8 febbraio 2010

Giustizia su ordinazione

Il ministro Alfano ha fatto il punto sullo stato attuale delle "riforme" della giustizia nel nostro Paese:
  • Legittimo impedimento (approvato alla Camera, ora al Senato):
    non è una legge ad personam, né pone Silvio Berlusconi al riparo dalla giustizia.
  • Immunità parlamentare (al momento al vaglio del governo - non dei parlamentari):
    l'espressione immunità è diventata un sinonimo di illegalità. Questa equazione va smontata.
  • Lodo Alfano bis:
    stiamo studiando l'approdo migliore. Non siamo dell'idea di improvvisare una soluzione.
  • Processo breve:
    non ha nessuna urgenza di essere approvato, però abbiamo intenzione di mantenere saldo il principio che i cittadini debbano sapere il momento in cui si è condannati o dichiarati innocenti.
  • Ddl Valentino, che mira a modificare la legislazione sull'uso dei pentiti:
    sono contrario a un intervento sulla legislazione in materia di pentiti oggi perchè rappresenterebbe un segnale di allentamento della tensione nel contrasto della criminalità organizzata, tensione che invece noi stiamo tenendo alta.

Che il processo breve, dal fine condivisibile ma dalle conseguenze e metodi devastanti, fosse solo lo spauracchio da sventagliare contro chi era reticente all'adozione di immunità e lodo Alfano? Guarda caso è stato calendarizzato il legittimo impedimento, con tanto di fax per costringere i parlamentari Pdl alla loro presenza, ma del processo breve non si sente più parlare, se non in lontananza, come reminder.
L'unica cosa certa è che degli interessi dei cittadini, manco l'ombra.


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