Ritengo non sia degno di un paese civile costringere così tanti disabili a scendere in piazza per la loro stessa sopravvivenza.
Piazza chiusa, si intende, che non sia mai che troppe carrozzelle riescano ad avvicinarsi al palazzo dove i deputati discutono la manovra. Tanto i disabili, se innescano il freno alla carrozzella, possono stare benissimo in salita. E anche se sono tantissimi, centinaia, mai visti così tanti tutti insieme, sotto il sole e con un caldo da far paura, possono benissimo stare ammassati, tutti appiccicati; cosa vuoi che cambi, a loro.
E fortuna che è intervenuto Avvenire, denunciando l'innalzamento della soglia di disabilità dal 74 all'85% per l'assegno di invalidità e le "generalizzazioni fuorvianti" compiute dal governo sui falsi invalidi. Al governo interessa più un trafiletto di Avvenire che centinaia di disabili che evaporano sotto il sole, e c'è quindi da ringraziare il quotidiano della Cei se la norma è stata cancellata.
Chissà che succederà quando i manifestanti de L'Aquila arriveranno là dove sono già ammassati i disabili.
Che il palazzo dove si nascondono i deputati possa finalmente sgretolarsi per le urla e la rabbia dei manifestanti?
0 commenti:
Posta un commento