28 gennaio 2010

Soli contro tutti

Non siamo un paese di eroi, e non penso ci debba essere richiesto.
Non vedo quindi il perché l'imprenditore sotto ricatto mafioso debba costretto a denunciare il suo estorsore, pena l'espulsione da Confindustria.
Certo, nel migliore dei mondi possibili ciò sarebbe addirittura scontato.
Ma non vi sembra che prima dovrebbe arrivare un po' di stato, così da sostituire in parte l'occupazione mafiosa di alcuni territori ad oggi abbandonati?
No, perché altrimenti questi giustamente-non-eroi oltre al danno devono subire la beffa: costretti a pagare, costretti a denunciare, costretti a soffrirne, soli, le conseguenze.
Mi sembra proprio che ci sia qualcosa che non va.


4 commenti:

Andrea ha detto...

In Sicilia probabilmente la Mafia fornisce più aiuti alle imprese che non Confindustria, anche se ad un costo forse leggermente più alto. Sinceramente, credo che agli imprenditori siciliani non possa fregare di meno, se vengono espulsi da Confindustria ma hanno qualche boss che li protegge. Concetto che, forse, lì ai piani alti di Roma a tutt'oggi sfugge.

Piero Signani ha detto...

Però Giulia senza l'aiuto della popolazione non si và da nessuna parte,la "ribellione popolare" alle mafie è l'unica via,poi ovviamente viene lo Stato deve agire parallelamente.

Anonimo ha detto...

Secondo lo studio "I costi dell'illegalità", fatto dalla Fondazione Rocco Chinnici, la forza dell'organizzazione mafiosa non deriva solo dalla sua struttura o potere intimidatorio ma anche dalla connivenza di soggetti che non appartengono all'organizzazione, dalla credibilità delle istituzioni pubbliche e delle norme adottate. In altre parole, il concorrere di questi fattori determina l'espandersi del fenomeno estorsivo-mafioso. Quindi o si agisce contemporaneamente oppure, alla fine, oppure ogni sforzo può considerarsi vano. Alla "regola" di Confindustria siciliana deve corrispondere quindi un altrettanto e forte impegno sotto il profilo della credibilità dell'istruzione e dei provvedimenti legislativi. Quindi la scelta non solo è condivisibile ma auspicabile anche in altre regioni. E' un passo, non bisogna tornare indietro.

Unknown ha detto...

L'ipocrisia maggiore comunque è sentir dire quella frase da una che nel 2008 ha patteggiato la sua bella cifretta per corruzione... il gruppo Marcegaglia è una parentesi piuttosto nera per Confindustria.