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19 gennaio 2011

La carne dal macellaio


Tutto lo squallore che ci è crollato addosso con l'apertura della casa di Berlusconi all'opinione pubblica un merito ce l'ha: ci costringe a fermarci e a riflettere.
Perché sorprenderci tanto, se ogni giorno in tv ci sono donne quasi nude e non parlanti (meglio così) che affiancano uomini ben vestiti che le guardano con sorriso ammiccante e commenti come se fossero davanti al bancone del macellaio per scegliere un buon pezzo di carne? Perché nessuno (o quasi) ha sollevato una considerazione indignata, una denuncia, un atto contro questa mercificazione delle donne, che non può che concludersi con la naturale compravendita di corpi e vite per il sollazzo dell'uomo pieno di soldi di turno?
Una domanda alle donne: con un'immagine così che passa alla tv, primo e indiscusso organo di comunicazione nel nostro paese, quando vi trovate per la strada, passeggiando sul marciapiede, come pensate che quello stesso uomo che vi passa accanto e che ha appena spento la tv che mandava in onda un culo e due tette vi stia guardando?
Ecco. Forse è arrivato il momento di riporre la carne nel banco del macellaio e restituire dignità e umanità alla tv.


25 giugno 2010

Che conquista!

Fossi nelle femministe degli anni Settanta, quelle che hanno combattuto per l'emancipazione della donna e per i loro diritti, sarei incazzata dell'uso che della loro battaglia e rivoluzione ne facciamo oggi.
Vado in giro e vedo un sacco di ragazze sotto i venti tutte pelle e ossa. Mi siedo in un bar e sento discorsi su peli, diete e magliette. Odio le generalizzazioni, ma il modello della velina/modella anoressica/paperina sorridente e silenziosa per forza di cose mi sembra che finalmente sia riuscito a penetrare nella società.
Care femministe: quanto lavoro per nulla.