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24 maggio 2010

Mazzette al roast beef


Sarah Feguson che riceve una mazzetta da 500.000 sterline per fissare un appuntamento fra un imprenditore e l'ex marito Principe di Inghilterra mi ha molto colpita. Ho sempre preso la Gran Bretagna come esempio di quello che dovrebbe diventare l'Italia per senso civico e rispetto delle regole. Ci sono rimasta molto male.
Poi, però, vedendo il video (e forse per cercare di difendere il mio amato paese di riferimento) mi è sembrato di assistere al ribaltamento della situazione italiana: una poveraccia che non convincerebbe neanche il suo cane, che davanti alle 40.000 sterline si stropiccia gli occhi come se non potesse credere a quello che ha di fronte, e che vuole assicurarsi che il suo interlocutore abbia ben chiaro che suo marito "non prende neanche un penny. Mai".
Soltanto un coglione potrebbe credere che quella mazzetta possa servire effettivamente a qualcosa.
In Italia, ahinoi, la situazione è un po' diversa: certe volte quella mazzetta è l'unico modo con cui puoi ottenere l'appalto, quella commissione o l'accesso alle stanze che contano. Chi te le chiede è proprio chi conta. Se non gliela dai quell'appalto non ce l'hai.
Per intendersi: meglio Sarah o Claudio?
A voi la scelta.



16 aprile 2010

Averceli così

John Fitzgerald Kennedy:
Nelle elezioni del 1860, Abraham Lincoln disse che la questione era se la nostra nazione potesse esistere metà in schiavitù e metà in libertà. Nelle elezioni del 1960, con il mondo che abbiamo intorno a noi, la domanda è se il mondo possa esistere per metà in schiavitù e per metà in libertà. Se andrà quindi nella direzione della libertà, quella della strada che noi stiamo prendendo, o se andrà verso la schiavitù.
Io penso che dipenderà in gran parte da quello che faremo noi negli Stati Uniti, sul tipo di società che costruiremo, sul tipo di forza che saremo in grado di mantenere.

Nick Clegg:
Credo che come stiano le cose oggi non è come dovrebbero essere. Sentirete questa sera da questi signori che l'unica scelta che potete fare è fra due vecchi partiti che hanno governato per anni. Io sono qui per convincervi che c'è un'alternativa. Io penso che abbiamo una fantastica opportunità per fare le cose diversamente, per una volta. E se facessimo le cose diversamente, potremmo creare la società giusta che tutti vogliamo: un equo sistema fiscale, una scuola migliore, un'economia libera da avidi banchieri, e una politica aperta e decente. Questi sono i cambiamenti in cui credo. Non starei qui stasera se non credessi che tutti questi cambiamenti sono possibili. Non fatevi dire da nessuno che l'unica possibilità è la vecchia politica. Questa volta possiamo fare qualcosa di nuovo, di diverso. Questo è quello che i Liberaldemocratici hanno da offrire.



13 aprile 2010

Go Ellie!

La ragazza che potete ammirare sopra è una ventenne di nome Ellie Gerard.
Fa la blogger, e in suo post risalente a due anni fa aveva chiesto le dimissioni del premier Gordon Brown, perché:
il partito laburista ha fallito nel difendere i poveri e normali, anziché i super ricchi.
Come osa starsene a guardare mentre il nostro partito affonda. Non è lui che ci perde. Siamo noi.
Nessuno ha pensato di candidare Ellie, magari per farla stare zitta o per far finta di essere un partito veramente democratico e accogliente.
Le hanno però fatto introdurre Gordon Brown per il lancio del manifesto dei laburisti.
Anche senza una candidatura, ma forse per l'esistenza di un dibattito interno al partito e per un confronto con le critiche da lei presentate, ora la pensa così:
He’s the man to lead us through this and it’s game on!



8 aprile 2010

Labservative


Ecco a voi la campagna dei Labservative, un ibrido conservator-laburista creato dai liberaldemocratici, il terzo incomodo britannico che da qualche tempo è riuscito a rompere il bipartitismo d'Oltremanica.
Abbiamo avuto 65 anni per governare. Cosa volete che siano altri 5?
La campagna elettorale britannica promette bene in quanto a spunti per il rinnovamento di cui parlavamo ieri, e magari anche per i Radicali, che non fanno distinzioni fra Pd e Pdl quando c'è da denunciare il regime.


11 marzo 2010

Autocoscienza dell'elettore

Gordon Brown a La Repubblica di oggi:
Gli elettori devono chiedersi se vogliono un leader che dice quello che è necessario dire, non quello che alla gente piace sentire.
Ecco, raccogliamo la sollecitazione di Brown: per una volta tanto rivolgiamoci agli elettori, anziché a Berlusconi. Sono loro, infatti, che hanno il potere di decidere chi deve governare, e non viceversa.
Un concetto semplice semplice che ogni tanto non siamo in grado di recepire.



9 marzo 2010

Buttiamola (tutta) sul ridere.

Quello che vedete sopra è un manifesto ideato da mydavidcameron.com, creato appositamente per sfottere il leader Tory per la campagna elettorale. Vi farete grasse risate nel visitare il sito.

Sopra il video ufficiale della campagna elettorale del Pdl per le elezioni del 2008, che hanno registrato la vittoria di Silvio Berlusconi. E' stato creato con intenti seri.
Il brutto dell'Italia è proprio questo: ormai non si riesce più a distinguere il serio dal faceto.
Verrebbe da buttarla tutta sul ridere. Per non piangere, si intende.



26 gennaio 2010

I guardiani della "nazione"

Secondo la commissione francese che sta studiando il caso, il burqa offenderebbe "i valori nazionali".
Viene da chiedersi: i valori di una nazione sono precostituiti, sanciti una volta per tutte su una lapide, oppure vengono di volta in volta formati, modificati e discussi da chi ci vive in quella nazione?
Perché se così non fosse (seconda opzione), ogni nazione dovrebbe avere i suoi guardiani della rivoluzione. Ne gioverebbe sicuramente Ahmadinejad, che potrebbe esportare il suo modello sociale, inviando nei paesi occidentali i guardiani esemplari per corsi di formazione ai novelli nostrani.
Fortuna che c'è sempre la cara vecchia Gran Bretagna cui volgersi quando si è in stato confusionale.



22 dicembre 2009

Roba dell'altro mondo

E ancora una volta ci troviamo a volgere il nostro sguardo pieno di speranza Oltremanica.
Gordon Brown, David Cameron e Nick Clegg hanno stretto un accordo per dare vita ai primi dibattiti fra i candidati a Primo ministro che si terranno nel corso della campagna elettorale del prossimo anno fra i leader dei tre più importanti partiti britannici: i dibattiti dureranno 90 minuti ciascuno e si alterneranno su ITV e SKY, con il gran finale su BBC.
Ciò che balza agli occhi dell'italiota sottoscritta è che:
  • Cameron, ormai dato per certo come vincitore, ha deciso comunque di confrontarsi con gli altri candidati, aiutando di fatto il malconcio Brown. Che in Gran Bretagna sia più importante l'interesse degli elettori che dei candidati?
  • I Liberaldemocratici di Clegg vengono di fatto legittimati nella rosa dei partiti più importanti nel paese del bipartitismo per eccellenza. Clegg ha dichiarato: "Dopo un anno terribile per i politici a causa dello scandalo dei rimborsi, questi dibattiti sono un'opportunità per avvicinare nuovamente le persone alla politica".
  • Lo staff laburista che si occupa della campagna elettorale è stato mandato in missione negli Stati Uniti per parlare con produttori tv e con esperti del Partito democratico (ammerigano). Si dice che in quei giorni Pierluigi Bersani sarà a Gambettola alla fiera dell'insaccato.
  • Si pensa che i dibattiti saranno effettivamente seguiti. Cioè, questi dibattiti, che effettivamente saranno guardati da milioni di persone, dovranno sottostare a delle regole. Un po' come quello che succede da noi sotto elezioni, quando ci offrono quei pacchetti confezionati in stile tele Kabul, quando ascolti le proposte per il paese del Partito dei pensionati, anche detto il No euro (erano insieme, no?) e quando scopri che in Valle d'Aosta hanno un loro partito, che però alle europee sta insieme all'Italia dei Valori.
Insomma, roba dell'altro mondo. Ah no, è di questo.
Beh, non era in Gran Bretagna che hanno smesso di cercare i marziani? Forse perché si sono accorti che sono loro. O che siamo noi?