4 dicembre 2009

Una speranza, che ti costa?

Pino Cucci, ingegnere affetto da sclerosi multipla, dell'Ass. Luca Coscioni e del Pazienti impazienti cannabis, mi ha chiesto di pubblicare un invito rivolto a tutti noi, per sopperire alla mancanza di informazione, quella fatta dagli altri.
Conobbi Pino quando lo intervistai a Punto G, Red tv, sulle terapie del dolore. In Italia, anche in questo, siamo in fondo alle classifiche, as usual.
A Ferrara un angiologo, il dott. Zamboni, ha scoperto che sua moglie è malata di sclerosi. Inizia la sua indagine nel 1997 e scopre che ha le vene del collo occluse. Chiede ad un suo amico neurologo di inviargli dei malati di sclerosi multipla. In tutti trova le vene del collo occluse. Rileva in corrispondenza delle occlusioni dei depositi di ferro. Il ferro che si deposita vicino al cervello crea radicali liberi che sono dannosi per il cervello stesso.
Insieme al suo amico neurologo ottengono il permesso di sperimentare su 65 pazienti la terapia a base di stent nelle vene del paziente. I pazienti appena operati già si sentono meglio, non hanno la stanchezza cronica di noi malati, hanno più forza e i dolori si riducono drasticamente.
Ora a Buffalo stanno iniziando una sperimentazione su 1100 pazienti. In Canada pure, stessa cosa in Polonia e Giappone.
La notizia ha fatto il giro del mondo [web stories, prof. Zamboni], mentre in Italia sembra tutto fermo. Siamo preoccupati da altro.
Ti chiedo di far girare la notizia, per dare ai malati di sclerosi multipla come me il diritto alla speranza.



1 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè non in Italia?