22 aprile 2011

E’ la sinistra che deve riformare l’articolo 1

Basta con questa retorica che la Costituzione non si tocca! E' la sinistra che dovrebbe proporne la modifica, partendo proprio dall'art. 1.
Lo scrivo oggi su Il Fatto quotidiano.


6 commenti:

Giangi ha detto...

Questa "mania" di riformare la Costituzione, mi sembra andar ben oltre la necessità di adeguare la nostra Carta al presente.
Siamo noi che vogliamo riformarla per renderla più adatta alla "bassezza" a cui siamo giunti.
Possibile che nessuno pensi innazitutto di applicarla realmente?
Giustizia, voto e uguglianza tra cittadini...basterebbe sviluppare questi punti, per rendersi conto che neppure l'attuale Costituzione è applicata.

Emilo ha detto...

Mi permetto di intervenire.
Giulia, hai visto i commenti sull'articolo pubblicato sul tuo blog per il fatto quotidiano?
La metà era un pacato "con questa classe politica è meglio evitare", l'altra metà erano come un po' meno pacete (la più cortese era "hai perso un'occasione per stare zitta").
Perchè questa reazione? tutti grandi amanti della costituzione? assolutamente no.
Quello che ha riscaldato gli animi è stato il tuo discorso sul mercato del lavoro, in particolare sui lavoratori troppo garantiti,
cosa di cui io sono d'accordissimo e che ha dato via a molti "dibattiti" tra me e altri utenti nei commenti del Fatto, in cui sono stato accusato di essere:
-uno sporco servo delle multinazionali
-un servo delle banche
-un ricco bocconiano (mai entrato in vita mia in bocconi e ricco no sono)
-un liberista austriaco che vuole devastare i poveri
-un ricco che vuole diventare ancoras più ricco
E questi sono i migliori.
Il punto è che la stragrande maggioranza del popolo di sinistra e, secondo me, la maggioranza del popolo italiano pensa che certi lavoratori non siano troppo garantiti, anzi forse troppo poco. Pensa che la soluzione per i precari è abolire i contratti flessibili, etc.
E da li non si schioderanno, mai.
Per questo sono pessimista sul futuro dell'italia, per questo ho rivalutato i lettori del fatto:
quando è uscito credevo (ingenuamente) che fossero un esempio della miglior società italiana, poi si sono accordo che sono ESATTAMENTE come i lettori di libero e del giornale. L'unica differenza è che invece che prendersela con giudici e immigrati e comunisti se la prendono con multinazionali e banche. Ma poi poco cambia.

socialista eretico ha detto...

qualche anno fa, il segretario del piccolo PSI , probabilmente per mancanza di poltrone, propose i voti per un'assemblea costituente.

visto che si parla sempre di costituzione vecchia, a questo punto non sarebbe male .
si fa una riforma complessiva e si sta bene per altri 50 anni.

personalmente però trovo tutta questa mania riformatrice abbastanza inutile.
non è la riforma dell' articolo 1 , quella ad essere necessaria.

in quanto al continuo accenno del mercato del lavoro, per età forse non ricorderai "gli imprenditori di se stessi" in cui ci si doveva trasformare con la flessibilità e che poi è diventata precarietà.
E' stata una durissima lezione che dice: prima si concedono aumenti del welfare e poi si tratta qualcosa sulle cessione dei diritti.
In molti tra i sostenitori del contratto unico, vorrebbero che prima i lavoratori diventassero tutti precari a vita e poi ci fosse qualche concessione per i collaboratori. Eh, no.... stavolta prima Montezemolo e soci mettono mano al portafogli e poi si tratta

Francesco ha detto...

Ciao Giulia,

La Legge Biagi è stata applicata solo in parte: Biagi non voleva i precari.

Io sono per la flessibilità, però bisognerebbe aumentare, e di molto, gli ammortizzatori sociali. Come è stata applicata la Legge Biagi? E' una generatrice di precari e basta.

Rispondendo a "EMILIO":

Se con questa crisi, e il comportamento di banche e multinazionali, tu non ce l'hai con loro, allora o sei ricco (dici di non esserlo) o vivi su un altro pianeta. Se sei un povero cristo, è ovvio essere contro queste banche e queste multinazionali. ça va sans dire...

Che dire ancora? A L'ultima parola.
Gli immigrati, a quanto mi risulta, producono il 10% circa del Pil. Hanno aperto moltissime attività: mostrare solo, come hanno fatto, che vanno ai mercati ortofrutticoli, è una boiata! Non fanno solo i lavori più umili... Quelli che, secondo alcuni, gli italiani giovani non vorrebbero più fare. E' vero, forse qualche italiano con la puzza sotto il naso ci sarà: pochi. Ma io, a fare certi lavori in certi posti, non ci vado: presente le condizioni di non sicurezza di certi cantieri e simili?... Morte garantita! Andateci voi, se volete!

Ciao!

stefano ha detto...

Ciao Giulia...
e certo che i pensieri di una testa pensante giovane....e per di più donna...quanto agitano. nello specifico credo che i problemi dell'italia non siano solo legati alla costituzione ma ad un insieme che da sempre ancorato a quanto realizzato e forse mai completamente compiuto nell'immediato dopoguerra, il nostro no è solo un paese per vecchi è un giovane paese di vecchi.....!

Emilio ha detto...

Rispondo a Francesco:
Esistono "gli operai"? "gli immigrati"? no, non si generalizza.
Allora perchè farlo con banche e multinazionali?
Poi, per le multinazionali: e che cambia da un azienda media? quando sale sopra i 100milioni di fatturato diventano tutti dei mostri? appena apre all'estero diventano mostri?
e se aprono all'estero senza crescere tanto?
Ma qui siamo nell'assurdo.
Tolto che chi commette illeciti deve andare in galera (ma questa crisi con le truffe nulla ha a che fare) poi è tutto un discorso di regolamentazione, incentivi e disincentivi.
Abbassi i tassi, dai incentivi a chi presta i soldi a clienti non molto affidabili, allenti determinate regole, è OVVIO che stai spingendo le banche (e non solo) a rischiare troppo!
Un banchiere cosi come un'imprenditore (piccolo o grande) o un artigiano, o un operaio fa una semplice cosa: cerca di far soldi. In un buon sistema questo non è male, anzi. Se però il sistema è perverso fa danno (e si è visto).

Non capisco invece che diamine c'entrino le multinazionali.... che colpa ha la toyota o la danone o la walt disney?