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28 luglio 2011

Unica regia al comando/2





26 luglio 2011

Unica regia al comando...

... E zero fantasia.




18 gennaio 2011

Il prezzo de Il Giornale


Come potrebbe partire la mia giornata senza dare un'occhiata alla prima pagina de Il Giornale, che offre quotidianamente un mondo all'incontrario?
Se la prima notizia di ieri era che il Presidente del Consiglio avesse una fidanzata, oggi è la procura che fa le orge. Cioè, una procura che indaga sulle orge altrui (ma non per annotarsi posizioni e qualità delle prestazioni, ma per verificare se vi sono prove che dimostrino il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, sia adulta che minorile), è una procura che fa le orge.
E poi guardate a lato: che le donne partecipanti alle "feste" siano delle opportuniste non vi è alcun dubbio. Ma l'immagine di Berlusconi che esce dalla lettura delle intercettazioni e quindi dei racconti di quelle feste è tutto fuorché generosa. Sembra piuttosto quella di uno che viene coglionato da tutti (pure da Fede e Mora!) e schifato dalle ragazze che infatti gli chiedono sempre di più.
Ma tutto ha un prezzo, ed evidentemente quelli del Giornale sono pagati molto bene.



10 gennaio 2011

Facciamoci furbi (per davvero)

Chiedere che Fini si dimetta da Presidente della Camera mi sembra obbligato se proveniente da una parte dello schieramento politico, ma non per forza condivisibile dallo spettro politico tutto.
Chiedere però che Fini durante i suoi appuntamenti pre-elettorali/partitici non usi l'auto blu e tutto ciò che i cittadini gli mettono a disposizione in qualità di Presidente della Camera, mi sembra doveroso da parte di noi cittadini, che facciamo fatica a considerare quelli (auto, autista, aereo, elicottero, etc.), come mezzi che paghiamo noi e che per questo dovremmo deciderne l'utilizzo. E anche perché 142.000€ l'anno di sola auto blu, soprattutto in tempo di crisi, non sono pochi.
Così, tanto per non avvalorare la tesi di quelli che gli chiedono le dimissioni da Presidente della Camera.


7 gennaio 2011

Impossibile da credersi, eh?

Attacco del Giornale a Avaaz.org.
Per alcuni risulta incomprensibile che ci siano dei cittadini che credono in (e finanziano) movimenti liberi che si battono per cambiare l'esistente.


4 giugno 2010

Se questo è giornalismo

Ammirate l'ultima opera d'arte di Marcello Veneziani: ritratto di Tremonti.
Mi astengo dal commentare, perché occorrerebbe abbassarsi al suo livello:
Mi piace vederlo quando fa soffrire Bondi, mi ricorda er Canaro quando chiudeva in gabbia le sue vittime e gli praticava dolorosi tagli. Mi esalta quando prende a calci Brunetta, realizzando il sogno di milioni di fannulloni.
[...]
Misogino è forse riduttivo, credo che Tremonti non sopporti nemmeno i bambini, ma ho forti dubbi anche sui vecchi e in genere sugli adulti. È insofferente verso il prossimo anche se si sforza di non darlo a vedere.
[...]
Se gli propongono una escort, Tremonti chiede quanti chilometri fa con un litro. Se lo invitano al compleanno di una ragazza, le manda una copia del suo libro La paura e la speranza, ma poi non si presenta al festino; in compenso le manda la visita fiscale. Se gli infilano una bella zoccola nel letto, ordina la derattizzazione. Se gli fanno ingurgitare con l'inganno una pillola di viagra, al più gli scompare la erre moscia.
[...]
Mi rendo conto che è riduttivo definire Tremonti semplicemente anti-italiano. Più giusto sarebbe definirlo disumano, e lo dico come un complimento. Il genere umano non è il suo genere preferito. Tremonti è un incrocio ben riuscito tra un elettrodomestico e un extraterrestre.
[...]
Standogli vicino ebbi l'impressione che usasse il baygon come brillantina per i capelli e il flit come deodorante. Non credo invece che Tremonti usi il dopobarba perché non mi pare che cresca la barba sul suo volto, al più si deposita un leggero pulviscolo, come sui display della tv e del computer.
[...]
Devo scusarmi infine con il ministro se ho messo in giro una scabrosa diceria anatomica su di lui, che sta circolando con incresciosa insistenza: nel corso di una cena insinuai che Tremonti al posto degli organi genitali avesse un euro. E che da bambino, invece, avesse la lira tra le gambe. Niente malizie, alludevo solo a un caso di deformazione professionale.
Che tocca fà per campà...


7 aprile 2010

Volontari per Il Giornale cercasi

Qualcuno dia delle notizie a Il Giornale. E' un appello sincero per il ripristino della loro dignità. Altrimenti dobbiamo beccarci robe di questo tipo:
Davvero un fulgido esempio di equilibrio giornalistico, se si considera che, puntualmente addestrata dai suoi «maestri», la giovane promessa d’imparzialità, Giulia Innocenzi, se ne sta proprio tra quel pubblico con il compito di organizzare fischi e lazzi all’indirizzo degli ospiti di centrodestra e applausi naturalmente per tutti gli «allineati».



8 dicembre 2009

Della serie: non c'abbiamo un c.o da scrivere

In questa Immacolata, per divergere un po' da mafia, razzismo nordista e finanziaria, cosa volere di meglio dalla pagina 10 de Il Giornale?
COM'E' DIFFICILE PORTARE A CENA GIULIA. Bolsena, provincia di Viterbo. In un ristorante di cucina tipica di questo paesino di 4mila anime dovrebbe aver avuto luogo, o avrà luogo, o sta avvenendo proprio adesso, una cena molto chiacchierata: quella tra la bionda «santorina» Giulia Innocenzi e Andrea Di Sorte, giovane coordinatore dei club della libertà. Il giallo sulla cena parte il 4 dicembre scorso, quando Di Sorte, ospite ad «Annozero» per presentare il «Sì-B Day», in una pausa dalle riprese avrebbe invitato la Innocenzi a cena nel suddetto ristorante, di proprietà della sua famiglia. Il giallo si intrica il giorno dopo, il 5, quando Pierre de Nolac scrive su ItaliaOggi che alcuni dei presenti in studio quella sera «giurano» che la Innocenzi dopo la trasmissione è andata a cena con Di Sorte. Dagospia il giorno dopo rilancia l’indiscrezione, e il giorno dopo ancora, e siamo al 7, la Innocenzi dal suo blog lascia intendere di non essere andata a cena con Di Sorte, ammettendo però che, nel caso, è sicura che «sarebbe di ottima compagnia». Che storia: più intricata di un editoriale di Travaglio.