18 febbraio 2010

E parla, parla, parla...

Carlo ha la mia età. E' uno studente universitario, si sta per laureare in cinema, televisione e produzione multimediale. Sulle sue informazioni personali di Facebook si può leggere che la sua musica preferita è rock e pop e che il suo libro preferito è 1984 di George Orwell. Nell'ultima informazione, "su di me", c'è scritto: "sono un ragazzo affetto da SLA2 - scelorosi laterale amiotrofica familiare".
Per questa malattia, che ha anche suo fratello Marco, da due anni Carlo non riusciva più a parlare. E da due anni era in fila, in attesa del puntatore oculare.
Cioè, per chi non avesse ben capito, da due anni Carlo non poteva più comunicare da solo, ma doveva sempre rifarsi a qualcun altro. Dalla quinta elementare, come lui stesso mi ha puntualizzato, ha smesso di articolare le parole.
Da neanche due mesi, invece, Carlo può parlare con il mondo intero, attraverso il movimento dei suoi occhi.
Carlo, festeggiamo con te, augurandoci che chi è nelle tue condizioni, non debba aspettare anni come te, per una fila, una di quelle beghe burocratiche che a noi può innervosirci alla posta o in questura.
A te, invece, non permetteva proprio di esprimere quel nervosismo.



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