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31 marzo 2010

6 Presidenti con le palle

Vogliamo fare un po' un quadro dei 6 neoeletti/riconfermati Presidenti delle regioni Pdl/Lega?
Dal Nord al Sud, ecco a voi la carrellata:

Roberto Cota, gladiatore della vita (quella nordica, si intende):
Sono per la difesa della vita e penso che la pillola abortiva debba essere somministrata quanto meno in regime di ricovero. [Domanda: "ma quindi quelle pillole che la Bresso aveva ordinato e che sono già arrivate in Piemonte, rimarranno nei magazzini?] Eh sì, per quanto potrò fare io sì.


Roberto Formigoni, l'imperatore eletto illegalmente, la cui storia parla per lui:
L'esperienza di Gioventù studentesca prima e di Comunione e Liberazione poi hanno rappresentato il terreno fertile su cui è germogliata la mia passione per la politica.


Luca Zaia, il pupillo di Bossi e il recordman di queste elezioni:
Mi sarò el Presidente de tuti; e par tuti me darò da far e tuti scoltarò!
[Sarà pure il Presidente di tutti, ma per esserlo la prima regola è farsi capire dalla gente. Si capisce bene, se il Presidente comunica con i suoi cittadini in veneto, chi ne rimane fuori]


La Presidente più discussa su questo blog, Renata Polverini, che mette subito le mani avanti alla maniera destrorsa:
Quando sarò presidente della Regione Lazio non ci saranno né spinelli in vendita nelle farmacie [spinelli nelle farmacie?!], né stupefacenti distribuiti su prescrizione medica.


Stefano Caldoro, inarrivabile per le qualità del suo primo sostenitore, Nicola Cosentino:
Una svolta storica che ci carica di una pesante responsabilità in una regione che fino a poco tempo fa era considerata un feudo rosso e dove era impossibile l’alternanza. Ora tocca mettersi al lavoro.
[Sono solo io, o il "tocca mettersi al lavoro" di Cosentino inquieta alquanto?]


Allora finiamo in bellezza con la Calabria di Giuseppe Scopelliti. Quando dico bellezza, intendo proprio bellezza, quella della sua candidata "velina" Italia Caruso:
Ragazzi, non c'è che dire: si apre per le nostre regioni un periodo di progresso e prosperità.

Siamo proprio in buone mani.


26 novembre 2009

Il garantismo che dà scandalo

Non si possono difendere i diritti delle persone a fasi alterne.
Così, uno che si batte perché gli omosessuali possano sposarsi, perché un malato terminale possa scegliere l'eutanasia, perché la gravidanza sia una scelta, si batte anche perché i diritti delle persone siano garantiti di fronte alla giustizia, per il cosiddetto "garantismo".
Così Maurizio Turco, deputato radicale eletto nelle liste del Pd, ha deciso di non votare per l'autorizzazione all'arresto di Nicola Cosentino. Questa la sua motivazione:
A parte le dichiarazioni dei pentiti non ho trovato null'altro nelle carte. Sto parlando da membro della giunta che ha avuto modo di valutare ciò che è scritto nei documenti. Come dirigente politico e come cittadino mi faccio anche altre domande. E cioè: sono passati molti anni da quando è stato interrogato il primo pentito. Tendenzialmente da quello che ho letto dovrei dare per scontato che c'è stata un'attività di indagine, di inchiesta, con intercettazioni o pedinamenti che non ha portato a nulla. E se non c'è stata, ancora peggio. Diciamo che si poteva fare anche qualche tempo fa la richiesta. Perché oggi?



12 novembre 2009

Certa politica, certo teatro

Approfitto del comunicato di Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, per evidenziare quello che ormai è diventato il linguaggio stereotipato di "certa politica".
In neretto le dichiarazioni sempre uguali che ormai fanno parte del gergo del teatrino politico, quando un attore deve delegittimare un potere istituzionale che nel svolgere il suo ruolo mette i bastoni fra le ruote al potere predatorio dei politici.

“Con la richiesta di custodia cautelare inviata alla Camera dalla Procura di Napoli siamo in presenza di un’iniziativa giudiziaria “a comando”. Mai come in questo momento assistiamo a una pericolosa e vergognosa commistione fra politica e magistratura.

Nicola Cosentino è un politico di razza che ha sempre svolto con entusiasmo ed efficacia il suo impegno, come dimostrano gli straordinari risultati elettorali da lui conseguiti da quando è Coordinatore regionale della Campania. Era la persona più adatta a candidarsi e vincere la Presidenza della Regione Campania, da quindici anni roccaforte della sinistra.

Proprio per questo motivo, nei suoi confronti è stata avviata una indecorosa campagna di demonizzazione. Per oltre un anno apparati della sinistra giustizialista, sostenuti dalla stampa forcaiola del gruppo Espresso-Repubblica e di Santoro, hanno chiesto a gran voce provvedimenti nei confronti di Cosentino buttando sul terreno elementi giudiziari vaghi, ’de relato’, tutti ancora da verificare sotto il profilo della fondatezza. Ancora una volta, quindi, la sinistra giustizialista ha chiamato e certa magistratura ha prontamente risposto. Siamo in presenza dell’ennesimo, inquietante tentativo delle toghe di condizionare il corso della politica e di impedire a colpi di provvedimenti giudiziari un esito elettorale altrimenti certo e inequivocabile”.

Sì, non c'è che dire, l'esito elettorale era "certo e inequivocabile": se le motivazioni che accompagnano la richiesta di arresto dell'on. Cosentino si riveleranno corrette, con tutto quel popò di appoggio da clan camorristici e rete clientelare consolidata, i voti erano già nelle urne, sigillate.