera Giulia, che ha osato raccontare quello che le è successo, ed un incoraggiamento a continuare. A molti degli autori dei commenti invito a consultare un bravo psicologo che, a seconda dei casi: A. Lii curi nelle loro repressioni e deviazioni sessuali; B Li aiuti a prendere contatto con la realtà; C. Li aiuti a riconoscere quello che accade intorno a loro e a chiamarlo per nome; D. Li aiuti a riconoscere i propri limiti ed il proprio maschilismo; E. Li aiuti a togliere il velo che hanno non sulla testa ma davanti agli occhi.

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