Gentile Direttore,
Immagino riceverà migliaia di lettere come la mia, ma non so come altro far arrivare il mio messaggio alla destra italiana. Le scrivo in risposta a tutte le persone (dal Presidente del Consiglio, ad alcuni Ministri e Parlamentari) che sostengono che la manifestazione delle donne di domenica 13, sia stata affollata di donne di sinistra. Io sono una donna, sono di destra, e c'ero. Ero in piazza Castello a Milano per manifestare. Le dirò di più, è stata la prima manifestazione della mia vita. Mai stata nemmeno a una manifestazione da liceale anche solo per farsi una "bigiata". Ho 28 anni, sono nata e cresciuta in una famiglia e in una città di destra e ne condivido i valori. Ho sempre ritenuto le manifestazioni poco utili, spesso strumentalizzate dai vertici di partiti e/o aziende, nonchè affollate di lavoratori e/o studenti più interessati a un giorno di "vacanza" che di protesta (credo che questo pensiero sia in linea con il pensiero di tanti esponenti di destra compreso l'on. Silvio Berlusconi).
Ma domenica volevo esserci. E il motivo che mi ha spinto a scendere in piazza è stato proprio il mio essere di destra e ormai trovarmi a pensare "la prossima volta voterò a sinistra". Io non voglio votare sinistra, voglio poter essere fiera dei valori in cui ho sempre creduto e che non sono quelli oggi promossi dal Presidente del Consiglio e da molti degli esponenti del suo partito. Sono delusa, arrabbiata e soprattutto non rappresentata da un Presidente che è accusato di prostituzione (non mi interessa se sia colpevole o no, l'accusa è sufficientemente grave) e molto altro; né voglio accettare di vivere in un paese dove vallette e veline vengono pagate (tanto) con i nostri soldi.
Ho lasciato l'Italia per la terza volta a settembre stanca e arrabbiata con un sistema che letteralmente "mi fa schifo". Non sto a raccontarle le "ingiustizie" viste, sentite e subite perché non credo abbia senso. Sono tornata a Bruxelles, e anche qui le risparmio i racconti raccolti dagli amici assistenti sui nostri vari MEPs (Members of the European Parliament).
Come la signorina Minetti sono laureata con 110 e lode (in Relazioni Internazionali) e sono di madre inglese. Il nostro Presidente intervenendo a L'Infedele ha sottolineato l'ottimo lavoro che la consigliera Minetti sta svolgendo in Consiglio Regionale. Non mi soffermo sulla bravura o meno della ragazza, mi chiedo solo perché a me come a tante altre ragazze questa possibilità non è stata data, né mai lo sarà in un modo limpido e trasparente. Domenica 13 Febbraio potevo scegliere di andare all'Assemblea costituente di Futuro e Libertà, e sentirmi parte di una nuova destra. Purtroppo la disillusione verso il "sistema Italia" (dalla politica all'economia, dalle politiche sociali all'istruzione) mi ha spinto verso una piazza piuttosto che verso l'ennesimo tentativo fatto dalle solite persone di creare qualcosa di nuovo (ormai non ci credo molto, e le vicende della famosa casa di Montecarlo mi fanno credere che sperare in una politica "pulita" sia impossibile).
Manuela Conconi, una delle tante donne di destra "manifestanti".
Che dite, riusciremo a unire le nostre rabbia, destra sinistra sopra sotto, per finalmente riprenderci in mano il sistema e riformarlo?
Penso che l'abbiamo delegato per troppo tempo e che sia ora di rimboccarci le maniche (citazione non voluta).
4 commenti:
Finalmente un opinione da qualcuno di destra e non filtrata da giornali o telepensieri..mi fa piacere leggere queste parole perchè non credevo e non volevo credere al fatto che quelle indignate sono solo le donne di sinistra o apartitiche..c'è una parte di donne che si cerca ancor più di nascondere e che deve dire la sua opinione, almeno per farla conoscere a chi magari non la pensa uguale, perchè alla fine, come ho letto in queste lettera, si scopre in realtà che ci si trova d'accordo..
Sono d'accordo con Helena. Aggiungo però che è triste leggere da una persona di 28 anni (110/110) considerazioni del tipo "...Ho sempre ritenuto le manifestazioni poco utili, spesso strumentalizzate...nonchè affollate di lavoratori e/o studenti più interessati a un giorno di "vacanza" che di protesta...". Non mi risulta che un giorno di sciopero sia esattamente un giorno di vacanza per un lavoratore; poi si rilegga un pò di storia recente, i valori di cui va fiera (e non serve esser di destra per andarvene) si sono ottenuti e difesi anche e soprattutto attraverso le manifestazioni. Infine, c'è chi non si è MAI sentito rappresentato da B., non solo da oggi.
Ciao, la lettera non mi stupisce: c'è ancora qualcuno che sa distinguere i fatti dalle opinioni, e i fatti fanno già riflettere.
mi piace!
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