8 gennaio 2010

30% we can

La Gelmini propone il tetto del 30% agli studenti stranieri nelle classi.
Sono d'accordo, è una norma che favorisce gli stranieri stessi, evitando loro ghetti marginalizzanti, favorendo l'integrazione e la didattica.
Non è la riforma del secolo, ma ormai ci siamo abituati ai piccoli ritocchi e alle pezze qui e lì.



8 commenti:

Anonimo ha detto...

Proponiamo anche l'integrazione al 30%...un limite di tolleranza al 30%...così completiamo l'opera.

Unknown ha detto...

Per una volta sono d'accordo con la Gelmini...

Anonimo ha detto...

Scusa ma come si può parlare di integrazione se si escludono le persone dall'educazione culturale del paese in cui si trovano? E quelli che sono comunque qui dove mandano i loro figli?

socialista eretico ha detto...

anche io d'accordo.ì
va da se che , laddove necessario, si dovrebbe prevedere alla creazione di nuovi istituti onde evitare lunghi tragitti agli studenti.

AndreaT ha detto...

La soluzione vera (ma che da noi sarebbe bollata di razzismo) sono le classi di inserimento come si fanno in svizzera, dove si insegna in maniera intensiva la lingua onde favorire/agevolare il successivo inserimento nelle classi "normali". Non essendo possibile in italia questa soluzione, per via di certi integralisti dell'egualitarismo forzato, rimane questa soluzione voluta dalla Gelmini. Piuttosto che niente, meglio piuttosto.

Anonimo ha detto...

Preferisco la tua soluzione, Andrea T, per una questione pratica: all'atto dell'iscrizsione in una classe, se dovessero giungere più domande rispetto la quota del "30%", come verrebbe scelto il bambino che frequenterà la scuola?

Unknown ha detto...

Anche per me è ok. Solo un dubbio. Qualora il tetto del 30% venga sforato, si garantirebbe a tutti l'istruzione? Se la matematica non è un opinione, si può fare solo aprendo nuove classi. Quindi nuovi insegnanti, maggiori fondi, ecc.

pitigrilli ha detto...

caro littlecaesar, il problema non sarebbe aprire nuove classi, bensì è l apercentuale di stranieri e italiani in certe parti d'italia: in alcune province o quartieri (per quanto ne so a milano di sicuro) i bambini stranieri sono di gran lunga più del 30% dei loro coetanei... conseguenza della proposta della gelmini, quindi, è che certi istituti si troveranno obbligati a rifiutare studenti stranieri per non sforare dal 30%.... cosa dorebero fare allora questi studenti (e le loro famiglie)? fare domanda in istituti dove 'c'è ancora posto' per gli stranieri, trovandosi (probabilmente) obbligati a lunghe trasferte per andare a scuola. (va da sè che è più probabile che è proprio la famiglia straniera quella per la quale perdere un'ora d lavoro per accompagnare i figli a scuola o pagare una babysitter per farlo sono variabili fondamentali e possibilmente gravose).
l'idea del 30%, di per sè, è buona, il problema non è nell'idea, ma nel sistema italiano, nel quale le idee vengono proposte (come cibo elettorale) e la distanza che intercorre tra queste e la loro realizzabilità non viene considerata. molti cose in italia sono allo sbando, e non è perchè le idee che ci stanno sono sbagliate!