2 ottobre 2009

Divieto di ridere

Che paese triste che siamo diventati. Dallo studio dell'Anci sulle ordinanze emesse dagli enti locali risulta infatti che i divieti più gettonati sono rivolti a:
  • bevande alcoliche: 17,1%;
  • vendita per alimenti e bevande: 14,7%;
  • decoro o disturbo della città: 11,6%; 
  • schiamazzi: 8,6%;
  • accattonaggio molesto: 7,9%.
Divieti, divieti, divieti, tutti rivolti a quella che potrebbe essere una bella serata fra amici, se si considera il vino (bevanda alcolica), la sua vendita, due risate (disturbo della città e schiamazzi), raccolta di amici un po' sbronzi (accattonaggio molesto). 
Sembra che i nostri sindaci "illuminati" proprio non vogliano mettersi in testa che il proibizionismo da sempre provoca l'effetto contrario a quello che si vorrebbe raggiungere. Un po' più di sana educazione e di presa di coscienza che il bene di tutti è anche il proprio e parte del problema è risolto.
E poi, ma perché volete toglierci il piacere di bersi una birra in piazza dopo una dura giornata di lavoro?



4 commenti:

andrea m. ha detto...

I nostri politicanti si concentrano su cose che in altri paesi neanche si sognerebbero di tirare in ballo.
Ci distraggono con queste "stupidate",quando il paese ha problemi enormi in tutti i suoi settori.
Purtroppo non siamo un paese come gli altri,siamo inclassificabili.

Andrea Carapellucci ha detto...

Ho appena fatto la tesi sulle ordinanze dei sindaci... in un anno di ricerca ne ho viste delle belle!

Andrea Carapellucci, Torino

clone.project ha detto...

E' noto che questi provvedimenti sono presi perché sono un comodo metodo per "far cassa" facendo inoltre "bella figura" con l'elettore medio (poniamo il calssico 40enne, lavoratore frustrato, con 2 figli piccoli) che ama vedere applicati provvedimenti repressivi che danno una qualche parvenza di ordine...
L'impegno dev'essere indirizzato ad informare e dare la possibilità alla "plebe" (oramai siamo ridotti a questi termini, lo status di "cittadino" è distante anni luce) di prendere coscienza della situazione politico-culturale penosa in cui ci troviamo.

clone.project ha detto...
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