10 novembre 2009

Solo tre parole...

L'arcivescovo Mariano Crociata, segretario generale della Cei:
E' già scomunicato chi commette atti criminali come mafiosi, camorristi e affiliati alla 'ndrangheta e non c'è quindi bisogno di ulteriori atti ufficiali della Chiesa.
C'è chi, almeno a parole (quanti battesimi e quanti funerali celebrati ai componenti della Sacra Famija...), mette dei paletti ai mafiosi.
Ogni tanto, in situazioni disperate, si accettano anche solo le parole.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

Belle parole ma non credo sufficienti. O, se non altro, lontane dall'effetto che fecero ed ebbero quelle pronunciate da Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi...ancora, a risentirle, uno quasi si spaventa. La scomunica formale perchè spetta solo a chi abortisce? In questo caso, una presa di posizione oltre che "dottrinaria" che rileva "una volta per tutte" che il mafioso è sempre fuori dalla Chiesa, ci vorrebbe anche una presa di posizione formale (la pronuncia di una vera e propria scomunica) di chi è riconosciuto colpevole di essere un mafioso. O forse è difficile "addittare" realmente qualcuno come mafioso e metterlo fuori dalla comunità cristiana?

Anonimo ha detto...

Giusto per ricordare...il link con l'anatema di Giovanni Paolo II


www.youtube.com/watch?v=7JdVWIFJU04

Roberto ha detto...

Sono d'accordo.
Non vorrei si trattasse di un modo velato di rendere l'impegno civile sotteso dalla responsabilità privata (di fronte al creatore).
Un pò troppo semplice, o no?
Ma magari ci sbagliamo. E a quello aggiungeranno anche questo.
Magari.

giacinto2000 ha detto...

Forse costui ci dovrebbe spiegare i rapporti criminali dello IOR, della COmpagnia delle Opere in odore di associazione mafiosa, dei conti segreti del Vaticano, insomma, un po' di spiegazioni ce le deve.