29 settembre 2009

"Italia much more"... de che?

Mi fermano due turisti americani per strada.
"Sorry, do you speak English?"
"Yes"
Il viso dei due signori viene sfigurato da un sorriso che va da un orecchio all'altro. Sembra che abbia offerto loro un giro in Ferrari destinazione Marte.
Mi mostrano una cartina un po' sbilenca (o forse sono io che non so tanto orientarmi) e mi chiedono come si arriva alla metro Ottaviano. 
Glielo spiego, non è difficile, ma certo è un po' lontano. O meglio, è la più vicina dal punto in cui ci siamo incrociati, ma a Roma può trattarsi anche di chilometri di distanza.
Mentre li saluto e loro mi fanno "Ceao", felici come dei bambini sotto l'albero di Natale, penso al tragitto che dovranno affrontare, alle insidie che incontreranno, e allo stato di abbandono in cui si trovano.
Ministro Brambilla, ma anziché promuovere l'Italia con gli spot "Italia much more", che non dicono niente di più di quegli spot sulla Turchia o sulla Malesia che passa la Cnn e che ci costano la modica cifra di alcune decine di milioni di euro, perché non utilizza molto meno per delle modestissime mappe stradali? A Parigi sono presenti in e fuori da ogni stazione metro, e sono molto utili. 
Come dice il President, le bellezze del nostro Paese si promuovono da sole. Se continuiamo a vendere la nostra Italia, ma poi non facciamo niente per migliorarla, finisce che quel "much more" ce lo tirano dietro, seguito da "cazzate"...




2 commenti:

Anonimo ha detto...

e io ti delizio con un post sul tema che scrissi il 21 agosto sul mio blog: http://salvatoregrizzanti.blogspot.com/2009/08/turisti-poco-entusiasti.html

Ciao Giulia!

Anonimo ha detto...

beh.. a me sembra fatto bene... se (spero) è andato in onda su qualche TV all'estero bisogna sempre considerare il target a cui è destinato... Ha un buon montaggio, è dimnamico ed è facile da recepire...

Non vorrei che la sua fosse solo una critica fatta a priori su qualcosa fatto da un antagonista politico/socioculturale.