12 maggio 2010

Il destino di Stefano e l'attenuante di stato

Scarcerato Stefano Gullotta, il ragazzo massacrato di botte da un poliziotto e sbattuto in carcere dopo Roma-Inter.
Elio Vito:
[Risultano a suo carico] denunce e segnalazioni per rapina, lesioni personali e guida in stato di alterazione psicofisca per sostanze stupefacenti.
Ucciso Stefano Cucchi dopo un pestaggio in carcere e abbandono in ospedale.
Carlo Giovanardi:
Era in carcere perché era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perché era di 42 chili.
Ecco a voi due esempi di attenuanti di stato: se uno ha la fedina penale da lucidare, si merita pure le botte.
Badate bene: dalle stesse istituzioni che dovrebbero proteggerne l'incolumità, si intende.


1 commenti:

Anonimo ha detto...

ma credi veramente che un Giovanardi o un La Russa rappresentino sempre e comunque tutte le forze dell'ordine o, meglio, i rappresentanti delle forze dell'ordine?