28 febbraio 2010

Rivoluzione/2

Che anche i partiti siano chiamati a rispettare la legge?
Se il Pdl alla fine non potrà presentare la lista nella provincia di Roma, o meglio, se i vari appelli di questi piagnucoloni ora e arroganti prima si decreteranno in un nulla di fatto, potrò cominciare a pensare che viviamo in un paese normale.
Non so se sono pronta a un'idea così rivoluzionaria.



5 commenti:

socialista eretico ha detto...

provocazione:

i Radicali a Pisa ? ;-)

Anonimo ha detto...

Giulia, io non mi meraviglierei tanto del fatto che una volta tanto le regole vengano fatte rispettare anche per i partiti, ma rimarrei seriamente stupito se qualche giornalista o chiunque possa farlo chieda conto alla Polverini della sua affermazione secondo cui "la burocrazia non può limitare l'esercizio della democrazia"...fin quando ci sarà genete che la pensa così, l'assalto alle regole sarà l'effetto di una mentalità che non concepisce le regole se non quando siano a proprio favore o contro gli avversari.

Roberto ha detto...

E' imbarazzante.
Come si fa a ritenere pienamente valide delle elezioni in cui il maggior partito non è presente?
E d'altra parte come si fa a contravvenire alla legge, anche quando si tratta della più banale procedura?
Davvero sono imbarazzato, non è ironia.

Anonimo ha detto...

Può sembrare quasi assurdo, ma le percentuali di consenso nazionali non è automatico che corrispondano a quelle regionali.
Può sembrare sciocco, ma se un partito non ottiene i voti "sul campo" non può aprioristicamente eleggersi come forza di maggioranza.
Comunque sia, prima ancora di poter accedere alla competizione elettorale, bisogna rispettare le regole che ne disciplinano "il gioco", quindi sia PDl o PD non ci si dovrebbe indignare se - per un errore o per qualsiasi altro motivo - uno di questi partiti non è stato in grado di presentare le proprie liste. Tutto questo vuol dire forse che un partito che a livello nazionale è la maggioranza (relativa, non scordiamocelo), è per ciò stesso più importante di un partito che raggiunge, sempre a livello nazionale, l'uno o il due per cento?
Se accettiamo il ragionamento della Polverini, di fatto entriamo nella logica che "poichè ho l'investitura popolare nienete e nessuno mi deve "limitare" nella mia azione di governo".
Mi chiedo, in fine, quali sono allora le regole che devono essere rispettate? Perchè non aboliamo le regole e i partiti più piccoli, così evitiamo queste penose prese di posizione?

L'Esorciccio ha detto...

La vera domanda è: come si fa a dare credito a questa banda di incompetenti, che giocherellano con la legge a proprio uso e consumo e danno degli squadristi a coloro che le regole le rispettano?
Sembra il Sudan...