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17 giugno 2011

L'altare della semplificazione


Per chi fosse interessato al genere qui può leggere l'intervista che mi ha fatto Donna Moderna e che è oggi in edicola.
Mi corre però l'obbligo di fare una precisazione rispetto a questa domanda-risposta:
Hai mai partecipato a un concorso di bellezza?
«Mai. Ma ho sempre guardato Miss Italia. Se fossi stata più magra e più alta avrei tentato anche quella strada, perché no?».
In realtà ho detto al giornalista una cosa diversa, e cioè: quando ero piccola e anche da ragazzina guardavo Miss Italia, modello egemone della donna in tv. E proprio grazie a quegli input televisivi, se avessi avuto più potenzialità fisiche, avrei forse partecipato al concorso di bellezza.
Da lì la riflessione: com'è possibile che quella che oggi mi sembra una macelleria della peggior specie rappresentasse per me un'attrattiva? Non è forse perché la tv ci plasma e senza strumenti culturali forti è difficile difendersi?
Ecco, ogni volta che provo a sollevare argomenti del genere (vedi il caso del Grande Fratello), i giornalisti sacrificano sull'altare della semplificazione qualunque tipo di riflessione, e mi fanno poi passare per quella che non sono.
Ma non demordo, e continuerò a proporre questi spunti. A costo di sembrare quella che aspira a partecipare al Grande Fratello o ai concorsi di bellezza.