16 febbraio 2010

Siete donne... Oltre alle gambe nulla più

Silvio Berlusconi oggi ha presentato così le candidate alla Presidenza di Umbria, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana:
Abbiamo messo in campo un esercito di donne che sono gradevoli, brave e soprattutto donne.
Ma non vi sembra di assistere alla stessa scena di un paparino (e non ho detto papi!) che invita la figlioletta a sedersi sulle sue gambe per dirle: brava figlia mia, hai fatto tutti i compiti, ti sei comportata bene a scuola, quindi ti do un lecca-lecca?! [E vi ho proposto la scena più soft cui un comportamento del genere mi fa pensare].
Pensate che affermazioni di questo tipo potrebbero mai inverarsi con un Fitto, un Formigoni o un Galan?
Dopo le donnine utilizzate come merce di scambio per ottenere appalti (come sta emergendo dalle intercettazioni), dopo la battuta sugli sbarchi ("dall'Albania solo belle ragazze"), questa ennesima uscita riferita a donne impegnate in politica non può che farmi ritenere che la metà della popolazione italiana sia considerata dal Presidente del Consiglio come inferiore, pertanto sottorappresentata, titolare di meno diritti.
Perché le donne del Popolo della libertà non fanno sentire la loro voce? [Domanda retorica?]

P.S. Ma cosa significa, per una donna impegnata in politica, essere "soprattutto donna"?


9 commenti:

Max ha detto...

Perchè le donne del PDL amano sentirsi degli "oggetti". Loro non si ribelleranno mai a Berlusconi...

Phrine ha detto...

Parla quella che, per avere le donne in politica, vorrebbe l'introduzione delle quote rosa, ovvero le donne candidate solo perché donne....
Almeno la decenza di stare zitta...

Giulia Innocenzi ha detto...

Ho fatto la tesi sulle quote rose in triennale, mentre in specialistica ho fatto quella sulla partitocrazia, con approfondimento sulla democrazia interna dei partiti.

Con la democrazia interna dei partiti (in germania, ad esempio, stabilita per legge) e con leggi elettorali decenti, non c'è bisogno di quote rosa.

Raffaele Pizzari ha detto...

Berlusconi: "abbiamo messo in campo un esercito di donne gradevoli". Ecco dove sono finite quelle tolte dalla strada da Alemanno.

www.raffaelepizzari.com

Raffaele Pizzari ha detto...

Il PDL pubblicherà il curriculum vitae di ciascuna delle donne candidate alle regionali. Con un post su Twitter.

www.raffaelepizzari.com

socialista eretico ha detto...

due considerazioni:

1) bene Giulia. l'altra parte è venuta a risponderti sul blog quindi hai colpito nel segno!


2) male Giulia! vuoi le quote rosa? spero che tu voglia le quota anche laddove sono gli uomini ad essere minoranza (pensa all'insegnamento)... e pure ai ministeri/assessorati per le pari opportunità (quante campagne contro le malattie esclusivamente maschili hai visto?) ... eppure tra padri separati, bamboccioni, "maschi beta" i Radicali stanno perdendo un grande elettorato potenziale!

Unknown ha detto...

Cara Giulia, ho sentito personalmente Berlusconi, in campagna elettorale per le comunali a Verona, dire di Tosi: "Grezzo ma tremendamente efficace". Almeno delle candidate ha detto soltanto che sono donne. Poteva andare molto peggio.

Detto questo, credi che tu avresti avuto la stessa visibilità se la tua presenza fosse stata meno gradevole? Anche nel tuo caso l'essere "donna" è stato un vantaggio, ma nessuno se ne scandalizza.

Anonimo ha detto...

Una persona che vuole essere sempre il motore primo di cartesiana memoria di qualsiasi scelta della sua parte politica, cos'altro potevamo aspettarci che dicesse uno come lui?
Ogni volta che parla o qualcuno del PDl parla, in un confronto con un avversario, sembra di sentire - al di là dei contenuti - un venditore di enciclopedia porta a porta (non la trasmissione!!!!): tecnica per conquistare o non far "parlare"/capire il proprio interlocutore. Berlusconi ha presentato un prodotto della sua "macchina elettorale" non delle candidate. Questo anche per dire che non non sufficienti le quote rosa per tutelare le donne, ma bisogna cambiare la mentalità di chi fa politica su questo punto...altrimenti per quanto si possano approvare leggi perfette a tutela delle donne stesse, si continua a partecipare e vedere spettacoli come quelli imposti dalla strategia comunicativa di Berlusconi

Phrine ha detto...

Ribadisco, proponi le "quote rosa", dici che se ci fosse un sistema blablablablaGermania non servirebbero, poi scrivi: "Ma cosa significa, per una donna impegnata in politica, essere "soprattutto donna"?"

Il punto è che a me non frega nulla se è un uomo o una donna, quindi non mi frega nulla delle quote rosa o di sistemi che le renderebbero inutili per chissà quale strano meccanismo. In politica ci deve andare chi la sa fare, se poi il 100% sono uomini o 100% donne me ne frego. Non vedo nel sesso nessun motivo di preferenza, né vedo come necessità che ci sia un equilibrio nella partecipazione dei due sessi. Per me l'importante è che il politico sappia rappresentare le istanze dei cittadini, sia onesto e sappia decidere con buonsenso, poi del resto mi frega nulla. Essere donna o uomo non è un valore, e non è motivo per dare maggiore o minore valore ad una candidatura.
È l'eterna questione dell'egualitarismo ex-ante dei cosiddetti "liberali di destra" che finirono nel PLI verso l'egualitarismo ex-post dei cosiddetti "liberali di sinistra" che finirono un po' nei radicali e un po' nel PSI: per me la parità dei sessi non sta nell'avere il 50% di donne in politica, ma nel sapere che, se vogliono e sono meritevoli, possono farla come gli uomini.