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Rapporto
del centro studi Eurispes sui dati 2008 dell'Ocse:
Il salario medio netto di un italiano ammonta a poco più di 14.700€ (23^ posizione su 30)
= i lavoratori italiani incassano ogni anno retribuzioni pari al 17% in meno della media Ocse.
Secondo l'
Organizzazione internazionale del Lavoro:
Negli ultimi venti anni il valore degli stipendi degli italiani sarebbe diminuito di quasi il 13% rispetto al Pil, contro una flessione media pari all'8% nelle 19 economie più avanzate.
Al contrario, il cuneo fiscale per un lavoratore dal salario medio, single e senza figli arriva a pesare per il 46,5%
= Italia in 6^ posizione per prelievo fiscale e oneri previdenziali e assistenziali.
5 commenti:
e che siamo al 6 posto non sarebbe un problema ... se il pubblico funzionasse!!
io avanzarei anche un paio di aggiunte a quanto citi:
che le garanzie contrattuali sono diminuite e
che il costo di un bene considerato, a torto od a ragione, fondamentale quale la casa mi pare decisamente aumentato (almeno in città...poi la tragicommedia moderna vede le case in aree rurali-montane,non turistiche, in forte svalutazione) .
evidenzierei inoltre la diffusione di pericolose abitudini come il gioco d'azzardo e l'acquisto a credito.
Per questo problema molte persone danno la colpa all'euro. Ma non è che forse il problema è dovuto ad una classe politica non all'altezza? Il potere d'acquisto è diminuito anche "grazie" all'abolizione della scala mobile. Ringraziamo Bettino Craxi.
Se decidono a tavolino quali sono le aziende da foraggiare e drogano la domanda di beni inutili con denaro pubblico mi sembra un effetto scontato.
Come si può essere ben pagati per produrre cose che non hanno mercato?
@socialista eretico
tra le "pericolose abitudini" ci metterei anche la pornografia, il fumo, il consumo di alcolici, l'omosessualità e pratiche sessuali anormali... qui come in economia la tua concezione di mondo "liberale" fa acqua da tutte le parti...
@RADICALE IGNOTO:
ti consiglio di ripassare un po' meglio la differenza tra gusti sessuali, vizi e speculazioni economiche .
Ma di tutto questo nei programmi elettorali, sebbene riferiti alloe regionali, vi è qualche traccia?
Ci rendiamo conto che parlaimo di persone e non di realtà astratte?
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