28 novembre 2009

Interesse collettivo, sans doute

Nel migliore dei mondi possibili l'ordine degli avvocati, come quello dei giornalisti, degli ingegneri, dei commercialisti, fra poco anche dei buttafuori (e potrei andare avanti occupando tutto il blog, quindi mi fermo), non dovrebbe esistere.
In Italia c'è, come ben sappiamo, e la maggioranza parlamentare decide di metterci mano. Ah, finalmente, un tentativo di ammodernare un po' una casta che non fa altro che allungare i tempi di una giustizia malconcia, altro che processo breve. Ci si può aspettare questo da una maggioranza che è dal 1994 che annuncia la rivoluzione liberale nel nostro Paese, giusto?
Mmm... A leggere la "riforma" dell'ordinamento forense adottata dalla Commissione giustizia del Senato, sembrerebbe tutto il contrario:
  • doppio test: oltre a quello per entrare nell'ordine, ora anche quello per fare il tirocinio (?!);
  • obbligo di ferquentare una scuola (un'altra), ovviamente agganciata con l'ordine e ovviamente a pagamento, durante il periodo di tirocinio;
  • obbligo per il tirocinante di lavorare solo per l'avvocato presso cui si svolge il tirocinio;
  • ripristino della tariffa minima.
Gli italiani non potevano chiedere nulla di meglio in questo periodo di crisi e di precariato infinito per i giovani: alziamo le tariffe degli avvocati e rendiamo l'iter per entrare nell'ordine un percorso a ostacoli concesso solo a chi ha alle spalle una solida famiglia dal medio borghese in su.
Un dubbio sorge spontaneo: non sarà che la provenienza e le caratteristiche dei parlamentari abbiano influito in una riforma di cui nessuno sentiva l'esigenza, se non gli avvocati che vogliono difendere il proprio orticello?
Andando a vedere i componenti delle due camere, infatti, gli over 50 rappresentano più del 40% dei parlamentari, e gli avvocati sono quasi un'armata, ben il 14% fra deputati e senatori.
Per stare certi che la riforma persegua ben altri interessi da quelli di chi l'ha voluta, il mio consiglio rivolto a quelli che sono nei pressi di Roma di farsi un giro alla manifestazione di oggi, indetta dall'Unione Giovani Avvocati Italiani, cui hanno aderito gli Studenti Coscioni.
Così, tanto per stare sicuri che siamo di fronte all'ennesima riforma perseguita nell'interesse collettivo, quello degli italiani.


4 commenti:

socialista eretico ha detto...

era nell'aria sta vergogna!!

sulla lotta agli albi professionali e contro i baroni universitari (ed arbitri vari) ,

i Radicali potrebbero fare battaglie contemporaneamente liberali e di massa !

Anonimo ha detto...

Perchè l'incompatibilità degli avvocati-parlamentari che continuano ad esercitare e legiferare, nello stesso momento, non è una vergogna?
Come mai quest'aspetto non è rilevato?
Sinceramente queste misure sono in "linea" con quello che, per la maggioranza, è "riforma della giustizia": un palliativo formale o formalistico

Rigitans' ha detto...

l'italia è corporativa per definizione, e mussolini lo sapeva bene, non a caso passò dalla sinistra nazionalista al fascismo di destra corporativista.

che dire, la maggioranza degli italiani deve tifare per l'eliminazione degli albi professionali, aprire le finestre e togliere aria stantia, spazio a chi vuole e chi lavora bene viene premiato, non è difficile.

ma il fatto è che da noi chi vuol lavorar bene è osteggiato, nemmeno gli si danno chance, invece hai spazio se hai conoscenze, amicizie o fai lo zerbino di turno.

e la lettera di celli su repubblica la dice lunga, e sinceramente sono stanco di vergognarmi di essere italiano

Anonimo ha detto...

io mi vergogno di chi, sbandierando l'italianità, non sa neppure cosa dice...non di essere italiano!