12 giugno 2011

Che emozione, soprattutto questa volta

Non so voi, ma io ogni volta che vado a votare mi emoziono. Mi piace vedere la gente che si reca alla urne, con in mano il loro documento e certificato elettorale. Mi piace vedere come tutti noi ci dirigiamo nello stesso luogo per decidere, insieme, sullo stesso problema. Siamo tutti uguali, quando andiamo a votare: la mia scelta conta tanto quanto quella di chiunque altro. Non succede quasi mai che siamo tutti uguali, ma quando andiamo a votare sì.
E questa volta mi è piaciuto ancora di più vedere la gente che andava a votare perché quelli che si recavano in quel posto, con in mano il loro documento e il loro certificato elettorale, erano proprio convinti di quello che stavano facendo. E si sono dovuti cercare le informazioni da soli, e capire che se volevano dire di no dovevano votare sì, e poi non dovevano sbagliare il giorno, visto che qualcuno ci aveva provato, a farli votare di martedì. Ma loro erano lì comunque, e spediti entravano nelle loro urne, per mettere le loro croci.
Questa volta mi è proprio piaciuto votare, perché mi è sembrato come se un popolo avesse deciso che toccava a lui decidere, e che non era più disposto a mandare giù la pappa pronta come in precedenza.
Chissà che questa volta non sia l'inizio di un nuovo modo di andare a votare: più consapevole, magari, e quindi più libero.


11 commenti:

Marco ha detto...

Io ho amato vedere gente che metteva le schede nell'urla con questa faccia http://a2.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc6/247989_2055354778654_1088114423_32464375_4433352_n.jpg

Francesco ha detto...

Ciao, è un esercizio di democrazia che dovrebbe essere fatto più spesso. Bello il discorso che quando andiamo a votare siamo veramente tutti uguali: in effetti non accade quasi mai, purtroppo. Ovviamente, come suppongo pure tu, non intendiamo uguali alla comunista. In ogni caso, è piacevole vedere le persone che pensano con la propria testa: tanto più che non è un voto pro o contro Berlusconi e poi si può decidere di votare per un certo referendum, e di conseguenza di contribuire al quorum solo del referendum per cui si vota... Io ho votato in tutti.
Ciao e vedremo come va a finire!

Buona serata!
Francesco

Radicale ignoto ha detto...

E' sempre stato così anche per me, mi emoziono ogni volta anch'io.
Questa volta invece mi sono tenuto lontano dal seggio e non era emozione era vergogna.
VERGOGNA per la classe politica che vorrebbe essere alternativa a quella di governo e invece ha ingannato milioni di cittadini con dei referendum sull'acqua pubblica che riguardano anche altri servizi come ad esempio trasporto locale e raccolta dei rifiuti. Alzi la mano chi e' andato a votare e lo sapeva? Ormai siamo talmente abituati a farci fregare che non ce ne siamo neanche accorti.
VERGOGNA per i media e i para-giornalisti che se ne vanno in giro a fare disinformazione anche avendo a disposizione spazi e risorse preziose da utilizzare per informare.
Non me ne frega niente dei calcoli politici la Verità vale molto di più. Oggi e' un brutto giorno per la nostra democrazia ma ormai ci stiamo facendo l'abitudine.

francesco form ha detto...

ciao Giulia, siamo ad un passo dal quorum in condizioni precarie, con scarsissima informazione dal punto di vista qualitativo, esortazioni all'astensione, tentativi di boicottaggio di ogni genere!!! E' una grandissima dimostrazione di forza, eppoi votare al referendum significa davvero "ognuno conta uno" di grilliana memoria!!! complimenti per il blog, sei bravissima! Cordialmente
ilpicchioparlante.wordpress.com

Giulia Innocenzi ha detto...

@Radicale Ignoto: secondo me confondi la necessità di semplificare il messaggio politico (soprattutto con i media avversi che addirittura hanno sbagliato le date del voto - e non mi dire che lì erano delle sviste) con la mancanza di verità.

Anch'io sarei per l'ingresso del privato nella gestione dei servizi pubblici essenziali, ma non alle condizioni dettate dal decreto Ronchi. Proprio dopo la crisi economica vogliamo far salire le tariffe anche di 4 volte, com'è successo dove è stata "privatizzata" l'acqua?

Per questo dico no, e cioè sì (...), e sono incredula davanti a questo risveglio dei miei concittadini.

Radicale ignoto ha detto...

Vedi tu la chiami "semplificazione del messaggio politico" io la chiama per quello che è: PROPAGANDA sulla qualità della vita dei nostri concittadini. Punti di vista.

(da Wikipedia)
La PROPAGANDA è “l'attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifiche attitudini e azioni”; il "conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obbiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo".

Giangi ha detto...

Sincramente a me stupisce come l'affluenza sia "distribuita" in Italia.
Non vuole essere l'ennesima critica da bar o perenne insoddisfazione, ma credo che il dato sia degno di una qualche analisi. Mentre ci troviamo con lacune provincie dove il referendum è "passato", in altre siamo fermi al trenta per cento o poco più.
E' la "materia" che non interessa? come mai solo certe zone non sembrano interessate?
Sebbene la questione sia più tecnica di quanto si voglia o si sia voluto far passare, credo che il referendum debba essere letto come volontà di indirizzo delle scelte politiche.

Francesco ha detto...

@Radicale Ignoto.

Ciao, io lo sapevo eccome, devo ammettere però che la cosa che mi premeva di più era l'acqua.

Secondo me è proprio sbagliato il modo di privatizzare in Italia: basta vedere come e dove si è privatizzato per rendersene conto. Ok alle privatizzazioni, ma non così: se devono avvenire come in passato, allora è meglio il pubblico, il che è tutto dire! Il nostro acquedotto è un colabrodo... Il problema è grosso. Il problema è il solito: mancanza di controllo, corruzione enorme, nel pubblico e nel privato.

Comunque, l'acqua e il nucleare sono problemi molto spinosi: ho votato, ma non è stato facile scegliere, almeno per me; ho scelto ma con meno convinzione.


Ciao a tutti!
Francesco

Radicale ignoto ha detto...

@Francesco
Sei fortunato e molto preparato. Appartieni allo zero zero virgola che ne è stato informato o più probabilmente hai studiato a fondo il quesito.
Ma il punto è un altro. Milioni di persone in queste ore stanno azzerando la possibilità di rilevanti investimenti in infrastrutture idriche e l'introduzione di un minimo di concorrenza nei servizi locali. Lo fanno inconsapevolmente perchè chi è pagato per informare (canone RAI) se ne è fregato per mero calcolo politico (governo e opposizione). Oggi abbiamo autorizzato lo Stato a darci peggiori acquedotti, peggiori impianti di depurazione, peggiori servizi locali e non contenti coglieranno al volo l'occasione per metterci le mani nelle tasche grazie alla propaganda pagata sempre da noi grazie ai profitti dei partiti (oltre 1.6 miliardi di euro dal 1994 al 2008 per la rivista The Economist)
Evviva la democrazia!

Giangi ha detto...

Scusate, ma se la questione è così tecnica, quali potrebbero essere i quesiti referendari che possono essere posti all'attenzione generalizzata degli elettori?
L'informazione non solo è un diritto ma anche un dovere!
Semmai il problema è chi, tra i "sostenitori" del no, ha preferito suggerire di non andare a vptare piuttosto che impegnarsi in una campagna elettorale di informazione delle proprie convinzioni.
Il Ministro dell'Ambiente praticamente ha latitato. Cosa dobbiamo aspettarci?
O non si faceva il referendum o, se si aspettava che tutti fossero pienamente consapevoli di quello che stavano votando, non si dovrebbe più nè votare nè andare a votare.

frufru ha detto...

Ciao Giulia, mi è piaciuto molto quello che hai detto sul fatto che quando votiamo siamo davvero tutti alla pari e non c'è qualcuno che ha più potere decisionale di altri. Non avevo mai pensato a questo, ma l'immagine mi piace molto.
Spero vivamente che l'emozione che provo quando voto rimanga anche quando sarò più grande e avrò riempito tutta la tessera elettorale, spero che la mia emozione non vada via con l'abitudine.
Ciao, buona giornata!