Però che La Repubblica sollevi la questione e informi i suoi lettori che dei 44 milioni di euro che i cittadini decidono di destinare allo Stato con l'otto per mille ben 29 vanno a chiese e luoghi di culto, è sempre una bella notizia.
Perché ormai è una notizia che si parli di queste cose.
17 novembre 2009
Bella (brutta) notizia
Per chi è avvezzo alle questioni che riguardano la laicità e la separazione fra Stato e Chiesa la notizia non è nuova, anzi, è tristemente nota.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
quando l ho letto non mi sembrava vero, che lo dicessero ovviamente.
anche il corriere ultimamente è migliorato, vediamo un po' se l'informazione inizia a capire il valore della democrazia contro quella del feudalesimo del terzo millennio
la Chiesa non è la chiesa dei contributi. Nè mi sembra - come ricordato in un altro post - una vittoria del laicismo non aver dedicato la Stazione Termini a Giovanni Paolo II. Sarebbe come dire che non è giusto dedicare una biblioteca a Peppino Impastato perchè uno non condivideva le idee o la "cultura" di Democrazia Proletaria. Sia Giovanni Paolo II sia Peppino Impastato meritano il rispetto per le idee, per le battaglie che hanno portato avanti, andando oltre il loro essere "meri" personaggi storici. Di Giovanni Paolo II si può contestare il teologo (comunque consiglio la lettura di Fides et ratio) ma non quello che da prete, da vescovo e in fine da papa ha fatto. Peppino Impastato rappresente invece, al di la del colore politico della sua impostazione, la coerenza quasi parossistica ai propri ideali.
Scandalo è scoprire come questi fondi sono spesi o impiegati, se si pensa a quanto ha dovuto lottare Don Puglisi per avere i fondi o i soldi per il suo centro parrocchiale a Brancaccio o all'opera di don Benzi o, un caso che in epoca di "problemi" di immigrazione, dovrebbe essere riscoperto: Don Di Liegro.
La denuncia è giusta, ma diamo tutta la notizia.
Posta un commento